Terzogenito del “caro leader” Kim Jong-il, è al potere dal 2011. Tanti i misteri su di lui, come la data di nascita o i problemi di salute. Negli anni ha alternato aperture all’Occidente a prove di forza sul nucleare, fino alla distensione con la Corea del Sud e Trump
Kim Jong-un è il leader della Corea del Nord dal dicembre 2011, quando suo padre morì per un infarto. Figlio del “caro leader” Kim Jong-il e nipote del “grande leader” Kim Il-sung, fondatore del Paese, il dittatore rappresenta la terza generazione della famiglia (unico caso al mondo) che ha consolidato il potere a capo di un regime di stampo stalinista dopo la sanguinosa guerra di Corea del 1950-53. Se il padre ha avuto circa venti anni di tempo per prepararsi a prendere il posto di Kim Il-sung, il giovane Kim Jong-un ha dovuto bruciare i tempi e imparare in fretta a gestire il potere. Sia nel suo Paese, dove la propaganda nordcoreana continua a lavorare a ritmo serrato per consolidarne l’immagine, sia all’estero, dove in sei anni ha spesso oscillato tra aperture all’Occidente e prove di forze sul nucleare.
Tra tanti misteri, l'Nba è una certezza
Kim Jong-un è il terzogenito di Kim Jong-il. Intorno alla sua figura, come da tradizione della famiglia, i misteri sono tanti. La data del suo compleanno non è stata mai confermata in via ufficiale. Pare sia l’8 gennaio 1984, ma secondo altri il leader potrebbe avere un anno in più o in meno. Sarebbe il figlio della terza moglie di Kim Jong-il: Ko Yong-hui, una ballerina professionista nata a Tsuruhashi (la “Koreatown” di Osaka, in Giappone) e morta nel 2004 per cancro. Kim Jong-un vanterebbe studi a Berna, in un collegio svizzero, negli anni dell'adolescenza (sotto falso nome). Conoscerebbe il tedesco, l’inglese e il francese. A differenza del padre, ha una passione per gli aerei: si è dotato del primo “Air Force One” sull'esempio dei presidenti Usa, ribattezzato “Kim Force One” (un Ilyushin Il-62 di fabbricazione russa). Nota è anche la sua passione smodata per il basket Usa, l’Nba, e la sua amicizia con Dennis Rodman.
Problemi di salute?
Certo con il suo fisico, 1,70-75 metri di altezza per almeno 90 kg di peso, non ha proprio il profilo da cestista. Anzi, secondo un pool di medici sudcoreani che ha studiato foto e video, potrebbe soffrire di diabete cronico e altre malattie tipiche della famiglia Kim, come pressione alta, problemi cardiaci e gotta. Nel 2014, per un po’ di tempo, è sparito dai media nordcoreani e questo ha alimentato voci sul suo precario stato di salute. La tv di Stato, infatti, di solito non perde occasione di mostrare Kim durante le sue attività: visitare avamposti militari, stringere mani, dare le cosiddette “istruzioni sul posto” ai suoi sottoposti. E quell’assenza sembrò sospetta. Dopo una quarantina di giorni Kim riapparve mentre passeggiava a fatica accompagnandosi con un bastone, reduce ufficialmente da un'operazione alle caviglie. Nuovi dubbi sul suo stato di salute sono riemersi nell'aprile del 2020, quando Kim ha smesso di apparire in pubblico per tre settimane. La notizia aveva alimentato il moltiplicarsi di diverse voci fino, addirittura, all'ipotesi del decesso o di uno stato vegetativo dovuti a una complicazione durante una delicata operazione chirurgica (l'inserimento di uno stent coronarico). Ipotesi confutate quando il leader è tornato a farsi vedere l'1 maggio tagliando il nastro alla cerimonia di apertura di una fabbrica di fertilizzanti (FOTO).
La scalata
Di Kim Jong-un si è iniziato a parlare come delfino scelto dal padre per la successione nel 2008-2009. Kim Jong-il l’ha ritenuto il più idoneo tra i suoi fratelli a proseguire la dinastia. Il più grande, Kim Jong-nam, sarebbe stato bocciato dopo essere caduto in disgrazia per aver tentato l'ingresso in Giappone con un passaporto falso. Nulla da fare anche per il secondogenito, Kim Jong-chol, malgrado il lavoro svolto a stretto contatto con il padre. Da allora è iniziata la scalata di Kim Jong-un: per lui incarichi nella Commissione nazionale di Difesa, “generale” a quattro stelle da ottobre del 2010, componente del Comitato centrale militare del Partito dei lavoratori (un'investitura essenziale per la salita al potere). Dopo la scomparsa del padre, il 17 dicembre 2011, Kim Jong-un è diventato il “grande successore”. Il passaggio dei poteri da Kim Jong-il a Kim Jong-un è stato il secondo da padre in figlio, un record nella tradizione dei Paesi comunisti. La scalata, dopo il funerale, è stata graduale ma inarrestabile. Dal 2012 in poi Kim Jong-un è stato nominato “comandante supremo” dell’esercito, “maresciallo”, “primo segretario” del Partito dei Lavoratori, “presidente”. Insomma, ha acquisito tutte le cariche più alte per cementare il suo controllo sia sulle forze armate sia sul Paese.
Il nucleare
Nell’aprile 2012 il suo primo discorso pubblico da leader, nel quale afferma che la fondazione dell'esercito rivoluzionario ha liberato la Corea del Nord dal colonialismo nipponico, ma lo sviluppo delle armi atomiche l'ha messa al riparo dalle “minacce dell'imperialismo” basato sul nucleare. E proprio il nucleare è uno dei pallini di Kim Jong-un. Nel 2016, nel discorso inaugurale solenne del settimo congresso del Partito dei lavoratori, il primo degli ultimi 36 anni, ha ripetuto che il nucleare e i missili a lungo raggio sono “la prova della forza della Corea del Nord”. Nel corso degli anni, i test nucleari e i lanci di missili del regime hanno causato tensioni con gli altri leader mondiali: c'è stato, ad esempio, l'esperimento tra il 2 e il 3 settembre 2017, quando la Corea del Nord è stata scossa da un sisma generato da un "test effettuato e riuscito della bomba a idrogeno", un ordigno circa cinque volte più potente dell'atomica di Nagasaki. Ma il 21 aprile 2018 è arrivata una svolta storica: la Corea del Nord cessa i test nucleari e il lancio di missili balistici intercontinentali e annuncia che chiuderà il sito di Punggye-ri, dove sono stati compiuti i sei test atomici del regime. Il presidente statunitense Donald Trump esterna la propria felicità su Twitter.
Lo storico vertice tra le Coree e il disgelo
A inizio 2018 Kim ha dato il via a un graduale disgelo con la Corea del Sud, iniziato con l'invio di una delegazione alle Olimpiadi invernali di PyeongChang. Poi ha annunciato la sospensione dei test nucleari e dopo una settimana si è tenuto lo storico vertice tra le due Coree, il 27 aprile 2018, durante il quale Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in si sono stretti la mano e hanno avviato dei colloqui sulla denuclearizzazione e sulla pace tra i due Paesi. Per la prima volta un leader nordcoreano ha messo piede in Corea del Sud, attraversando la zona demilitarizzata che separa la penisola dalla fine della guerra di Corea nel 1953. Kim Jong-un ha anche sollecitato il presidente sudcoreano ad attraversare a sua volta il confine mettendo piede in Corea del Nord, per un'altra stretta di mano a favore dei fotografi. "Una nuova storia comincia adesso", ha scritto Kim Jong-un sul libro degli ospiti alla Peace House, luogo del summit nella parte sudcoreana del villaggio di confine di Panmunjom.
Altri due summit tra le Coree
Al primo storico summit dell’aprile 2018 ne sono seguiti altri due nel giro di pochi mesi. Uno il 26 maggio 2018, sempre nel villaggio di confine di Panmunjom, e un secondo il 19 settembre in cui i due leader Kim Jong-un e Moon Jae-in hanno firmato un’intesa con “specifici passi per la denuclearizzazione”, tra cui la chiusura "permanente" del sito di Yongbyon. Kim ha poi promesso che visiterà Seul, capitale della Corea del Sud, "nel prossimo futuro". Inoltre, nel novembre 2018, le due Coree hanno raggiunto un'intesa con cui esprimono la volontà di lanciare una candidatura congiunta per ospitare l'edizione dei Giochi olimpici estivi del 2032.
I vertici con Trump
Il nucleare è al centro di altri due storici vertici di Kim Jong-un, in cui il leader ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il primo si è tenuto il 12 giugno 2018 a Singapore, e ha portato a un’intesa sulla "completa denuclearizzazione della penisola coreana e sulla sicurezza per una pace duratura". Dopo l’incontro Trump ha specificato però che “le sanzioni" americane nei confronti della Corea del Nord "rimarranno in vigore fino alla completa denuclearizzazione”. Il 27 febbraio è la volta di un secondo vertice, nella capitale vietnamita Hanoi, prima occasione per un round negoziale ai massimi livelli sulla denuclearizzazione, sul miglioramento dei rapporti bilaterali e sulla pace duratura. Nonostante le premesse dei due leader e il clima cordiale, l'incontro si è chiuso senza la firma di una dichiarazione congiunta. Trump ha poi dichiarato che la Corea del Nord voleva la cancellazione completa delle sanzioni in cambio della chiusura del solo reattore nucleare di Yongbyon, una proposta ritenuta insufficiente dagli Stati Uniti.
Trump entra in Corea del Nord, nuovo storico incontro con Kim
Il 30 giugno 2019 c'è un nuovo incontro tra Trump e Kim: si tratta di un momento storico perché per la prima volta un presidente americano entra in Corea del Nord. Il faccia a faccia, suggellato da una stretta di mano, avviene nel villaggio di Panmunjom, nella cosiddetta Joint Security Zone (Jsa), cioè nell'unico luogo in cui i soldati delle due Coree si trovano a poche decine di metri di distanza. Con il vertice informale, durato circa un'ora, Stati Uniti e Corea del Nord si sono impegnati per far ripartire i colloqui a livello operativo.
Sposato, avrebbe una figlia
Della vita privata di Kim Jong-un si sa che è sposato con Ri Sol-ju: a parte il nome e qualche foto insieme al marito, su di lei non ci sono informazioni ufficiali. I due avrebbero una figlia, Ju-ae, nata nel 2012. Kim negli anni si è dimostrato spietato con gli oppositori e ha epurato decine e decine di militari e funzionari di partito. Qualche tempo fa ha fatto giustiziare anche Jang Song-taek, zio-tutore, numero due del regime accusato di “alto tradimento”. Le “purghe” sarebbero state proprio il simbolo della fine della “reggenza” e l’inizio del vero regno del “giovane generale”.
Le curiosità
Dittatore ritenuto egocentrico, megalomane, accentratore, sono tanti i racconti che girano intorno alla figura di Kim Jong-un. Famoso per imitare gestualità e abiti del nonno (il cappello di paglia e il “mao-suit”), l'elemento più caratteristico resta il taglio di capelli a “fungo”, indicato come modello per le giovani leve nordcoreane. Di lui rimangono episodi singolari: come l’idea del “fuso orario di Pyongyang”, con la lancetta di orologio indietro di 30 minuti, a metà tra Pechino e Seul-Tokyo (non più nove ore dal meridiano di Greenwich, ma 8 ore e mezza); o come la rabbia per il film “The interview”, sceneggiato e diretto da Seth Rogen, che racconta la storia di due giornalisti che ottengono un'intervista con Kim Jong-un e vengono incaricati dalla Cia di assassinarlo, definito da Pyongyang “un atto di guerra” e di “imperdonabile terrorismo” (è stato anche al centro di un attacco hacker contro la Sony e di minacce); o ancora quella sua foto famosa, diffusa incautamente dall'ufficio della propaganda di regime, mentre guarda l'orizzonte con un cannocchiale al contrario. E, in questi anni, l'ufficio della propaganda di regime ha lavorato senza sosta per creare e rafforzare l’immagine del leader, per costruire il culto della personalità. Sono stati trasmessi documentari in tv e pubblicate foto. Kim Jong-Un emerge da un carro armato. Kim Jong-Un a cavallo. Kim Jong-Un con i generali. Kim Jong-Un imbraccia le armi. Kim Jong-Un scala una montagna o compie altre imprese (spesso messe in dubbio da analisti stranieri e dai suoi detrattori). In un filmato trasmesso dalla tv di Stato si racconta delle capacità militari del leader, che (sempre secondo il video) avrebbe scritto la sua prima tesi in strategia militare a 16 anni, a 3 anni sapeva già guidare, dorme solo due o tre ore per notte.
Il ritratto dell'ex amico
Un ritratto del giovane dittatore è stato fatto qualche tempo fa al Daily Mail dal capo chef del padre, che ha raccontato di essere stato per anni il compagno di giochi di Kim Jong-un. Ha parlato di un ragazzino con un’infanzia dorata, i cui giochi preferiti erano SuperMario e Tetris. Un ragazzino cresciuto tra eccessi sontuosi, tanto che avrebbe imparato a guidare la sua prima Mercedes a sette anni. Col passare del tempo, ha raccontato ancora l’ex chef, l'adolescente Kim Jong-un avrebbe adottato uno stile di vita da playboy, aveva una moto d'acqua personalizzata, due imbarcazioni. All'età di 14, aveva già iniziato a fumare e beveva molto, soprattutto la migliore vodka russa. Amava gli abiti di Yves Saint Laurent, il basket, gli sci ed era uno studente mediocre. Tutti racconti molto distanti dall’immagine di Kim Jong-un veicolata dalla propaganda di regime. Tanto che l’ex chef, conoscendo la permalosità del suo ex compagno di giochi (pare abbia fatto uccidere un funzionario che si era appisolato in sua presenza), vive lontano dalla Corea del Nord e sotto falso nome.