
Covid, in Italia anche la sottovariante Orthrus: cosa sappiamo e quali sono i sintomi
Si affaccia anche nel nostro Paese la sottovariante che, da quanto riportano alcune analisi, sta correndo più veloce di Kraken: infatti, in Gran Bretagna, è già la seconda tipologia più diffusa, dopo Cerberus. “Sotto controllo i casi più virali e a maggiore trasmissibilità”, dichiarano Iss e Ministero della Salute

Orthrus è arrivata anche in Italia. Diventano così 13 i Paesi europei nei quali è diffusa la sottovariante Covid, che sembra andare molto più veloce della variante Kraken
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DOVE È OGGI PIÙ DIFFUSA – Il Paese europeo dove Orthrus è più diffusa è la Gran Bretagna, dove rappresenta circa il 25% dei casi, a cui seguono Nuova Zelanda (15%), Stati Uniti (11%), Australia (10%) e Danimarca (9%)
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COSA SUCCEDE NEL REGNO UNITO – La situazione più grave sembra essere Oltremanica, dove il virus corre veloce: come evidenzia Repubblica, citando i dati dell’Ukhsa, tra tutti i tamponi sequenziati nel Regno Unito tra il 26 dicembre 2022 e il 1° gennaio 2023, si segnala come dopo la variante Cerberus (BQ.1), prevalente al 51,3%, c’era proprio Orthrus al 19,5%. A Blackburn addirittura si registra il 100% dei casi Covid legati a questa sottovariante
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LA SITUAZIONE IN ITALIA – E in Italia? Qui il Covid sembra ancora essere legato a Omicron, cresce la presenza di casi Kraken - che rimane ancora 'contenuta' - e si sta affacciando anche Orthrus. È quanto riporta la flash survey sulle varianti dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, realizzata lo scorso 10 gennaio. Per Kraken vengono segnalati 12 sequenziamenti rispetto all'unico dell’indagine precedente
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COME SI TRASMETTE? – Al momento non ci sono dati sufficienti per capire quanto questa nuova sottovariante si trasmetta facilmente, né se sia in grado di sfuggire ai vaccini né se provochi sintomi specifici. Le sue caratteristiche “sono oggetto di investigazione”, si legge nel documento di Iss e ministero della Salute
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QUALI SONO I SINTOMI – Al momento si sa che i sintomi che genera sono simili alle altre sottovarianti, soprattutto Omicron. Questo significa che vengono attaccate le vie respiratorie, in particolare naso e gola, con effetti quali febbre, tosse e altri simili a uno stato influenzale. Quanto a Orthrus, alcune riviste britanniche invitano a prestare attenzione soprattutto a questi sintomi: rinorrea; mal di testa; affaticamento, sia lieve che grave; starnuti e mal di gola
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LE ALTRE SOTTOVARIANTI – Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) mantiene sotto controllo anche altre varianti che conosciamo: sotto il nome Voc (Variants of Concern) troviamo BA.4, BA.2 (la cosiddetta Omicron 2) e BA.5 (Omicron 5). Le ultime due sono le capostipiti di altre sottovarianti che vengono seguite con attenzione, le cosiddette Variants of Interest (Voi), come BA.2.75 (Centaurus), BQ.1, XBB (Gryphon), e XBB.1.5 (Kraken)

UNO SCENARIO DA MONITORARE – Proprio per questo l’Iss e il Ministero della Salute hanno dichiarato: “Nell’attuale scenario è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la diffusione delle varianti virali, e in particolare di quelle a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria”
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