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Segre presiede prima seduta Senato: "Provo vertigine, qui a 100 anni da marcia su Roma"

Politica

La senatrice a vita ha aperto l'assemblea a Palazzo Madama accolta da un lungo applauso. Parlamentari tutti in piedi per la senatrice a vita che ha tenuto il discorso in apertura della seduta per il voto del presidente del Senato

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Dopo essere stata accolta da una standing ovation da parte di tutto l'emiciclo, Liliana Segre ha aperto la prima seduta a Palazzo Madama della XIX Legislatura in quanto senatrice anziana (QUI IL DISCORSO INTEGRALE). Nel suo discorso ha prima voluto salutare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  Papa Francesco e l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. "Desidero indirizzare al presidente emerito, che non ha potuto presiedere" - ha detto riferendosi a quest'ultimo - ", gli auguri nella speranza di poterlo rivedere presto ristabilito in Senato". Durante tutto il suo intervento, le sue parole sono state accompagnate da una ventina circa di applausi. La senatrice a vita indossa una giacca elegante nera di velluto con una grande spilla gioiello a decorarla (VERSO IL NUOVO GOVERNO, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)

"Incombe su di noi l'atmosfera agghiacciante della guerra"

La senatrice a vita ha poi parlato della guerra in Ucraina: "Incombe su tutti noi in queste settimane l'atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte, distruzione, crudeltà, terrore, una follia senza fine. Mi unisco alle parole puntuali del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: 'La pace è urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino'". 

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"Tocca a me la presidenza del Senato nell'anniversario marcia Roma"

Altra standing ovation in Aula al Senato quando Liliana Segre ha citato la marcia su Roma e poi il ricordo di lei bambina che dai banchi di scuola è arrivata al banco più alto del Senato. Applauso più lungo dai banchi del centrosinistra. Anche Ignazio La Russa, che dalla prima fila dei banchi del centrodestra sta ascoltando e prendendo appunti, si è alzato in piedi. "Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva", ha detto la senatrice. "In questo mese di ottobre" - ha spiegato - "nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica"."Ed il valore simbolico" - ha aggiunto - "di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato!".

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"La maggioranza ha il diritto-dovere di governare"

"La maggioranza uscita dalle urne" - ha sottolinea la senatrice - "ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l'imperativo di preservare le Istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprietà di nessuno, che devono operare nell'interesse del Paese, che devono garantire tutte le parti".  Segre ha poi sottolineato: "Il Senato della diciannovesima legislatura è un'istituzione profondamente rinnovata, non solo negli equilibri politici e nelle persone degli eletti, non solo perché per la prima volta hanno potuto votare anche per questa Camera i giovani dai 18 ai 25 anni, ma soprattutto perché per la prima volta gli eletti sono ridotti a 200. L'appartenenza ad un così rarefatto consesso non può che accrescere in tutti noi la consapevolezza che il Paese ci guarda, che grandi sono le nostre responsabilità ma al tempo stesso grandi le opportunità di dare l'esempio. Dare l'esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro ufficio con 'disciplina e onore', impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse".

"Lasciamo fuori dall'assemblea la politica urlata"

"Potremmo anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa assemblea la politica urlata" - ha proseguito la senatrice a vita - "che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto, interpretando invece una politica 'alta' e nobile, che senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra sinceramente all'ascolto, si esprima con gentilezza, perfino con mitezza".  Segre ha aggiunto: "Le elezioni del 25 settembre hanno visto, come è giusto che sia, una vivace competizione tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte. E il popolo ha deciso. È l'essenza della democrazia". 

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"Perché 25 aprile e 2 giugno sarebbero date divisive?"

"Le grandi nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così anche per il popolo italiano?", ha detto Segre tra gli applausi dell'Aula. "Perché mai dovrebbero essere vissute come date 'divisive' anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1° Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica?", si è chiesta la senatrice a vita. 

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"La Costituzione non è un pezzo carta, italiani la sentono amica"

Nel suo discorso, Segre ha poi posto l'accendo sulla Costituzione: "In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l'unità del nostro popolo è la Costituzione repubblicana, che come disse Piero Calamandrei non è un pezzo di carta, ma è il testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la libertà; una lotta che non inizia nel settembre del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti. Il popolo italiano ha sempre dimostrato un grande attaccamento alla sua Costituzione, l'ha sempre sentita amica".  Poi, sulle eventuali modifiche alla Carta, Segre ha specificato: "Naturalmente anche la Costituzione è perfettibile e può essere emendata (come essa stessa prevede all'articolo 138), ma consentitemi di osservare che se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione - peraltro con risultati modesti e talora peggiorativi - fossero state, invece, impiegate per attuarla, il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice". 

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"Tenere alto il prestigio del Senato"

"Mi auguro" - ha poi detto Segre - "che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di questa assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative, riaffermare nei fatti e non a parole la centralità del Parlamento". La senatrice a vita ha poi volito aggiungere: "Da molto tempo viene lamentata da più parti una deriva, una mortificazione del ruolo del potere legislativo a causa dell'abuso della decretazione d'urgenza e del ricorso al voto di fiducia. E le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza". 

"Stop imbarbarimento dibattito pubblico"

"Altro terreno sul quale è auspicabile il superamento degli steccati e l'assunzione di una comune responsabilità" - ha spiegato accolta da un forte applauso e con i senatori in piedi - "è quello della lotta contro la diffusione del linguaggio dell'odio, contro l'imbarbarimento del dibattito pubblico, contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni". Segre ha poi aggiunto: "Permettetemi di ricordare un precedente virtuoso: nella passata legislatura i lavori della 'Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza' si sono conclusi con l'approvazione all'unanimità di un documento di indirizzo. Segno di una consapevolezza e di una volontà trasversali agli schieramenti politici, che è essenziale permangano".

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"Segre, serve sana e leale collaborazione istituzionale"

"Nella mia ingenuità di madre di famiglia" - ha continuato - "ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare". Segre ha spiegato: "Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni".

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"Impegno urgentissimo per aiuto famiglie e imprese"

La senatrice si è poi soffermata sulla crisi economca ed energetica: "Auspico che tutto il Parlamento, con unità di intenti, sappia mettere in campo in collaborazione col Governo un impegno straordinario e urgentissimo per rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e da tante imprese che si dibattono sotto i colpi dell'inflazione e dell'eccezionale impennata dei costi dell'energia, che vedono un futuro nero, che temono che diseguaglianze e ingiustizie si dilatino ulteriormente anziché ridursi".

"Avremo sempre l'Ue dalla nostra parte"

Segre ha ricordato come "avremo sempre al nostro fianco l'Unione europea con i suoi valori e la concreta solidarietà di cui si è mostrata capace negli ultimi anni di grave crisi sanitaria e sociale", per poi concludere, tra una standing ovation generale, dicendo che "non c'è un momento da perdere: dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere i livelli di guardia e tracimare. Senatrici e senatori, cari colleghi, buon lavoro!".  

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