
Superbonus, ipotesi proroga di 6 mesi e rimodulazione degli aiuti esistenti
L’idea di rivedere una delle misure simbolo del Movimento 5 Stelle è nei piani di Giorgia Meloni, vincitrice delle scorse elezioni: per questo l’Associazione nazionale costruttori edili non vuole farsi trovare impreparata e ha già in mente di chiedere al nuovo governo uno slittamento delle scadenze e un riassetto di tutti gli incentivi in materia edilizia

Dopo le ipotesi di revisione del Superbonus emerse dal partito vincente delle ultime elezioni, Fratelli d’Italia, anche l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) sta avviando un procedimento, insieme a tutta la filiera industriale, che aiuti a definire una proposta concreta di riassetto dei bonus e degli incentivi per la casa
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SU QUALI BASI SI POGGIA LA PROPOSTA – Come evidenzia il Corriere, l’idea dell’Ance si basa su due presupposti: la prima è una proroga di sei mesi rispetto alle scadenze fissate attualmente in calendario, che permetta di recuperare il tempo perso a causa dei cambiamenti sulla cessione dei crediti, la seconda una modulazione più strutturale dei bonus edilizi, che si accompagni ad altre forme di sostegno
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NEL PROGRAMMA DI FDI – Lo stesso programma del partito che ha vinto le ultime elezioni lo diceva espressamente: “Basta con la miope politica dei bonus, da sostituire con misure più stabili e durature”. In maniera più approfondita il programma sosteneva la “salvaguardia delle situazioni in essere e riordino e armonizzazione degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati”
Superbonus, spunta l'ipotesi di riordino tra prima e seconda casa
COSA DICE MELONI – La leader di FdI ha sempre dichiarato di voler rivedere il Superbonus, “riordinando l'intero sistema delle agevolazioni edilizie e dal mio punto di vista uniformando l'entità dei bonus che non dovrebbero mai superare l'80% del costo sostenuto. Personalmente lo indirizzerei prevalentemente verso la prima casa, semplificando le norme. Ma abbiamo bisogno di tutelare i cosiddetti esodati del 110%”
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IL CALENDARIO - Secondo il calendario al momento in vigore, il Superbonus terminerà definitivamente nel 2023. A fine anno la deduzione al 110% si concluderà per le abitazioni unifamiliari e gli immobili autonomi, mentre fra dodici mesi ci sarà anche lo stop per i lavori condominiali (sarà poi al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025). Viste le scadenze la proposta dell’Ance è quella di dare più tempo sia alle imprese che alle famiglie di organizzarsi
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COME POTREBBE ESSERE IL NUOVO SUPERBONUS – Il nuovo governo potrebbe in questo senso apportare modifiche già entro l'anno. Infatti è attesa nella legge di bilancio di quest’anno una modifica: possibile un passaggio da 110% al 60/70%, però garantita a lungo termine e basata o sul reddito del beneficiario oppure sulla distinzione fra prima e seconda casa (rendendola inferiore per quest’ultima)

LA MODIFICA DI ALTRI BONUS – Il riassetto avverrà in coincidenza con gli altri bonus presenti, come per esempio il bonus facciate e lo sconto del 75% per le barriere architettoniche. L’intento di riordinare le agevolazioni edilizie di Ance, con l’aiuto appunto della filiera, quadra anche con il raggiungimento degli obiettivi europei sul risparmio energetico e sulla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, nel caso in cui avvengano eventi sismici

RIDISCUSSIONE DELLA CESSIONE DEL CREDITO - Una priorità dell’associazione è rispettare quanto già stabilito dalla legge di bilancio 2022, come il percorso di riduzione, così da evitare cambiamenti retroattivi. Si tornerà a discutere delle norme sulla cessione dei crediti, che ha influenzato il mercato: molte imprese, infatti, si sono trovate costrette a bloccare dei cantieri in corso. Per questo serve la proroga di sei mesi: “Il calendario arriverebbe a giugno 2024 per i condomini e a giugno 2023 per case unifamiliari e immobili indipendenti”
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