Lo ha dichiarato il primo ministro del Qatar, Paese mediatore. Waltz si recherà in Giordania e nello Stato ebraico tra il 6 e il 10 dicembre, dove incontrerà Netanyahu e Herzog "per discutere le priorità comuni per la sicurezza regionale e gli aiuti umanitari". La Casa Bianca ha come obiettivo quello di annunciare la transizione alla seconda fase del piano di pace per Gaza entro due settimane, rende noto Israel Times
in evidenza
Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza non sarà completato finché le truppe israeliane non si ritireranno dal territorio palestinese, nell'ambito del piano di pace sostenuto da Washington e dall'Onu: lo ha dichiarato primo ministro del Qatar, Paese mediatore.
L'inviato statunitense alle Nazioni Unite Waltz si recherà in Giordania e nello Stato ebraico tra il 6 e il 10 dicembre, dove incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog "per promuovere la cooperazione tra Stati Uniti e Israele alle Nazioni Unite e discutere le priorità comuni per la sicurezza regionale e gli aiuti umanitari". Secondo fonti Usa e israeliane, la Casa Bianca ha come obiettivo quello di annunciare la transizione alla seconda fase del piano di pace per Gaza, vale a dire l'istituzione di una forma di amministrazione e di un meccanismo di sicurezza nella regione in sostituzione ad Hamas, entro due settimane. Sarà Donald Trump ad annunciare l'elenco dei Paesi e le personalità coinvolte nel meccanismo. Sono ancora in corso le trattative dei mediatori Qatar, Egitto e Turchia con Hamas, che continua a opporsi alla cessione del potere a entità straniere, sul disarmo e l'abbandono del potere del movimento.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Waltz in Israele e Giordania: "Impegno Usa per pace"
L'ambasciatore Usa presso le Nazioni Unite Mike Waltz e' in visita da oggi in Giordania e successivamente in Israele. Una visita, riferiscono i media israeliani citando Waltz, che dimostra "il profondo impegno degli Stati Uniti nel promuovere la stabilita' regionale, attuare il piano in 20 punti del presidente Trump per Gaza e promuovere gli obiettivi della risoluzione 2803 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che stabilisce la strada da seguire per la regione". Durante la visita, iniziata oggi e che proseguira' fino a mercoledi', Waltz incontrera' il re Abdullah in Giordania, per poi recarsi a Gerusalemme dove avra' colloqui con il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog.
Media: la milizia anti-Hamas a Gaza ha già un nuovo leader
E' Rasan al Dahini il nuovo comandante delle Forze Popolari Gaza Palestina, la controversa milizia anti-Hamas di Rafah sostenuta da Israele, che ha preso il posto di Abu Shabab ucciso giovedì in uno scontro a fuoco nella Striscia. Lo riferisce Channel 12. Dahini, 39 anni, ex jihadista, era il vice di Shabab e ha promesso che continuerà a combattere Hamas: "Li combatto, arresto i loro uomini, confisco le loro attrezzature e li caccio via. Faccio ciò che meritano in nome del popolo e delle persone libere", ha sottolineato dopo aver pubblicato un video per "dimostrare che le Forze popolari continuano a lavorare", ha detto in un'intervista al canale israeliano. "Prepareremo l'area per i civili, punteremo a un'area in cui solo le forze armate siano dotate di armi. Lì ci sono civili che credono nella pace. Stiamo preparando un luogo sicuro dove poterli accogliere adeguatamente", ha concluso.
Qatar: "Tregua Gaza incompleta senza ritiro totale Israele"
Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza non sara' completato finche' le truppe israeliane non si ritireranno dal territorio palestinese, nell'ambito del piano di pace sostenuto da Washington e dall'Onu. Lo ha dichiarato primo ministro del Qatar, Paese mediatore. "Ora siamo nel momento critico. Non possiamo ancora considerarlo un cessate il fuoco, un cessate il fuoco non puo' essere completato senza un ritiro completo delle forze israeliane e il ritorno della stabilita' a Gaza", ha detto il premier del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, al Doha Forum, una conferenza diplomatica annuale nella capitale dello Stato del Golfo.
Capo milizia pro Israele: "Niente paura Hamas, pugno duro"
Ghassan al-Dahini, il nuovo capo della milizia "Forze Popolari" sostenuta da Israele nel sud di Gaza, ha affermato di non aver paura di Hamas e promette di intensificare i combattimenti. Lo ha detto in un'intervista a Channel 12, impegnandosi a rafforzare le operazioni del suo gruppo contro Hamas dopo l'uccisione del suo precedente leader, Yasser Abu Shabab. Al-Dahini, 39 anni, proviene dalla tribù beduina al-Tarabin - la stessa tribu' di Abu Shabab - e in precedenza ha comandato il braccio armato della milizia sotto la sua guida. Prima di unirsi al gruppo, ha prestato servizio come ufficiale nell'apparato di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese fino alla presa di Gaza da parte di Hamas nel 2007, secondo Channel 12. In seguito, sarebbe diventato comandante di Jaish al-Islam, strettamente legato allo Stato Islamico, ed e' stato a un certo punto arrestato da Hamas e inserito tra gli individui piu' ricercati del gruppo.
Merz atteso in Giordania, poi visita in Israele
Missione in Giordania e Israele per Friedrich Merz. E' la prima volta che il cancelliere tedesco si reca in visita nei due Paesi da quando ha assunto l'incarico lo scorso maggio. Ad Amman è prevista la prima tappa della missione, con i colloqui con re Abdullah II. In serata sarà ricevuto a Gerusalemme dal presidente israeliano Isaac Herzog. Per domani è atteso il faccia a faccia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Merz visiterà lo Yad Vashem. Al centro della missione, le relazioni tra Israele e Germania e la situazione nella Striscia di Gaza.
Eurovision 2026, quanto costa il boicottaggio anti-Israele
Spagna, Paesi Bassi, Slovenia e Irlanda hanno scelto di opporsi alla decisione dell'Ebu di mantenere Israele in gara. Ma che cosa significa in termini di numeri? La defezione di questi quattro Paesi porterà una perdita immediata di quasi 10 milioni di spettatori rispetto alla finale 2025. Numeri che potrebbero aumentare ulteriormente, nel caso in cui altri decidessero di adottare la stessa linea.
Eurovision 2026, quanto costa il boicottaggio anti-Israele
Vai al contenutoWaltz: da oggi al 10 dicembre in Israele e Giordania.
L'inviato statunitense alle Nazioni Unite conferma che visiterà Israele nei prossimi giorni, nell'ambito di un viaggio in Medio Oriente. Una dichiarazione dell'ufficio dell'ambasciatore Mike Waltz afferma che si recherà in Giordania e nello Stato ebraico tra il 6 e il 10 dicembre. Waltz sottolineerà "l'impegno degli Stati Uniti - si legge nella nota - nel promuovere la stabilità regionale, attuando il Piano in 20 punti del presidente" americano Donald "Trump per Gaza e sostenendo gli obiettivi della Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che stabilisce la strada da seguire per la regione". Waltz incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog "per promuovere la cooperazione tra Stati Uniti e Israele alle Nazioni Unite e discutere le priorità comuni per la sicurezza regionale e gli aiuti umanitari", secondo la dichiarazione. Il suo itinerario in Israele include anche visite al valico di Kerem Shalom. In Giordania, Waltz incontrerà Re Abdullah II e il ministro degli Esteri Ayman Safadi; la dichiarazione degli Stati Uniti cita il "ruolo fondamentale della monarchia nel facilitare gli aiuti umanitari a Gaza".