Vaccini anti Covid, Aifa approva AstraZeneca: tutto quello che c'è da sapere
Dopo il via libera del 29 gennaio dell'Ema, è arrivato anche l'ok dell'Agenzia italiana del farmaco al prodotto sviluppato insieme all’università di Oxford. La raccomandazione è di somministrarlo agli under 55
Ok al vaccino anti Covid di AstraZeneca da parte dell’Aifa. Sabato 30 gennaio è arrivata la risposta positiva dell’Agenzia italiana del farmaco, con la raccomandazione di somministrarlo preferibilmente agli under 55, mentre l'Ema ne autorizza l'uso per tutti sopra i 18 anni
Lo speciale coronavirus
La Commissione tecnico-scientifica dell'Aifa ha confermato la valutazione dell'Ema sull'efficacia (59,5% nella riduzione delle infezioni sintomatiche Covid) e sul rapporto beneficio/rischio favorevole del vaccino
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Si tratta quindi, scrive la Commissione, di "una valida opzione aggiuntiva nel contrasto della pandemia, anche in considerazione della maggiore maneggevolezza d'uso di questo vaccino"
Covid19 Italia, le tappe dell'emergenza sanitaria
Il siero prodotto da AstraZeneca è "uno strumento che rafforza la campagna vaccinale in Italia e, seppure i dati a disposizione indichino una efficacia inferiore a quella degli altri due vaccini disponibili - scrive l'Aifa - la comparazione tra i tre vaccini è difficile, tenuto conto delle diversità delle popolazioni studiate e della necessità di completare gli studi"
Vaccini, vertice Stato-Regioni: ok ad adeguamento del piano
Il nome di questo vaccino è ChAdOx1 nCoV-19. È frutto del lavoro messo a punto nei laboratori dello Jenner Institute dell'Università di Oxford, in collaborazione con l'Oxford Vaccine Group, e con il rilevante contributo tutto italiano della Irbm di Pomezia
Coronavirus, gli aggiornamenti live
Dopo il problema dello studio clinico di fase 3 che "per errore" ha scoperto un'efficacia maggiore con una dose e mezza anzichè due dosi, e lo stop alla somministrazione per gli over 65 in Germania (troppo pochi i dati su questa fascia di età), il vaccino già in distribuzione da inizio gennaio in Gran Bretagna sbarca così anche nell'Unione Europea
Vaccino AstraZeneca, ok dall'Ema
Ogni Paese dell'Unione europea ora è chiamato a dare il proprio ok per l'impiego tra i suoi confini, e oggi è arrivato il via libera italiano da parte dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa)
Vaccini anti Covid, le differenze tra i prodotti
Il vaccino si basa sulla tecnica del "vettore virale", ossia l'utilizzo di un virus simile a quello che si vuole prevenire ma non aggressivo, a cui si "incollano" le informazioni genetiche che si spera facciano scattare la risposta immunitaria dell’organismo
Covid19, infografiche e mappe della diffusione in Italia
È proprio questo che fanno nei laboratori di Pomezia: l'Irbm è uno dei leader globali nella produzione di vettori virali
Covid, da lunedì la maggior parte dell'Itala in zona gialla
Questo vaccino in particolare utilizza un vettore virale di scimpanzè con deficit di replicazione basato su una versione indebolita di un comune virus del raffreddore, che causa infezioni negli animali e contiene il materiale genetico della proteina spike Sars-CoV-2
Coronavirus, dal primo contagio alla pandemia: le tappe
Dopo la vaccinazione, viene prodotta la proteina spike superficiale, la quale attiva il sistema immunitario affinché attacchi il virus Covid-19 se questo dovesse in seguito infettare l’organismo
Pillole di vaccino, le puntate dello speciale Sky
Il vettore adenovirus ricombinante (ChAdOx1) è stato scelto per generare una forte risposta immunitaria già da una singola dose e non è replicante, non può quindi causare un'infezione nell’individuo vaccinato
I vaccini prodotti con il virus ChAdOx1 si sono dimostrati ben tollerati, sebbene possano causare effetti indesiderati temporanei, come febbre, sintomi simil-influenzali, mal di testa o dolore al braccio
La capacità produttiva totale è attualmente pari a due miliardi di dosi. L'azienda però nei giorni scorsi ha annunciato un taglio nelle forniture previste in Europa, fino al 60%
Sulla carta l'Italia ha prelazionato 40,38 milioni di dosi, e proprio il siero di AstraZeneca avrebbe dovuto fare la parte principale nel primo trimestre nei piani del commissario straordinario Arcuri
Perso il primo mese del 2021, si tratterà ora di accelerare per affiancare le dosi settimanali inviate da Pfizer, circa 400mila, e quelle, per ora poche decine di migliaia, che ha iniziato a inviare Moderna