Cibo sano nelle strutture pubbliche, l'appello dell'Oms

Salute e Benessere

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso un quadro d’azione, un documento rivolto ai governi mondiali che mira allo sviluppo e all'attuazione di politiche di approvvigionamento e servizi legati al cibo. Obiettivo, proporre una dieta sana attraverso la definizione di una serie di criteri nutrizionali che riguardano proprio il cibo servito e venduto negli ambienti pubblici tra cui scuole, centri per l'infanzia, case di cura e ospedali

"I luoghi pubblici che servono l'intera comunità, comprese le nostre popolazioni più vulnerabili, devono essere luoghi in cui vengono promosse diete sane". Così Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha introdotto il recente quadro d’azione sul tema, un documento che mira allo sviluppo e all'attuazione di politiche di approvvigionamento e servizi legati al cibo. Obiettivo, proporre una dieta sana attraverso la definizione di una serie di criteri nutrizionali che riguardano proprio il cibo servito e venduto negli ambienti pubblici. “Ora è il momento per i governi di dare il buon esempio assicurandosi che il cibo servito o venduto in strutture pubbliche contribuisca a diete sane e a salvare delle vite. Nessun finanziamento pubblico dovrebbe essere speso per il cibo che contribuisce a diete malsane", ha detto il numero uno dell’Oms.

Prevenire i decessi legati a diete non sane

Come si legge in un comunicato pubblicato sul proprio sito, l’Oms sostiene che le strutture pubbliche come scuole, centri per l'infanzia, case di cura, ospedali e tutte le altre mense delle istituzioni pubbliche possano svolgere “un ruolo chiave nel garantire che le persone ricevano cibo sano e nell'aiutare a prevenire gli 8 milioni di decessi annuali attualmente causati da diete non corrette”. Il quadro d'azione, tra l’altro, mira anche a ridurre le malattie prevenibili e i decessi causati da un elevato consumo di sodio e sale, zuccheri e grassi e un consumo inadeguato di cereali integrali, legumi, verdura e frutta. Secondo gli esperti, infatti, seguire una dieta sana dalla nascita e fino agli ultimi giorni di vita è “fondamentale per prevenire tutte le forme di malnutrizione, di diabete, cancro e di altre malattie non trasmissibili”. Il documento, dunque, si propone come strumento dedicato ai Governi per sviluppare, attuare, monitorare e valutare gli approvvigionamenti alimentari pubblici e le politiche di servizio che si allineano con i principi fondamentali delle diete sane, così come delineato nelle raccomandazioni dell'Oms stesso. Tra queste limitare il consumo di sodio e garantire che il sale sia iodato, limitare l'assunzione di zuccheri, spostare il consumo di grassi dai grassi saturi ai grassi insaturi, eliminare i grassi prodotti industrialmente, aumentare il consumo di cereali integrali, verdura, frutta, noci e legumi e garantire la disponibilità di acqua potabile gratuita e sicura.

Alcuni esempi nel mondo

L’Oms, in quest’ottica, spiega che già diversi Paesi in tutto il mondo hanno adottato misure per promuovere diete sane nelle strutture pubbliche. In Brasile, ad esempio, il programma nazionale di alimentazione scolastica richiede che il 30% del budget venga utilizzato per acquistare cibo da fattorie a conduzione familiare e richiede che i menu siano basati su alimenti freschi o minimamente trasformati in base alla sostenibilità, alla stagionalità e alla diversificazione agricola dell’area. Per migliorare la salute dei bambini, invece, la Corea ha istituito delle “green food zones” che regolano il cibo disponibile entro un raggio di 200 metri dalle scuole. In queste zone le aziende non possono vendere alimenti che scendono al di sopra di una determinata soglia di calorie per porzione, zuccheri totali e grassi saturi.

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