"I gruppi armati palestinesi - si legge in un report di 173 pagine dell'associazione - hanno commesso violazioni della legge umanitaria internazionale, crimini di guerra e crimini contro l'umanità durante i loro attacchi nel sud di Israele". Hamas ha proposto il "congelamento" delle armi in cambio di una tregua a lungo termine. Israele ha riaperto la principale via di transito per gli aiuti umanitari provenienti dalla Giordania a Gaza
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Amnesty International accusa per la prima volta Hamas e gli altri gruppi armati palestinesi di crimini contro l'umanità durante e dopo il 7 ottobre 2023. "I gruppi armati palestinesi - si legge in un report di 173 pagine dell'associazione - hanno commesso violazioni della legge umanitaria internazionale, crimini di guerra e crimini contro l'umanità durante i loro attacchi nel sud di Israele che hanno avuto inizio il 7 ottobre 2023". Amnesty sottolinea inoltre che Hamas "ha continuato a commettere violazioni e crimini di diritto internazionale trattenendo e maltrattando gli ostaggi e trattenendo i corpi sequestrati". Hamas ha proposto il "congelamento" delle armi in cambio di una tregua a lungo termine. Israele ha riaperto la principale via di transito per gli aiuti umanitari provenienti dalla Giordania a Gaza. Hamas ha chiesto ai Paesi mediatori di "fare pressione" su Israele affinchè rispetti la prima fase dell'accordo.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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Waltz al valico Kerem Shalon. Unrwa: "Servono piu' aiuti"
L'ambasciatore Usa alle Nazioni Unite Mike Waltz ha visitato il valico di Kerem Shalom, nel sud di Gaza, con funzionari dell'esercito israeliano. L'inviato Usa ha affermato che da quando e' stato raggiunto il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, piu' di 600 camion hanno portato cibo, alloggi e medicine a Gaza ogni giorno. Un'affermazione in netto contrasto con la situazione nell'enclave palestinese dove gli aiuti scarseggiano ancora. Nel mezzo della crisi umanitaria in corso a Gaza, le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie internazionali riferiscono che Israele non sta consentendo l'ingresso nell'enclave di aiuti alimentari o attrezzature di emergenza sufficienti. Una crisi ulteriormente aggravata dalle inondazioni. Ancora oggi, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che alcune strade di Gaza sono allagate e le tende sono inzuppate d'acqua dopo le ultime piogge invernali, peggiorando ulteriormente le gia' precarie condizioni di vita della popolazione sfollata. "Ambienti freddi, sovraffollati e insalubri aumentano il rischio di malattie e infezioni. Questa sofferenza potrebbe essere evitata con aiuti umanitari senza ostacoli, inclusi supporto medico e alloggi adeguati", ha dichiarato l'agenzia Onu. Da fonti concordanti, l'esercito israeliano ha rifiutato l'ingresso di molte tende e case mobili a Gaza nonostante le dure condizioni meteorologiche e le infrastrutture distrutte, lasciando centinaia di migliaia di persone senza protezione e supporto adeguati. La Protezione Civile Palestinese ha fatto sapere che le sue squadre nel sud di Gaza hanno evacuato 14 tende allagate dall'acqua piovana in diverse zone di Khan Younis, trasferendo gli sfollati palestinesi in altre localita'. Ieri l'esercito israeliano ha nuovamente affermato che le Nazioni Unite stanno "fabbricando una falsa narrativa" sulla mancanza di medicinali essenziali e altri farmaci salvavita, che sono completamente esauriti o stanno subendo gravi carenze. Intanto le violenze proseguono a Gaza: l'agenzia Wafa ha riferito dell'uccisione di un palestinese ad al-Mawasi, vicino a Rafah, nella Striscia meridionale. Secondo l'agenzia stampa palestinese, ieri sera le forze israeliane hanno aperto il fuoco nei pressi della Rotatoria delle Bandiere ad al-Mawasi, uccidendo una persona e ferendone altre. Secondo l'ufficio stampa del governo di Gaza, Israele ha violato il cessate il fuoco piu' di 700 volte dal suo inizio, il 10 ottobre.
Numero morti a Gaza sale a 70.369
Il numero dei morti a Gaza dal 7 ottobre 2023 ha superato le 70mila unita' e ha raggiunto quota 70.369. Lo rende noto il ministero della Salute. Si tratta di un morto ogni 33 persone che vivevano a Gaza. Il numero dei feriti e' di 171.069 unita', un ferito ogni 14 abitanti. Dal cessate il fuoco a Gaza sono state uccise 379 persone e 992 ferite.
Hamas: "Sì a forza internazionale pace a Gaza"
Hamas dice sì a una forza internazionale di pace dispiegata nella Striscia di Gaza. E' stato Khaled Meshaal, leader del gruppo terrorista, a dire in un'intervista ad Al Jazeera che non ci sono obiezioni alla presenza di una forza internazionale di stabilizzazione simile a Unifil in Libano. La forza, ha detto, "separerebbe Gaza dall'occupazione israeliana" e sarebbe garantita dai mediatori (Qatar, Egitto e Turchia) e da otto paesi arabi e islamici, con l'obiettivo che "nessuna escalation militare contro Israele provenga dall'interno della Striscia".
Onu: "Emergenza invernale a Gaza, neonati a rischio"
Il Coordinamento degli Affari Umanitari dell'Onu ha lanciato l'allarme pioggia e freddo a Gaza. "Con l'arrivo di un'altra tempesta invernale nella Striscia - ha dichiarato il portavoce, Farhan Haq - le basse temperature e le piogge mettono particolarmente a rischio i gruppi vulnerabili. Tra questi figurano i neonati, per i quali l'ipotermia è estremamente pericolosa". Le Nazioni Unite e le noprofit, ha aggiunto, "hanno intensificato gli sforzi per fornire assistenza alle comunita' che vivono in aree soggette a inondazioni, anche aumentando la distribuzione di abiti invernali per bambini, da cinquemila a ottomila kit al giorno".
Trump: "Il board of peace per Gaza sarà nominato il prossimo anno"
Il board of peace per Gaza sarà nominato il prossimo anno: lo ha detto Donald Trump rispondendo ai reporter durante una riunione con un gruppo di imprenditori.
Hamas: "Aperti a congelare il nostro arsenale per una tregua duratura"
Hamas è aperta all'idea di un "congelamento" o di uno "stoccaggio" del proprio armamento per "fornire garanzie contro qualsiasi escalation militare" che parta "da Gaza con l'occupazione israeliana": lo ha detto Khaled Mechaal, alto dirigente dell'organizzazione politico-militare palestinese, parlando ad Al Jazeera. "Per noi l'idea di un disarmo totale è inaccettabile", ha però puntualizzato. Mechaal ha aggiunto che Hamas apre anche alla presenza di una forza internazionale di mantenimento della pace lungo il confine della Striscia di Gaza con Israele, ma rifiuta che essa operi all'interno del territorio palestinese, come previsto dall'accordo di cessate il fuoco sponsorizzato da Washington. "Ciò equivarrebbe a un'occupazione", ha sostenuto.
Amnesty: "Da Hamas crimini contro l'umanità dal 7 ottobre in poi"
Amnesty International accusa per la prima volta Hamas e gli altri gruppi armati palestinesi di crimini contro l'umanità durante e dopo il 7 ottobre 2023. "I gruppi armati palestinesi - si legge in un report di 173 pagine dell'associazione - hanno commesso violazioni della legge umanitaria internazionale, crimini di guerra e crimini contro l'umanità durante i loro attacchi nel sud di Israele che hanno avuto inizio il 7 ottobre 2023". Amnesty sottolinea inoltre che Hamas "ha continuato a commettere violazioni e crimini di diritto internazionale trattenendo e maltrattando gli ostaggi e trattenendo i corpi sequestrati".