Mentre i negoziatori cercano a Doha di elaborare un accordo di cessate il fuoco a Gaza, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito "segni di vita" per diversi ostaggi. Intanto, almeno 28 persone sono rimaste uccise nei raid aerei lanciati nella notte da Israele su Gaza. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato in visita ufficiale in Israele dove ha avato una serie di incontri istituzionali, tra cui quello con il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz
Mentre a Doha i negoziatori cercano di elaborare un accordo di cessate il fuoco, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito "segni di vita" per diversi ostaggi: 96 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza. E Tel Aviv avrebbe accettato di rilasciare circa 200 prigionieri che stanno scontando l'ergastolo in un eventuale accordo di liberazione degli ostaggi: lo ha detto una fonte palestinese ad Haaretz. Permangono però dei disaccordi riguardo all'identità di coloro che saranno liberati. Israele chiederebbe il rilascio di 11 ostaggi maschi aggiuntivi. Francesco all'Angelus torna sulle accuse a Israele. "Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà", ha detto il Pontefice. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato in visita ufficiale in Israele dove ha avato una serie di incontri istituzionali. "Ribadita importanza processo di pace nella Striscia di Gaza e condivisa preoccupazione per situazione in Siria, che potrebbe destabilizzare intera regione. Rinnovata vicinanza a familiari e ostaggi, dei quali auspichiamo una rapida liberazione", ha detto il ministro italiano.
Gli approfondimenti:
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
Non solo Assad, chi sono le altre personalità in fuga accolte da Putin in Russia
L'ormai ex presidente siriano non è l'unica personalità di spicco che ha trovato rifugio all'ombra del Cremlino dopo la fuga dal proprio Paese. Da Viktor Yanukovich, leader ucraino scappato dopo la rivoluzione di Maidan, a Edward Snowden: ecco chi sono. DI CHI SI TRATTA
Medio Oriente, chi sono i leader eliminati da Israele in un anno di guerra
Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. LE FOTO
Crosetto in Israele: "Ribadito impegno Italia stabilità"
“Importante incontro con il collega israeliano Israel Katz, ho riaffermato impegno dell’Italia per favorire stabilità in Medio Oriente, sottolineando l'importanza del rispetto del cessate il fuoco”. Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita ufficiale in Israele. “Unifil svolge ruolo fondamentale per la pace ma deve essere messa nelle condizioni di operare efficacemente", sottolinea Crosetto, che ha ribadito "l'importanza del processo di pace nella Striscia di Gaza e ha condiviso la preoccupazione per la situazione in Siria, che potrebbe destabilizzare l'intera regione. Rinnovata la vicinanza a familiari e ostaggi, dei quali auspichiamo una rapida liberazione".
Siria, le navi russe lasciano la base di Tartus. Cosa ci dicono le immagini satellitari
Continua a essere cauta la posizione della Russia nei confronti della situazione in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, in particolare per quanto riguarda la base aerea di Hmeimim e quella navale di Tartus, considerate da Mosca punti di appoggio strategici nel Mediterraneo. Nonostante il Cremlino abbia fatto sapere di essere in contatto con i ribelli jihadisti i quali avrebbero assicurato di voler garantire la sicurezza delle due strutture, alcune immagini satellitari degli ultimi giorni mostrano che le navi della marina russa hanno lasciato Tartus e alcune di queste hanno gettato l'ancora al largo della costa. LE IMMAGINI
Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. L'APPROFONDIMENTO
Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce
Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. DI COSA SI TRATTA
Usa: 'Iran potrebbe cambiare politica nucleare'
Il presidente eletto Donald Trump ha una "vera opportunità" di garantire un nuovo accordo nucleare con l'Iran. Lo ha detto alla Cnn il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan, aggiungendo che esiste un "rischio reale" che l'Iran possa riconsiderare la dottrina nucleare, dopo la caduta di Assad in Siria. "È un rischio su cui sto informando personalmente la squadra in arrivo. Ero appena stato in Israele, a consultarmi con gli israeliani su questo rischio", ha detto.
Open Arms, telefonata Netanyahu-Salvini
Cordiale telefonata tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e Benjamin Netanyahu. Il primo ministro di Israele si è congratulato dopo l’assoluzione di Salvini per il caso Open Arms. Salvini ha auspicato di poter tornare presto in Israele.
Siria, Fidan a Damasco: Turchia dalla parte giusta della storia
“Per quattordici anni, la vostra gioia è stata la nostra gioia e il vostro dolore è stato il nostro dolore. Oggi, come Turchia, sentiamo tutto l'orgoglio di stare dalla parte giusta della storia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in conferenza stampa con il leader della nuova Siria Abu al-Jolani. Rivolgendosi alla stampa il leader turco, rilanciato dall'agenzia Anadolu su X, ha manifestato solidarietà nei confronti dei siriani, condividendo con loro "la speranza per un futuro di pace e più luminoso" con il sostegno di Ankara.
Crosetto: “La nuova leadership non controlla tutta la Siria”
"Siamo tutti preoccupati per la Siria, anche perché la nuova leadership non ha il controllo totale sul Paese. Quando in Medio Oriente si sostituisce un regime con qualcosa di diverso non sempre la situazione si evolve in modo positivo". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita a Tel Aviv.
Crosetto: “Dialogare con Erdogan per evitare che Siria sia vulcano”
"La Turchia deve confrontarsi con la comunità internazionale perché sulla Siria ha un potere di influenza maggiore di altri Paesi. Bisogna dialogare con Erdogan per definire i passi da fare perché la Siria non diventi un altro cratere vulcanico nella zona". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita a Tel Aviv. "Non sono utili attacchi alla parte curda che sta in Siria perchè potrebbero generare migrazioni di milioni di persone verso l'Iraq, nè serve a nessuno il rafforzamento di Daesh”, ha aggiunto.
Il governo siriano nomina una donna agli affari femminili
Una donna, Aisha al-Dibs, è stata nominata capo dell'ufficio per gli affari delle donne nell'amministrazione provvisoria della Siria, istituita dopo la caduta del regime di Assad. Lo ha affermato il dipartimento per gli affari Politici in una dichiarazione, citato da Anadolu. Dibs è la prima funzionaria donna di alto livello selezionata nella nuova amministrazione. Dibs, che in precedenza ha lavorato nel campo degli aiuti umanitari, si descrive sul suo account sui social media come "un'attivista concentrata sullo sviluppo delle donne e sul lavoro umanitario". "In questo ufficio siamo progressisti per quanto riguarda le opportunità delle donne", ha detto ad Al Jazeera.
Ankara: “Trump capisce che Usa dovrebbero sostenerci, non i curdi”
“Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump capisce che Washington dovrebbe sostenere la Turchia piuttosto che i combattenti curdi in Siria”. Lo ha affermato oggi a Damasco il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. "Quando si considerano gli interessi dell'America, quando si fa un calcolo per vedere se è più importante la Turchia o un'organizzazione terroristica come il Pkk, Trump capisce immediatamente l'equazione", ha spiegato durante una conferenza stampa congiunta con il nuovo leader della Siria, Abu Mohammad Jolani, riferendosi al sostegno degli Stati Uniti per i combattenti curdi in Siria che la Turchia vede come legati al suo nemico interno fuorilegge, il Partito dei lavoratori del Kurdistan.
Israele accetta liberare 200 palestinesi condannati a ergastolo
Israele ha accettato di rilasciare circa 200 prigionieri che stanno scontando l'ergastolo in un eventuale accordo di liberazione degli ostaggi: lo ha detto una fonte palestinese ad Haaretz, aggiungendo però che permangono dei disaccordi riguardo all'identità di coloro che saranno liberati
Siria: Fidan da Jolani; "necessario proteggere minoranze"
La Turchia e il presidente Recep Tayyip Erdogan rimangono al fianco del nuovo governo siriano. È il messaggio consegnato dal capo della diplomazia turca Hakan Fidan al leader della nuova Siria Abu Mohammed al Jolani, oggi a Damasco. Ad al-Jolani Fidan ha voluto anche ribadire che per il governo turco e' necessario in questa fase "proteggere le minoranze e consolidare il primato del diritto". "I giorni più difficili sono alle spalle e tutte le minoranze etniche e religiose della Siria ora vivranno serene. D'ora in poi saranno i siriani a decidere del futuro del Paese. La Turchia e il presidente Erdogan sono sempre stati e continuano a essere al fianco dei siriani", ha affermato Fidan rendendo noto di aver anche parlato con Jolani del ritorno dei profughi: "in questo momento però - ha puntualizzato - è assolutamente necessario consolidare il primato del diritto e proteggere le minoranze" e "non lasciar fuori nessun gruppo religioso o etnico" dal processo. Fidan ha anche chiesto di "revocare al più presto le sanzioni internazionali" che ancora gravano sul Paese e di "rimettere urgentemente in piedi tutte le istituzioni statali".