Colleferro, contestato omicidio preterintenzionale ai quattro giovani arrestati

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Ieri sera in largo Oberdan, dove il ragazzo è stato ucciso, i sindaci di Paliano, Artena e Colleferro, assieme ai genitori e alle sorelle della vittima, hanno deposto una corona di fiori

Il pm di Velletri, Luigi Paoletti, ha per il momento formulato l'accusa di omicidio preterintenzionale in concorso a carico dei quattro giovani ritenuti responsabili di aver pestato, fino a ucciderlo, un ventenne italo-capoverdiano Willy Monteiro Duarte, nella notte tra sabato e domenica a Colleferro (Roma). Si tratta dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, rispettivamente di 24 e 26 anni, di Mario Pincarelli di 22, e di Francesco Belleggia di 23, tutti residenti ad Artena e già noti alle forze dell'ordine (ECCO CHI SONO). La vittima della violenta aggressione era un giovane aiuto cuoco residente a Paliano che era intervenuto per fare da paciere in una lite scoppiata con uno degli arrestati.

Domani gli interrogatori, mercoledì l'autopsia

I quattro, arrestati dai carabinieri della Compagnia di Colleferro, si trovano ora nel carcere di Rebibbia. Compariranno davanti al Gip di Velletri domani per l'interrogatorio di convalida dell'arresto. La Procura ha inoltre affidato l'incarico per l'autopsia sul corpo del giovane che verrà effettuata mercoledì 9 settembre. L'atto istruttorio verrà effettuato presso l'istituto di medicina legale del policlinico di Tor Vergata.

La famiglia chiede giustizia per Willy

Chiede "giustizia" la famiglia di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo picchiato a morte due notti fa a Colleferro. A spiegarlo è il legale della famiglia uscendo dalla loro abitazione di Paliano dove da ore c'è un via vai di amici e parenti che si stanno stringendo attorno ai genitori e alla sorella del 21enne."La famiglia chiede che ci sia una sentenza giusta nei confronti di chi è responsabile di un'azione così violenta", ha detto l'avvocato Domenico Marzi."È una morte attribuibile alla condotta scellerata di 4 persone che non hanno il senso della morale e della condotta civile - ha sottolineato – È un'azione imprevedibile e la società civile non dovrebbe vivere esperienze di questo genere".

Un amico della vittima: "Ragazzi violenti, li conoscevano tutti"

"Non si può morire a 21 anni così. Li conoscevano tutti qui quei due fratelli. Da due anni litigano e picchiano con le stesse modalità, sono stati autori di altri pestaggi", sottolinea Alessandro, un amico della vittima. "Con uno di loro ho litigato pochi mesi fa perché dava fastidio a un mio amico - aggiunge -. La rabbia c'è perché non è la prima volta che fanno così. Si poteva evitare".

La banda

I quattro giovani erano conosciuti come la banda di Artena, piccolo centro romano, al confine con la provincia di Latina e vicino a quella di Frosinone. Una banda che si sentiva invincibile, temuta da tutti, con protagonisti i fratelli Bianchi, Marco e Gabriele. Un gruppo di ragazzi che avrebbe aggredito in passato anche un addetto alla sicurezza dell'outlet di Valmontone e che ad agosto aveva colpito anche un vigile urbano che cercava di far rispettare le misure anti-Covid. Insomma, spavaldi, spietati, feroci. Senza mezzi termini. Non solo i Bianchi. Gli altri componenti sono Mario Pincarelli di 22 anni (appassionato di karate) e Francesco Belleggia, un geometra 21enne. Dopo l'aggressione, a quanto si apprende, i quattro, assieme a un quinto giovane - indagato solo a piede libero - sono andati a sedersi in un locale a bere birra, per poi essere bloccati e portati in caserma

 

Un arrestato all'avvocato: "Sono disperato""

"Sono disperato". Così Francesco Belleggia parlando con il suo avvocato Vito Perugini, che lo ha incontrato brevemente oggi in carcere. "Tornerò a parlare con il mio assistito domani perché oggi non era nelle condizioni di affrontare un colloquio. È distrutto per quanto accaduto", spiega il penalista.

Deposta una corona di fiori sul luogo dell'aggressione

Ieri sera in largo Oberdan, dove il ragazzo è stato ucciso, i sindaci di Paliano, Artena e Colleferro, assieme ai genitori e alle sorelle della vittima, hanno deposto una corona di fiori. Oltre che una maglietta della Roma con su scritto "Grazie Willy gli eroi non muoiono mai" e una targa "Ciao Angelo mio". Un pellegrinaggio silenzioso di amici e conoscenti. Inoltre, alle 12 nella vicina piazza Italia, a pochi metri di distanza, c'è stato un minuto di silenzio in memoria del ragazzo con il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna che oggi ha proclamato il lutto cittadino. "Non si è trattato di una semplice rissa, ma di qualcosa di più cruento, cui in nessun modo si può trovare una giustificazione", ha detto il primo cittadino.

Gli abitanti della zona: "Servono più controlli"

"Qui non si dorme. Servono più controlli nella zona di piazza Italia dove ci sono i pub". A dirlo alcuni abitanti che si sono recati sul luogo del pestaggio. "Io sono una mamma e poteva essere mio figlio", dice una di loro. "Servirebbero pattuglie che girano la sera e che controllano. Chi lo dice che non possa ricapitare?". "Qui nel weekend è un 'macello' - dicono alcune cittadine - tutti senza mascherine, assembrati e bevono. Le forze dell'ordine sono poche e non possono farcela, devono aumentarle".

Ai residenti replica il sindaco Sanna, che sottolinea: "Nessun luogo della movida può essere accomunato a un assassinio di questo tipo". "Non si è trattato di una semplice rissa, ma di qualcosa di più cruento in cui nessun caso si può trovate una giustificazione - aggiunge -. E' accaduto in maniera incredibilmente cattiva". Nei prossimi giorni il sindaco dovrebbe incontrare il neo prefetto di Roma. "Chiederò che alle forze dell'ordine siano dati i giusti mezzi e giusti uomini", conclude il sindaco.

Di Maio: "Chi ha ucciso Willy paghi pena esemplare"

"Non si può morire così. A 21 anni, ucciso da un branco di delinquenti, pestato a calci e pugni. Non è possibile. Willy merita giustizia e chi lo ha ucciso deve pagare una pena esemplare". Lo scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un post. "La violenza è una cosa disgustosa, peggio se aggravata dalla discriminazione razziale. Uno Stato civile come il nostro ha il dovere di combattere e arginare una deriva simile", sottolinea il titolare della Farnesina. "Nessuno potrà restituire il sorriso di Willy alla sua famiglia. Il dolore che oggi stanno provando i suoi familiari è immenso. A loro va tutta la nostra vicinanza e l'impegno a garantire giustizia a un ragazzo straordinario e sempre sorridente. Una persona che meritava il rispetto di tutti. E che avrebbe avuto ancora tanto da dare a questo Paese", conclude Di Maio.

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