Colleferro, amico della vittima: "Aggressori noti per essere violenti, tragedia evitabile"

Lazio
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Spavaldi, spietati, feroci e temuti da tutti. Questi sono i quattro componenti della banda di Artena, piccolo centro romano, al confine con la provincia di Latina e vicino a quella di Frosinone

C'è sdegno per quanto accaduto a Colleferro (Roma), dove ha perso la vita il giovane Willy Monteiro Duarte, il 21enne di origini capoverdiane. "Non si può morire a 21 anni così. Li conoscevano tutti qui quei due fratelli. Da due anni litigano e picchiano con le stesse modalità, sono stati autori di altri pestaggi", sottolinea Alessandro, un amico della vittima. "Con uno di loro ho litigato pochi mesi fa perché dava fastidio a un mio amico - aggiunge -. La rabbia c'è perché non è la prima volta che fanno così. Si poteva evitare". (CONTESTATO L'OMICIDIO PRETERITENZIONALE)

La banda

I quattro giovani erano conosciuti come la banda di Artena, piccolo centro romano, al confine con la provincia di Latina e vicino a quella di Frosinone. Una banda che si sentiva invincibile, temuta da tutti, con protagonisti i fratelli Bianchi, Marco e Gabriele. Un gruppo di ragazzi che avrebbe aggredito in passato anche un addetto alla sicurezza dell'outlet di Valmontone e che ad agosto aveva colpito anche un vigile urbano che cercava di far rispettare le misure anti-Covid. Insomma, spavaldi, spietati, feroci. Senza mezzi termini. Non solo i Bianchi. Gli altri componenti sono Mario Pincarelli di 22 anni (appassionato di karate) e Francesco Belleggia, un geometra 21enne. 

Le minacce sui social

Sui social intanto si stanno riversando insulti e minacce sui profili social dei due fratelli. "Vi auguro che il Signore ricambi la vostra esistenza con la stessa cattiveria e violenza", "Che lo spirito di quel ragazzo vi perseguiti" e ancora "inutile accanirsi contro esseri spregevoli come voi". In poche ore sui loro profili sono arrivati centinaia di commenti. "Spero che muori male", "non meriti di stare al mondo", "fate schifo", questi alcuni dei commenti con minacce anche alla compagna di uno dei due fratelli: "è meglio che scappa". Molti commenti incitano al linciaggio.

La birra dopo l'omicidio

Dopo l'aggressione i quattro assieme a un quinto giovane - indagato solo a piede libero - sono andati a sedersi in un locale a bere birra, per poi essere bloccati e portati in caserma. I fratelli Bianchi vengono descritti come due ragazzi con un'ossessione per la famiglia, pari solo a quella per le arti marziali. Una violenza, che i due sfogavano nell'MMA, una disciplina di arti marziali miste nella quale si fa largo uso di pugni e calci. "Sono dei picchiatori. Willy ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato", ha dichiarato - come riporta Repubblica.it - Vincenzo Romagnoli, il padre del giovane che era insieme alla vittima. 

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