"Tra gli aggressori di Willy sono certo ci fossero i fratelli Bianchi e Pincarelli", afferma un teste citato nella ordinanza del gip di Velletri. "Ho un vivido ricordo - aggiunge un testimone oculare - di un paio di loro, non ricordo però chi di preciso, che addirittura saltava sopra il corpo di Willy in terra e già inerme"
"Ho visto sopraggiungere 'a palla' un'auto di grossa cilindrata, da cui sono scese cinque persone che si sono lanciate contro chiunque capitasse a tiro, sferrando calci e pugni e poi si sono accanite contro Willy". E' quanto racconta un testimone citato nell'ordinanza di 14 pagine con cui il gip di Velletri ha confermato gli arresti per i quattro accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne picchiato a morte nella notte tra sabato e domenica. "Mentre era in terra - prosegue il teste raccontando le fasi del pestaggio - hanno proseguito a sferrare calci e pugni contro Willy tanto che non si è riuscito più a rialzare". "Tra gli aggressori di Willy sono certo ci fossero i fratelli Bianchi e Pincarelli - aggiunge il teste -. C'era poi una quarta persona che aveva il braccio ingessato e che è scesa con gli altri dal Suv". (LE PAROLE DEL FRATELLO - GLI ARRESTI - LA BANDA - IL POST DI ZINGARETTI - L'INTERROGATORIO DEGLI ARRESTATI - LE PAROLE DI CONTE)
Le testimonianze
"Qualcuno mi urlava che il mio amico Willy, coinvolto nel parapiglia, si trovava steso a terra ed io, facendomi spazio tra la gente, in effetti ho notato Willy a terra sul marciapiede preso da spasmi, tipo delle convulsioni", afferma un testimone, amico della vittima, citato nell'ordinanza. "Attorno a lui c'era una moltitudine di persone e ricordo che qualcuno ha provato a soccorrerlo e rianimarlo", aggiunge il testimone. "Ho un vivido ricordo - afferma un testimone oculare - di un paio di loro, non ricordo però chi di preciso, che addirittura saltavano sopra il corpo di Willy in terra e già inerme".
Le fasi del pestaggio
Alle parole del teste si aggiunge la testimonianza di Francesco Belleggia, 23 anni, da oggi ai domiciliari, contenuta nell'ordinanza di convalida dell'arresto. Secondo quanto ricostruito i fratelli Bianchi, Pincarelli e un'altra persona sono arrivati sul posto chiamati da un amico perché era scoppiata una pesante lite tra alcuni amici di Willy e Belleggia, a causa di un apprezzamento rivolto a una ragazza nel pub 'Duedipicche'. I fratelli Bianchi e Pincarelli sarebbero arrivati sul posto per un raid punitivo a lite sedata, ma scesi dal Suv avrebbero cominciato a "picchiare selvaggiamente" chiunque capitasse a tiro. I violenti colpi prima investono l'amico di Willy e poi il 21enne accorso per difenderlo. Il ragazzo, che "non c'entrava nulla", si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, viene colpito "repentinamente con un calcio al torace", finisce a terra e infieriscono su di lui. Willy si rialza, quasi un affronto per il branco che - dicono i testi - lo finisce con un pestaggio che dura quasi venti minuti. Attorno giovani, qualcuno fugge, qualcuno cerca di rianimarlo mentre ormai è esanime in terra. Il branco intanto fugge sul Suv. I carabinieri li rintracceranno in un bar.
Le parole del gip
"Appare più sfumata la posizione del Belleggia", scrive il gip di Velletri nei confronti dell'indagato che oggi ha ottenuto gli arresti domiciliari. "Ad avviso di questo giudice le emergenze istruttorie raccolte - scrive nell'ordinanza - la significativa compatibilità tra le dichiarazioni rese nel corso dell'interrogatorio le diverse posizioni di prova impongono di distinguere la posizione del Belleggia che, pur di fatto avendo dato origine e motivo alla discussione poi posta a pretesto dell'aggressione, nel momento in cui due fratelli Bianchi si accanivano su Willy e su un altro soggetto, si trovava impegnato in uno scontro verbale che, come ricavabile dalle dichiarazioni di due testimoni, aveva in un primo momento tentato di scongiurare, prestando le scuse per un fatto altrui, ed infine si era conclusa senza violenza e significative". Per il magistrato dunque "se certamente il colpo ai danni dello Zuma ed il suo coinvolgimento nell'aggressione che portava la morte di Willy consentono apprezzare, per le stesse ragioni esposte in ordine alla Posizione dei coindagati, un concreto ed attuale pericolo di reiterazione di condotte criminali analoga a quella per cui si procede, questo appare in effetti contenibile tramite la meno severa cautela domiciliare".
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