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Guerra Israele e Siria, Netanyahu: "Progressi per l'accordo sugli ostaggi"

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Guerra Medioriente, possibili accordi su ostaggi
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Guerra Medioriente, possibili accordi su ostaggi
00:01:23 min

Parlando alla Knesset, il premier israeliano ha evocato "alcuni progressi" nei negoziati con Hamas sull'accordo per il rilascio degli ostaggi. Oxfam: “Solo 12 camion di aiuti nel nord della Striscia da ottobre”. Mentre a Doha i negoziatori cercano di elaborare un accordo di cessate il fuoco, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito "segni di vita" per diversi ostaggi: 96 dei 251 rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza

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Parlando alla Knesset, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha evocato "alcuni progressi" nei negoziati con Hamas sull'accordo per il rilascio degli ostaggi.

Il ministero della Salute del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha reso noto oggi che almeno 58 persone sono state uccise dai raid israeliani nelle ultime 24 ore. Solo 12 camion hanno distribuito cibo e acqua nel nord della Striscia di Gaza in due mesi e mezzo, afferma il gruppo umanitario Oxfam lanciando l'allarme per il peggioramento della situazione nel territorio assediato. 

Il Ministro della Difesa Israel Katz ha ammesso che Israele era dietro l'assassinio del famoso leader di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuto a luglio a Teheran. Lo riporta Haaretz.


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Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO

Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI

Siria, Erdogan: "Violazione integrità territoriale è linea rossa da non superare"

Violare l'integrità territoriale della Siria significherebbe oltrepassare una linea rossa per la Turchia. Questo il monito lanciato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

“L'integrità territoriale della Siria deve essere protetta - questa è una linea rossa per la Turchia. Non faremo mai un passo indietro rispetto a questo principio”, le sue parole. 

Non solo Assad, chi sono le altre personalità in fuga accolte da Putin in Russia

L'ormai ex presidente siriano non è l'unica personalità di spicco che ha trovato rifugio all'ombra del Cremlino dopo la fuga dal proprio Paese. Da Viktor Yanukovich, leader ucraino scappato dopo la rivoluzione di Maidan, a Edward Snowden: ecco chi sono. DI CHI SI TRATTA

Assad

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Medio Oriente, chi sono i leader eliminati da Israele in un anno di guerra

Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. LE FOTO

Katz ammette che Israele ha ucciso il leader di Hamas Haniyeh

Il Ministro della Difesa Israel Katz ha ammesso che Israele era dietro l'assassinio del famoso leader di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuto a luglio a Teheran. Lo riporta Haaretz.   Katz ha affermato che Israele "decapiterà i leader degli Houthi, proprio come abbiamo fatto con Haniyeh, Sinwar e Nasrallah".   Haniyeh è stato a capo dell'ufficio politico di Hamas dal 2017, dopo aver scalato i ranghi della leadership del movimento terrorista. È stato assassinato a luglio in Iran e finora Israele non ha mai voluto dire se ne avesse ordinato l'omicidio. 

Siria, le navi russe lasciano la base di Tartus. Cosa ci dicono le immagini satellitari

Continua a essere cauta la posizione della Russia nei confronti della situazione in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, in particolare per quanto riguarda la base aerea di Hmeimim e quella navale di Tartus, considerate da Mosca punti di appoggio strategici nel Mediterraneo. Nonostante il Cremlino abbia fatto sapere di essere in contatto con i ribelli jihadisti i quali avrebbero assicurato di voler garantire la sicurezza delle due strutture, alcune immagini satellitari degli ultimi giorni mostrano che le navi della marina russa hanno lasciato Tartus e alcune di queste hanno gettato l'ancora al largo della costa. LE IMMAGINI

Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane

Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. L'APPROFONDIMENTO

Media: "Gli Usa esortano Israele a creare legami con Jolani"

Secondo quanto riportato da Canale 12, alti funzionari americani hanno esortato le loro controparti israeliane ad instaurare legami con il nuovo leader siriano. Lo riporta il Times of Israel. "I vostri canali di cooperazione e comunicazione con al Jolani rafforzeranno l'influenza di Israele nell'intera area", affermano i funzionari statunitensi nel rapporto. "Stiamo parlando di un leader pragmatico che vuole sviluppare relazioni strategiche con le nazioni della regione", hanno aggiunto. Israele, sempre secondo i media israeliani, ascolta ciò che dicono gli americani ma sospetta anche che il nuovo leader siriano stia prendendo in giro gli Stati Uniti e la comunità internazionale e stia cercando solo di stabilizzare il suo controllo del Paese. 

Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce

Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. DI COSA SI TRATTA

Idf, tre soldati uccisi in combattimento nel nord della Striscia di Gaza

Tre soldati israeliani sono stati uccisi durante i combattimenti nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che i soldati uccisi sono il generale Ilay Gavriel Atedgi, 22 anni, di Kiryat Motzkin; Netanel Pessach, 21 anni, di Elazar; e Hillel Diener, 21 anni, di Talmon. Tutti e tre prestavano servizio nel battaglione Shimshon della Brigata Kfir. Secondo una prima indagine dell'Idf, i soldati sarebbero stati uccisi da un ordigno esplosivo nella zona di Beit Hanoun.

Il bilancio di Israele nell'offensiva di terra contro Hamas a Gaza e nelle operazioni militari lungo il confine con la Striscia è di 391 morti.

Houthi: "Gli attacchi contro Israele continueranno fino a fine guerra"

Il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saree, ha annunciato che il gruppo ha lanciato due droni verso Israele e ha dichiarato che non si fermerà finché non sarà finita la guerra nella Striscia di Gaza.  Nella dichiarazione, ha detto che i droni sono stati lanciati a Jaffa e Ashkelon. In precedenza, l'Idf aveva riferito di aver intercettato un drone lanciato dallo Yemen prima che attraversasse il territorio israeliano. Lo riporta Haaretz. 

Idf: "Ucciso membro di alto livello dell'intelligence di Hamas in raid su Gaza"

Un membro di alto livello delle forze di sicurezza generali di Hamas è stato ucciso in un attacco aereo a Gaza City. Lo hanno reso noto l'Idf e lo Shin Bet in un comunicato congiunto. Secondo i militari, l'obiettivo dell'attacco, Tharwat Muhammad Ahmad al-Bayk, era il capo del direttorato di sicurezza del Servizio di sicurezza generale di Hamas.

Al-Bayk è stato colpito mentre si trovava in un centro di comando all'interno della Musa Ibn Nusayr, nel quartiere Daraj di Gaza City, riporta l'Idf. La scuola fungeva da rifugio per gli sfollati di Gaza e i media palestinesi hanno riferito che nel raid sarebbero morte almeno 8  persone.

Idf e Shin Bet hanno spiegato che il direttorato di sicurezza del Servizio di sicurezza generale è l'organo di Hamas incaricato di costruire un quadro di intelligence per aiutare il gruppo terroristico a prendere decisioni, oltre a essere responsabile della protezione degli alti funzionari di Hamas, con il compito di fornire rifugi agli alti comandanti e ai leader. “Al-Bayk era considerato uno dei principali anelli del meccanismo e un fattore significativo nel processo decisionale di Hamas”, prosegue la dichiarazione.

Portavoce di Hamas: "La sorte degli ostaggi dipende dall'aggressione dell'Idf"

La sorte degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas dipenderà dall'avanzata dell'Idf e da quanto porterà avanti la sua aggressione. Lo ha affermato sul proprio canale Telegram il portavoce del gruppo armato delle Brigate al-Qassam, Abu Ubaida. Lo riporta Haaretz. 

Il portavoce ha sottolineato che “la pulizia etnica nel nord della Striscia di Gaza è rivolta ai civili per coprire i fallimenti dell'esercito di occupazione”, e ha avvertito che Israele sta nascondendo le proprie perdite nella Striscia di Gaza per preservare l'immagine dell'esercito.

Erdogan: "Israele vuole oscurare la rivoluzione in Siria"

"Si capisce che dietro la crescente aggressività di Israele c'è la volontà di oscurare la rivoluzione in Siria e soffocare le speranze del popolo siriano". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo che "alla fine Israele dovrà lasciare tutte queste terre che ha occupato". Durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt dopo una riunione di gabinetto ad Ankara, il leader turco ha aggiunto che "l'integrità territoriale della Siria deve essere rispettata, per la Turchia questa è una linea rossa". 

Erdogan

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Russia: "In contatto con le nuove autorità siriane"

Il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, ha detto che la Russia è in contatto con la nuova amministrazione siriana sia a livello diplomatico sia militare. La Russia ha concesso asilo all'ex presidente Bashar Assad e alla sua famiglia questo mese dopo che i ribelli hanno preso il controllo di Damasco in seguito a un'avanzata lampo e in gran parte incontrastata. Mosca ha detto in precedenza di essere in trattative sul destino di una struttura navale che gestisce nel porto di Tartus e sulla base aerea di Khmeimim che gestisce nella provincia di Latakia. 

Mike Waltz: "Meriti a Netanyahu per i rapidi cambiamenti nella regione"

Il prossimo consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, ha dichiarato al commentatore di destra Ben Shapiro che il premier Benjamin Netanyahu merita gran parte del merito per i rapidi cambiamenti che stanno avvenendo in Medio Oriente. “Tutto questo si è scatenato grazie a ciò che Israele e la sua leadership sotto la guida di 'Bibi' Netanyahu hanno fatto nei confronti di Hezbollah - l'operazione del cercapersone e del walkie-talkie”, ha detto, definendola “una delle operazioni di copertura più coraggiose ed efficaci della storia moderna”.

Waltz ha aggiunto che Hezbollah è stato danneggiato in modo significativo e che la difesa aerea e l'economia dell'Iran sono state rese vulnerabili. Ha anche affermato che Hamas ha “bloccato tutte le uscite tranne una, ovvero il rilascio dei nostri ostaggi”. 

Waltz ha infine fatto eco a Trump nel respingere l'idea di un coinvolgimento degli Stati Uniti in Siria, affermando che “non abbiamo bisogno di stivali americani in giro per la Siria in nessun modo o forma” - anticipando la possibilità di un ritiro delle quasi 2.000 truppe statunitensi attualmente presenti nel Paese.

Netanyahu: "Cambierò radicalmente la regione con gli Accordi di Abramo"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto che la guerra a Gaza ha offerto l'opportunità di firmare nuovi accordi di pace che "cambieranno radicalmente il volto" del Medio Oriente. I Paesi arabi moderati - ha detto ai parlamentari della Knesset - vedono Israele come potenza regionale e un potenziale alleato. Io intendo cogliere questa opportunità fino in fondo. Insieme ai nostri amici americani, prevedo di estendere gli Accordi di Abramo, cambiando così in modo ancor più radicale il volto del Medio Oriente", ha detto riferendosi agli accordi patrocinati dalla precedente amministrazione Trump con Paesi arabi e del Golfo. 

Netanyahu: "Nuovi accordi di pace per cambiare il Medio Oriente"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di voler firmare nuovi accordi di pace per "cambiare radicalmente il Medio Oriente". "Insieme ai nostri amici americani, intendo espandere gli accordi di Abramo e cambiare così il Medio Oriente in modo ancora più radicale", ha dichiarato in un discorso al Parlamento, riferendosi agli accordi negoziati dagli Stati Uniti nel 2020 che hanno visto Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Marocco e Sudan stabilire legami formali con Israele.

Zelensky: "Pronti a collaborare con la Siria, eliminare la presenza russa"

"L'Ucraina è interessata a stabilizzare la situazione in Siria e nell'intera regione e sosterrà gli sforzi necessari dei partner. Riteniamo che sia fondamentale, per la sicurezza del popolo siriano e dell'intera regione, eliminare ogni presenza russa dalla Siria". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo una riunione con lo staff. "Siamo pronti a collaborare con i rappresentanti del popolo siriano per correggere gli errori del regime di Assad, in particolare per quanto riguarda l'Ucraina e tutta l'Europa", ha aggiunto.

Netanyahu all'esercito: "Distruggere le infrastrutture degli Houthi"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato  di aver ordinato alle proprie forze armate di distruggere le infrastrutture dei ribelli Houthi sostenuti dall'Iran, dopo che il gruppo yemenita ha lanciato missili contro Israele negli scorsi giorni.

“Ho dato ordine alle nostre forze di distruggere le infrastrutture degli Houthi perché chiunque cerchi di danneggiarci sarà colpito con piena forza. Continueremo a schiacciare le forze del male con forza e ingegno, anche se ci vorrà del tempo”, ha detto Netanyahu in parlamento.

Netanyahu

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Netanyahu: "Progressi per l'accordo sugli ostaggi"

Parlando alla Knesset, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha evocato "alcuni progressi" nei negoziati con Hamas sull'accordo per il rilascio degli ostaggi.

Unifil: accelerare ritiro Israele dal Sud del Libano

La forza di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano meridionale (Unifil) ha esortato l'esercito israeliano ad accelerare il ritiro dall'area, quasi un mese dopo l'entrata in vigore di un cessate il fuoco. "Unifil sollecita con forza progressi accelerati nel ritiro delle Idf (esercito israeliano) e nel dispiegamento dell'esercito libanese (Laf) nel Libano meridionale", si legge in una nota dei caschi blu Onu in cui si invitano "tutti gli attori a interrompere e astenersi da violazioni della risoluzione 1701 e da qualsiasi azione che potrebbe mettere a repentaglio la fragile stabilita' che attualmente prevale" nel Paese.

Tajani, delegazione italiana incontra la leadership Siria

Una delegazione italiana sta incontrando la nuova leadership siriana a Damasco. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Credo che l'incontro sia in corso, è confermata questa missione di diplomatici perché vogliamo essere parte attiva della riunificazione della situazione della Siria, della pacificazione e della stabilizzazione. Ci auguriamo che il nuovo sistema sia rispettoso delle minoranze, in modo particolare delle minoranze cristiane, per noi questa è una priorità e una condizione fondamentale per procedere anche poi in futuro alla revoca delle sanzioni", ha aggiunto a margine della sua visita in Kosovo.

Tajani, delegazione italiana incontra la leadership Siria

Una delegazione italiana sta incontrando la nuova leadership siriana a Damasco. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Credo che l'incontro sia in corso, è confermata questa missione di diplomatici perché vogliamo essere parte attiva della riunificazione della situazione della Siria, della pacificazione e della stabilizzazione. Ci auguriamo che il nuovo sistema sia rispettoso delle minoranze, in modo particolare delle minoranze cristiane, per noi questa è una priorità e una condizione fondamentale per procedere anche poi in futuro alla revoca delle sanzioni", ha aggiunto a margine della sua visita in Kosovo.

Hamas: a Gaza 58 uccisi da raid israeliani in 24 ore

Il ministero della Salute del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha reso noto oggi che almeno 58 persone sono state uccise dai raid israeliani nelle ultime 24 ore. Il bilancio complessivo delle vittime negli oltre 14 mesi di offensiva israeliana nella Striscia, seguita all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, è ora salito a 45.317 morti, secondo il comunicato. I feriti sono 107.713, aggiunge il ministero.

Gaza, totale vittime da inizio attacchi Israele sale a 45.317

Il numero di persone uccise negli attacchi israeliani a Gaza dall'inizio della guerra è salito a 45.317, mentre altre 107.713 sono rimaste ferite. Lo riferisce il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore sono state uccise 58 persone e ferite 86.

Raid Israele a Gaza, sale a 20 numero vittime

Sono almeno 20 le vittime dei raid notturni delle forze israeliane su Gaza. Lo dicono le autorità mediche palestinesi secondo i media israeliani. Uno degli attacchi ha colpito un accampamento di tende nella zona di Muwasi uccidendo otto persone, tra cui due bambini, secondo l'ospedale Nasser nella citta' meridionale di Khan Younis, che ha ricevuto i corpi. I registri ospedalieri mostrano che altre sei persone sono state uccise mentre stavano mettendo in sicurezza un convoglio di aiuti e altre due sono state uccise in un attacco a un'auto a Muwasi. Una persona è stata uccisa in un altro attacco nella zona. L'ospedale dei martiri di Al-Aqsa nella città centrale di Deir al-Balah ha dichiarato fdi avere ricevuto tre corpi dopo un attacco aereo su una scuola trasformata in rifugio nel campo profughi di Nuseirat.

Siria, Giordania sostiene nuovo governo: "Nessuna interferenza"

Durante la sua prima visita a Damasco dopo la caduta del regime di al-Assad, il capo della diplomazia giordana ha espresso pieno sostegno alle nuove autorita' nella ricostruzione della Siria. Al termine di un incontro con il nuovo leader siriano Mohammad al-Jolani - che ora si fa chiamare Ahmad al-Chareh - il capo della diplomazia giordana, Ayman Safadi, ha confermato il sostegno di Amman a "un governo che rappresenti tutte le tendenze in Siria", nonche' a "una nuova costituzione", aggiungendo che "i paesi arabi hanno accettato di sostenere la Siria in questa fase senza alcuna interferenza esterna". L'esito del primo colloquio diretto tra Giordania e nuove autorita' siriane e' stato riferito dalla televisione di stato giordana. Secondo il canale Al-Mamlaka, Ayman Safadi ha discusso con le nuove autorita' siriane le opportunita' di collaborazione in vari settori, come il commercio, la gestione delle frontiere, gli aiuti umanitari, le interconnessioni elettriche e la sicurezza. La Giordania, che confina a sud con la Siria, ha ospitato un vertice all'inizio di dicembre durante il quale alti diplomatici arabi, turchi, europei e americani hanno chiesto una transizione inclusiva e pacifica dopo anni di guerra civile. La Giordania ospita circa 680 mila rifugiati siriani registrati presso l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ma Amman afferma di aver accolto circa 1,3 milioni di sfollati dall'inizio della guerra in Siria nel 2011. Dalla caduta di Bashar al-Assad, piu' di 7.000 siriani sono tornati a casa dai confini della Giordania, ha confermato il ministero dell'Interno giordano. Negli ultimi anni, la Giordania ha affermato di dover affrontare un traffico di droga che e' diventato "piu' organizzato" attraverso il confine siro-giordano, con la protezione di gruppi armati. La stabilita' della Siria consentirebbe al regno di "garantire la sicurezza ai suoi confini", ha detto ieri il portavoce del governo giordano Mohamed Moumani, aggiungendo che il suo Paese "sta dalla parte della volonta' del fraterno popolo siriano". La Giordania, che condivide 375 chilometri di confine con il suo vicino, ha ripetutamente annunciato operazioni sul confine siriano contro il traffico di armi e droga, compreso Captagon.

Iran auspica firma accordo strategico con la Russia a gennaio

I presidenti dell'Iran e della Russia, Masoud Pezeshkian e Vladimir Putin, potrebbero incontrarsi a fine gennaio per firmare una accordo di partnership strategica tra Teheran e Mosca. "Spero che il documento sarà siglato alla fine (di gennaio)", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, riferisce Mehr, secondo cui i due vice premier russi Vitaly Savelyev e Alexey Overchuk si trovano oggi in visita a Teheran per organizzare l'incontro tra Pezeshkian e Putin. L'accordo riguarderà la cooperazione bilaterale tra l'Iran e la Russia in vari campi, tra cui energia, industria, trasporti e agricoltura. 

Cardinale Pizzaballa domani entra solennemente a Betlemme (2)

Come  da tradizione, Pizzaballa attraverserà a piedi il centro della città, accompagnato da due ali di folla, dagli scout e dai religiosi che vi vivono. La sera celebrerà la tradizionale Messa della Notte nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali, palestinesi e anche diplomatiche. Saranno tre le messe di Natale, quella cattolica il 25, quella dei greci ortodossi il 6 gennaio, e quella degli armeni che lo celebrano il 18 gennaio. In pratica, tra tutte le confessioni cristiane, il tempo di Natale a Betlemme dura due mesi. A pochi metri di distanza da Santa Caterina, all'interno della grotta della Natività, sull'altare della mangiatoia, la messa di mezzanotte sarà invece celebrata da padre Francesco Patton, insieme ai frati della Custodia di Terra Santa e ai cristiani locali. Una terza messa della notte viene poi in genere celebrata al Campo dei Pastori, alla quale partecipavano fino a due anni fa molti dei pellegrini che affollavano Betlemme nel periodo natalizio.

Siria, arrivata prima delegazione di alto livello dal Qatar

Un aereo della compagnia Qatar Airways, con una delegazione diplomatica a bordo, è atterrato a Damasco. Si tratta del primo volo dal Qatar arrivato in Siria dalla caduta del regime di Bashar al Assad, poco più di due settimane fa. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, la delegazione è guidata dal ministro di Stato, Naser al-Khulaifi. L'obiettivo è "tenere una serie di incontri con funzionari siriani, incarnando la ferma posizione del Qatar di fornire tutto il sostegno ai fratelli in Siria", ha detto al-Ansari in un messaggio sul suo account X. Il Qatar, che ha interrotto le relazioni con il regime siriano dopo la violenta repressione delle rivolte popolari del 2011, e' stato uno dei primi Paesi a riaprire la sua ambasciata a Damasco dopo la caduta di Assad rovesciato da una coalizione di ribelli guidata dal gruppo jihadista Hts. Doha ha anche istituito un ponte aereo per inviare aiuti umanitari e medici in Siria attraverso la Turchia e la Giordania pochi giorni dopo la caduta di Assad.

Cardinale Pizzaballa domani entra solennemente a Betlemme

Il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinal Pierbattista Pizzaballa, entrera' domani solennemente a Betlemme in occasione della vigilia di Natale, dopo aver compiuto nella giornata di ieri una visita a  Gaza ed ai fedeli cattolici che vi vivono in condizioni di particolare difficoltà. "Tutto il mondo e' con voi", ha detto Pizzaballa nella parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza alla piccola comunità cristiana della Striscia, da piu' di 14 mesi rifugiata nel compound parrocchiale. Il prelato e' giunto alla Striscia scortato dai soldati israeliani, ed e' passato attraverso il valico di Eretz. E' la seconda volta che Pizzaballa riesce ad entrare a Gaza e a visitare la comunità guidata dal parroco padre Gabriel Romanelli, dopo quella del 16 maggio scorso. Per garantire la massima sicurezza nel percorso e' stata data notizia della visita solo dopo l'arrivo nella comunita'. Pizzaballa ha quindi presieduto la messa e nell'omelia si è complimentato con la resistenza della comunità cristiana: "Voi siete la luce della nostra Chiesa e il Natale è proprio la festa della Luce", quella Luce è Gesù, quel "Gesù che, non lo scordate mai, e' anche lui qui con voi". "Siamo orgogliosi di voi - ha proseguito il cardinale - non per qualcosa di speciale, ma perché siete rimasti quello che siete: cristiani con Gesu'". E ancora "così come tutte le persone del mondo, non solo cristiane, sono con voi, cosi' anche voi potete dare qualcosa al mondo che vi guarda: portare a tutti, col vostro esempio, la luce di Cristo".

Siria, Cremlino smentisce notizie su restrizioni viaggio Assad

Il Cremlino ha smentito le notizie secondo cui l'ex leader siriano Bashar al-Assad sarebbe stato sottoposto a restrizioni di viaggio in Russia. "No, non e' vero", ha detto ai giornalisti il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov, quando gli e' stato chiesto di commentare le notizie dei media turchi secondo cui la moglie di al-Assad voleva chiedere il divorzio e lasciare la Russia, mentre allo stesso al-Assad e' stato impedito di lasciare Mosca e i suoi beni sono stati congelati.

L'Iran e gli E3 riprenderanno negoziato sul nucleare a gennaio

L'Iran e il gruppo E3 (Regno Unito, Francia e Germania) riprenderanno i colloqui sul programma nucleare di Teheran "nel formato e nel contesto precedenti" a metà gennaio, ha dichiarato lunedì il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei. "Esprimeremo le nostre richieste e preoccupazioni riguardo alle attività nucleari dell'Iran, in conformità con l'accordo nucleare del 2015," ha aggiunto, secondo quanto riportato dall'agenzia Mehr.   Il capo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA), Rafael Grossi, ha recentemente dichiarato all'ANSA che "la filosofia dell'accordo originale con l'Iran può essere utilizzata ma quell'accordo non serve più. Il paese ha sviluppato capacità molto più forti in tutte le direzioni, ha l' Uranio al 60%, il 90% a livello militare, e quindi è quasi al livello dei paesi che hanno l'arma atomica". Grossi ha quindi aggiunto che l'accordo va "riformulato" per "definire un sistema che serva alla nuova realtà iraniana".  Viceministri degli Esteri dell'Iran e della troika europea hanno tenuto colloqui sulla possibilità di rilanciare l'accordo nucleare a Ginevra, in Svizzera, il 29 novembre. 

Siria, Iran: "Nessun contatto diretto" con nuove autorità

L'Iran ha dichiarato di non aver avuto "nessun contatto diretto" con la nuova leadership siriana dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad, un alleato di lunga data di Teheran. "Non abbiamo alcun contatto diretto con l'autorità al potere in Siria", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Esmaeil Baqaei in conferenza stampa.

Siria, Sdf arresta 18 miliziani Stato Islamico a Raqqa

Le Forze Democratiche Siriane (Sdf) hanno annunciato ieri l'arresto di almeno 18 presunti membri dello Stato Islamico, nel corso di un'operazione antiterrorismo congiunta con la coalizione internazionale effettuata il giorno prima nella città siriana di Raqqa, nel nord del Paese.

"In risposta ai tentativi dello Stato islamico di creare instabilità e disturbare la sicurezza delle regioni settentrionali e orientali della Siria e di contrastare i suoi obiettivi terroristici, le nostre forze, in collaborazione con quelle della coalizione internazionale, hanno effettuato un'operazione nella notte del 21 dicembre (...), che ha preso di mira le cellule terroristiche dello Stato islamico", informa un comunicato.

Le Sdf  sottolineano che dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, fuggito dal Paese l'8 dicembre scorso dopo un'offensiva fulminea guidata da una coalizione di jihadisti e ribelli, "il periodo di instabilità che è seguito ha dato filo da torcere all'organizzazione terroristica". Lo Stato Islamico ha colto "l'opportunità di approfittare del caos, sequestrando numerosi depositi di armi appartenenti all'esercito siriano in diverse regioni. Lo Stato Islamico ha utilizzato queste risorse per migliorare la propria capacità operativa, compiere atti di terrorismo ed espandere la propria influenza sul territorio siriano. È riuscito ad espandere il proprio controllo per includere le aree rurali del deserto siriano, così come altre aree strategiche, anche nelle vicinanze della città di Raqqa".

Siria, ministro Esteri Giordania a Damasco per colloqui con al-Jawlani (2)

Il ministero degli Esteri di Amman ha ora diffuso, sempre via X, immagini della stretta di mano a Damasco tra Safadi e al-Sharaa e del colloquio tra i due. Non sono per ora stati diffusi dettagli sui contenuti. E' la prima volta dalla fine dell'era Assad, lo scorso 8 dicembre, che si reca in Siria un rappresentante del governo della vicina Giordania.

Milizie irachene filoiraniane annunciano "stop attacchi contro Israele" (2)

Al giornale libanese Al-Akhbar un comandante di alto grado della milizia Harakat Hezbollah al-Nujaba ha parlato di una presunta intesa con il premier iracheno, Mohamed Shia Al Sudani, alla luce della situazione in Siria. "Le fazioni armate si attengono alle parole del governo iracheno, soprattutto dopo quanto accaduto in Siria, che indica che potrebbe esserci l'intenzione di trascinare il Paese verso uno scenario peggiore del rovesciamento del regime di Bashar al-Assad, che potrebbe portare al ritorno del terrorismo in Iraq", ha affermato. 

I gruppi, ha sostenuto ancora, "hanno deciso di non interferire nella situazione in Siria e di seguire la situazione a distanza" e l'Iran "ha dato libertà sulle decisioni sulla situazione in Siria".

Milizie irachene filoiraniane annunciano "stop attacchi contro Israele"

Una delle principali milizie filoiraniane dell'Iraq, Kata'ib Sayyid al-Shuhada, afferma che i gruppi armati del Paese hanno fermato gli attacchi contro Israele, motivando la decisione con il cessate il fuoco in vigore dal 27 novembre tra Israele e gli Hezbollah libanesi. Al sito di notizie Shafaq News, il portavoce del gruppo, Kazem al Fartusi, ha detto che "le operazioni delle fazioni irachene contro Israele erano collegate alle operazioni di Hezbollah e le operazioni dei gruppi iracheni si sono fermate dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco".

Le fazioni armate, ha aggiunto, "non hanno abbandonato né abbandoneranno" il principio di "unità dei fronti" contro Israele, anche se la situazione attuale "va studiata bene". "Il principio di unità dei fronti è accettato dalle fazioni irachene e non può essere abbandonato, ma sono le circostanze a determinare e definire le posizioni dei gruppi", ha sostenuto, aggiungendo che "ci sono alleati in Iraq che hanno la loro opinione e riserve sulle operazioni e devono essere ascoltati".

Crosetto in Israele: "Incontro importante con omologo Katz, impegno per stabilità"

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato ieri in visita ufficiale in Israele dove ha avato una serie di incontri istituzionali, tra cui quello con il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. "Importante incontro con il collega israeliano Israel Katz. Riaffermato l'impegno dell'Italia per favorire stabilità in Medio Oriente, sottolineando importanza del rispetto del cessate il fuoco - ha scritto su X Crosetto - Unifil svolge ruolo fondamentale per la pace, ma deve essere messa nelle condizioni di operare efficacemente".

"Ribadita importanza processo di pace nella Striscia di Gaza e condivisa preoccupazione per situazione in Siria, che potrebbe destabilizzare intera regione. Rinnovata vicinanza a familiari e ostaggi, dei quali auspichiamo una rapida liberazione", ha concluso Crosetto.

Siria, Teheran: "Nessun contatto diretto con nuove autorità"

L'Iran afferma di non avere "contatti diretti" con la nuova leadership provvisoria della Siria, dopo la fine dell'era Assad, per anni sostenuto dalla Repubblica Islamica. "Teheran non ha contatti diretti con l'attuale governo transitorio siriano", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica, Esmaeil Baghaei, come riporta l'agenzia iraniana Mehr. 

Iran conferma il suo sostegno alla sovranità della Siria

Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha dichiarato oggi che Teheran ha sempre sostenuto la sovranità della Siria e continuerà a farlo; questa, ha aggiunto, è una posizione di principio del Paese, così come il sostegno all'integrità territoriale della Siria. 

Iran: "La Siria non diventi paradiso per il terrorismo"

Il ministero degli Esteri iraniano afferma che la Siria non deve diventare un "paradiso per il terrorismo". 

Iran: "Nessun contatto diretto con nuovi leader in Siria"

L'Iran non ha "nessun contatto diretto" con i nuovi leader siriani. Lo fanno sapere fonti ministeriali iraniane. 

Siria, Tajani: "Revoca sanzioni quando ci sarà nuova fase inclusiva e rispettosa diritti"

"Le sanzioni alla Siria andranno revocate progressivamente, man mano che si manifesterà il loro orientamento nel senso di una transizione politica inclusiva, verso le minoranze etniche e religiose e sui diritti delle donne". Lo dice a La Stampa il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dopo la fine dell'era Assad. "E' imminente la missione di una delegazione di diplomatici italiani ad alto livello a Damasco per incontrare la nuova leadership provvisoria" e, puntualizza, "i segnali sono positivi, ma seguiremo nel concreto la loro azione".

Media: "Da milizie irachene pro Iran stop attacchi Israele"

I gruppi di milizie sostenuti dall'Iran in Iraq hanno deciso di fermare i loro attacchi contro Israele oltre a evitare di essere coinvolti in Siria. Lo riporta il quotidiano libanese pro-Hezbollah Al-Akhbar, ma al momento non ci sono conferme da altre fonti. A rilanciare l'informazione, al momento, è il quotidiano Times of Israel. "Le fazioni armate hanno aderito alle parole del governo iracheno, soprattutto dopo quanto accaduto in Siria, che afferma che potrebbe esserci l'intenzione di trascinare il paese in uno scenario peggiore del rovesciamento del regime di Bashar al-Assad, col rischio ritorno del terrorismo in Iraq", ha dichiarato un membro di Harakat Hezbollah al-Nujaba. Un altro funzionario della milizia Kata'ib Sayyid al-Shuhada, sostiene invece che "le operazioni delle fazioni contro Israele erano collegate alle operazioni dell'Hezbollah libanese e quando è stato raggiunto il cessate il fuoco in Libano, le operazioni delle fazioni irachene si sono fermate e ci sono anche partner in Iraq che hanno un'opinione e delle riserve su quelle operazioni e devono essere ascoltati". Le milizie in questione hanno lanciato droni d'attacco contro Israele dall'inizio della guerra a Gaza, nell'ottobre 2023, come parte del cosiddetto Asse della resistenza iraniano. Lo scorso ottobre, due soldati sono stati uccisi e altri 24 sono rimasti feriti quando un drone iracheno ha colpito la loro base sulle alture del Golan.

Iran accusa Usa e Israele: "Vogliono predominio nella regione"

Il ministro iraniano degli Esteri, Abbas Araghchi, ha condannato gli attacchi aerei statunitensi contro gli obiettivi degli Houthi sostenuti dall'Iran in Yemen, definendoli "una palese violazione del diritto internazionale'" e ha affermato che "tali attacchi, che sono spesso condotti congiuntamente con il Regno Unito, sono stati condotti per conto di Israele, con l'obiettivo di indebolire i paesi islamici e affermare il predominio sulla regione''. Secondo l'Irna, Araghchi ha rilasciato queste dichiarazioni in una conversazione telefonica ieri sera con il ministro degli Esteri del gruppo Houthi in Yemen Jamal Ahmed Ali Amer. Il ministro iraniano ha anche elogiato il sostegno degli Houthi al popolo palestinese. Da parte sua, Amer ha invitato le nazioni islamich"a impiegare il loro potenziale per impedire ai nemici di raggiungere i loro obiettivi". 

Media: "Iran studia corridoio aereo per riarmo Hezbollah" (2)

I voli diretti da Teheran a Beirut sono ripresi nei giorni scorsi, ma non passano più dallo spazio aereo siriano, e sono interrotte le 'strade' da cui in passato si ritiene razzi e altri armamenti iraniani arrivassero a Hezbollah via Siria.

Il Times sottolinea come nonostante quanto fatto per indebolire "l'asse della resistenza", fonti nella regione ritengano che Teheran possa tentare di rafforzare le milizie sciite in Iraq, gli Houthi dello Yemen e gruppi palestinesi, oltre a Hezbollah. E il 'corridoio aereo' non sarebbe l'unica possibile opzione per l'Iran per 'rianimare' Hezbollah. Viene fatto tra l'altro riferimento a rotte via terra dall'Iran attraverso Iraq, Giordania e Cisgiordania e al trasporto marittimo verso le coste libanesi.

Secondo gli analisti il 'corridoio aereo' o il trasporto via mare sarebbero rischiosi per un Hezbollah indebolito e per la stessa Repubblica Islamica. "Il potenziale riarmo di Hezbollah è limitato - osserva Lina Khatib del programma Medio Oriente e Nord Africa di Chatham House - Hezbollah ha ancora possibilità di accesso aereo e marittimo, ma i suoi movimenti sono limitati dai termini dell'accordo di cessate il fuoco con Israele".

Media: "Iran studia corridoio aereo per riarmo Hezbollah"

Un 'corridoio aereo' per riarmare gli Hezbollah libanesi. Dopo la fine dell'era Assad in Siria che ha ridotto l'influenza dell'Iran nel Paese arabo, secondo il Times, la Repubblica Islamica starebbe studiando di far arrivare in aereo in Libano armi per il Partito di Dio. Secondo una fonte nella regione citata dal giornale, colloqui sul progetto sarebbero in corso a Teheran e i Paesi occidentali sarebbero "preoccupati" dalla possibilità che l'Iran" stia "cercando di trasformare l'aeroporto di Beirut nel suo nuovo hub logistico, proprio come aveva fatto in Siria".

Una mossa che, avverte la fonte, "potrebbe portare alla prossima escalation". Anche perché, evidenzia il giornale, si tratterebbe di una violazione dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e gli Hezbollah libanesi, decimati dalle operazioni militari israeliane contro il gruppo orfano di Hasan Nasrallah.

Siria, ministro Esteri Giordania a Damasco per colloqui con al-Jawlani

Missione a Damasco per il capo della diplomazia di Amman. Il ministero degli Esteri della Giordania ha annunciato via X una missione di Ayman Safadi nella capitale siriana per colloqui con Ahmed al-Sharaa, come è tornato a farsi chiamare Abu Mohammed al-Jawlani dopo che il suo Hayat Tahrir al-Sham ha guidato l'offensiva delle forze anti-Assad che ha posto fine al regime di Bashar al-Assad. Il capo della diplomazia giordana Ayman Safadi è atteso oggi a Damasco per incontrare il nuovo leader della vicina Siria, al-Jolani, ha annunciato il suo ministero. Safadi "si recherà a Damasco oggi e incontrerà il comandante in capo della nuova amministrazione siriana, così come altri funzionari siriani", ha affermato il ministero in una breve nota. 

Media, almeno 5 palestinesi uccisi in attacchi israeliani

Almeno cinque palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani durante la notte. Lo riporta Al Jazeera, citando l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Due sono stati i morti e diciannove i feriti in un attacco con drone ad al-Mawasi. Altri due palestinesi uccisi e diversi feriti nel bombardamento di un'auto ad al-Mawasi e un morto in un attacco alla casa della famiglia Jundi nell'area di al-Shaaf a Shujayea, nella città di Gaza. 

Oxfam: "Solo 12 camion di aiuti nel nord di Gaza da ottobre"

Solo 12 camion hanno distribuito cibo e acqua nel nord della Striscia di Gaza in due mesi e mezzo, afferma il gruppo umanitario Oxfam lanciando l'allarme per il peggioramento della situazione nel territorio assediato. "Dei magri 34 camion di cibo e acqua autorizzati a entrare nel governatorato settentrionale negli ultimi due mesi e mezzo, ritardi deliberati e ostruzioni sistematiche da parte dell'esercito israeliano hanno fatto sì che solo dodici riuscissero a distribuire aiuti ai civili palestinesi affamati", dice Oxfam in un comunicato il conteggio include le consegne fino a sabato.

Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI

Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO

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