Tumore al colon, l'attività fisica dopo la chemio aumenta la sopravvivenza. Lo studio
Salute e BenessereLa ricerca è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine e ha coinvolto oltre 800 pazienti divisi tra coloro che hanno seguito un programma di esercizio strutturato e coloro che invece hanno solo ricevuto materiale educativo sulla salute: nel primo caso, la sopravvivenza senza malattia a 8 anni è maggiore del 7%
Tre anni di esercizio fisico programmato e ben strutturato possono aiutare il processo di guarigione dei pazienti con tumore al colon. A dirlo è lo studio Challenge pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine che, a inizio trattato, sottolinea come tuttavia si tratti di studi preclinici e osservazionali e non di “prove definitive di livello 1”. La ricerca internazionale, giunta alla fase 3, ha coinvolto 55 centri situati principalmente in Canada e Australia. Tra il 2009 e il 2024, gli studiosi hanno osservato e confrontato un gruppo totale di 889 persone: la metà di loro, 445 pazienti, sono stati sottoposti a programma di esercizio strutturato; i restanti 444 sono invece stati inseriti in un gruppo di educazione sanitaria e hanno quindi solo ricevuto materiale educativo sulla salute.
Lo studio
Va prima di tutto sottolineato che i pazienti che hanno preso parte allo studio erano tutti già stati sottoposti a intervento di resezione del colon e avevano completato la chemioterapia. Gli studiosi hanno osservato come un programma di esercizio fisico strutturato di 3 anni iniziato subito dopo il trattamento chemioterapico adiuvante per il cancro del colon abbia favorito una sopravvivenza senza malattia significativamente più lunga. Nello specifico, come si legge nello studio pubblicato sulla rivista medica, “la sopravvivenza a 5 anni senza malattia era dell'80,3% nel gruppo di esercizio e del 73,9% nel gruppo di educazione sanitaria”, quindi con una differenza di 6,4 punti percentuali. Per quanto riguarda invece la sopravvivenza globale a 8 anni, “era del 90,3% nel gruppo di esercizio e dell'83,2% nel gruppo di educazione sanitaria”: una differenza quindi del 7,1%.
