Meloni al Senato: “Pieno sostegno a Kiev. Senza Hamas riconosceremo la Palestina”. VIDEO
PoliticaLa premier ha parlato in Senato e alla Camera in vista del Consiglio europeo di domani. Un appuntamento che coincide col terzo anniversario del suo governo. Tanti i temi, dal Medio Oriente all'Ucraina alle sfide che l'Europa deve affrontare. Meloni ha ribadito "pieno sostegno a Kiev" ma ha confermato che l'Italia "non invierà soldati". Le precondizioni perché il nostro Paese riconosca lo Stato di Palestina, ha aggiunto, sono che “Hamas accetti di non avere alcun ruolo e che sia disarmato"
La premier Giorgia Meloni è stata oggi in Parlamento per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani a Bruxelles. La presidente del Consiglio in mattinata ha parlato in Senato e nel pomeriggio alla Camera. Un appuntamento che coincide con il terzo anniversario del suo governo, che ha giurato il 22 ottobre del 2022. Tanti i temi che la premier ha toccato nel suo intervento, dal Medio Oriente all'Ucraina alle varie sfide che l'Europa deve affrontare. Meloni ha ribadito il "pieno sostegno a Kiev", ma ha confermato che l'Italia "non invierà soldati". Le precondizioni perché il nostro Paese riconosca lo Stato di Palestina, ha aggiunto, sono che “Hamas accetti di non avere alcun ruolo e che sia disarmato". Tra gli altri temi, difesa europea, clima, migranti. Il discorso, come di consueto, ha seguito la scaletta del vertice Ue (a cui seguirà, venerdì, una nuova riunione del gruppo dei Volenterosi con Volodymyr Zelensky). Palazzo Madama ha approvato la risoluzione di maggioranza con 104 senatori favorevoli, 63 contrari e uno astenuto. Approvata anche quella di Azione su cui il governo aveva dato parere favorevole chiedendo di modificare alcune parti, su premesse e impegni, che sono state effettivamente riformulate. A Montecitorio l'Aula ha approvato la risoluzione di maggioranza con 197 voti a favore e 104 contrari. Bocciate le risoluzioni del M5s, del Pd, di Avs, Iv e Più Europa. Anche alla Camera via libera al documento di Azione che ha accettato le riformulazioni proposte dal governo.
L’intervento al Senato
L’intervento di Meloni al Senato è iniziato poco dopo le 9.30 ed è finito intorno alle 10.15. In Aula, accanto alla premier, il governo quasi al completo. Vicino alla presidente, il vicepremier Matteo Salvini e i ministri Adolfo Urso (Imprese), Tommaso Foti (Affari Ue), Pichetto Fratin (Ambiente), Roberto Calderoli (Autonomie), Anna Maria Bernini (Università), Daniela Santanché (Turismo), Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione), Alessandro Giuli (Cultira) e Orazio Schillaci (Salute). Aula quasi al completo, con il presidente Ignazio La Russa a presiedere.
Meloni: “Italia in Ue forte di una stabilità politica rara”
"Il Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre ancora una volta arriva in un frangente internazionale estremamente complesso" e l'Italia si presenta "forte di una stabilità politica rara nella storia repubblicana", ha esordito Meloni nelle comunicazioni al Senato. Poi, riguardo al nostro Paese, ha aggiunto che gli "indicatori economici e finanziari solidi lo rendono apprezzato dagli analisti e attrattivo per gli investitori".
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Su Gaza: “Italia pronta a incrementare il suo sforzo”
Poi la premier ha parlato della situazione in Medio Oriente (GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Per il "piano in 20 punti sulla crisi mediorientale" siamo "molto grati a tutti i mediatori per lo sforzo diplomatico, Egitto, Qatar e Turchia, soprattutto al presidente degli Usa Donald Trump che ha dedicato energie straordinarie per raggiungere quello che è un suo indiscutibile successo", ha detto Meloni. Per Gaza, ha aggiunto, "l'Italia continua a svolgere un lavoro intenso che la pone al primo posto tra le nazioni occidentali ed è pronta a incrementare il suo sforzo", anche se "da troppe parti, soprattutto per interesse, si finge di non vederlo o si tenta di negarlo". Le "violazioni" da parte di Hamas, ha detto ancora Meloni, mostrano "ancora una volta chi sia il nemico dei palestinesi" e "abbiamo avuto prova della ferocia di questa organizzazione anche nei confronti dei palestinesi in una serie di esecuzioni sommarie" che l'Italia condanna. La presidente del Consiglio ha sottolineato che "Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo e deve essere disarmato". "Dopo molto tempo la prospettiva" di pace "è credibile”, ma - ha avvertito Meloni - le "vicende delle ultime ore mostrano come l’equilibrio sia fragile", ci sono rischi e "la comunità internazionale è chiamata a disinnescarli con determinazione e pazienza". Poi ha aggiunto: "Abbiamo condannato i piani di espansione degli insediamenti israeliani e riteniamo inaccettabili le dichiarazioni violente di alcuni esponenti delle istituzioni israeliane. Ed è la ragione per la quale siamo pronti a sostenere misure restrittive individuali europee nei loro confronti". E ha invitato: "Manteniamo alta l'attenzione sulla Cisgiordania, dove una politica dei 'fatti compiuti' e la violenza dei coloni rischiano di compromettere le prospettive della statualità palestinese". Il nostro "sforzo" per Gaza, "unico tra le nazioni occidentali, fa giustizia delle troppe polemiche e menzogne ascoltate in questi mesi. E sono orgogliosa di rappresentare una nazione in cui la maggioranza dei cittadini sa ancora distinguere fra il cinismo sbandierato a favore di telecamere e la solidarietà vera e silenziosa", ha poi sottolineato Meloni.
"Senza Hamas riconosceremo la Palestina”
Nel suo intervento, la premier ha ribadito: “Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e nel futuro Stato palestinese, e deve essere disarmato, per impedire che continui a rappresentare una minaccia per la stabilità regionale. Abbiamo avuto, anche in questi giorni, prova della ferocia di questa organizzazione anche nei confronti degli stessi palestinesi, in una pericolosa serie di esecuzioni sommarie che consideriamo inaccettabili. Sono queste le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell'Italia dello Stato di Palestina, come anche da indicazione di questo Parlamento. Il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate”.
Il possibile contributo dell'Italia
E ancora, ha detto Meloni: "Siamo pronti a fornire tutto il sostegno necessario all'Anp, anche sul piano della formazione dei quadri dirigenti, affinché possa presto assumere piena responsabilità di governo all'interno di confini riconosciuti. L'Italia è pronta a contribuire attivamente al 'giorno dopo', anche partecipando - qualora le fosse richiesto - ai lavori del 'Board of Peace', l'organo di governo provvisorio per la Striscia”. "Siamo pronti – ha detto ancora Meloni – a fare la nostra parte sul piano del ripristino delle infrastrutture essenziali a Gaza, specialmente quelle sanitarie. Abbiamo inoltre espresso la nostra piena disponibilità a essere co-organizzatori della Conferenza sulla ricostruzione della Striscia di Gaza, che si terrà al Cairo dopo il cessate il fuoco". Inoltre, ha detto Meloni, "intendiamo continuare, ovviamente sulla base di adeguate garanzie di sicurezza, in questo sforzo umanitario, sia intensificando le iniziative rivolte alla sicurezza alimentare, sia sul fronte sanitario, continuando con le evacuazioni dei malati verso i nostri ospedali, ma anche intervenendo sul campo con apposite strutture sanitarie. Fattispecie per la quale tanto la Croce Rossa, quanto la Protezione civile e la sanità militare sono state attivate". E ha aggiunto: "Siamo pronti a contribuire con i nostri Carabinieri, già da anni presenti a Gerico, per la formazione della polizia palestinese, e nella missione Ue per Rafah, il cui numero siamo pronti ad aumentare. Lo ribadirò di persona al presidente Abbas, con cui mi sono data appuntamento a Roma per i primi di novembre". "Dal punto di vista della sicurezza – ha continuato Meloni – siamo pronti a partecipare a una eventuale Forza internazionale di stabilizzazione e a continuare a sostenere l'Autorità nazionale palestinese nell'addestramento delle sue forze di polizia e nel rafforzamento delle loro capacità operative. Dobbiamo ancora definire i dettagli del nostro contributo, ma – ha aggiunto – ritengo fin d'ora opportuno un passaggio parlamentare su queste materie e avremo quindi modo di approfondire insieme. E sono certa che, trattandosi di contribuire realmente e concretamente alla pace in Medio Oriente, tutte le forze in Parlamento non mancheranno di dare il loro sostegno convinto".
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“Pieno sostegno a Ucraina, ma Italia non invierà soldati”
Come previsto, le comunicazioni in Parlamento in vista del vertice europeo sono state l’occasione per Meloni di ribadire che l'Italia è stata e resterà a fianco di Kiev (GLI AGGIORNAMENTI). Sull'Ucraina, infatti, Meloni ha detto: "La nostra posizione non cambia e non può cambiare davanti alle vittime civili, alle immagini delle case sistematicamente bombardate dai russi sulla popolazione civile che resiste da oramai quattro anni. Il nostro sostegno al popolo ucraino rimane determinato nell'unico intento di arrivare alla pace, l'ho detto a Volodymyr Zelensky anche pochi giorni fa al telefono". "Purtroppo, poche settimane dopo" l'incontro fra Donald Trump e Vladimir Putin, "la Russia ha nuovamente gettato la maschera portando avanti tattiche dilatorie, ponendo condizioni impossibili per una seria iniziativa di pace", ha aggiunto la premier. Poi ha confermato: "Lasciatemi nuovamente nettamente ribadire la posizione del governo: ciascuna nazione contribuirà agli sforzi" dei Volenterosi per Kiev, ma "l'Italia ha già chiarito che non prevede l'invio di soldati nel territorio ucraino". Al vertice Ue, ha continuato Meloni, si affronterà il tema "dei beni congelati russi rispetto ai quali riteniamo, e non siamo i soli, che sia necessario rispettare il diritto internazionale, il principio di legalità, tutelare la stabilità finanziaria e garantire la sostenibilità di ogni passo che dovesse essere intrapreso".
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Gli altri temi
Non solo Medio Oriente e Ucraina. Nel suo intervento, la premier ha toccato anche altri temi che saranno affrontati nel Consiglio europeo.
Difesa
Tra questi, la difesa: "Su un piano più ampio, il rafforzamento della difesa richiede soluzioni finanziarie ancora più ambiziose, chiediamo di aprire un dibattito per rendere permanente la flessibilità sul patto di stabilità e crescita" per gli investimenti in difesa.
Clima
Sul clima, invece, Meloni ha dichiarato: "L'Italia non potrà sostenere la proposta di revisione della legge sul clima europea, a maggior ragione se non sarà sostanziata da un vero cambio di approccio". L'Italia, ha sottolineato la premier, "sostiene e continuerà a sostenere un ambizioso percorso di riduzione delle emissioni ma riteniamo che il modo migliore per non raggiungere questo obiettivo sia continuare a rincorrere un approccio ideologico e pertanto irragionevole che pone obiettivi insostenibili e quindi irraggiungibili", che "rischiano di compromettere definitivamente la credibilità stessa dell'Unione europea".
Green Deal
Poi Meloni ha aggiunto: "Chiediamo un intervento coraggioso alla Commissione europea per correggere un ampio numero di scelte azzardate compiute in passato con il Green Deal, che ora stanno mostrando tutti i loro limiti. Diversamente, voglio essere chiara, l'Italia non è pronta a sostenere nuove iniziative controproducenti per inseguire gli interessi di bizzarre maggioranze in Europa".
Semplificazioni
La premier ha anche spiegato che “con Merz e altri 15 leader abbiamo indirizzato una lettera" a Ursula von der Leyen "per accelerare la semplificazione" in tre punti, tra i quali una revisione dell'attuale normativa, "la cancellazione della regolamentazione non necessaria e il contenimento delle proposte legislative dove maggiore" è l'efficacia dell'intervento europeo. "Non è il momento di esitare, ma il tempo di porre rimedio agli errori del passato", ha detto Meloni.
Biocarburanti
In un altro passaggio, la presidente italiana ha detto: "Non può esistere solo l'elettrificazione per il futuro dell'auto, e tantomeno per quello del trasporto pesante o dell'industria, a partire da quella dell'acciaio, del vetro e del cemento. Dobbiamo al contrario rimanere aperti a tutte le soluzioni, come anche i biocarburanti sostenibili, che possono contribuire alla decarbonizzazione e che devono essere consentiti anche dopo il 2035". "Finalmente – ha aggiunto –, anche grazie alla nostra insistenza su questo punto e alla nostra capacità di portare su queste posizioni altri importanti partner europei, registriamo una prima apertura da parte della presidente von der Leyen che, nella lettera sulla competitività inviata ai leader lunedì scorso, in previsione del Consiglio, fa esplicito riferimento a questa possibilità".
Migranti
Un passaggio anche sul tema migranti. "Continua l'azione decisa dell'Italia nel contrasto all'immigrazione illegale di massa – ha detto Meloni –. I risultati stanno arrivando e una volta che avremo finalmente creato un quadro di norme europee efficaci, siamo certi che quei risultati saranno ancora migliori. E a beneficiarne saranno soprattutto i quartieri periferici delle nostre città, le fasce più deboli della nostra popolazione, le nostre autorità di pubblica sicurezza che non vedranno più frustrati i loro sforzi, e gli stranieri regolari che scelgono di integrarsi nella nostra società. Ma più in generale ne beneficeranno tutti gli italiani, anche quelli che non sono d'accordo con il nostro approccio. Lo avevamo promesso e lo stiamo facendo". Poi la premier ha aggiunto: "Procedono in Consiglio i negoziati sulle proposte normative che consideriamo molto importanti avanzate dalla Commissione, su impulso italiano, prime fra tutte l'adozione di una lista europea di Paesi di origine sicuri, come previsto dal nuovo Patto Migrazione e Asilo, e la revisione del quadro giuridico europeo in tema di rimpatri, per rendere le procedure più rapide ed efficaci". E ha sottolineato che "la proposta della Commissione contiene elementi positivi, che rispondono alle istanze italiane in materia, tra cui la definizione più ampia di Paese terzo di rimpatrio, che può includere un Paese terzo sicuro e un Paese con cui è in vigore un accordo. In questo modo verrebbe introdotto a livello Ue il presupposto giuridico per l'istituzione di centri di rimpatrio destinati alla permanenza (a breve o a lungo periodo) in Paesi terzi, di migranti irregolari in attesa del loro rimpatrio definitivo".
“Italia finalmente in Serie A, dove merita di stare”
Infine, Meloni ha sottolineato: "Il riconoscimento del Fondo monetario internazionale e l'ultima valutazione sul rating dell'Italia da parte dell'agenzia Dbrs, riportano finalmente l'Italia dove merita di stare, cioè in serie A, e dimostrano la correttezza della strategia di sviluppo e delle politiche di bilancio messe in campo da questo governo, confermate anche con la Legge di bilancio varata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri". Tutto questo, ha detto la premier, “consente all'Italia di presentarsi con autorevolezza al tavolo del Consiglio europeo, per contribuire, con le sue posizioni, a scelte che necessitano di pragmatismo, di visione e di ambizione”.
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Meloni: "Su Gaza opposizioni più fondamentaliste di Hamas"
Nel tardo pomeriggio la premier, alla Camera, in sede di replica dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo, rispondendo al deputato del Pd Peppe Provenzano, ha attaccato ancora le opposizioni: "Ho sentito dire una cosa parecchio inesatta, che avrei paragonato l'opposizione ai terroristi. Per chi conosce la lingua italiana, non ho accusato l'opposizione essere terrorista o peggiore di Hamas. Ho detto che vi eravate rifiutati di sostenere in Parlamento il piano di pace per Gaza, sottoscritto poi da Hamas. Ho detto che la vostra posizione è stata più fondamentalista persino di quella di Hamas. È possibile che a sinistra non si comprenda il significato della parola cortigiana, ma spero che si conosca almeno il significato della parola fondamentalista: chi sostiene intransigentemente una dottrina senza ammettere mediazioni e compromessi. Che è quello che avete fatto".
Il terzo anniversario del governo Meloni
L’intervento di Meloni in Parlamento arriva proprio nel giorno del terzo anniversario del suo governo, che ha giurato il 22 ottobre del 2022. L’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia è il terzo più longevo della storia della Repubblica: è in carica da 1.096 giorni. Ai primi due posti ci sono due dei quattro governi Berlusconi: il Berlusconi II ha il record di durata con 1.412 giorni in carica (11 giugno 2001-23 aprile 2005), seguito dal Berlusconi IV e ultimo con 1.287 giorni (8 maggio 2008-16 novembre 2011). Dietro il governo Meloni c’è il governo Craxi con 1.093 giorni (4 agosto 1983-primo agosto 1986).
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Il post sui social
"Tre anni per l'Italia. La strada è tracciata e la percorreremo fino in fondo", ha scritto la presidente del Consiglio sui social prima del suo intervento in Parlamento. Ha anche pubblicato un video del suo discorso all'assemblea generale dell'Onu, un mese fa, in cui citando San Francesco, "il più italiano dei santi", ricordava che "i combattimenti difficili vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare: credo che sia arrivato il tempo di mostrare quel coraggio". Le immagini sono accompagnate da una serie di dati: sul lavoro, Meloni rivendica il "tasso di occupazione al 62,6%, ai massimi da sempre", e il "tasso di disoccupazione al 6%, il più basso da giugno 2007". E ancora: "Sicurezza: 37.400 nuove assunzioni per le forze di polizia, +6.101 vigili del fuoco, circa 4.000 sgomberi di case o stabili occupati, oltre 18mila beni confiscati alle mafie e destinati alla collettività. Pace fiscale: nel biennio 2023-2024 65 miliardi, recupero record di evasione fiscale. Sanità: stanziamenti record per il fondo sanitario nazionale, +17 miliardi dall'insediamento. Fermato il trend di crescita dell'immigrazione clandestina: -29% di sbarchi, +52% di rimpatri nei primi 9 mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2022. Più Italia nel mondo nel 2024: 35 miliardi di investimenti diretti esteri per nuove attività, export 2024 623,5 miliardi, 384,2 miliardi nei primi 7 mesi del 2025".