
Vaccini Covid, Aifa approva AstraZeneca: le differenze con Pfizer e Moderna
Dopo l'autorizzazione dell'Ema è arrivato anche il via libera dell'Agenzia italiana del farmaco, che porta a tre il numero dei sieri anti-Covid autorizzati in Italia. Viene raccomandato "l'utilizzo preferenziale" del vaccino sui soggetti di età inferiore ai 55 anni. Ecco gli aspetti comuni e diversi tra i tre prodotti

Anche l'Aifa, dopo l'Agenzia europea del farmaco (Ema), ha dato il via libera al vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Si tratta del terzo autorizzato finora in Europa dopo quelli di Pfizer/Biontech e Moderna. Ecco quali sono le differenze fra i tre vaccini

LA TECNOLOGIA - I vaccini di Pfizer, Moderna e AstraZeneca si differenziano innanzitutto per la tecnologia utilizzata. I primi due si basano sulla tecnologia dell'mRna messaggero: il vaccino contiene l'acido ribonucleico (Rna) sintetico che ha al suo interno le istruzioni per produrre le proteine specifiche del coronavirus. In questo modo, avvenuta la vaccinazione, il sistema immunitario impara a riconoscerle e a contrastarle
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Il vaccino di AstraZeneca è invece più tradizionale: sfrutta un vettore virale di scimpanzé basato su una versione indebolita di un comune virus del raffreddore, che contiene il materiale genetico della proteina spike del virus Sars-Cov-2. Dopo la vaccinazione l'organismo impara a riconoscere la proteina e quindi la combatte attraverso il sistema immunitario

EFFICACIA - Diversa anche l'efficacia emersa dai test clinici che hanno portato all'approvazione dei vaccini. Per AstraZeneca l'efficacia stimata è del 70,3%, anche se l’Ema ha segnalato la mancanza di dati certi sull’efficacia oltre i 55 anni di età. Ne documento prodotto dall'Aifa, infatti, si "raccomanda l'utilizzo preferenziale" del farmaco sui soggetti di età inferiore ai 55 anni

Questo aspetto è stato sottolineato anche dall'Ema, che tuttavia ha autorizzato il vaccino in Ue per tutti i soggetti sopra i 18 anni. Anche l'Aifa formalmente si adegua, raccomandando però l'utilizzo soprattutto per i più giovani. A questo punto sarà il ministero della Salute a stabilire nel dettaglio le modalità d'uso nel nostro territorio
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In Germania il governo ha scelto di non vaccinare con questo prodotto gli over 65. La scelta, è stato spiegato, non è dettata dal sospetto di una cattiva qualità ma dal fatto che non ci sono ancora sufficienti informazioni sull'efficacia in questo gruppo di età
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Il vaccino Pfizer/BioNTech deve essere conservato infatti a una temperatura intorno ai -70 gradi. Per distribuire le dosi Pfizer ha sviluppato contenitori con materiale isolante e ghiaccio secco, che dovrebbero garantire il mantenimento della temperatura per diversi giorni

Molto bassa anche la temperatura a cui deve essere conservato il vaccino Moderna, ma più semplice da gestire: deve essere mantenuto a -20 gradi ma rimane stabile, una volta scongelato, per circa 30 giorni se conservato tra 2 e 8 gradi, cioè a temperature da frigorifero, per le quali farmacie, cliniche e ospedali sono già attrezzati

ETÀ DI SOMMINISTRAZIONE - Cambia anche l'età a cui possono essere somministrati i diversi vaccini

L'Ema ha autorizzato il vaccino AstraZeneca per tutti i maggiori di 18 anni, anche se ha segnalato la mancanza di dati certi sull’efficacia oltre i 55 anni di età. Ha però spiegato che "ci si aspetta un livello di protezione" anche tra i più anziani, "considerato che una risposta immunitaria è stata rilevata anche in questa fascia di età e anche sulla base delle esperienze con altri vaccini" e considerati anche i "dati affidabili sulla sicurezza in questa fascia di età"

L'utilizzo del vaccino Pfizer, invece, è stato autorizzato anche per le persone di età pari o superiore a 16 anni