Il gip di Velletri ha convalidato l’arresto per concorso in omicidio preterintenzionale per i fratelli Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia: quest'ultimo ha ottenuto la detenzione domiciliare
"Non sono stati i miei fratelli Gabriele e Marco ad uccidere Willy". Lo ha detto A. Bianchi durante la trasmissione Pomeriggio Cinque, ricostruendo quanto avvenuto la sera della morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso nella notte tra sabato e domenica. "Io ero al bar dove lavoro - prosegue l'uomo -. Loro sono entrati insieme agli altri due arrestati. L'unica cosa che ho sentito dire dai miei fratelli, quando sono arrivati anche i carabinieri ed io ero con mia figlia di sei anni che ha iniziato a piangere, è: 'Prenditi le responsabilità di quello che hai fatto'. Non ho visto a chi lo hanno detto, ero di spalle. E' successo una cosa schifosa, siamo distrutti, ma non sono stati loro".
Intanto restano in carcere tre dei quattro arrestati per l'omicidio del ragazzo. Il gip di Velletri ha convalidato l'arresto per concorso in omicidio preterintenzionale (questa l’attuale accusa nei loro confronti) per i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Quest'ultimo, come si è appreso successivamente, ha ottenuto la detenzione domiciliare: ieri, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, avrebbe detto di aver visto uno dei fratelli Bianchi colpire Willy. (LE PAROLE DEL FRATELLO - GLI ARRESTI - LA BANDA - IL POST DI ZINGARETTI - L'INTERROGATORIO DEGLI ARRESTATI - LE PAROLE DI CONTE).
Le parole del gip
Per il gip di Velletri "sussistono senza dubbio i futili motivi nel caso di specie, in realtà, sostanziati quantomeno per i fratelli Bianchi, nell'assenza di alcuna plausibile ragione a motivo dell'aggressione". I due fratelli esperti di arti marziali estreme, secondo le testimonianze citate nell'ordinanza, hanno un ruolo di primo piano nel pestaggio: un teste afferma che il calcio che ha causato la morte di Willy è stato sferrato da Gabriele. I due ieri avevano tentato di allontanare le accuse affermando "di non avere colpito il giovane" ma di essersi limitati a "spintonarlo", come fanno i 'pacieri', mostrando "però una sostanziale indifferenza alle iniziative processuali intraprese nel loro confronti".
"Appare più sfumata la posizione del Belleggia", scrive nei confronti dell'indagato ai domiciliari. "Ad avviso di questo giudice le emergenze istruttorie raccolte - scrive nell'ordinanza - la significativa compatibilità tra le dichiarazioni rese nel corso dell'interrogatorio le diverse posizioni di prova impongono distinguere la posizione del Belleggia che, pur di fatto avendo dato origine e motivo alla discussione poi posta a pretesto dell'aggressione, nel momento in cui due fratelli Bianchi si accanivano su Willy e su un altro soggetto, si trovava impegnato in uno scontro verbale che, come ricavabile dalle dichiarazioni di due testimoni, aveva in un primo momento tentato di scongiurare, prestando le scuse per un fatto altrui, ed infine si era conclusa senza violenza e significative". Per il magistrato dunque "se certamente il colpo ai danni dello Zuma ed il suo coinvolgimento nell'aggressione che portava la morte di Willy consentono apprezzare, per le stesse ragioni esposte in ordine alla Posizione dei coindagati, un concreto ed attuale pericolo di reiterazione di condotte criminali analoga a quella per cui si procede, questo appare in effetti contenibile tramite la meno severa cautela domiciliare".
Il racconto del fratello dei due arrestati
"I miei fratelli erano lì - spiega A. Bianchi nella lunga intervista a Pomeriggio Cinque - ma la discussione era iniziata prima, loro sono stati chiamati da altre due persone, che volevano andare via. Hanno trovato sul posto gli altri due arrestati: non sto qui ad accusare altri, ci sarà il processo. Io non sono un giudice, ma chi ha sbagliato deve pagare, tutti anche i miei i fratelli".
"Lasciatemi dire che nei giorni passati si è parlato solo di Marco e Gabriele: le cose sono state fatte in quattro, devono rispondere in quattro", ha aggiunto. Sui precedenti dei fratelli A. Bianchi ha minimizzato: "sono stati coinvolti in scazzottate, mai una cosa di questa gravità. Niente è normale, ma queste sono cose che succedono in tutti i locali. Comunque anche Belleggia e l'altro avevano precedenti simili. Non posso dire che i miei fratelli sono stati angeli, ma dire che sono stati loro ad uccidere Willy lo devono accertare le forze dell'ordine. Io li conosco bene, non avrebbero mai attaccato un ragazzo così fragile". "La mia famiglia - ha aggiunto - è distrutta per questo".
L'uomo spera ora nelle immagini delle telecamere: "io non c'ero, ma secondo me nessuno si è reso conto di quello che era successo". "Aspettiamo che le telecamere confermino questa cosa: ma i calci a quel ragazzo non sono stati dati dai miei fratelli. Un altro glieli ha dati, ma non posso dire io chi". Sulle immagini girate sui social dove i fratelli ostentano ricchezza dice: "è soltanto scena".
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