Tumore al seno, solo 30% degli ospedali è negli standard di almeno 135 interventi all’anno
Su 422 strutture ospedaliere che eseguono l’operazione chirurgica per il carcinoma mammario, sono 126 quelle che raggiungono il numero minimo. Tuttavia sul fronte del trattamento di questa neoplasia il nostro Paese rappresenta un’eccellenza perché l'80% delle pazienti è trattato in centri specializzati e multidisciplinari, le Breast Unit
- In Italia solo il 30% degli ospedali che effettua interventi chirurgici per il tumore al seno rientra negli standard fissati che prevedono l'esecuzione di almeno 135 interventi l'anno. Una criticità da risolvere e rispetto alla quale il ministero della Salute si è già attivato
- Tuttavia, sul fronte del trattamento di questa neoplasia, il nostro Paese rappresenta un’eccellenza perché ben l'80% delle pazienti è trattato in centri specializzati e multidisciplinari, ovvero le Breast Unit, che hanno dimostrato di garantire una presa in carico a 360 gradi della donna con un miglioramento significativo della sopravvivenza e della qualità di vita
- Grazie ai progressi della ricerca e al modello delle Breast unit, oggi in Italia per il tumore al seno la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell'88% e sono più di 834mila le donne viventi dopo la diagnosi
- Proprio lo stato di questi centri in Italia è stato ieri il tema al centro del convegno La rete delle Breast unit, organizzato dal ministero della Salute e che ha visto la partecipazione della commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, e del ministro Orazio Schillaci
- Le Breast unit, ha spiegato il ministro, "sono oggi la risposta migliore al tumore al seno e l'Italia è all'avanguardia: sono state istituite nel 2014 e sono importanti perché laddove si operano e si vedono più pazienti c'è maggiore esperienza e risultati, e soprattutto sono fondamentali perché hanno una competenza multidisciplinare. Nelle Breast unit infatti non c'è solo il chirurgo e l'oncologo ma anche il radiologo, l'anatomopatologo e altri professionisti e ciò consente una presa in carico a 360 gradi della paziente"
- Si è lavorato anche con le Regioni, ha sottolineato il ministro, per rendere sempre più capillare la presenza dei centri di senologia sul territorio nazionale che, al 2022, risultano essere 194 e diffusi anche al Sud
- Riguardo tuttavia al volume di attività, su 422 strutture ospedaliere che eseguono l'intervento chirurgico per il carcinoma mammario, ha evidenziato Schillaci, sono 126 gli ospedali che rispettano lo standard di almeno 135 interventi l'anno, pari al 30% di tutte le strutture che effettuano questa prestazione
- Proprio per "invertire il trend - ha chiarito Schillaci- il ministero ha adottato una strategia per incoraggiare le Regioni a 'concentrare l'esperienza' nei centri identificati, riducendo la frammentazione dell'offerta sanitaria per il tumore al seno. Una policy che ha già dato i primi risultati: dal 2019 al 2022 abbiamo ridotto del 22% gli ospedali che eseguono questa tipologia di intervento"
- L'obiettivo è garantire alle pazienti di essere curate in strutture che rispettano elevati volumi di attività e hanno équipe multidisciplinari, che sono i requisiti fondanti perché una struttura possa essere definita come Breast unit
- Un riconoscimento al modello italiano è arrivato anche dalla commissaria Kyriakides, che ha rivelato di essere anche lei una "sopravvissuta al cancro al seno" e questo argomento, ha detto, "mi tocca profondamente"
- L'accesso alle cure contro il cancro, ha aggiunto Kyriakides, "non può dipendere dal Paese in cui si nasce o dal livello di istruzione, questo oggi in Europa è inaccettabile". E ancora: "In Italia ho visto un lavoro eccellente nel trattamento delle donne con tumore al seno in Breast unit specializzate, questo per noi è un esempio di buona pratica che spero potremo condividere con altri Stati membri. La cura Breast unit aumenta la sopravvivenza, e l'Italia ha un network che sta facendo realmente la differenza per le donne"
- "Sono qui per visitare ospedali e istituti, ma ho anche avuto un importante incontro con il ministro Schillaci per valutare come possiamo usare l'esempio che abbiamo visto in Italia - ha annunciato Kyriakides - per cercare di ridurre le diseguaglianze che vediamo in altri Stati membri"