
Superbonus, cosa potrebbe cambiare con Meloni: si scende all'80% e solo per la prima casa
La leader di Fratelli d’Italia, se diventasse premier, punterà a tenere le misure di sostegno, che saranno però tagliate o accorpate. Le modifiche potrebbero coinvolgere prima e seconda abitazione. In quest’ultimo caso, si parla di dimezzare o ridurre l’aliquota fra il 50% e il 65%

Il nuovo governo, se come sembra al momento sarà guidato da Giorgia Meloni, punterà a riformare i bonus edilizi. Fra questi c’è soprattutto il superbonus 110%: stando a quanto anticipato, i cambiamenti riguarderanno anche le seconde case, non solo le prime
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I bonus, tuttavia, resteranno. Anche se saranno tagliati o accorpati, come riferito dallo stesso programma di Fratelli d’Italia. Per le abitazioni primarie l’aliquota prevista è all’80%, mentre per le seconde si ipotizza un dimezzamento e una riduzione fra il 50% e il 65%
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In previsione anche la modifica di altri bonus presenti, come il bonus facciate e lo sconto del 75% per le barriere architettoniche. Il 110%, in base alle attuali regole, resterebbe in vigore soltanto un altro anno, fino alla fine del 2023

Sul programma di Fratelli d’Italia, di cui Giorgia Meloni è leader, si faceva cenno alla "salvaguardia delle situazioni in essere e riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all'efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati"

Meloni stessa ha sempre dichiarato di voler intervenire "sull'entità dei bonus che non dovrebbero mai superare l'80% del costo sostenuto. Personalmente lo indirizzerei prevalentemente verso la prima casa, semplificando le norme. Ma abbiamo bisogno di tutelare i cosiddetti esodati del 110%”
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