Attentato di Magdeburgo, i precedenti tra Berlino, Nizza e Strasburgo
MondoL'attentato di Magdeburgo richiama inevitabilmente alla memoria quanto accaduto nel 2016 a Berlino e nel 2018 ai mercatini di Natale di Strasburgo
La paura è tornata proprio in Germania, che ancora piange e ricorda le vittime della strage del 19 dicembre 2016. Otto anni fa, a Berlino, un tir falciò una folla di persone, mentre passeggiava in un mercatino di Natale nel quartiere di Charlottnburg: i morti allora furono 12, tra cui l'italiana Fabrizia Di Lorenzo, e 56 i feriti. La notte del 23 dicembre l’uomo che era alla guida di quell’autoarticolato del terrore, il 24enne tunisino Anis Amri, fu ucciso in Italia, a Sesto San Giovanni. L'attacco venne rivendicato dall’Isis.
A Nizza
Solo pochi mesi prima, il 14 luglio 2016, un altro camion si era gettato sulla folla a Nizza, lungo la Promenade des Anglè, la passeggiata sul lungomare della città, dove migliaia di persone si erano radunate in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della presa della Bastiglia. Ottantasei vite furono interrotte quella notte, tra loro c’erano 6 italiani e diversi bambini, brutalmente uccisi mentre ammiravano in cielo i fuochi d’artificio. Oltre 400 persone rimasero ferite da quella corsa che proseguì a zig-zag per più di mille metri e dai colpi di arma da fuoco sparati dall’uomo al volante. L’autore di quella strage fu freddato dalla polizia dentro la cabina guida dell’autocarro. Anche in questo caso l’ISIS rivendicò poco più tardi l’attentato, definendo Mohamed Lahouaiej-Bouhlel un soldato dello Stato islamico.
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A Strasburgo
Due anni dopo, un’altra rivendicazione: era l’11 dicembre 2018, quando nel mercatino di Natale di Strasburgo il 29enne radicalizzato Cherif Chekatt, armato di coltello e arma da fuoco, uccise cinque persone, tra cui il giornalista italiano Antonio Megalizzi, e ne ferì 11. Un’altra notte di festa, allora come oggi, trasformata in orrore. E così scompare tutto: la gioia prima del Natale, i profumi, i sogni dei bambini. E torna la paura.