Ieri la Jihad islamica aveva annunciato il ritrovamento di una salma a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Oltre al corpo consegnato oggi, altre due salme dovranno essere restituite a Israele in base all'accordo. "Dobbiamo lavorare assolutamente per una de-escalation": lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in merito alle crescenti tensioni tra Israele e Libano, dopo l'uccisione del numero due di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai
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Hamas e la Jihad islamica hanno consegnato il corpo di un ostaggio a Israele. Secondo la Jihad, il corpo è stato ritrovato ieri a Nuseirat, nel centro di Gaza. Nella Striscia sono ancora presenti i corpi di tre ostaggi uccisi: altri due israeliani e un cittadino thailandese.
“È giusto che il Libano venga garantito perchè con il presidente Aoun le cose stanno andando nella giusta direzione. Io credo che Israele abbia attaccato il leader di Hezbollah, ma non è facile smantellare Hezbollah. Dobbiamo lavorare assolutamente per una de-escalation". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in merito alle crescenti tensioni tra Israele e Libano, dopo l'uccisione del numero due di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai. Israele lo riteneva il responsabile dei tentativi di Hezbollah di riorganizzarsi per tornare a colpire lo Stato ebraico, dopo che tra settembre e novembre 2024 ne aveva decimato la leadership.
La tregua nella Striscia messa a dura prova da un'escalation delle ostilità. Una delegazione di Hamas al Cairo per incontrare i mediatori sulla seconda fase dell'accordo e sui nuovi attacchi.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace
Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di "Numeri", approfondimento di Sky TG24.
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Vai al contenutoJared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
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Vai al contenutoTregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.
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Vai al contenutoIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
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Vai al contenutoIl Papa su Medio Oriente: le armi non risolvono i problemi
"Invito le persone ad abbandonare l'uso delle armi per risolvere i problemi e di procedere insieme, rispettando gli uni gli altri, sedersi attorno ad un tavolo, cercare il dialogo e lavorare insieme per trovare soluzioni problemi". Così il Papa risponde ai giornalisti che gli chiedono un commento su Hezbollah in Libano e su Israele, alle prese con nuovi attacchi proprio alla vigilia del suo viaggio a Beirut. "Invito tutti a cercare la pace, cercare la giustizia perché la violenza non risolve e porta ingiustizie e lavorare per il rispetto di tutte le persone e i tutte le religioni", ha sottolineato Papa Leone.
Media: scintille tra Trump e MbS sugli Accordi di Abram
Al di là delle attestazioni pubbliche di reciproca amicizia e stima, non sono mancati momenti di grande tensione tra il presidente americano Donald Trump e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman durante l'incontro della scorsa settimana alla Casa Bianca. A scriverlo è Axios.A provocare le scintille è stata la discussione sulla possibilità che l'Arabia Saudita si unisca agli Accordi di Abramo e normalizzi le relazioni con Israele. Trump sperava che l'accoglienza in pompa magna riservata a MbS alla Casa Bianca, insieme ai numerosi accordi commerciali firmati, portasse a una svolta nei rapporti con Israele e alla firma dell'intesa, sul modello di quella del 2020.MbS ha però fatto muro. Il principe ha spiegato a Trump che vorrebbe andare avanti con la normalizzazione con Israele, ma non può farlo ora perché l'opinione pubblica saudita è altamente anti-israeliana all'indomani della guerra di Gaza. Il Paese non è ancora pronto, ha aggiunto.La conversazione è rimasta civile, ma i toni sono stati piuttosto duri. Trump sarebbe rimasto "deluso e arrabbiato" per il rifiuto del principe ereditario.
Papa: ‘In Libano porterò messaggio di pace’
“Sono molto di potere visitare il Libano. La mia sarà una parola di pace , di speranza specialmente in questo giubileo dedicato alla speranza “. Lo ha detto il papa a Castel Gandolfo prima di tornare a Roma parlando dell’imminente viaggio che lo porterà in Turchia e in Libano. Leone incontrerà anche il patriarca ecumenico. “Un’opportunità eccezionale - ha osservato - per promuovere l’unità dei cristiani “.
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno già lavorato alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
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Vai al contenutoGaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
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Vai al contenutoGaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
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Vai al contenutoMedia: "Conferenza per la ricostruzione di Gaza potrebbe slittare"
L'escalation nella Striscia di Gaza nonostante il cessate il fuoco preoccupa la comunità internazionale e una fonte egiziana ha detto al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat che la conferenza del Cairo per la rapida ripresa e ricostruzione della Striscia di Gaza, prevista per la fine di novembre potrebbe essere rinviata. Nessun commento è giunto dalle fonti ufficiali, con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi che, durante un incontro con il premier algerino, ha ribadito che la conferenza si farà e i mediatori che dicono di voler passare al più presto alla fase 2 del piano Trump.
Idf, ucciso un terrorista nel nord di Gaza
I soldati israeliani hanno ucciso un "terrorista" che aveva "posto un immediato pericolo" attraversando la cosiddetta 'Linea Gialla' di demarcazione nel nord della Striscia di Gaza. Lo rendono noto le Idf, citate da Haaretz.
Gaza, piogge torrenziali allagano le tende degli sfollati. VIDEO
Idf: "Cinque terroristi uccisi usciti dai tunnel di Rafah"
L'esercito israeliano ha riferito di aver "identificato ed eliminato cinque terroristi" nella zona orientale di Rafah, sotto il controllo dell'esercito israeliano. "Si tratta probabilmente di terroristi emersi dai tunnel sotterranei di Rafah est", ha aggiunto l'Idf secondo cui "continua a diminuire" il numero dei miliziani di Hamas intrappolati nelle gallerie sotterranee nel sud della Striscia di Gaza.
Media: mediatori al Cairo per discutere seconda fase accordo Gaza
Delegazioni di Egitto, Qatar e Turchia - mediatori insieme agli Stati Uniti del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza - si sono incontrate al Cairo per discutere l'attuazione della seconda fase dell'accordo. Lo riporta il canale di notizie egiziano Al Qahera News.
Alla riunione hanno partecipato i capi dei servizi segreti egiziano e turco, insieme al primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani. I delegati hanno discusso della collaborazione con gli Stati Uniti "per garantire il successo dell’attuazione della seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco" tra Israele e Hamas.
Idf hanno preso in consegna feretro ostaggio, poi in Israele per identificazione
I militari delle Forze di difesa israeliane nella Striscia di Gaza hanno ricevuto il feretro contenete il corpo di un ostaggio, consegnato poco prima da Hamas e la Jihad islamica alla Croce Rossa nella parte centrale della Striscia di Gaza. Se l'identità dell'ostaggio verrà confermata una volta riportata la salma in Israele, Hamas dovrebbe riconsegnare ancora i corpi di due ostaggi. L'Idf ispezionerà il feretro prima di avvolgerlo nella bandiera israeliana e tenere una breve cerimonia officiata da un rabbino militare. La salma verrà quindi trasportata all'istituto di medicina legale Abu Kabir a Tel Aviv per l'identificazione.
Macron: progressi ma servono garanzie reali a Kiev
C'e' "finalmente la possibilità di compiere veri progressi verso una pace duratura" tra Ucraina e Russia, "ma la condizione assoluta per una pace duratura e' una serie di garanzie di sicurezza molto solide, e non garanzie che esistono solo sulla carta". Lo dice il presidente francese, Emmanuel Macron in apertura della videoconferenza della "coalizione dei volenterosi" a sostegno di Kiev.
La vita a Gaza e Khan Younis tra macerie, code e preghiere
I medici di Israele: "Non ci faremo coinvolgere nelle esecuzioni capitali"
L'adesione alle convenzioni internazionali impedisce ai medici israeliani di partecipare attivamente o passivamente alle esecuzioni. Lo ha chiarito il rappresentante dell'Associazione medica israeliana (Ima) Alberto Olchovsky, parlando di fronte alla Commissione per la sicurezza nazionale della Knesset, dopo aver appreso che le condanne a morte saranno eseguite tramite iniezione letale. "L'Associazione Medica Mondiale ha stabilito che il coinvolgimento dei medici nelle esecuzioni è eticamente inaccettabile in qualsiasi fase, inclusa la preparazione e la consulenza. Le nostre conoscenze non devono essere utilizzate per scopi che non promuovano la salute e il benessere", ha affermato Olchovsky.
Secondo il disegno di legge, la sentenza sarà emessa da un giudice unico (invece di un collegio di tre o cinque giudici, come previsto dalla legge attuale) e non sarà soggetta a appello. Dopo 90 giorni, il condannato sarà giustiziato. Secondo una legge esistente, in vigore fin dai tempi del mandato britannico, l'esecuzione è tecnicamente autorizzata tramite fucilazione o impiccagione. Il nuovo disegno di legge prevede che le esecuzioni siano eseguite tramite iniezione letale.
Questa clausola richiede il coinvolgimento dei medici, e non solo per la somministrazione dell'iniezione letale. Le conoscenze mediche sono necessarie anche per selezionare il tipo appropriato di farmaco e misurare le dosi letali in base al peso corporeo del condannato, tra le altre operazioni preparatorie all'esecuzione. Ciò significa che solo i medici, e non altro personale sanitario come infermieri o paramedici, possono eseguirle.
Onu: "Dal cessate il fuoco uccisi dall'Idf in Libano almeno 127 civili"
Almeno 127 civili sono stati uccisi negli attacchi delle Idf in Libano dopo il cessate il fuoco di quasi un anno fa. Lo ha riferito durante una conferenza stampa a Ginevra l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, chiedendo un'indagine e il rispetto della tregua. "A quasi un anno dal cessate il fuoco concordato tra Libano e Israele, continuiamo ad assistere a crescenti attacchi da parte dell'esercito israeliano, che hanno causato l'uccisione di civili e la distruzione di obiettivi civili in Libano, insieme alle allarmanti minacce di un'offensiva più ampia e intensificata", ha affermato Thameen Al-Kheetan, portavoce dell'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, aggiungendo che il numero include i decessi verificati, ma che reale potrebbe essere più alto.
Veicoli della Croce Rossa verso zona di consegna dei resti di un ostaggio a Gaza
I veicoli della Croce Rossa si stanno dirigendo verso un luogo di consegna nella Striscia di Gaza centrale per recuperare i resti presunti di un ostaggio di Hamas e della Jihad islamica palestinese. Lo affermano le IDF. La Jihad islamica ha dichiarato che il corpo che aveva in custodia è stato trovato ieri a Nuseirat, nella zona centrale di Gaza.
Siria, ondata di proteste dopo attacchi ad alawiti
In migliaia hanno manifestato in Siria, nella zona costiera a maggioranza alawita, dopo i recenti attacchi contro la comunità. Si tratta, secondo corrispondenti dell'agenzia Afp, delle proteste più importanti mai registrate nella regione a maggioranza alawita dalla fine dell'era Assad, nel dicembre dello scorso anno. Da allora la comunità, la stessa di Bashar al-Assad, è finita nel mirino di attacchi e centinaia di persone sono rimaste uccise a marzo.
"Il popolo siriano è uno", è stato uno degli slogan portati in piazza a Lattakia, dove sono state dispiegate le forze di sicurezza, ma non sono stati segnalati interventi delle unità mobilitate. Manifestazioni anche a Tartus e Jable, dove in centinaia sono scesi in piazza in nome del "federalismo" e della "liberazione dei prigionieri". L'Afp segnala scontri a Jableh tra manifestanti e partecipanti a una contromanifestazione di sostenitori delle autorità e riferisce che in città sono stati uditi spari. Alcune persone sono rimaste lievemente ferite.
Le proteste arrivano dopo un appello sui social da parte del Consiglio supremo islamico alawita in Siria e all'estero seguito alle ultime violenze contro la comunità nella città centrale di Homs. Secondo l'Osservatorio oggi sono state 42 le manifestazioni.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
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Onu: per l'economia palestinese la peggiore recessione di sempre
L'economia dei Territori Palestinesi occupati è precipitata "nella peggiore recessione mai registrata", hanno affermato oggi le Nazioni Unite. Secondo un nuovo rapporto dell'Unctad (la Conferenza per il commercio e lo sviluppo) pubblicato a Ginevra, due anni di operazioni militari e restrizioni hanno vanificato decenni di progressi nello sviluppo e aggravato la fragilità fiscale e sociali. La crisi economica che ne è derivata "si colloca tra le 10 peggiori che il mondo abbia mai sperimentato dal 1960; la situazione a Gaza inoltre è unica, in quanto rappresenta la crisi economica più grave mai registrata", aggiunge l'Unctad in un comunicato. Nel 2024, il Pil palestinese è tornato al livello del 2010 e il Pil pro capite a quello del 2003.
Hamas: restituiremo il corpo di un ostaggio alle 16, le 15 in Italia
Hamas ha annunciato che restituirà il corpo di un ostaggio israeliano alle 16 ora locale, le 15 in Italia. Lo riportano i media israeliani. Ieri la Jihad islamica aveva annunciato il ritrovamento di una salma a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Dopo il ritorno di questo ostaggio deceduto, altre due salme dovranno essere restituite a Israele in base all'accordo per il cessate il fuoco.
Governo Israele: "Grave ritardo Jihad in restituzione ostaggio"
"Alla luce dell'annuncio della Jihad Islamica in merito alla posizione dei ritrovamenti relativi a un ostaggio deceduto, Israele considera con severità il ritardo nel loro immediato trasferimento nelle sue mani. Ciò costituisce un'ulteriore violazione dell'accordo. Israele esige l'immediata restituzione dei tre ostaggi deceduti, ancora detenuti nella Striscia di Gaza". È quanto si legge in una nota dell'ufficio del primo ministro di Israele Benyamin Netanyahu.
Wsj ricostruisce la genesi del piano Witkoff-Kushner
Tutto è iniziato con un ordine dato a ottobre da Donald Trump al suo team per la sicurezza nazionale: elaborare un piano per porre fine alla guerra in Ucraina, proprio come avevano interrotto i combattimenti a Gaza. E proprio durante un volo di ritorno dal Medio Oriente, gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner hanno iniziato a scrivere la prima bozza di quello che sarebbe poi diventato un quadro di pace in 28 punti. Lo scrive il Wsj in un lungo articolo in cui ripercorre la genesi del piano. Il lavoro di Witkoff e Kushner, durato un mese, per redigere la proposta si è basato sul contributo di Kirill Dmitriev che ha tenuto incontri segreti con gli americani a Miami il fine settimana prima di Halloween per quelli che sarebbero stati tre giorni di intense discussioni durante una cena e una lunga conversazione a casa di Witkoff. Quando Witkoff e Kushner invitarono Rustem Umerov, consigliere per la sicurezza nazionale dell'Ucraina a Miami per mostrargli il piano, lui disse loro senza mezzi termini che si trattava di un accordo migliore per la Russia che per l'Ucraina. Il 16 novembre, Kushner e Witkoff hanno illustrato al presidente ucraino il piano in 28 punti. La maggior parte delle disposizioni del piano sono state redatte da Witkoff e Kushner prima di consultare i rappresentanti russi e ucraini, ha affermato una persona a conoscenza della sua stesura. Il segretario di Stato Marco Rubio ha ricevuto una copia del piano alla Casa Bianca durante la visita del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman a Washington il 18 novembre, ha riferito una fonte a conoscenza della situazione. Axios ha riportato l'esistenza della bozza quella sera stessa. Rubio era a conoscenza dell'iniziativa Witkoff-Kushner, ma non conosceva la portata completa di quanto avevano redatto prima di allora, hanno affermato i funzionari.
Katz: "Ulteriori misure contro funzionari Idf nell'indagine del 7/10"
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha affermato che, una volta completata l'indagine in corso sulle manchevolezze da parte dell'esercito il 7 ottobre, saranno prese ulteriori misure contro alti funzionari dell'Idf. "Il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha agito in conformità con la sua autorità, ma sulla base di informazioni parziali e incomplete", si legge nella sua dichiarazione. Katz ha anche affermato che non ci sarà "nessuna insabbiatura" delle conclusioni del rapporto sugli eventi del 7/10. La dichiarazione del ministro arriva dopo che Zamir ha criticato la decisione presa ieri da Katz di congelare le nomine militari per 30 giorni durante la revisione del rapporto investigativo, affermando che ciò potrebbe danneggiare l'esercito. "L'interruzione delle nomine danneggerà le capacità delle Idf e il processo di preparazione alle sfide future", ha dichiarato Zamir in una nota. "Il capo di stato maggiore continuerà a tenere riunioni sulle nomine secondo i piani, in linea con la sua autorità, e le sottoporrà all'approvazione del ministro, se necessario".
Ministro degli Esteri Iran in missione in Francia
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi si recherà in visita in Francia questa settimana, su invito del suo omologo francese Jean-Noël Barrot, dopo aver partecipato alla riunione annuale dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opcw) nei Paesi Bassi, ha dichiarato ieri sera il portavoce del Ministero degli Esteri Esmaeil Baghaei. Ha poi aggiunto che durante la sua visita Araghchi discuterà di questioni bilaterali, regionali e internazionali, nonché della situazione della cittadina iraniana Mahdieh Esfandiari, incarcerata in Francia per aver adottato misure a sostegno della Palestina. La donna è stata recentemente rilasciata dal carcere sotto sorveglianza. Araghchi chiarirà anche le posizioni e le richieste dell'Iran in merito al programma nucleare del Paese e agli attacchi israeliani contro la Palestina e il Libano, ha aggiunto Baghaei, secondo l'Irna.
Torino per Gaza: "Imam Shalin espulso dall'Italia"
Mohamed Shahin, imam della moschea Omar Ibn Al Khattab di via Saluzzo a Torino, ha ricevuto un decreto di espulsione per motivi di sicurezza. La notizia è stata diffusa dal movimento Torino per Gaza. Lo scorso 9 ottobre, durante una manifestazione pro Palestina, Shahin aveva dichiarato che l'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre era stato un atto di resistenza dopo anni di occupazione, finendo così al centro delle polemiche. Nato in Egitto, vive in Italia da oltre vent'anni. È stato accompagnato ieri in un Centro di permanenza per il rimpatrio. Il movimento Torino per Gaza afferma che a Shahin è stato revocato il permesso di soggiorno di lunga durata e disposto l'espatrio verso l'Egitto, definendolo un Paese in cui l'uomo non potrebbe tornare in sicurezza. Nel comunicato si legge: "Mohamed è stato arrestato dopo due anni di mobilitazioni in cui non ha mai smesso di esporsi pubblicamente contro il genocidio in corso in Palestina". Secondo il movimento, "nonostante la sua richiesta di asilo politico, il giudice ha confermato l'espatrio, ignorando ogni evidenza del pericolo reale e documentato che Mohammad correrebbe". Il movimento nella nota aggiunge che "Il suo unico reato è aver gridato insieme a tutti noi la libertà per la Palestina", e denuncia un atto che definisce "islamofobo e razzista".
Idf spara a Bani Suheila, un morto
Una persona e' stata uccisa dal fuoco dell'Idf a Bani Suheila, a est di Khan Younis. Lo affermano fonti dell'ospedale Nasser nella Striscia di Gaza citate dal Timnes of Israel. Bani Suheila si trova sul lato controllato da Israele della linea del cessate il fuoco.
Jihad islamica conferma: "Ritrovato il corpo di un ostaggio"
Ieri, la Jihad islamica palestinese ha confermato in una dichiarazione di aver ritrovato il corpo di un ostaggio durante i lavori di scavo nella Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel. Nella mattinata al Jazeera aveva riferito che il corpo era stato localizzato dalla Jihad islamica in un'area a nord di Nuseirat, nella parte centrale di Gaza. Non è stato ancora annunciato il trasferimento del corpo in Israele, previsto dall'accordo. Compreso questo, sono tre i corpi degli ostaggi israeliani ancora nella Striscia di Gaza.
Libano, Tajani: “Garanzie e lavorare a de-escalation“
“È giusto che il Libano venga garantito perchè con il presidente Aoun le cose stanno andando nella giusta direzione". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in merito alle crescenti tensioni tra Israele e Libano, dopo l'uccisione del numero due di Hezbollah. "Io credo che Israele abbia attaccato il leader di Hezbollah, ma non e' facile smantellare Hezbollah. La presenza dell'Unifil, e quindi la presenza italiana anche in questa direzione e' utile. L'addestramento delle truppe libanesi che fa l'esercito italiano va nella giusta direzione. Quindi dobbiamo lavorare assolutamente per una de-escalation. E' il messaggio che mandiamo a tutti i nostri interlocutori, anche Israele", ha sottolineato Tajani.