Sparatoria a Monreale, tre morti e due feriti. Fermato un 19enne

Cronaca
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Sarebbe il presunto autore della strage della notte scorsa, quando una rissa tra due gruppi di giovani, uno composto da palermitani e l'altro da monrealesi, è finita a colpi di arma da fuoco ed è costata la vita a tre giovani - Salvatore Turdo di 23 anni, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo di 26 ciascuno - e in cui sono stati feriti anche altri due ragazzi. 

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Tre morti e due feriti è il bilancio della sparatoria avvenuta tra sabato 26 e domenica 27 aprile in piazza Duomo a Monreale (FOTO), paese a dieci chilometri da Palermo, in seguito a una rissa nata tra un gruppo di palermitani e un altro formato da ragazzi del posto. 

I carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Procura del capoluogo nei confronti di un 19enne palermitano accusato dei reati di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco. Il ragazzo è sospettato di aver ucciso a colpi di pistola Massimo Pirozzo di 26 anni, Salvatore Turdo di 23 anni e suo cugino Andrea Miceli di 26 anni.

Il ragazzo fermato si chiama Salvatore Calvaruso e ha piccoli precedenti penali. E' stato portato nel carcere Pagliarelli di Palermo. Nella sparatoria sono rimasti feriti anche un 16enne e un 33enne che, secondo quanto accertato, non avrebbero preso parte alla rissa, ma sarebbero passati sul luogo della sparatoria per caso.

Secondo fonti investigative, i killer apparterrebbero a un "commando" composto da 8-10 persone provenienti dal quartiere palermitano dello Zen, che avevano con sé due o tre pistole semiautomatiche. La rissa sfociata nella sparatoria sarebbe scoppiata per futili motivi. Non trova conferma l'ipotesi di un tentativo di furto sventato dai ragazzi del luogo. 

Prima il lancio di tavoli, poi gli spari e il fuggi fuggi

Come raccontano i testimoni, la rissa è avvenuta davanti ad alcuni locali di Monreale, tra cui una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza Duomo e via Benedetto D'Acquisto, la strada dove è avvenuto il triplice delitto. Cominciata la sparatoria, c'è stato il fuggi fuggi generale. "C'è stata una rissa violenta, con lancio di tavoli, bastoni e bottiglie. Poi è esploso il panico. Poco dopo si sono sentiti colpi di arma da fuoco, tutto è degenerato. Gente che fuggiva, altri che cadevano e venivano calpestati, chi si nascondeva tra le auto, chi piangeva a dirotto. È stato terribile", ha detto una giovane testimone che si trovava nei paraggi di via Benedetto D'Acquisto. Un ragazzo che ha assistito alla rissa ha detto: "Ero con i miei amici per bere qualcosa quando è successo di tutto. Io non ero vicinissimo, ma ho sentito le urla, le bottiglie che si rompevano, e poi ho sentito gli spari. Sembravano fuochi d'artificio. In pochi istanti sono scappati tutti. Sembrava il finimondo". Molti i bossoli sequestrati per terra; altri sono stati trovati conficcati nelle fioriere di decoro urbano della piazza.

"Miceli ha prima messo in salvo la fidanzata"

Alcuni testimoni raccontano all'Ansa che Miceli, una delle vittime, è stato freddato nel momento in cui stava raggiungendo a piedi il cugino Turdo. Il ragazzo, riferiscono le stesse fonti, aveva poco prima messo al sicuro la fidanzata, chiudendola in auto e raccomandandole di non muoversi. Pochi minuti dopo è stato colpito dai proiettili, ed è poi deceduto in ospedale per le gravi ferite. Ancora sotto shock la ragazza. 

Esplosi una ventina di colpi di pistola

Nella sparatoria sarebbe stati esplosi una ventina di colpi di pistola. Secondo quanto si apprende dalle prime indagini, qualche piccolo scontro ci sarebbe stato il giorno prima. Poi la scorsa notte la rissa sfociata in sparatoria. I giovani avrebbero avuto una prima violenta colluttazione nei pressi di una pizzeria e di un pub in via Benedetto D'Acquisto. Dopo la lite alcuni palermitani sono saliti a bordo degli scooter, hanno fatto un giro e poi sono tornati di nuovo dove si trovavano i giovani seduti tra i tavolini del locale. Qui avrebbero ripreso la rissa e qualcuno di loro ha esploso almeno 20 colpi. Poi i giovani sarebbero fuggiti via da via Vescovado, la strada che porta al parcheggio. 

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"Sanitari del 118 strattonati durante i soccorsi"

Secondo alcuni testimoni, i sanitari del 118 intervenuti attorno all'una e trenta subito dopo la sparatoria "sono stati strattonati dai parenti e dagli amici dei feriti". A terra c'erano i tre giovani colpiti dagli spari. Il primo equipaggio arrivato in via Benedetto d'Acquisto sarebbe stato "accerchiato: i parenti chiedevano che fosse data priorità al proprio ferito. Sono stati attimi terribili per i sanitari". All'ospedale Ingrassia, "parenti e amici di una delle vittime si sono riversati al Pronto soccorso: non appena hanno appreso della morte del ragazzo, hanno danneggiato l'ambulanza". I sanitari "sono riusciti a uscire dall'ospedale grazie a un cordone delle forze dell'ordine". Grida e scene di disperazione davanti agli ospedali da parte dei familiari dei feriti.

"Erano tre bravi ragazzi"

"Ancora fatico a crederci. Erano tre bravi ragazzi. E non è solo un modo di dire. Tutti e tre facevano parte della congregazione del Santissimo Crocifisso e nei prossimi giorni avrebbero portato la vara del Santo", dice Castrenze Ganci, l'ex comandante dei vigili urbani di Monreale. "Ci sono poche telecamere nella zona e la gente si sente sempre meno sicura", aggiunge. "È una perdita per tutti. Erano tre bravissimi ragazzi, tutti  giovani e perbene, provenienti da famiglie perbene. Sembra che possa accadere agli altri e invece poi succede anche nella tua città", conclude. Turdo lavorava insieme al cugino Miceli come carpentiere nell'azienda del padre di quest'ultimo.

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Il deputato Mulè: "Abisso della sofferenza"

"C'è solo l'abisso della sofferenza davanti alla tragedia avvenuta a Monreale. C'è la disperazione per un episodio che non può trovare alcuna connessione con la ragione. Ho parlato a lungo con il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, e ho trovato un uomo sconvolto per i fatti: attraverso lui ho espresso il cordoglio per le vittime e la cristiana vicinanza ai loro familiari. Mi stringo nella preghiera a tutta la comunità di Monreale che so incredula quanto me nell'osservare la catastrofe umana seguita agli spari della scorsa notte", ha detto il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia Giorgio Mulè.

Il sindaco: "Tragedia senza precedenti"

"Siamo dinanzi a una tragedia senza precedenti. Vite spezzate di giovani che avrebbero dovuto vivere il proprio futuro. Questo è il momento di raccoglierci in preghiera e di dare conforto alle famiglie. La città piange questi giovani", ha detto il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, che si è recato in ospedale per esprimere la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti. Il primo cittadino ha poi convocato una giunta straordinaria. Scosso pure il deputato regionale e presidente del Consiglio comunale comunale a Monreale, Marco Intravaia (Forza Italia): "Sono sconvolto per quello che è successo, scene da Far West cui Monreale non è abituata. Un momento di festa che si è trasformato in tragedia. Tutta la città è attonita. Confidiamo nel lavoro delle forze dell'ordine e che gli assassini siano assicurati presto alla giustizia".

L'arcivescovo: "Notizia dolorosa e inaccettabile"

Sconvolto anche l'arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi: "Stamattina, atterrato a Palermo con il primo volo da Roma di ritorno dalla celebrazione del funerale di papa Francesco, sono stato accolto con una notizia dolorosa, sconcertante e inaccettabile: un'assurda rissa sfociata in tragedia che ha portato la morte di tre giovani della nostra città, due dei quali membri della Confraternita del Santissimo Crocifisso. La violenza ha nuovamente colpito e questa volta i nostri ragazzi nel cuore di Monreale".

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Città attonita

"Cosa è successo?" è la domanda ricorrente dei tanti turisti giunti a Monreale per ammirare i monumenti della cittadina normanna, trovandosi di fronte ai nastri bianchi e rossi che delimitano la zona della sparatoria. Sul selciato gli investigatori hanno segnato dei cerchi rossi. Nel paese, da alcuni giorni, fervono i preparativi per la festa del Santissimo Crocifisso, il patrono della cittadina, che conta poco meno di 40mila abitanti. I festeggiamenti durano tre giorni, dall'1 al 3 maggio e attraggono migliaia di fedeli. I killer "ci hanno rovinato la festa", commenta uno dei tanti passanti. "Speriamo che annullino la festa. Sarebbe il minimo rispetto a quello che è successo. Un gesto dovuto", aggiunge un commerciante.

Comune annulla festa patrono: vicini a famiglie vittime

L'amministrazione comunale di Monreale ha poi deciso di annullare i festeggiamenti per la 399esima edizione della festa del Santissimo Crocifisso, i cui eventi avrebbero preso il via questa sera, a seguito della sparatoria della scora notte che ha provocato tre vittime e due feriti. "In un momento di così profondo dolore per la nostra comunità, ogni festeggiamento appare inopportuno e irrispettoso verso le vittime e le loro famiglie", ha detto il sindaco di Monreale, Alberto Acridiacono. In segno di lutto e di vicinanza ai familiari delle vittime, il comune di Monreale proclamerà il lutto cittadino nei giorni in cui si svolgeranno le esequie. La giunta ha deciso di farsi carico delle spese dei funerali "desiderando così offrire un concreto segno di solidarietà e sostegno alle famiglie in questo momento di sofferenza".

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