Festival di Cannes 2023, Palma d'oro ad Anatomie d'une Chute di Triet. Italia a mani vuote
Miglior attore Koji Yakusho per Perfect days di Wim Wenders, miglior attrice Merve Dizdar per About dry glasses. Miglior sceneggiatura al film giapponese Monster. Premio della giuria a Les feuilles mortes di Aki Kaurismaki. Miglior regista il vietnamita Tran Anh Hung. Il Grand Prix a The zone of interest di Jonathan Glaze. Per Rapito di Marco Bellocchio, Il Sol dell'avvenire di Nanni Moretti e La Chimera di Alice Rohrwacher nessun riconoscimento. In chiusura debutta la pellicola d’animazione Pixar Elemental
Dopo il red carpet (FOTO) la cerimonia di premiazione della 76ª edizione del Festival di Cannes (LO SPECIALE) ha riunito sulla Croisette il meglio del cinema mondiale. La giuria, presieduta dal regista svedese Ruben Östlund, vincitore lo scorso anno della Palma d’oro per il film Triangle of Sadness, ha assegnato tra i riconoscimenti più prestigiosi (TUTTI I VINCITORI) la Palma d'oro ad Anatomie d'une Chute (FOTO) della regista francese Justine Triet, il premio per il Miglior attore a Koji Yakusho per il film Perfect Days di Wim Wenders, il premio per la Miglior attrice a Merve Dizdar per il film Kuru Otlar Ustune (About Dry Grasses) di Nuri Bilge Ceylan e il premio per la Miglior regia a Tran Anh Hùng per il film La passion de Doudin Bouffant. Il Gran Prix Speciale della Giuria è andato a The Zone of Interest di Jonathan Glazer. Niente da fare per i 3 film italiani che erano tra i 21 titoli in Concorso (SCOPRI TUTTI I CANDIDATI): Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, La chimera di Alice Rohrwacher e Rapito di Marco Bellocchio. In occasione della cerimonia di chiusura ha debuttato in anteprima la pellicola d’animazione Pixar Elemental. Nel corso della kermesse cinematografica il red carpet ha ospitato anche numerose coppie (FOTO) e look curiosi (FOTO)
Anatomie d'une Chute vince la Palma d'Oro: scopri di più sul film
Anatomie d'une Chute, il film vincitore della Palma d'Oro a Cannes
Leggi su Sky TG24 l'articolo Anatomie d'une Chute, il film vincitore della Palma d'Oro al Festival di CannesÖSTLUND: "LA PALMA D'ORO A UN CINEMA CHE RESTA NELLA MEMORIA"
LA MINISTRA DELLA CULTURA "ALLIBITA" DAL DISCORSO DI TRIET
riforma delle pensioni dopo aver vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes. "Felice di vedere la Palma d'Oro assegnata a Justine Triet, la decima per la Francia! Ma sbalordita dal suo discorso ingiusto. Questo film non avrebbe mai visto la luce se non fosse stato per il nostro modello francese di finanziamento del cinema, che permette una diversità unica al mondo. Non dimentichiamolo", ha scritto su Twitter
TRIET CRITICA GOVERNO, DIFENDE MERCIFICAZIONE CULTURA
Anatomie d'une Chute e ha colto l'occasione per criticare il governo francese per la riforma delle pensioni. "Stasera mi date la parola e non posso accontentarmi di esprimere la mia felicità per il premio", ha detto la regista francese salendo sul palco con la sua squadra per ritirare il riconoscimento. Ha ricordato che quest'anno nel suo Paese c'è stata "una protesta storica, estremamente potente e unanime contro la riforma delle pensioni, una protesta che è stata scioccamente negata e repressa". Ha proseguito: "E questo percorso di dominio del potere sta diventando sempre più palese" e sta esplodendo in tutti i settori. Anche se a livello sociale è il luogo in cui si nota di più, è qualcosa che si può vedere "in tutti gli ambiti della società e il cinema non vi sfugge". Ha aggiunto che "la mercificazione della cultura, che il governo neoliberale sta difendendo, sta facendo saltare l'eccezione culturale francese, ovvero le misure che proteggono e incoraggiano l'arte francese di fronte alla globalizzazione. Quella stessa eccezione culturale senza la quale non sarei qui davanti a voi oggi". Ha dedicato infine dedicato il premio ai giovani cineasti e a tutti coloro che non possono fare film ora. E che non hanno lo spazio "che io ho occupato 15 anni fa in un mondo che era meno ostile e che ci permetteva di pensare che era possibile sbagliare". Un discorso molto critico da parte di un regista che ha vinto la Palma d'Oro per un film molto intimo, incentrato sui sospetti che ricadono su una donna (interpretata dalla tedesca Sandra Hüller) dopo la morte del marito, inizialmente ritenuta accidentale
PREVISIONI CONFERMATE, PALMARÈS SENZA L'ITALIA
IL FILM VINCITORE DELLA PALMA D'ORO
TUTTI I VINCITORI
Cannes 2023, i vincitori: ecco la lista completa
Leggi su Sky TG24 l'articolo Cannes 2023, i vincitori: ecco la lista completaLA PREMIAZIONE
Festival di Cannes 2023, Palma d’oro a Anatomie d'une chute. FOTO
Leggi su Sky TG24 l'articolo Festival di Cannes 2023, Palma d’oro a Anatomie d'une chute. FOTOLA FELICITÀ DI JUSTINE TRIET
La regista francese ha diretto il film Anatomie d'une Chute, vincitore della Palma d'oro della 76ª edizione del Festival di Cannes. È la terza regista donna a vincere il prestigioso riconoscimento nella storia della kermesse cinematografica. La 44enne succede a Jane Campion (The Piano Lesson, 1993) e a Julia Ducournau (Titanium, 2021), confermando il lento movimento verso la parità in un'industria cinematografica storicamente dominata dagli uomini
PALMA D'ORO
difendersi dall'accusa di aver ucciso il marito. La pellicola è un thriller psicologico che scava nei segreti di una famiglia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi. Sandra (l'attrice Sandra Huller), una scrittrice tedesca, vive con il marito Samuel e il figlio non vedente Daniel in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, le indagini non possono determinare se si tratti di un suicidio o meno. Alla fine Sandra viene arrestata per omicidio e il processo mette a nudo la relazione tumultuosa che aveva con il marito, nonche' la sua personalita' ambigua. Le cose si complicano quando anche il giovane figlio arriva al banco dei testimoni
GRAND PRIX SPECIALE DELLA GIURIA
Il Grand Prix Speciale della Giuria della 76ª edizione del Festival di Cannes va a The Zone of Interest del regista inglese Jonathan Glazer, tratto dall'omonimo romanzo di Martin Amis, il grande scrittore britannico morto proprio durante il Festival che racconta la storia di Auschwitz vista dal suo direttore che abita in una villetta proprio li' accanto al muro del campo dell'orrore