Covid, cresce il pressing per un nuovo lockdown totale in Italia: ecco le ipotesi
Il 15 novembre potrebbe arrivare una nuova stretta per cercare di contenere i contagi. I medici la richiedono e il ministro della Salute Speranza ha già aperto alla possibilità di ulteriori restrizioni. La sottosegretaria Zampa: "Se tutto si rivelasse inefficace, nessuno attenderà fino all’ultimo"
Dopo la divisione in Italia in zone gialle, arancioni e rosse e l'ultimo monitoraggio Iss-ministero della Salute del 9 novembre, con un Rt che a livello nazionale ha raggiunto l'1.7, è tornata d'attualità la possibile proposta di un nuovo lockdwn simile a quello di marzo
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La data che sarà discriminante per eventuali nuove decisioni del governo è il 15 novembre, quando scadono le prime due settimane di "test" per la divisione in fasce di rischio. Se la curva di contagi non avrà dato notizie positive, potrebbe arrivare una nuova stretta
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Si sono già schierati a favore di un nuovo lockdown nazionale i medici italiani, che negli ultimi giorni hanno spiegato come la situazione negli ospedali sia già arrivata al collasso. Anche gli anestesisti hanno chiesto di chiudere tutto per cercare di scongiurare la situazione che si era creata nei mesi di marzo e aprile
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Anche se il premier Conte ha chiesto di aspettare, per capire se l'ultimo dpcm ha avuto gli effetti sperati, all'interno del governo c'è chi si è già sbilanciato verso una possibile nuova stretta. Il ministro della Salute Speranza, qualche giorno fa, si era detto pronto a firmare nuove ordinanze restrittive in caso di necessità
Covid, Speranza: "Se necessario firmerò nuove ordinanze"
Sulla richiesta di chiusura totale, il governatore del Veneto Zaia ha dichiarato che "sarebbe una sconfitta, la conferma che non siamo stati capaci di rispettare regole basilari. Ma sarebbe una tragedia immane sotto l'aspetto economico - ha sottolineato -. La salute dei cittadini viene prima di tutto. Ma non possiamo assistere nei prossimi mesi alla gente che si butta dai balconi per la disperazione"
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Anche la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, in un’intervista a La Stampa, ha aperto all'ipotesi di lockdown. "Se tutto si rivelasse inefficace, nessuno attenderà fino all’ultimo", sono state le sue parole. E sui festeggiamenti natalizi ha spiegato che non sarà un Natale solitario, ma ci saranno delle restrizioni: "Le famiglie possono riunirsi nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle"
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Tra le ipotesi che potrebbero arrivare sul tavolo del governo, dopo il 15 novembre, ci sarebbe l'estensione della "zona rossa" a tutte le regioni italiane, con la chiusura di gran parte delle attività commerciali e l'impossibilità di spostamento
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Il prossimo fine settimana, quindi, potrebbe arrivare un nuovo dpcm, il secondo solo del mese di novembre, che dovrebbe essere discusso con le Regioni e con il Comitato Tecnico Scientifico prima di essere pubblicato in Gazzetta ufficiale
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L'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità insieme al ministero della Salute ha dato un altro dato preoccupante, che sostiene indirettamente l'ipotesi di un nuovo lockdown. Nella settimana 26 ottobre - 1 novembre l'indice Rt è salito a 1.7 in tutta Italia, raggiungendo il 2.08 in Lombardia, la regione attualmente più colpita dal virus
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La data del 15 novembre sarebbe indicativa perché il dpcm sarebbe ormai in vigore da quasi due settimane, le mascherine obbligatorie da oltre un mese, gli indicatori chiesti alle Regioni potrebbero dare già una tendenza della curva dei contagi
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Filippo Anelli, presidente della federazione degli Ordini dei medici, sostiene un nuovo lockdown, sottolineando che "gli italiani non hanno capito che finire in zona gialla, dove le misure di mitigazione sono meno strette che nelle arancioni e rosse, non equivale a poter fare il comodo proprio. Le immagini dei centri storici affollati sono raccapriccianti. È la riprova che la gravità della situazione del nostro Paese non è stata compresa"
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"Se continua così, il Servizio sanitario nazionale non può farcela", avverte Anelli. "Ogni posto letto dedicato al Covid viene tolto ai malati con altre patologie, volgarmente chiamati ordinari. Altro che ordinari. Hanno tumori del pancreas, ictus, gravi cardiopatie. Già adesso ci sono ritardi accumulati e migliaia di pazienti finiranno in coda"
"Siamo ancora in tempo - ribadisce il presidente dei Medici italiani - per evitare tutto questo con un lockdown esteso a tutta Italia, della durata di un mese. L'alternativa è che il servizio sanitario alzi bandiera bianca". Con il lockdown "in un paio di settimane si potrebbe raggiungere il picco della seconda ondata e così comincerebbe la discesa con il progressivo decongestionamento degli ospedali"
"I dati ci dicono che se non si dovesse raffreddare questa curva, fra 30 giorni avremo altre 30mila persone in ospedale- ha spiegato ancora Anelli - le rianimazioni supererebbero i 5mila posti occupati. Se il trend dovesse essere quello dell'ultima settimana, si potrebbero contare 10mila morti in più"
Secondo gli esperti, come si legge sul Corriere della Sera, dal 7 novembre la curva di crescita avrebbe dovuto segnare già un iniziale assestamento, che il 15 dovrebbe dare una tendenza evidente. Se questo però non dovesse avvenire, la situazione sarebbe davvero preoccupante e un nuovo lockdown molto probabile