Netanyahu: "Riapertura valico Rafah dopo rilascio dell'ultimo ostaggio". "Siamo molto vicini al completamento di questo processo e una volta che sarà così riapriremo il valico", ha dichiarato il premier ai media israeliani. Hamas dopo gli ultimi raid: "Pericolosa escalation, Usa rispettino gli impegni. I mediatori in Egitto, Qatar e Turchia costringano l'occupazione israeliana a cessare le sue violazioni"
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L'esercito israeliano ha riferito di aver lanciato un raid aereo nel sud della Striscia di Gaza per eliminare "cinque terroristi usciti da un tunnel di Rafah nel lato orientale della Linea Gialla" sotto il controllo dell'Idf. "I terroristi si stavano avvicinando alle truppe, rappresentando una minaccia imminente per loro", aggiunge l'Idf.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu afferma che riaprirà il valico di Rafah dopo che avrà ricevuto i tre ostaggi deceduti rimasti a Gaza. "Siamo molto vicini al completamento di questo processo e una volta che sarà così riapriremo il valico", ha dichiarato Netanyahu ai media di Israele. Il premier dello Stato ebraico ha aggiunto che, una volta che tutti gli ostaggi saranno stati restituiti e il valico sarà riaperto, sarà "molto felice di vedere l'Egitto consentire a qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene di farlo, perché ciò non è mai accaduto fino ad oggi. Qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene - ha spiegato Netanyahu - dovrebbe poterlo fare, e questo diritto gli è stato negato".
"Chiediamo che i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia, in quanto garanti del cessate il fuoco, rispettino i loro impegni e costringano l'occupazione israeliana a cessare le sue violazioni. Chiediamo che l'amministrazione Trump rispetti i propri impegni ed eserciti immediatamente pressioni per frenare l'occupazione e costringerla a rispettare il cessate il fuoco", ha scritto Hamas in una nota.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.
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Vai al contenutoGaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace
Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di "Numeri", approfondimento di Sky TG24.
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Vai al contenutoJared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
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Vai al contenutoUnicef: 67 minori uccisi a Gaza durante il cessate il fuoco
Almeno 67 minori sono stati uccisi nella Striscia di Gaza da quando è entrato in vigore l’ultimo cessate il fuoco tra Israele e Hamas, il 10 ottobre. Lo ha dichiarato l’Unicef. Decine di altri minori sono rimasti feriti, ha riferito a Ginevra il portavoce dell’UNICEF, Ricardo Pires, citando le organizzazioni presenti sul campo. "Non c’è un posto sicuro per i minori", ha aggiunto.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.
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Vai al contenutoIdf: "In raid sul libano martedì uccisi 13 terroristi di Hamas"
L'esercito israeliano ha affermato di aver ucciso "13 terroristi di Hamas" nell'attacco compiuto la sera di martedì sul campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, in Libano, in cui le autorità libanesi hanno annunciato 13 morti senza specificarne l'identità. "Tredici terroristi di Hamas sono stati eliminati" nell'attacco, "tra cui Jihad Saidawi, coinvolto nell'addestramento di terroristi per compiere attacchi" contro Israele e i suoi soldati dal territorio libanese, ha scritto l'esercito in un comunicato in ebraico, in cui è stata utilizzata anche la grafia "Jaouad Sidaoui".
Media: "L'Idf nega di aver spostato la linea gialla a Gaza"
L'Idf ha negato che Israele abbia spostato in avanti la linea gialla nella Striscia di Gaza, secondo l'accusa mossa ieri da Hamas. Un portavoce dell'esercito, citato da Haaretz, ha affermato che non vi è stato alcun cambiamento e che i militari hanno solo contrassegnato punti che non erano stati precedentemente indicati.
Idf, 13 miliziani di Hamas uccisi in raid su campo profughi Libano
L'esercito israeliano ha affermato di aver ucciso "13 terroristi di Hamas" nel suo attacco aereo di martedì sera sul campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh in Libano, dopo che le autorità libanesi hanno annunciato 13 morti senza specificarne l'identità.
"Tredici terroristi di Hamas sono stati eliminati" nell'attacco, "tra cui Jihad Saidawi, coinvolto nell'addestramento di terroristi per compiere attacchi" contro Israele e i suoi soldati dal territorio libanese, ha scritto l'esercito in una nota.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoDagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoAttacco aereo Israele a Froun in Libano, un morto
Una persona è stata uccisa in un attacco aereo israeliano nel Libano meridionale, nell'ultima violazione dell'accordo di cessate il fuoco dell'anno scorso. L'agenzia di stampa nazionale ufficiale libanese ha riferito che l'attacco ha preso di mira un veicolo alla periferia di Froun, nel distretto di Bint Jbeil, senza fornire ulteriori dettagli. Il Ministero della Salute libanese ha dichiarato che 331 persone sono state uccise e 945 ferite dal fuoco israeliano da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco con Hezbollah, il 27 novembre 2024. Ieri l'Unifil ha dichiarato di aver registrato piu' di 10.000 violazioni aeree e terrestri da parte di Israele all'interno del territorio libanese dall'inizio del cessate il fuoco. Da settimane la tensione nel Libano meridionale è aumentata, con l'esercito israeliano che intensifica i raid aerei presumibilmente contro membri e infrastrutture di Hezbollah.
Wsj: "Usa lavorano a 'zona verde' libera da Hamas a Gaza"
Gli Stati Uniti stanno elaborando piani per costruire delle ''zone verdi'' nella Striscia di Gaza, ovvero comunità per i palestinesi sul lato israeliano della linea gialla, inviando ingegneri e iniziando a bonificare i siti nella speranza di allontanare i civili dalle aree controllate da Hamas. Lo scrive il Wall Street Journal sostenendo che si tratta di un tacito riconoscimento del fatto che il disarmo di Hamas e la privazione della sua autorità non verranno raggiunti a breve, come richiesto dal piano di pace in 20 punti elaborato dal presidente americano Donald Trump.
Secondo quanto riferito al Wall Street Journal da funzionari statunitensi sul campo, squadre di ingegneri stanno lavorando alle nuove aree presso il Centro di coordinamento civile-militare nel sud di Israele. Le stesse squadre stanno anche lavorando alla rimozione di detriti e di ordigni inesplosi, hanno detto i funzionari. Nelle zone verdi, hanno aggiunto, ci saranno alloggi, scuole e ospedali per gli abitanti di Gaza sfollati a causa della guerra e che li useranno fino a quando non sarà possibile una ricostruzione più duratura. Inoltre queste strutture serviranno proprio da modello per la ricostruzione futura e i funzionari sperano che possano allontanare gli abitanti di Gaza dalle aree controllate da Hamas.
Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Vai al contenutoMedia: "Ministri Israele ipotizzano azioni militari a Gaza"
Secondo quanto riportato dall'Israeli Broadcasting Corporation, i ministri del Gabinetto di sicurezza israeliano hanno dichiarato che ulteriori azioni militari a Gaza sarebbero inevitabili se Hamas continuasse a rafforzarsi.
Albanese: nelle carceri israeliane la situazione è peggiorata
"Mi rimetto a quello che è stato comunicato nel momento in cui ho deciso di concentrarmi sulla tortura e sui trattamenti inumani e degradanti che hanno avuto luogo nelle carceri israeliane, che si sono intensificate perché erano già preesistenti". Lo ha detto Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu per la situazione dei diritti umani nei territori palestinesi, anticipando, a margine del premio Luchetta a Trieste, i contenuti della sua prossima relazione. "Ho scritto il mio primo rapporto sulle condizioni detentive di carceralità diffusa - ha spiegato - già nella primavera 2023. La situazione è peggiorata drammaticamente dopo ottobre 2023. Ho registrato e investigato i primi casi di tortura, di violenza sessuale e di stupro già nel gennaio-febbraio 2024. Poi c'è stata una successione di rapporti che però non ha non ha fatto alcun rumore in questa parte di mondo". "C'è stato un incattivimento delle procedure ed è importante che ci sia un'investigazione profonda, completa e che dia un senso anche alla possibilità di ricorso alla giustizia per le vittime, tanto presso le corti internazionali quanto le corti nazionali, ove se ne presentasse la possibilità", ha spiegato. Rispondendo alle domande dei cronisti sulla proposta di legge israeliana di pena di morte per i presunti terroristi palestinesi, ha risposto: "Mi fa paura una pena di morte che mira ai detenuti palestinesi. La categoria di 'terrorista' è fluida, soggettiva e non è conforme al diritto internazionale". "Serve un cambio di condotta da parte degli Stati - ha concluso - è arrivato il momento di sospendere le relazioni innanzitutto militari con Israele, le relazioni economiche e commerciali, poi necessariamente le imprese devono disinvestire ed è importante che anche i cittadini partecipino in questo sistema", "scegliendo di non sostenere l'economia israeliana".
Idf conferma: 'Ucciso un agente palestinese, era un terrorista'
L'esercito israeliano ha confermato di aver ucciso un poliziotto palestinese a Tal, vicino a Nablus, in Cisgiordania. "Le forze di sicurezza hanno eliminato un terrorista e arrestato altri responsabili di aver sparato contro i soldati", ha riferito l'Idf aggiungendo che "si trattava di un membro della polizia palestinese" che, "armato di fucile, aveva aperto il fuoco". "Un altro terrorista, anch'egli appartenente alla polizia palestinese, si è arreso ed è stato arrestato", prosegue l'esercito. L'Idf aggiunge di aver arrestato altri due sospetti a Burqin e a Fara. "Tutti gli arrestati, appartenenti alla polizia palestinese, sono stati trasferiti allo Shin Bet per ulteriori interrogatori", conclude la nota.
Singapore sanziona 4 coloni israeliani
Singapore imporrà sanzioni finanziarie a quattro coloni israeliani e impedirà loro di entrare nel Paese, accusandoli di "atti eclatanti di estrema violenza", contrari alla soluzione a due Stati, contro i palestinesi in Cisgiordania. L'Onu riferisce che a ottobre i coloni israeliani hanno compiuto 264 attacchi contro i palestinesi in Cisgiordania: il numero mensile piu' alto registrato negli ultimi vent'anni.
Unrwa: "A Gaza un milione di sfollati"
Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), al 10 novembre circa un milione di persone a Gaza vivono in 862 campi di sfollati. Circa 80.000 persone hanno trovato rifugio nei siti dell'UNRWA e nelle aree circostanti, ha affermato l'agenzia. Il governo israeliano continua a imporre severe restrizioni agli aiuti umanitari nell'enclave, comprese quelle relative ai rifugi temporanei necessari per sostituire le tende per decine di migliaia di palestinesi costretti a fronteggiare le fredde piogge invernali.
Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra
All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoEscalation attacchi coloni in Cisgiordania, 7 in una notte
Si moltiplicano di giorno in giorno gli attacchi di coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania. A quanto riporta il Times of Israel, solo la notte scorsa vi sono stati sette episodi di violenza ai danni di civili. A nulla sembrano valere le recenti dichiarazioni di condanna arrivate da alcuni dirigenti israeliani, compresi il premier Benjamin Netanyahu pochi giorni fa. Anzi. Nella quasi totale impunità, e a dispetto del fatto che le immagini circolino sui social media, le aggressioni si moltiplicando. Nel villaggio di Luban a-Sharqiya, diversi edifici sono stati bruciati presumibilmente da coloni; i danni sono stati ingenti, ma nessuno è rimasto ferito. Un incendio ha devastato anche un fabbricato agricolo ad Abu Falah, vicino a Ramallah. A Deir Sharaf, vicino a Nablus, è stato distrutto un vivaio. In un parcheggio fuori dal villaggio settentrionale di Huwara, una decina di veicoli di proprieta' palestinese e' stata data alle fiamme da coloni mascherati visti fuggire. Filmati circolati in rete mostrano poi coloni che fanno irruzione nel vicino villaggio di Beit Furik per intimidire la gente del posto. La cittadina si trova nell'area B della Cisgiordania, dove non si suppone che si trovino insediamenti. Coloni sono stati immortalati mentre picchiano con bastono alcuni abitanti del villaggio di Markaz nelle colline di Hebron meridionale durante la notte. Diverse persone sono rimaste ferite e una di loro è stata ricoverata in ospedale. Nessuna remora neppure a prendersela con gli anziani. Un uomo di 85 anni è stato buttato giù.
Media: "Agente palestinese ucciso da Idf in Cisgiordania"
Un agente di polizia palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane durante un raid nella sua abitazione nel villaggio di Tal, a sud-ovest di Nablus, in Cisgiordania. Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che l'Idf sta trattenendo il corpo della vittima, Younis Walid Ashtiya.
Albanese: "Spaventa agenti prendano dati manifestanti pro Gaza"
"Giro mezzo mondo da due anni perché c'è la necessità di risvegliare le coscienze". Sono le parole con cui Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu sulla Palestina, ha aperto oggi una conferenza all'Università di Trieste, promossa da un gruppo di studenti. Avvisata dagli studenti della presenza della Digos nell'aula, Albanese ha aggiunto "mi fa paura che si prendano impronte digitali e dati personali a chi scende in piazza per protestare per un massacro immane. Ai poliziotti dico 'si marci assieme, non uno contro l'altro'". L'affluenza per l'evento è stata sopra le aspettative, tanto che da una prima aula allestita per il pubblico, ne sono state aperte altre due, dove l'intervento di Albanese è stato trasmesso su maxi schermi. "A Gaza - ha proseguito - sono presente anche se da lontano, con gli occhi e con il cuore: ci sono persone che sono sopravvissute a sfollamenti, bombardamenti e privazioni costanti. Gli aiuti non arrivano. Entrano soprattutto camion commerciali, per beni venduti e non per aiuti. Il cessate fuoco non c'è. Oggi la Palestina - ha sottolineato - è una causa universale. Le persone vivono tra le macerie delle proprie case. Non hanno nulla. Mi preme indagare sul perché sta succedendo, e lì che dobbiamo concentrare la nostra attenzione". Soffermandosi sulla parola genocidio, rispondendo alle domande dei ragazzi, Albanese ha detto che "se sono crimini commessi con l'intento di distruggere un gruppo, in quanto tale, è genocidio. L'intento è la determinazione di distruggere. E già questo è punibile. Anche negare il genocidio, fa parte del genocidio stesso".
Anp: "Ondata di attacchi dei coloni oggi in Cisgiordania"
La presidenza dell'Autorità nazionale palestinese ha condannato la serie di attacchi commessi dai coloni israeliani oggi nelle città di Nablus, Ramallah, Betlemme ed Hebron e nei villaggi circostanti, con aggressioni ai residenti palestinesi e la distruzione di proprietà, denunciando la continua escalation della violenza dei coloniale contro i palestinesi. Lo riferisce l'agenzia Wafa. L'Anp ritiene "il governo israeliano pienamente responsabile delle loro gravi ripercussioni" e "invita l'amministrazione Usa a fare pressione sul governo israeliano di estrema destra affinché cessi di fornire protezione al terrorismo dei coloni e lo obblighi a rispettare il diritto internazionale, interrompendo gli attacchi terroristici contro le città, i villaggi e i campi profughi palestinesi".
Idf, 13 miliziani Hamas uccisi nel sud del Libano
Le forze israeliani hanno bombardato nei giorni scorsi un campo di addestramento di Hamas ad Ain al-Hilweh, nel sud del Libano, e ucciso 13 miliziani. Lo ha riferito lo stesso Idf in un comunicato. Tra gli esponenti di Hamas "eliminati", si legge, c'è anche "Jawad Sidawi, coinvolto nell'addestramento di terroristi per compiere attacchi dal territorio libanese contro le truppe dell'Idf e lo Stato di Israele". Il Libano, prosegue la nota, "si è impegnato a disarmare le fazioni armate nei campi palestinesi, ma le organizzazioni terroristiche continuano a sfruttare cinicamente la popolazione e le infrastrutture civili a fini terroristici. Nonostante le smentite di Hamas, la struttura di addestramento è una chiara prova dei tentativi dell'organizzazione di stabilirsi in Libano". Prima dell'attacco, si assicura, "sono state prese misure per mitigare i danni ai civili, tra cui l'uso di munizioni di precisione e la sorveglianza aerea".
Gaza, il nuovo piano Usa: ipotesi divisione della Striscia in due parti. Cosa sappiamo
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
Vai al contenutoMedia: "Netanyahu contro al-Sharaa: Tornato pieno di sé dagli Usa"
Il leader siriano Ahmed al-Sharaa è tornato dalla visita alla Casa Bianca "pieno di sé". E' quanto avrebbe detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu all'ultima riunione del gabinetto di sicurezza riunito secondo notizie dell'emittente israeliana Kan rilanciate dal Times of Israel.
"Al-Jolani è tornato pieno di sé da Washington", avrebbe detto Netanyahu usando quello che è stato il nome di battaglia al-Sharaa, Abu Mohammed al-Jolani, quando era l'enigmatico leader di Hayat Tahrir al-Sham, volto dell'offensiva che lo scorso dicembre in Siria ha messo fine al regime di Assad. "Sta iniziando a fare tutte quelle cose che non accetteremo", avrebbe detto ancora Netanyahu. E avrebbe anche aggiunto che al-Sharaa "vuole portare le forze russe al confine".
Stando al Jerusalem Post, Netanyahu avrebbe confermato recenti indiscrezioni di stampa sulla visita di una delegazione russa nel sud della Siria, nei pressi del confine con Israele. Due giorni fa Netanyahu ha visitato le truppe israeliane dispiegate in territorio siriano, oltre la linea di demarcazione tra i due Paesi, accompagnato dai ministri della Difesa, Israel Katz, degli Esteri, Gideon Saar, e del capo dello Shin Bet, David Zini.
In Italia due nuovi gruppi di studenti palestinesi da Gaza
Nell'ambito dei "corridoi universitari" da Gaza arriva oggi in Italia un nuovo gruppo di 26 studenti palestinesi che beneficiano di borse di studio in atenei del nostro Paese, grazie al progetto IUPALS - Italian Universities for Palestinian Students. Un altro gruppo di studenti lascerà la Striscia alla volta dell'Italia all'inizio della prossima settimana. Lo comunica la Farnesina. Il primo gruppo è arrivato in Giordania nella tarda serata di mercoledì scorso, assistito dal Consolato Generale a Gerusalemme e dall'Ambasciata ad Amman, dopo l'uscita dal territorio israeliano. Nella capitale giordana, gli studenti hanno trovato ospitalità presso le strutture dell'Ospedale italiano, per poi poter ripartire questa mattina verso Roma con un volo commerciale. Sono molte le Università che accoglieranno gli studenti palestinesi: si tratta degli Atenei di Bari, Brescia, Cagliari, Macerata, Molise, Napoli "Federico II" e Parthenope, Parma, Roma Tre, Venezia - IUAV. In totale, sono 41 le Università che aderiscono, tramite la Conferenza dei Rettori - CRUI, al progetto IUPALS. Insieme agli studenti, arriveranno in Italia anche altre persone - 16 nel gruppo di oggi - che viaggiano per ricongiungersi con i propri familiari in Italia. Giungono, così, a circa 1.350 i palestinesi finora accolti nel nostro Paese.
Idf mostra collegamento tra Hamas e regime Assad
L'esercito israeliano ha rivelato che durante le operazioni nella Striscia di Gaza sono stati scoperti documenti che rivelano un collegamento diretto tra Hamas e il deposto regime di Assad. I documenti includono la corrispondenza tra alti funzionari di Hamas, tra cui Yahya Sinwar e Ismail Haniyeh, l'ex leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e Mohammad Saeed Izadi, comandante del Corpo palestinese all'interno della Forza Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche.
"La Siria è indispensabile per noi come base di rifugio e come spazio di costruzione e dispiegamento", scrisse Sinwar in una di queste lettere, in cui sottolineava l'importanza che il regime di Assad rimanesse al potere. "Attraverso di essa possiamo partecipare al programma di resistenza dell'asse di Gerusalemme (l'asse iraniano)". Nei documenti sono inoltre rivelati i verbali di un incontro tra funzionari di Izadi, Hamas e Hezbollah, in cui vengono spiegate dettagliatamente le modalità con cui intendono riallacciare le relazioni tra i gruppi terroristici e il regime, nonché ridurre al minimo le reazioni negative dell'opinione pubblica sulla futura cooperazione tra di loro.
Fu inoltre organizzato un incontro tra l'ex presidente siriano e diverse fazioni palestinesi per distogliere l'attenzione da Hamas. Haniyeh colse l'occasione per chiedere alla Siria di rilasciare i prigionieri palestinesi detenuti dal regime, sostenendo che tale decisione avrebbe "contribuito a sollevare il clamore pubblico" riguardo alla ripresa delle relazioni tra il regime e Hamas.
Media, Israele istituisce team ministri per fase 2 piano Trump
Il gabinetto di sicurezza israeliano riunito ieri sera ha deciso di istituire un team ristretto di ministri per l'attuazione della fase 2 del piano di pace di Donald Trump che prevede, tra l'altro, il dispiegamento della Forza internazionale di stabilizzazione. Lo riporta la tv pubblica Kan. Il gruppo comprenderà, tra gli altri, il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, quello della Giustizia Yair Levin, e i due ministri ultranazionalisti Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich.
Msf: "A Gaza 6 feriti da bombardamenti e proiettili israeliani, anche donne e bambini"
Medici Senza Frontiere (Msf) denuncia l'ennesimo spargimento di sangue a Gaza. I team di Msf, si legge in un comunicato, continuano a prestare soccorso ai feriti, tra cui donne e bambini con fratture esposte e ferite da arma da fuoco agli arti e alla testa, degli attacchi israeliani dello scorso 19 novembre. “Verso le 11 del mattino abbiamo sentito degli spari provenienti dai quadricotteri. Poco dopo, abbiamo ricevuto 2 feriti - racconta Zaher, un infermiere di Msf che lavora in una clinica mobile a Gaza City - La prima vittima era una donna con una ferita alla gamba. Poco dopo è arrivata una bambina di 9 anni con una ferita al viso causata dai colpi sparati dai quadricotteri”.
I team medici di Msf che lavorano nelle cliniche mobili a Kamal Adwan a Gaza City, ad Al Shifa a Gaza City, e all'ospedale Nasser di Khan Younis, hanno curato almeno 6 pazienti, tra cui un ragazzo di 15 anni e un uomo di 71 anni, con ferite causate dai bombardamenti aerei e dai proiettili israeliani. Molti altri sono stati curati sempre in queste strutture dal personale del ministero della salute, e dal personale dell'ospedale Al Ahli a Gaza City, dove Msf fornisce il proprio supporto. “Ho sentito il rumore di un missile, poi di un secondo missile, e poi ho perso conoscenza. Ho aperto gli occhi e ho visto mio padre a terra, e ho visto i miei 3 fratelli a terra, coperti di sangue e polvere ovunque - racconta Mohammed Malaka, un paziente dell'ospedale Al Shifa - Sentivo persone urlare, le tende erano ridotte in cenere e c'erano persone distese a terra ovunque”.
Eurovision: "Cambieremo sistema di voto dopo caso Israele"
Gli organizzatori dell'Eurovision Song Contest hanno dichiarato di voler modificare le regole di voto per rafforzare "fiducia e trasparenza", a seguito delle controversie suscitate negli ultimi anni dal massiccio sostegno pubblico ai candidati israeliani. "Stiamo adottando misure chiare e decisive per garantire che il concorso rimanga una celebrazione della musica e dell'unità. Il concorso dovrebbe rimanere uno spazio neutrale e non deve essere strumentalizzato", ha dichiarato Martin Green, direttore dell'Eurovision Song Contest presso l'Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu).
Unicef: a Gaza almeno due bambini uccisi ogni giorno dall'entrata in vigore del cessate il fuoco
Almeno 67 bambini sono stati uccisi a Gaza dall'inizio del cessate il fuoco: lo ha detto l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia. "Decine di altri sono rimasti feriti. Si tratta di una media di quasi due bambini uccisi al giorno dall'entrata in vigore del cessate il fuoco", ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra il portavoce dell'UNICEF Ricardo Pires.
Ministero Anp: 2 adolescenti uccisi da Idf in Cisgiordania
Il ministero della Salute palestinese ha riferito che due adolescenti sono stati uccisi ieri sera dalle forze israeliane a Kafr Aqab, a nord di Gerusalemme, in Cisgiordania. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. Secondo il ministero, le vittime sono Amr Khaled al-Marboua, 18 anni, e Sami Ibrahim Mashaikha, 16 anni. Secondo la Wafa, le forze israeliane hanno preso d'assalto la cittadina, schierato unità di fanteria nelle sue strade e posizionato cecchini sui tetti di diversi edifici prima di aprire il fuoco sui giovani della zona, provocando l'uccisione dei due ragazzi.
Netanyahu: "Riapertura valico Rafah dopo ritorno tutti ostaggi"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu afferma che riaprirà il valico di Rafah dopo che avrà ricevuto i tre ostaggi deceduti rimasti a Gaza. "Siamo molto vicini al completamento di questo processo e una volta che sarà così riapriremo il valico", ha dichiarato Netanyahu ai media di Israele. Il premier dello Stato ebraico ha aggiunto che, una volta che tutti gli ostaggi saranno stati restituiti e il valico sarà riaperto, sarà "molto felice di vedere l'Egitto consentire a qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene di farlo, perché ciò non è mai accaduto fino ad oggi. Qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene" - ha spiegato Netanyahu - "dovrebbe poterlo fare, e questo diritto gli è stato negato".
Raid Idf a Rafah: uccisi 5 terroristi usciti dai tunnel
L'esercito israeliano ha riferito di aver lanciato un raid aereo nel sud della Striscia di Gaza per eliminare "cinque terroristi usciti da un tunnel di Rafah nel lato orientale della Linea Gialla" sotto il controllo dell'Idf. "I terroristi si stavano avvicinando alle truppe, rappresentando una minaccia imminente per loro", aggiunge l'Idf Nei tunnel di Rafah restano asserragliati circa 150 miliziani di Hamas.