
Nuovo Parlamento: la composizione, le donne elette, i presidenti. Tutti i numeri
Inizia oggi la XIX legislatura: Camera e Senato si riuniscono per la prima seduta. Tra i compiti iniziali, la proclamazione degli eletti e l’elezione dei nuovi presidenti: ecco tutto quello che c’è da sapere sul nascente Parlamento

È tutto pronto per l’inizio della XIX legislatura: Camera e Senato si riuniscono oggi per la prima seduta. I primi compiti che saranno assolti dalle due Assemblee saranno la proclamazione degli eletti e l’elezione dei due presidenti delle Aule. A quel punto sarà possibile formare i gruppi parlamentari, necessari per l’inizio delle consultazioni che porteranno alla nascita del nuovo governo
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ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA - I primi scrutini per l'elezione del presidente della Camera sono previsti già oggi: al primo voto, è necessaria la maggioranza di 2/3 dei componenti dell'Assemblea. Al secondo e il terzo, il quorum scende ai 2/3 dei votanti comprese le schiede bianche. A partire dal quarto, infine, è sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti
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LA COMPOSIZIONE DELLA CAMERA - A Montecitorio la coalizione di centrodestra è forte di un'ampia maggioranza: sono infatti 237 i deputati di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati. Una cifra che, pur lontana dai 2/3 dell'Assemblea, garantisce alla coalizione di poter eleggere il presidente in autonomia
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ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL SENATO - A Palazzo Madama le regole per eleggere il presidente sono diverse rispetto che a Montecitorio: nei primi due scrutini è necessaria la maggioranza assoluta dei senatori, al terzo la maggioranza assoluta dei votanti mentre il quarto e ultimo scrutinio prevede il ballottaggio tra i due più votati al terzo turno
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LA COMPOSIZIONE DEL SENATO - Anche a Palazzo Madama il centrodestra è forte di un'ampia maggioranza, grazie ai 115 senatori eletti. Con questi numeri Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati potrebbero eleggere il nuovo presidente già alla prima votazione
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LE DONNE ELETTE - Tra i temi di cui si è più discusso dopo il voto del 25 settembre, c'è la rappresentanza femminile in Parlamento, diminuita rispetto alla precedente legislatura. A pesare su questa situazione è anche il meccanismo della legge elettorale per garantire la parità di genere: nella parte proporzionale, infatti, uomini e donne devono essere inseriti nelle liste in alternanza, così da garantire una presenza quanto più equa possibile tra i generi

LE DONNE ELETTE - Un simile meccanismo esiste anche nella quota maggioritaria della legge elettorale, che prevede che ciascun partito o coalizione debba presentare candidature con un equilibrio di genere compreso nella quota 60-40%

LE DONNE ELETTE - A pesare, sul numero totale delle donne elette, sono state le pluricandidature. Prendendo a esempio il caso di una candidata in un collegio uninominale e in cinque proporzionali (il massimo consentito dal Rosatellum), l'effetto è quello mostrato nella grafica: se il seggio scatta nell'uninominale, nelle cinque liste proporzionali i cinque uomini in seconda posizione ne prendono il posto

LE DONNE ELETTE - Questi meccanismi si sono riflessi nel numero di donne effettivamente elette in Parlamento: se le candidate erano il 44% del totale, la loro rappresentanza è scesa al 33% nelle Aule

LE DONNE ELETTE - Guardando ai singoli partiti, le percentuali di donne elette variano sensibilmente: Forza Italia è ferma al 27%, mentre Fratelli d'Italia, Lega e Pd sono al 31%

LE DONNE ELETTE - Anche i Verdi/Sinistra Italiana sono al 31%, mentre le percentuali salgono nettamente per M5s e Azione/Italia Viva: entrambi si avvicinano infatti alla parità di genere, con rispettivamente il 46 e il 47% di donne elette
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