Caccia israeliani hanno lanciato all'alba diversi attacchi nell'area est di Gaza City e nella città di Rafah, nel sud della Striscia, che hanno preso di mira zone oltre la Linea Gialla sotto controllo israeliano. "Quando arriverà il momento, istituiremo avamposti Nahal (di fanteria) nel nord di Gaza al posto degli insediamenti che sono stati smantellati", ha dichiarato il ministro della Difesa Katz
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Caccia israeliani hanno lanciato all'alba diversi attacchi nell'area est di Gaza City e nella città di Rafah, nel sud della Striscia. Lo riferisce l'agenzia di stampa saudita al Hadath, sottolineando che i raid hanno preso di mira zone oltre la Linea Gialla sotto controllo israeliano.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che Israele non si ritirerà mai dall'intera Striscia di Gaza. Lo riferisce la stampa locale che riporto un discorso pronunciato da Katz durante una cerimonia nell'insediamento di Beit El, nella Cisgiordania occupata. "Quando arriverà il momento, istituiremo avamposti Nahal (di fanteria) nel nord di Gaza al posto degli insediamenti che sono stati smantellati", ha dichiarato il ministro, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ynet.
Le nuove misure introdotte da Israele per la registrazione delle organizzazioni non governative internazionali rischiano di privare centinaia di migliaia di persone a Gaza di cure mediche salvavita. Lo denuncia Medici Senza Frontiere, secondo cui le nuove disposizioni potrebbero comportare la revoca della registrazione delle ong internazionali a partire dal 1 gennaio. Infatti, la mancata registrazione impedirebbe alle organizzazioni, tra cui Msf, di fornire servizi essenziali alla popolazione di Gaza e della Cisgiordania, sostiene l'organizzazione.
Rappresentanti di Usa, Egitto, Qatar e Turchia si sono incontrati a Miami per "far avanzare i preparativi" della seconda fase del piano di de-escalation della guerra a Gaza, dopo la tregua tra Israele e Hamas scattata a ottobre.
Gli approfondimenti:
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- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
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- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza
Il governo di Benjamin Netanyahu ha imposto nuovi requisiti che rischiano di escludere le maggiori organizzazioni umanitarie da Gaza dal 2026. Come denuncia Medici senza frontiere, gli aiuti sono insufficienti, le condizioni critiche e il rischio di interrompere cure e assistenza vitali alla popolazione civile molto concreto. Il timore - ha detto a Sky Tg24 Insider la presidente di Msf Italia, Monica Minardi - è che Israele voglia "usare il controllo degli aiuti come arma genocidaria"
Cosa comportano le nuove misure israeliane per le ong a Gaza
Vai al contenutoIsraele: proteste prima voto Knesset commissione inchiesta 7 ottobre
In Israele, piccoli gruppi di manifestanti stanno protestando fuori dalle abitazioni dei ministri del governo Netanyahu, mentre alla Knesset si terrà il primo voto sulla commissione d'inchiesta del 7 ottobre nominata politicamente. I manifestanti, per lo più famigliari delle vittime dell'attacco e degli ostaggi, esibiscono cartelli e intonano slogan che accusano la coalizione di governo di "seppellire la verita'" e di "sputare in faccia" a coloro che hanno perso i propri cari. "Il governo sta fuggendo dalle proprie responsabilita' e sta ricorrendo a ogni sorta di inganno e imbrogli. I parlamentari del Likud sosterranno questa proposta delirante e disgustosa", ha denunciato Rafi Ben Shitrit, il padre del sergente maggiore Shimon Alroy Ben Shitrit, ucciso combattendo contro i terroristi nella base militare di Nahal Oz il 7 ottobre 2023. "State sputando in faccia alle famiglie in lutto, state profanando e disonorando la memoria dei caduti. Chiedo a ogni cittadino con una coscienza sana nello Stato di Israele di non collaborare con questa commissione", ha detto Rafi Ben Shitrit.
Hamas, 'no segnali positivi' progressi per forza internazionale stabilizzazione'
Hamas non vede "segnali positivi" verso la creazione di una forza internazionale di stabilizzazione per Gaza, così come previsto dalla seconda fase del piano Trump. Il portavoce del movimento di resistenza islamico, Basem Naim, ha accusato gli israeliani di "rinviarne" l'attuazione, poiché comporta il loro 'ritiro' dalla Striscia. "Stanno cercando di ostacolare il passo successivo perché richiede il ritiro completo delle loro forze, l'apertura dei valichi di frontiera e l'avvio del processo di ricostruzione", ha detto Naim.
“L'occupazione continua a violare tutte le clausole relative alla prima fase dell'accordo e compromette qualsiasi progresso, mentre l'altra parte continua ad adempiere ai propri obblighi nonostante le gravi violazioni commesse (da Israele)”, ha dichiarato in un'intervista al quotidiano palestinese ‘Filastín’, vicino al gruppo.
"È necessario passare alla seconda fase, ma tutto ciò dipende dalle garanzie degli Stati Uniti e dalla loro capacità di risposta nel fare pressione sul leader dell'occupazione israeliana, Benjamin Netanyahu, e sul suo governo fascista", ha sollecitato ancora il portavoce di Hamas.
Media saudita, raid aerei israeliani su Gaza City e Rafah
Caccia israeliani hanno lanciato all'alba diversi attacchi nell'area est di Gaza City e nella città di Rafah, nel sud della Striscia. Lo riferisce l'agenzia di stampa saudita al Hadath, sottolineando che i raid hanno preso di mira zone oltre la Linea Gialla sotto controllo israeliano. Testimoni hanno riferito ad al Hadath che i jet dell'Idf hanno preso di mira cinque località del governatorato di Rafah, nel corso di operazioni di ricerca dei combattenti di Hamas ancora asserragliati nei tunnel.
Rubio sente Barrot, 'd'accordo a proseguire attuazione piano Trump a Gaza'
Il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot hanno concordato di "proseguire l’attuazione" del piano di pace per Gaza promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo rende noto una dichiarazione del Dipartimento di Stato.
Secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento, Tommy Pigott, nel corso dell’incontro i due capi della diplomazia hanno discusso anche "l’urgente necessità di un cessate il fuoco umanitario in Sudan" e hanno ribadito l’impegno a proseguire la cooperazione diplomatica per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
Idf: "Ucciso il responsabile finanziario di Hamas"
Il portavoce in arabo delle Idf, il colonnello Avichay Adraee, ha riferito che le forze di difesa israeliane hanno eliminato il terrorista che ha trasferito decine di milioni di dollari ad Hamas. La stessa fonte ha affermato ai media israeliani che durante l'assassinio del numero 2 di Hamas, Raad Saad, circa due settimane fa, è stato eliminato anche il terrorista Abd Hay Zakout, appartenente al dipartimento finanziario dell'ala militare. Nel corso dell'anno, Zakoutè stato responsabile della raccolta di decine di milioni di dollari e del loro trasferimento ad Hamas per continuare la lotta contro Israele.
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
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Vai al contenutoLibano. ministro Esteri: "Con Israele troppo presto per colloqui diretti"
"È troppo presto per parlare di pace tra Israele e Libano e non c'è modo di parlare di negoziati diretti". Ad affermarlo è il ministro degli Esteri libanese, Youssef Reggie, in un'intervista trasmessa dall'emittente qatariota Al Jazeera.Secondo lui, al momento "non c'è possibilità di modificare la legge che vieta la normalizzazione con Israele e siamo ufficialmente in guerra con esso".Il capo della diplomazia libanese ha sottolineato che "vogliamo la pace con tutti i Paesi, a condizione che la nostra sovranità sia rispettata e che non ci siano interferenze nei nostri affari interni".
Teheran: non cederemo mai alle pressioni sul nostro programma nucleare
L'Iran apprezza qualsiasi negoziazione equa e significativa con gli Stati Uniti, ma non cederà alle pressioni o alle intimidazioni, né si lascerà ricattare sulla scena internazionale. Lo ha affermato il rappresentante iraniano all'Onu Saeed Iravani, sottolineando che "l'Iran non rinuncerà al suo diritto all'arricchimento, poiché l'insistenza degli Stati Uniti sulla cosiddetta politica di arricchimento zero è del tutto incompatibile con i diritti che spettano all'Iran in quanto membro del Trattato di non proliferazione nucleare". Secondo l'Irna, Iravani ha fatto questa dichiarazione in un discorso al Consiglio di sicurezza dell'Onu, in risposta al rappresentante degli Stati Uniti, il quale ha affermato che Washington è disponibile a un dialogo diretto e significativo, ma si aspetta che l'Iran non proceda all'arricchimento dell'uranio sul proprio territorio.
La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni
Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.
Israele ha risposto lanciando l’operazione 'Spade di Ferro' con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un'offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all'Iran.