Automotive, Ue verso rinvio stop motori termici nel 2035. Gli scenari
"Per le nuove immatricolazioni del 2035 non sarà più obbligatoria una riduzione del 100% delle emissioni di CO2", ha dichiarato Manfred Weber, presidente del PPE. L'annuncio della Commissione Ue è atteso a breve. Ma cosa significherebbe questo dietrofront? Anche di questo tema si è occupata la puntata di "Numeri", di Sky TG24, andata in onda il 12 dicembre
IL FUTURO DELL'AUTOMOTIVE UE
- La Commissione europea dovrebbe annunciare prossimamente, nel pacchetto sull'automotive, un passo indietro sullo stop ai motori termici previsto dal 2035. Lo scrive Bild, che riferisce di un accordo raggiunto tra la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il leader del Ppe, Manfred Weber, sulla questione. Anche di questo tema, e dei suoi possibili sviluppi, si è occupata la puntata di Numeri, di Sky TG24, andata in onda il 12 dicembre.
COSA CAMBIA DAL 2035
- “Per le nuove immatricolazioni del 2035 non sarà più obbligatoria una riduzione del 100% delle emissioni di Co2”, ha dichiarato Weber, il presidente del PPE, l’11 dicembre. Si tratta di una grande apertura a tutte le richieste, quindi anche quelle del governo italiano, volte ad ammorbidire le regole che - ad oggi - prevedono che nel 2035 le nuove vetture non possano più essere a motore termico.
LE AUTO ELETTRICHE E IBRIDE
- Ma questo avrà delle ripercussioni sulle auto elettriche? Non necessariamente. Bisogna infatti tenere presente che le auto elettriche e ibride, tra quelle vendute nel mondo, rappresentano già il 25%, quindi una fetta importante.
LE AUTO ELETTRICHE IN CINA
- Se poi si guarda solo alla Cina, si vede che quest’anno il 60% delle auto vendute lì sono elettriche o ibride.
CONFRONTO CINA-UE
- Proprio in Cina si vendono quasi i 2/3 delle auto elettriche di tutto il mondo (67%). La percentuale europea è ferma al 20%.
ITALIA SEMPRE MENO PROTAGONISTA
- Infine, osservando la produzione di auto nel primo semestre del 2025, si vede come l’Italia non sia più un grande produttore di automobili: siamo ottavi in Europa.