
Mentre i negoziatori cercano a Doha di elaborare un accordo di cessate il fuoco a Gaza, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito "segni di vita" per diversi ostaggi. Intanto, almeno 28 persone sono rimaste uccise nei raid aerei lanciati nella notte da Israele su Gaza. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato in visita ufficiale in Israele dove ha avato una serie di incontri istituzionali, tra cui quello con il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz
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Mentre a Doha i negoziatori cercano di elaborare un accordo di cessate il fuoco, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito "segni di vita" per diversi ostaggi: 96 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza. E Tel Aviv avrebbe accettato di rilasciare circa 200 prigionieri che stanno scontando l'ergastolo in un eventuale accordo di liberazione degli ostaggi: lo ha detto una fonte palestinese ad Haaretz. Permangono però dei disaccordi riguardo all'identità di coloro che saranno liberati. Israele chiederebbe il rilascio di 11 ostaggi maschi aggiuntivi. Francesco all'Angelus torna sulle accuse a Israele. "Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà", ha detto il Pontefice. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato in visita ufficiale in Israele dove ha avato una serie di incontri istituzionali. "Ribadita importanza processo di pace nella Striscia di Gaza e condivisa preoccupazione per situazione in Siria, che potrebbe destabilizzare intera regione. Rinnovata vicinanza a familiari e ostaggi, dei quali auspichiamo una rapida liberazione", ha detto il ministro italiano.
Gli approfondimenti:
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
Non solo Assad, chi sono le altre personalità in fuga accolte da Putin in Russia
L'ormai ex presidente siriano non è l'unica personalità di spicco che ha trovato rifugio all'ombra del Cremlino dopo la fuga dal proprio Paese. Da Viktor Yanukovich, leader ucraino scappato dopo la rivoluzione di Maidan, a Edward Snowden: ecco chi sono. DI CHI SI TRATTA
Medio Oriente, chi sono i leader eliminati da Israele in un anno di guerra
Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. LE FOTO
Crosetto in Israele: "Ribadito impegno Italia stabilità"
“Importante incontro con il collega israeliano Israel Katz, ho riaffermato impegno dell’Italia per favorire stabilità in Medio Oriente, sottolineando l'importanza del rispetto del cessate il fuoco”. Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita ufficiale in Israele. “Unifil svolge ruolo fondamentale per la pace ma deve essere messa nelle condizioni di operare efficacemente", sottolinea Crosetto, che ha ribadito "l'importanza del processo di pace nella Striscia di Gaza e ha condiviso la preoccupazione per la situazione in Siria, che potrebbe destabilizzare l'intera regione. Rinnovata la vicinanza a familiari e ostaggi, dei quali auspichiamo una rapida liberazione".
Siria, le navi russe lasciano la base di Tartus. Cosa ci dicono le immagini satellitari
Continua a essere cauta la posizione della Russia nei confronti della situazione in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, in particolare per quanto riguarda la base aerea di Hmeimim e quella navale di Tartus, considerate da Mosca punti di appoggio strategici nel Mediterraneo. Nonostante il Cremlino abbia fatto sapere di essere in contatto con i ribelli jihadisti i quali avrebbero assicurato di voler garantire la sicurezza delle due strutture, alcune immagini satellitari degli ultimi giorni mostrano che le navi della marina russa hanno lasciato Tartus e alcune di queste hanno gettato l'ancora al largo della costa. LE IMMAGINI
Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. L'APPROFONDIMENTO
Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce
Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. DI COSA SI TRATTA
Usa: 'Iran potrebbe cambiare politica nucleare'
Il presidente eletto Donald Trump ha una "vera opportunità" di garantire un nuovo accordo nucleare con l'Iran. Lo ha detto alla Cnn il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan, aggiungendo che esiste un "rischio reale" che l'Iran possa riconsiderare la dottrina nucleare, dopo la caduta di Assad in Siria. "È un rischio su cui sto informando personalmente la squadra in arrivo. Ero appena stato in Israele, a consultarmi con gli israeliani su questo rischio", ha detto.
Open Arms, telefonata Netanyahu-Salvini
Cordiale telefonata tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e Benjamin Netanyahu. Il primo ministro di Israele si è congratulato dopo l’assoluzione di Salvini per il caso Open Arms. Salvini ha auspicato di poter tornare presto in Israele.
Siria, Fidan a Damasco: Turchia dalla parte giusta della storia
“Per quattordici anni, la vostra gioia è stata la nostra gioia e il vostro dolore è stato il nostro dolore. Oggi, come Turchia, sentiamo tutto l'orgoglio di stare dalla parte giusta della storia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in conferenza stampa con il leader della nuova Siria Abu al-Jolani. Rivolgendosi alla stampa il leader turco, rilanciato dall'agenzia Anadolu su X, ha manifestato solidarietà nei confronti dei siriani, condividendo con loro "la speranza per un futuro di pace e più luminoso" con il sostegno di Ankara.
Crosetto: “La nuova leadership non controlla tutta la Siria”
"Siamo tutti preoccupati per la Siria, anche perché la nuova leadership non ha il controllo totale sul Paese. Quando in Medio Oriente si sostituisce un regime con qualcosa di diverso non sempre la situazione si evolve in modo positivo". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita a Tel Aviv.
Crosetto: “Dialogare con Erdogan per evitare che Siria sia vulcano”
"La Turchia deve confrontarsi con la comunità internazionale perché sulla Siria ha un potere di influenza maggiore di altri Paesi. Bisogna dialogare con Erdogan per definire i passi da fare perché la Siria non diventi un altro cratere vulcanico nella zona". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita a Tel Aviv. "Non sono utili attacchi alla parte curda che sta in Siria perchè potrebbero generare migrazioni di milioni di persone verso l'Iraq, nè serve a nessuno il rafforzamento di Daesh”, ha aggiunto.
Il governo siriano nomina una donna agli affari femminili
Una donna, Aisha al-Dibs, è stata nominata capo dell'ufficio per gli affari delle donne nell'amministrazione provvisoria della Siria, istituita dopo la caduta del regime di Assad. Lo ha affermato il dipartimento per gli affari Politici in una dichiarazione, citato da Anadolu. Dibs è la prima funzionaria donna di alto livello selezionata nella nuova amministrazione. Dibs, che in precedenza ha lavorato nel campo degli aiuti umanitari, si descrive sul suo account sui social media come "un'attivista concentrata sullo sviluppo delle donne e sul lavoro umanitario". "In questo ufficio siamo progressisti per quanto riguarda le opportunità delle donne", ha detto ad Al Jazeera.
Ankara: “Trump capisce che Usa dovrebbero sostenerci, non i curdi”
“Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump capisce che Washington dovrebbe sostenere la Turchia piuttosto che i combattenti curdi in Siria”. Lo ha affermato oggi a Damasco il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. "Quando si considerano gli interessi dell'America, quando si fa un calcolo per vedere se è più importante la Turchia o un'organizzazione terroristica come il Pkk, Trump capisce immediatamente l'equazione", ha spiegato durante una conferenza stampa congiunta con il nuovo leader della Siria, Abu Mohammad Jolani, riferendosi al sostegno degli Stati Uniti per i combattenti curdi in Siria che la Turchia vede come legati al suo nemico interno fuorilegge, il Partito dei lavoratori del Kurdistan.
Israele accetta liberare 200 palestinesi condannati a ergastolo
Israele ha accettato di rilasciare circa 200 prigionieri che stanno scontando l'ergastolo in un eventuale accordo di liberazione degli ostaggi: lo ha detto una fonte palestinese ad Haaretz, aggiungendo però che permangono dei disaccordi riguardo all'identità di coloro che saranno liberati
Siria: Fidan da Jolani; "necessario proteggere minoranze"
La Turchia e il presidente Recep Tayyip Erdogan rimangono al fianco del nuovo governo siriano. È il messaggio consegnato dal capo della diplomazia turca Hakan Fidan al leader della nuova Siria Abu Mohammed al Jolani, oggi a Damasco. Ad al-Jolani Fidan ha voluto anche ribadire che per il governo turco e' necessario in questa fase "proteggere le minoranze e consolidare il primato del diritto". "I giorni più difficili sono alle spalle e tutte le minoranze etniche e religiose della Siria ora vivranno serene. D'ora in poi saranno i siriani a decidere del futuro del Paese. La Turchia e il presidente Erdogan sono sempre stati e continuano a essere al fianco dei siriani", ha affermato Fidan rendendo noto di aver anche parlato con Jolani del ritorno dei profughi: "in questo momento però - ha puntualizzato - è assolutamente necessario consolidare il primato del diritto e proteggere le minoranze" e "non lasciar fuori nessun gruppo religioso o etnico" dal processo. Fidan ha anche chiesto di "revocare al più presto le sanzioni internazionali" che ancora gravano sul Paese e di "rimettere urgentemente in piedi tutte le istituzioni statali".
Siria, Fidan: "Israele tenga giu' le mani dalla Siria"
"Israele abbandoni qualsiasi mira sul territorio siriano". È il monito che giunge da Damasco, dove oggi il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha incontrato il leader di Hayat Tahrir al Sham, Abu Mohammad Al Jolani. "Israele crede di trarre vantaggi dalla situazione in Siria, ma non ci sara' alcuna tolleranza verso qualsiasi tentativo di sottrarre territori. Israele deve rispettare l’integrità territoriale siriana invece di agire per mettere a rischio la sicurezza della regione. Lancio un appello alla comunità internazionale a intervenire contro le azioni illegali dello Stato ebraico", ha detto Fidan in conferenza stampa
Siria: Fidan a Damasco: "sradicare curdi Ypg"
La Turchia e il nuovo governo siriano ribadiscono che non c’è posto per i separatisti curdi combattenti di Ypg nella nuova Siria. Un messaggio ribadito dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che ha incontrato oggi a Damasco il leader dei ribelli Abu Mohammad Al Jolani. "Il popolo siriano non vuole i separatisti di Ypg. Questa organizzazione mette a rischio l’integrità territoriale della Siria e bisogna intervenire per sradicarla il prima possibile. Dopo essersi liberata del partito Baath ora la Siria deve liberarsi di Ypg/Pkk, che vuole invaderne il territorio. Si tratta di, una organizzazione terroristica che vuole rubare territorio ai siriani", ha detto Fidan. La Turchia combatte le milizie curde di Ypg per la loro vicinanza al Pkk, gruppo separatista curdo con cui Ankara è in guerra dal 1984 e che figura nella lista delle organizzazioni terroristiche di Usa e Ue
Siria: Fidan, revocare sanzioni a Damasco "prima possibile"
Le sanzioni contro la Siria devono essere revocate "il prima possibile". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan in conferenza stampa congiunta con il nuovo leader siriano, Abu al-Jolani a margine del loro colloquio. "La comunità internazionale deve essere pienamente mobilitata affinché' la Siria si rimetta in piedi e gli sfollati possano tornare nel loro Paese. Le sanzioni imposte al precedente regime devono essere revocate al più presto, in modo che i servizi possano essere forniti", ha sottolineato ancora Fidan, oggi in visita nella capitale siriana.
Netanyahu: "Agiremo con forza contro gli Houthi"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ammonito che intende agire "con forza e determinazione" contro gli Houthi, all'indomani di un attacco dei ribelli yemeniti nella capitale, Tel Aviv, che ha ferito 16 persone. “Nello stesso modo in cui abbiamo agito con forza contro le braccia armate dell'asse del male iraniano, agiremo contro gli Houthi (...) con forza, determinazione e raffinatezza", ha dichiarato in un video diffuso dal suo ufficio. Gli Houthi fanno parte di quello che l'Iran chiama "asse della resistenza", che comprende altri movimenti ostili a Israele, come Hamas e gli Hezbollah libanesi
L'ufficio di Netanyahu a Gantz. "'non fare la predica al premier"
L'ufficio di Benyamin Netanyahu ha criticato duramente le parole dell'ex ministro e leader di opposizione Benny Gantz che accusava il premier israeliano di "sabotare" i negoziati per l'accordo sugli ostaggi con Hamas. "Il sottomesso Gantz, che ha chiesto la fine della guerra prima ancora di entrare a Rafah, non può fare la predica al primo ministro Netanyahu sulla necessità di eliminare Hamas e sulla sacra missione di riportare a casa gli ostaggi", afferma l'Ufficio del primo ministro in una nota, ripresa da Times of Israel. "Non è una coincidenza che da quando Gantz ha lasciato il governo per ragioni politiche, il primo ministro abbia inferto un colpo mortale a Hamas, schiacciato Hezbollah e intrapreso azioni dirette contro l'Iran, mosse che hanno portato alla caduta del regime di Assad in Siria", aggiunge il comunicato. Immediata la replica dell'ufficio del presidente di Unità Nazionale: "Netanyahu hai già sabotato la possibilità di raggiungere un accordo sugli ostaggi in passato per paura di rompere la coalizione. Non ti permetteremo di farlo di nuovo quando ci sarà un vero accordo sul tavolo. Netanyahu, smettila di avere paura
Leader opposizione Gantz: "Netanyahu sta sabotando i negoziati"
Il presidente di Unità Nazionale Benny Gantz ha criticato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, sostenendo che sta ostacolando i colloqui con Hamas per il cessate il fuoco. Il leader di opposizione, ed ex ministro, ha dichiarato ai media che "mentre i negoziatori lavorano, Netanyahu li sta nuovamente sabotando". Gantz ha detto che "stiamo vivendo tempi delicati: la vita e la morte sono davvero in potere della lingua". Ha citato le parole del primo ministro in un'intervista della scorsa settimana: "meno parliamo (dell'accordo), meglio è" e ha aggiunto che "come una replica, Netanyahu sta di nuovo correndo verso i media stranieri", riferendosi alla sua recente intervista al The Wall Street Journal
Idf: “Il missile dallo Yemen non intercettato per un guasto”
L'aeronautica militare israeliana ritiene che il missile che ha colpito ieri Jaffa non sia stato intercettato a causa di un guasto tecnico del sistema di intercettazione dei missili Arrow e attende i risultati dei test. Lo riporta Haaretz.
Khamenei: “In Siria solo rivoltosi, i giovani li sconfiggeranno”
Il leader iraniano Ali Khamenei ha descritto come un "gruppo di rivoltosi" i militanti islamici del gruppo Hayat Tahrir al-Sham, che ha rovesciato il presidente siriano Bashar Assad sostenuto dall'Iran. "Il gruppo sarà sconfitto dai giovani siriani", ha detto in un intervento oggi. "Sono saliti al potere in Siria con l'aiuto e le cospirazioni degli stati stranieri. Hanno abusato della debolezza interna della Siria e creato caos e insicurezza in questo paese, ma presto emergerà in Siria un gruppo forte e onorevole che, a Dio piacendo, li supererà", ha sottolineato Khamenei, secondo quanto riferisce l'agenzia Irna. "Un giovane siriano non ha nulla da perdere. La sua università, la sua scuola, la sua casa, la sua strada e la sua vita sono insicure. Quindi deve opporsi con forza e determinazione contro coloro che hanno complottato e creato questa insicurezza", ha aggiunto.
Ankara: “Ministro Esteri turco in Siria per vedere al-Jolani”
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, si è recato in Siria per incontrare il capo della milizia Hts, leader in pectore del Paese, Abu Mohammad al-Jolani. Lo rende noto il governo di Ankara.
Cogat: "Israele collabora con cristiani per aiutare Gaza"
"Una delegazione guidata dal Patriarca latino è entrata nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Erez questa mattina. Con l'avvicinarsi del Natale, giovedì scorso sono stati consegnati aiuti umanitari a nome della delegazione del Patriarca. Lo Stato di Israele adotta misure in collaborazione con la comunità cristiana per alleviare le condizioni della popolazione cristiana della Striscia di Gaza, anche coordinando le partenze dalla Striscia di Gaza verso paesi terzi". Lo afferma su X il Cogat, Coordination of Government Activities in the Territories, e il messaggio è stato rilanciato dall'ambasciata israeliana presso la Santa Sede.
Jolani: "Siria non eserciterà più interferenze negative in Libano"
Il nuovo leader siriano, al Jolani, afferma che il suo Paese non eserciterà più un'influenza "negativa" in Libano e rispetterà la sovranità del Paese vicino, ricevendo una delegazione guidata dal leader druso libanese Walid Jumblatt. La Siria non avrà più "interferenze negative in Libano e rispetterà la sovranità del Libano, la sua integrità territoriale, la sua indipendenza decisionale e la sua stabilità", ha assicurato al Jolani.
Papa: "A Natale cessi il fuoco ovunque"
"Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra: in Terra Santa, in Ucraina , in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero". Lo ha detto il Papa all'Angelus.
Papa: "A Gaza bambini mitragliati, quanta crudeltà"
"Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà". Lo ha ribadito il Papa all'Angelus.
Siria: "Su Golan occupato da Israele una colonia dedicata a Trump"
Alla fine di una strada tortuosa su una collina nelle alture del Golan siriano, gran parte del quale è stato occupato da Israele, le auto superano un cartello in onore del presidente americano eletto, la colonia 'Trump Heights'. Decorata con bandiere israeliane e americane, la colonia e' un omaggio a Donald Trump che ha riconosciuto nel 2019 l'annessione da parte di Israele di due terzi di questo altopiano strategico situato ai confini tra Israele, Libano e Siria. Gli Usa sotto l'amministrazione di Trump sono stati il primo paese, e l'unico al momento, a riconoscere l'annessione israeliana. Cinque anni dopo, la colonia 'Trump Heights' ospita 26 famiglie in un insieme di case e roulotte improvvisate, ma con importanti piani di espansione in vista. Il suo direttore, Yarden Freimann, stima che entro un anno 'Trump Heights' raddoppiera' la sua popolazione ed entro tre anni 99 famiglie si insedieranno in nuove case situate su ampi terreni. La colonia potrebbe presto beneficiare di un sostegno ufficiale, visto che il governo israeliano ha approvato il 15 dicembre lo stanziamento di 40 milioni di shekel (10,6 milioni di euro) di investimenti per raddoppiare la popolazione del Golan, in parte conquistato da Israele in Siria durante la guerra arabo-israeliana del 1967 e due terzi annessi nel 1981. L'annuncio fa seguito al rovesciamento di Bashar al-Assad nella vicina Siria, con i leader israeliani che vedono le nuove autorita' del paese come una minaccia. E' inoltre in vista un piano strategico per lo sviluppo della regione, che conta circa 30.000 coloni ebrei e circa 23.000 drusi, la cui presenza risale a prima dell'occupazione e che rimangono in gran parte fedeli alla Siria. Il piano prevede la creazione di tre nuove comunita', una vicino a 'Trump Heights' e un'altra, potenzialmente su una controversa striscia di terra soggetta a controversia con Libano. A 'Trump Heights' la terra è già stata sgomberata per gettare le fondamenta di una cinquantina di nuove case. Dall'arrivo della prima famiglia nel 2021, la comunità è cresciuta e ora comprende circa 70 adulti e piu' di 60 bambini di eta' inferiore ai 13 anni venuti da tutto Israele.
Raid israeliani su Gaza, almeno 28 morti
Almeno 28 persone sono rimaste uccise nei raid aerei lanciati la notte scorsa e oggi all'alba dagli Israele su Gaza. Secondo le autorità della Striscia, è stata colpita un'abitazione privata e un edificio scolastico che ospitava sfollati nel quartiere di Gaza City di al-Daraj. I militari israeliani sostengono che l'edificio era usato da Hamas.
Intanto, il ministero della Sanità di Gaza fornisce un nuovo bilancio delle vittime, 45.259 dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023, dopo gli attacchi di Hamas in Israele in cui sono rimaste uccise 1200 persone ed altre 250 sono state sequestrate.
Hamas: "Nuovo bilancio a Gaza è di 45.259 morti"
Il ministero della Sanità del governo di Hamas per la Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 45.259 vittime dall'inizio della guerra con Israele, più di 14 mesi fa. Almeno 32 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato in un comunicato, aggiungendo che 107.627 persone sono state ferite nella Striscia dall'inizio della guerra innescata dall'azione di Hamas il 7 ottobre 2023.
Katz: "Se viola tregua schiacceremo testa Hezbollah"
Israele "schiaccerà la testa di Hezbollah" se il gruppo terroristico violerà l'accordo di cessate il fuoco. Lo dice il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz secondo i media israeliani. "Abbiamo disarcionato il serpente, e se Hezbollah non si ritira oltre il fiume Litani e cerca di violare il cessate il fuoco, gli schiacceremo la testa", ha detto Katz durante una visita a una postazione militare israeliana nel Libano meridionale. "Non permetteremo agli agenti di Hezbollah di tornare nei villaggi del sud e di ristabilire l'infrastruttura terroristica che rappresentera' una minaccia per le comunità del nord", ha aggiunto.
Medioriente, il patriarca di Gerusalemme Pizzaballa è entrato a Gaza e ha celebrato messa
Ieri Papa Francesco aveva accusato: "Non hanno lasciato entrare il patriarca a Gaza come avevano promesso; e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questa è crudeltà, non è guerra". Accuse che erano però state respinte da Israele. "Non vi abbandonemeremo mai" ha detto oggi il cardinale ai fedeli cristiani di Gaza durante la messa. LEGGI L'ARTICOLO
Khamenei: "lran non ha proxy in regione, non ne ha bisogno"
"I nemici affermano che l'Iran ha perso i suoi intermediari militari (proxy) in regione, ma si tratta ancora una volta di un errore: lo Yemen, Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica non sono proxy iraniani, ma combattono per propria convinzione. Se volessimo entrare in azione, non abbiamo bisogno di alcuna forza per procura": lo ha dichiarato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei. A proposito della Siria, Khamenei, citato dalla Tv di Stato, ha detto che "gli Stati Uniti progettano di dominare, creando dispotismo e caos e scontri in quel Paese. Gli americano hanno creato il caos in Siria e credono di aver ottenuto la vittoria". "Un elemento americano ha detto che se la gente in Iran si rivoltasse, gli Usa l'aiuterebbero. Ma si tratta solo di un idiota. Il popolo iraniano schiaccerà sotto i suoi piedi chiunque accetti di diventare un mercenario Usa e aiuti i disordini nel nostro Paese", ha detto ancora la Guida suprema.
Siria, nuovo governo nomina donna a capo dell'ufficio per affari femminili
Il nuovo governo siriano creato dal gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham (Hts) ha annunciato la creazione di un ufficio per gli affari femminali alla cui guida è stata nominata Aisha Al Debs, descritta come "un'attivista umanitaria", che ha lavorato per anni nella provincia di Idlib, bastione dei jihadisti in Siria. In una dichiarazione trasmessa da Syria Tv, Al Debs ha promesso che le nuove autorità siriane "daranno alle donne l'opportunità di partecipare al lavoro comune in tutti i suoi aspetti, secondo le loro competenze". Ed ha annunciato che le donne avranno una "partecipazione importante" nel dialogo nazionale per la creazione della nuova realtà siriana.
La nomina arriva dopo le polemiche ed i timori suscitati dall'intervista rilasciata nei giorni scorsi da un portavoce di Hts, Obaida Arnaut che, in contrasto con le assicurazioni che i vertici del gruppo stanno dando alla comunità internazionale, affermava che i compiti delle donne "devono essere necessariamente compatibili con il ruolo che possono assumere", affermando che non sarebbero in grado di assumere ruoli nella Difesa a causa della loro "natura biologica".
"Se decidessimo di dare ad una donna il ministero della Difesa, questo si accorderebbe con la sua assenza e natura biologica? Senza dubbio no. Può impegnarsi come un uomo? Non può", ha detto ancora il portavoce.
Pizzaballa ai fedeli di Gaza: "Non vi abbandoneremo mai"
"Non vi abbandoneremo mai": così il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, si rivolge ai fedeli di Gaza nella chiesa della Sacra Famiglia. La voce del cardinale, nell'omelia della messa, è costantemente sovrastata dal rumore in sottofondo dei droni. "Non abbiate paura", ripete più volte Pizzaballa, e "preservate il vostro cuore", "insieme ricordiamo che Gesù è qui con voi". "Vi porto la solidarietà di tutta la nostra Chiesa", "voi in qualche modo siete diventati la luce della nostra Chiesa e il Natale è proprio la festa della luce" e "anche in questa situazione dobbiamo vedere il senso della nostra vita". "Create relazioni, non vi arrendete a questa situazione", ha proseguito il cardinale assicurando che "le persone di tutto il mondo, non solo quelle cristiane, sono con voi". "Allora anche voi potere dare qualcosa perché tutto il mondo vi guarda. Bisogna scegliere se appartenere alla luce o all'oscurità, a Gesù o a qualcun altro". "Siamo orgogliosi di voi, non per qualcosa di speciale, ma perché siete rimasti quello che siete: cristiani con Gesù. Porteremo da qui con noi la luce di Cristo", ha concluso Pizzaballa. Nel corso della celebrazione il Patriarca ha impartito la cresima ad alcuni ragazzi.
Hamas: "28 palestinesi morti in raid notturni su Gaza"
Ammenta ad un totale di almeno 28 palestinesi morti il bilancio dei vari raid notturni compiuti dalle forze israeliane sulla Striscia di Gaza, incluso quello alla ex scuola di Gaza City che ospitava sfollati, dove sono morti in 8 fra cui 4 bambini: lo afferma la protezione civile di Gaza, espressione di Hamas. Un altro attacco israeliano, secondo la protezione civile, ha colpito un caseggiato a Deir al-Balah, uccidendo 13 persone. Altri sono i 4 morti in un'automobile "presa di mira da un drone israeliano" a Gaza City, e ulteriori 3 "non identificati" in "un attacco aereo israeliano a est della città di Rafah".
Il Patriarca Pizzaballa è entrato a Gaza
Il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, "è entrato nella Striscia di Gaza questa mattina e ha raggiunto il compound della parrocchia della Sacra Famiglia per una visita di solidarietà e la celebrazione del Natale". Lo riferisce il Patriarcato di Gerusalemme.
Media: "Ok Israele rilascio 200 prigionieri, no Barghouti"
Israele avrebbe accettato di rilasciare circa 200 prigionieri palestinesi che stanno scontando l'ergastolo come parte dell'accordo sul cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas. Lo ha riferito una fonte palestinese ad Haaretz, aggiungendo però che permangono dei disaccordi riguardo all'identità di coloro che saranno liberati. Un funzionario israeliano sempre citato da Haaretz ha negato che l'importante figura di Fatah Marwan Barghouti, leader dell'organizzazione terroristica Tanzim, sarebbe rilasciato ed esiliato in Turchia come parte dell'accordo. I prigionieri rilasciati sarebbero ricollocati fuori da Gaza e dalla Cisgiordania, ad esempio in Turchia e Qatar. Su questo punto pero' Hamas non sarebbe d'accordo.
Idf: "Scuola colpita a Gaza City era centro comando Hamas"
L'Idf ha dichiarato che il raid su una ex scuola a Gaza City nella notte e stata una "precisa azione mirata" condotta dall'esercito insieme all'aeronautica con il supporto dei servizi d'intelligence Isa e Shin Bet che ha colpito "terroristi di Hamas che operavano all'interno di un centro di comando e controllo nell'area di Daraj Tuffah, innestato in un complesso che in passato costituiva la scuola Musa bin Musayr". Il centro, secondo l'idf, citata da Ynet, serviva da base per condurre attacchi contro i militari e lo Stato di Israele.
Ministro Likud: "Insediamenti a Gaza non in agenda governo"
La costruzione di insediamenti israeliani nella Striscia di Gaza non è nell'agenda del governo, il gabinetto di sicurezza non ha mai discusso la questione. Lo dice il ministro del Likud, David Amsalem. "L'insediamento ebraico a Gaza non tornerà, non è affatto nei piani. Non ne abbiamo mai parlato nel gabinetto, nemmeno il primo giorno di guerra. Chiunque ne parli sta solo parlando ipoteticamente", ha affermato Amsalem in un'intervista alla radio Reshet Bet rilanciata da Haaretz. Il ministro del partito di Benjamin Netanyahu ha anche affermato che "in questo momento, la priorità dovrebbe essere data al ritorno degli ostaggi. Gli obiettivi cambiano a seconda della situazione, ma in questo momento gli sforzi dovrebbero essere concentrati li'". Riguardo alla guerra a Gaza, Amsalem ha affermato che "è possibile lasciare Gaza e poi combattere Hamas, come in Giudea e Samaria". Secondo lui, "non esiste una fine pratica della guerra... Continueremo a combattere a Gaza per molti altri anni, non porremo fine a questa storia nei prossimi anni".
Media: "Israele chiede liberazione 11 ostaggi uomini, ok di Hamas"
Israele ha chiesto che 11 uomini siano inseriti nella lista degli ostaggi da rilasciare nella prima fase di un potenziale accordo di cessate il fuoco con Hamas. Lo riporta il quotidiano egiziano Al-Ghad secondo quanto riferiscono i media israeliani Times of Israel e Haaretz. Hamas considera tutti gli uomini israeliani in eta' da combattimento come soldati, tuttavia Al-Ghad afferma che Hamas avrebbe accettato che gli 11 siano inclusi nella prima fase, in cambio di una "considerazione speciale" nell'accordo, il che implica che i prigionieri palestinesi che non rientrano nelle categorie concordate potrebbero essere rilasciati. Secondo il media egiziano, la prima fase del potenziale accordo tra Israele e Hamas prevede il rilascio di 250 prigionieri palestinesi dalle prigioni israeliane in cambio dei bambini detenuti a Gaza, di cinque soldatesse e dei prigionieri più anziani e malati. La principale disputa tra le parti, scrivono i giornali israeliani, riguarda l'elenco dei 34 ostaggi che Israele ha chiesto di rilasciare nella prima fase di un accordo, che include le 11 persone che Hamas afferma non soddisfano i criteri per i rilasci umanitari: donne, malati, anziani o minori. In cambio del rilascio dei 34 ostaggi, Hamas chiede il rilascio di 250 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo. Fonti che hanno parlato con il canale di notizie hanno affermato che altre questioni ancora in discussione includono l'apertura del valico di Rafah, il ritiro dell'IDF dal corridoio di Netzarim e il suo graduale ritiro dal corridoio di Philadelphia, nonché il ritorno incondizionato degli sfollati nella Striscia di Gaza settentrionale. Giovedì, Al-Ghad aveva riferito che i negoziati erano entrati nelle fasi finali e ora consistono in una discussione riguardante la supervisione dell'attuazione di un accordo. Secondo il media egiziano, ci sono stati sviluppi positivi riguardo a questioni che in precedenza avevano suscitato polemiche, come la posizione delle forze dell'IDF durante il periodo di attuazione dell'accordo, nonche' sul ritorno degli sfollati alle loro case.
Mar Rosso, caccia Usa colpito da fuoco amico: un pilota ferito
Un caccia americano in volo sul Mar Rosso è stato colpito "in quello che appare come un incidente di fuoco amico", ha reso noto l'United States Central Command (Centcom), precisando che entrambi i pilota sono stati recuperati e che "le iniziali valutazioni indicano che uno ha riportato lievi ferite". "Questo incidente non è stato il risultato di fuoco nemico ed un'indagine è in corso", si legge nel comunicato in cui si spiega che l'incrociatore missilistico USS Gettysburg ha "erroneamente sparato e colpito un F/A 18" che era decollato dalla portaerei USS Harry S. Truman, uno dei mezzi navali Usa che operano nella missione internazionale di pattugliamento del Mar Rosso in risposta agli attacchi degli Houthi.
Fonti: "Israele chiede rilascio 11 ostaggi uomini aggiuntivi"
Fonti anonime hanno riferito al quotidiano egiziano Al-Ghad, citato dal Times of Israel, che Israele ha richiesto l'inclusione di 11 uomini nella lista degli ostaggi da rilasciare nella prima fase di un potenziale accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi, con Hamas che apparentemente chiede un ulteriore risarcimento in cambio della loro liberazione. Secondo le fonti, la prima fase del potenziale accordo tra Israele e Hamas vedrà 250 prigionieri palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane in cambio dei bambini detenuti a Gaza, delle 5 soldatesse e dei prigionieri anziani e malati. Sebbene non sia specificamente menzionato dal rapporto, si presume che il primo giro di rilasci includa anche le donne ostaggio che non prestano servizio nell'esercito. Israele dunque Israele ha richiesto il rilascio di 34 ostaggi nella prima fase, tra cui 11 considerati da Hamas soldati - il gruppo terroristico palestinese, ricorda il Toi - identifica tutti gli uomini israeliani in età da combattimento come soldati. Tuttavia, Al-Ghad afferma che Hamas ha accettato che gli 11 siano inclusi nella prima fase in cambio di una "considerazione speciale" nell'accordo, il che implica che i prigionieri palestinesi che non rientrano nelle categorie concordate potrebbero essere rilasciati. Il giornale egiziano afferma inoltre che si sta discutendo anche la riapertura del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto, il potenziale ritiro delle truppe israeliane dal corridoio di Netzarim e il ritorno dei civili nel nord della Striscia di Gaza senza condizioni, coinsentendo solo l'ispezione dei veicoli. Non vengono forniti ulteriori dettagli. Inoltre, si afferma che si stanno tenendo colloqui su un graduale ritiro israeliano dal corridoio di Filadelfia: il primo ministro Benjamin Netanyahu ha da tempo giurato che l'Idf rimarrà sulla rotta.
Fonti Israele: "Ancora lontano accordo su tregua e ostaggi"
Il governo israeliano è ancora lontano dal raggiungere un accordo sullo scambio di prigionieri con Hamas, secondo un rapporto della televisione di stato israeliana Kan, riportata dal sito dell'agenzia turca Anadolu, che cita funzionari israeliani anonimi che hanno condiviso le loro opinioni sui negoziati in corso. Secondo queste fonti, ci sarebbero ancora problemi significativi da risolvere e le posizioni, malgrado l'ottimismo sull'imminenza di un accordo espresso alcuni giorni fa, sarebbero ancora lontane da una formula reciprocamente accettabile. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, in primis ha detto di non avere intenzione di fermare gli attacchi a Gaza prima della totale distruzione di Hamas. Date le circostanze attuali, secondo i funzionari interpellati, la probabilità di raggiungere un accordo al momento è bassa.
Raid Israele in ex scuola e ospedali, Idf: "Rifugi Hamas"
L'aeronautica militare israeliana ha attaccato una ex scuola nel nord di Gaza ritenuta un nascondiglio di militanti di Hamas. Lo dicono le IDF. "L'aeronautica militare ha attaccato i terroristi di Hamas in un centro di comando che operava in un'ex struttura scolastica nell'area di Daraj/Tuffah nel nord di Gaza durante la notte", riferiscono le IDF secondo i media israeliani. "Prima dell'attacco, sono state prese molte misure per ridurre la possibilità di causare danni ai civili", sostiene l'esercito israeliano. La protezione civile di Gaza ha riferito che sei persone sono state uccise e altre sono rimaste ferite nell'attacco israeliano alla scuola, che ospitava sfollati. Secondo l'emittente panaraba Al Jazeera inoltre, l'aeronautica israeliana avrebbe effettuato dei raid nella notte anche su due ospedali: i raid, secondo Al Jazeera, sono stati condotti nell'ospedale Kamal Adwan nella parte settentrionale di Gaza, effettuati dopo aver ordinato alle persone all'interno e nei pressi della struttura di evacuare. I corrispondenti dell'emittente affermano che anche il vicino ospedale Al Awda è sotto attacco.
Wafa, "5 uccisi in raid israeliano su Deir al-Balah in Gaza"
Almeno 5 palestinesi, fra cui donne e bambini, sono rimasti uccisi e diversi altri feriti in un attacco aereo israeliano nella tarda serata di ieri che ha preso di mira una casa a Deir al-Balah, nella zona costiera della Striscia di Gaza centrale. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa, citando proprie fonti sul posto. I feriti sono stati trasportati all'ospedale A-Aqsa di Deir al-Balah, mentre le squadre di soccorso stanno cercando eventuali dispersi sotto alle macerie.
Al Jazeera, "raid Israele su ex scuola a Gaza City, 8 morti"
Almeno 8 palestinesi hanno perso la vita in un raid notturno israeliano contro una ex scuola adibita a rifugio per gli sfollati nel quartiere Daraj, nella parte nord di Gaza City. Lo scrive l'emittente qatarina Al Jazeera citando proprie fonti giornalistiche sul posto. Al Jazeera scrive anche che gli israeliani durante la notte hanno colpito di nuovo l'ospedale Kamal Adwan "a malapena funzionante" di Gaza City, dopo averne ordinato l'evacuazione. Fonti sul posto indicano inoltre che è stato attaccato anche l'ospedale di Al Awda.
Bbc: "Colloqui per accordo su tregua a Gaza completati al 90%"
I colloqui tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza e di rilascio degli ostaggi sono completati al 90%, ma restano questioni chiave che devono essere risolte. Lo ha detto alla Bbc un alto funzionario palestinese coinvolto nei colloqui. Uno dei principali punti critici è la continua presenza militare israeliana nel corridoio di Filadelfia, una striscia di terra strategicamente importante nella parte meridionale di Gaza, lungo il confine con l'Egitto. Il funzionario palestinese ha condiviso i dettagli dei colloqui in corso a Doha, tra cui la potenziale creazione di una zona cuscinetto larga diversi chilometri lungo il confine tra Israele e Gaza. Israele manterrà una presenza militare in quest'area, ha affermato il funzionario.
Due piloti Usa abbattuti da 'fuoco amico' in Mar Rosso, salvi
Due piloti della Marina militare degli Stati Uniti sono stati abbattuti sul Mar Rosso domenica mattina in "un apparente caso di fuoco amico", afferma l'esercito americano. Entrambi sono stati recuperati vivi ma "le valutazioni iniziali indicano che uno dei membri dell'equipaggio ha riportato ferite lievi", spiega il Comando centrale (Centcom) degli Usa. "L'incidente non è stato il risultato di fuoco nemico ed è in corso un'indagine completa", viene spiegato dal Centcom.
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