Manovra 2026, maggioranza divisa su banche: le misure più discusse e gli esempi all’estero
La Legge di Bilancio, che non è ancora arrivata in Parlamento, fa discutere i partiti di governo, in particolare sul tema delle banche. Le scelte della maggioranza, poi, potrebbero subire ancora diverse modifiche dopo il parere della Bce. Le misure più discusse sono state al centro della puntata di “Numeri”, il programma di Sky TG24 andato in onda il 20 ottobre 2025. E negli altri Paesi cosa succede?
SCONTRO SULLE BANCHE
- Anche se la Legge di Bilancio non è ancora arrivata in Parlamento, restano le divisioni all’interno della maggioranza sulle misure relative alle banche, che potrebbero subire qualche modifica dopo il vaglio della Bce, che si prenderà qualche giorno per emettere un parere. L’argomento è stato al centro della puntata di “Numeri”, il programma di Sky TG24 andata in onda il 20 ottobre 2025.
LE COPERTURE
- Secondo il Documento programmatico di bilancio, la tassa sulle banche e assicurazioni dovrebbe fruttare fino a 4,5 miliardi di euro.
RIMANDATE LE DETRAZIONI
- Nella Legge di Bilancio lo Stato prevede di rimandare ancora le detrazioni che aveva ipotizzato per il settore e, inoltre, di introdurre una tassazione almeno al 27,5% sullo svincolo delle riserve del 2023.
L’AUMENTO DELL’IRAP
- A ciò si aggiunge anche l’Irap, l’Imposta regionale sulle attività produttive, che salirà di ancora un paio di punti nel triennio 2026-2028 rispetto alle cifre, considerate da alcuni già alte, previste oggi.
LA TASSA SULLE BANCHE ALL'ESTERO
- Guardando all'estero, diversi Paesi hanno introdotto delle extra tasse sulle banche dal 2023: tra questi ci sono i Paesi baltici, Spagna, Irlanda, Paesi Bassi, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca.
IL CASO NEL 2023
- Anche l'Italia l'aveva introdotta nel 2023, ma la cifra che ottenne fu di zero euro visto che le banche preferirono aumentare le loro riserve.
LE ALTERNATIVE PER GLI ISTITUTI BANCARI
- Gli istituti bancari avevano infatti due alternative: pagare la somma dovuta allo Stato (il 40% del guadagno sui prestiti) oppure risparmiare e accantonare due volte e mezzo la cifra dovuta.
IL CASO SPAGNOLO
- Caso interessante è quello spagnolo, dove la misura è strutturale ormai da due anni e vale circa 1,5 miliardi di euro l’anno: nonostante le proteste degli istituti di credito, la misura è ancora in essere.
LA PIONIERA DELLA TASSA: MARGARET THATCHER
- Pioniera della misura è stata Margaret Thatcher, che nel 1981 l’applicò in Regno Unito evidenziando come “le banche avessero fatto grandi profitti grazie alla nostra politica dei tassi, non perché erano diventate più efficienti”.
IL PARAGONE CON LE IMPRESE ENERGETICHE
- La tipologia della misura non si discosta molto da quella sugli extra profitti delle imprese del settore energetico, introdotte nel 2022 in tutta Europa e anche in Italia con il governo Draghi.