Un 30enne israeliano è rimasto ucciso a Gush Etzion. I due autori dell'attacco sono stati identificati come Imran al-Atrash e Walid Sabarneh, entrambi di 18 anni. Fumata bianca al Palazzo di Vetro su Gaza: con l'astensione di Mosca e Pechino e 13 voti a favore, è passata al Consiglio di Sicurezza dell'Onu la risoluzione Usa che approva il piano di pace di Trump per la Striscia e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l'enclave palestinese che dovrà anche disarmare Hamas
in evidenza
Un 30enne israeliano è rimasto ucciso nell'attacco compiuto all'incrocio di Gush Etzion, a sud di Gerusalemme. Lo scrivono i media israeliani. Una donna di 40 anni "ferita gravemente", altre due persone compreso un adolescente hanno riportato ferite leggere. I due autori dell'attacco sono stati uccisi e identificati dalle autorità palestinesi come Imran al-Atrash e Walid Sabarneh, entrambi di 18 anni.
Fumata bianca al Palazzo di Vetro su Gaza: con l'astensione di Mosca e Pechino e 13 voti a favore, è passata al primo colpo al Consiglio di Sicurezza dell'Onu la risoluzione Usa che approva il piano di pace di Donald Trump per la Striscia e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l'enclave palestinese che dovrà anche disarmare Hamas. L'ambasciatore americano all'Onu Mike Waltz ha definito "storica" la risoluzione Usa adottata dall'organismo delle Nazioni Unite. Il testo afferma che "le condizioni potrebbero finalmente essere mature per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la statualità palestinese".
Attacco israeliano al campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, vicino alla città costiera libanese di Sidone: il bilancio delle vittime è salito a 13. Secondo le Idf, l'attacco ha preso di mira una struttura di Hamas dove si erano radunati dei miliziani.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog termina qui:
Continua a seguire gli aggiornamenti sul nuovo live del 19 novembre
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.
La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
Vai al contenutoQuanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra
All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoAttacco Israele a Sidone in Libano, morti salgono a 13
Secondo le autorita' libanesi, il bilancio delle vittime dell'attacco israeliano al campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, vicino alla citta' costiera libanese di Sidone, e' salito a 13. Secondo le IDF, l'attacco ha preso di mira una struttura di Hamas dove si erano radunati dei miliziani.
Onu: "Dopo risoluzione su Gaza si proceda verso due Stati"
Dopo l'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza della risoluzione di pace per Gaza, le Nazioni Unite ritengono "essenziale tradurre questo slancio diplomatico in azioni concrete e urgentemente necessarie". Il Segretario generale, Antonio Guterres, ha sottolineato l'"importanza di procedere verso la seconda fase del piano statunitense, che conduca a un processo politico per il raggiungimento della soluzione dei due Stati, in linea con le precedenti risoluzioni delle Nazioni Unite".
Fletcher (Onu): "Frustrazione per palestinesi al freddo"
Il sottosegretario generale Onu per gli Affari Umanitari, Tom Fletcher, ha denunciato la situazione umanitaria a Gaza che vede i palestinesi "al freddo e bagnati dopo le recenti piogge". Fletcher ha aggiunto che "cresce la frustrazione man mano che le inondazioni aumentano e viene distrutto quel poco che le persone avevano".
Shahin (Anp): "Voto Onu primo passo verso pace"
La ministra degli Esteri palestinese, Varsen Aghabekian Shahin, ha dichiarato che l'adozione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di una risoluzione, che approva il piano del Presidente statunitense Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, e' un primo passo necessario su un lungo cammino verso la pace. "La risoluzione delle Nazioni Unite e' il primo passo di un lungo cammino verso la pace. Era necessario perche' non potevamo intraprendere nient'altro prima di aver raggiunto un cessate il fuoco", ha dichiarato Shahin ai giornalisti a Manila durante una visita nelle Filippine. Shahin ha affermato che ci sono ancora altre questioni da affrontare, tra cui l'autodeterminazione palestinese e l'indipendenza palestinese, e che il processo di attuazione del piano di Trump deve essere regolato dal diritto internazionale.
Media: "Bombardamenti Israele su striscia di Gaza"
I media palestinesi riferiscono che Israele sta bombardando con l'artiglieria le zone orientali di Gaza City e Jabalya. L'esercito israeliano sta anche bombardando il quartiere di Zeitoun, a sud-est di Gaza City.
Raid di Israele in campo profughi in Libano: "11 morti"
Cinque persone sono morte in un attacco mirato di Israele contro un'auto all'interno del campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, nel sud del Libano, causando 11 morti. Lo riferiscono i media libanesi. L'esercito israeliano ha confermato di aver colpito la zona, aggiungendo di aver "colpito dei terroristi che operavano in un campo di addestramento di Hamas", usato per "le esercitazioni volte a pianificare e attuare attacchi terroristici contro le truppe delle Idf e lo Stato di Israele".
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie
Gaza, il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva il piano di pace di Trump: cosa prevede
È arrivato il via libera al Palazzo di Vetro al piano di pace per Gaza: con l'astensione di Russia e Cina e 13 voti a favore, è passata al primo tentativo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la risoluzione proposta dagli Stati Uniti. Il testo approvato dalle Nazioni Unite dà così luce verde al piano di pace di Donald Trump per la Striscia, e in particolare autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l'enclave palestinese che dovrà anche disarmare Hamas.
Gaza, l’Onu approva il piano di pace di Trump: ecco che cosa prevede
Vai al contenutoOnu approva risoluzione Usa per piano di pace a Gaza. VIDEO
Fumata bianca al Palazzo di Vetro su Gaza: con l'astensione di Mosca e Pechino e 13 voti a favore, è passata al primo colpo al Consiglio di Sicurezza dell'Onu la risoluzione Usa che approva il piano di pace di Donald Trump per la Striscia e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l'enclave palestinese che dovrà anche disarmare Hamas.
Tregua a Gaza, colonne di fumo a Khan Younis. VIDEO
A Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, si è visto del fumo alzarsi da alcune aree, mentre prosegue il fragile cessate il fuoco avviato il 10 ottobre nel quadro del piano statunitense. Nonostante accuse reciproche di violazioni tra Israele e Hamas, la tregua regge e ha permesso la liberazione della maggior parte degli ostaggi da parte di Hamas, che continua però a trattenere i resti di tre persone.
Media, Idf sparano e feriscono giornalista Al Jazeera
Un cameraman di al Jazeera è stato ferito da colpi d'arma da fuoco durante una manifestazione di palestinesi dispersi dai soldati israeliani in Cisgiordania. I manifestanti rivendicavano il diritto di poter tornare a casa nel campo di Nour Chams, vicino alla città di Tulkarem, nel nord della Cisgiordania, dopo essere stati evacuati dall'esercito israeliano all'inizio del 2025. "Il cameraman di al Jazeera, Fadi Yasin, e' stato ferito alla gamba dalle forze israeliane" nella città di Tulkarem, ha riferito la rete televisiva del Qatar. Il giornalista, che lavorava durante una manifestazione di circa 150 persone, è stato evacuato in ambulanza, hanno constatato i giornalisti dell'AFP. "Un proiettile è entrato nella gamba destra dall'esterno, l'ha attraversata e ha colpito la coscia sinistra", ha detto all'AFP un paramedico della Mezzaluna Rossa palestinese, Abdoullah Nouairat. "Siamo riusciti a controllare l'emorragia", ha precisato Nouairat. Yasin è caduto dopo i colpi sparati da Nour Chams, hanno riferito i giornalisti dell'AFP sul posto. I soldati israeliani sono poi usciti dal campo per disperdere la folla, arrestando brevemente un cameraman del canale televisivo giordano Roya e due manifestanti. Sollecitato dall'AFP, l'esercito ha detto che si informerà sui fatti denunciati. Il campo di Nour Chams era stato evacuato all'inizio del 2025 durante un'operazione militare israeliana ancora in corso in diversi campi profughi nel nord della Cisgiordania. Le autorità israeliane affermano di combattere contro i gruppi armati palestinesi. Alcuni palestinesi ritengono che queste operazioni abbiano lo scopo di smantellare i campi profughi.
Hamas: "Attacco risposta ad aggressione Israele"
Hamas ha confermato che l'attacco di Gush Etzion è "la risposta naturale ai tentativi dell'occupazione israeliana di liquidare la causa palestinese", avvertendo in una dichiarazione "del pericolo di una continua aggressione da parte dell'occupazione". Anche il Movimento della Jihad Islamica ha elogiato l'operazione, affermando in una nota che "queste eroiche operazioni sono una risposta ai crimini delle bande di coloni e dell'esercito di occupazione, che non si fermano contro i figli del popolo palestinese".
Attivista Flotilla: "A prime iscrizioni c'erano 30mila persone"
"In questi due anni abbiamo visto l'immobilismo da parte dei governi, imbrigliati in quella che chiamiamo l'economia del genocidio. Non rimaneva quindi che muoverci in prima persona. Quindi ci siamo alleati e abbiamo aperto le iscrizioni. Si sono subito presentate 30mila persone". Lo ha detto a Bari l'attivista della Global Sumud Flotilla, Antonio Lapiccirella, raccontando i primi passi della missione umanitaria in favore di Gaza. L'occasione è stata l'evento organizzato dal M5S 'Puglia terra di pace. L'esperienza della Global Sumud Flotilla', al quale ha partecipato fra gli altri il senatore Marco Croatti. "Quelle persone - ha aggiunto - hanno capito che non è rischioso far parte di una missione del genere, lo è non fare assolutamente nulla perché Gaza è l'esempio di cosa può accadere nel nostro sistema quando mancano il diritto e l'informazione". Quanto alla Flotilla, "ognuno ha trovato il suo canale per essere partecipe alla missione - ha detto Lapiccirella -. C'erano 44 Paesi diversi e la percezione del genocidio non è stata la stessa ovunque". "La Puglia - ha evidenziato - fortunatamente è schierata ufficialmente con il popolo palestinese, ma abbiamo iniziato a indagare sul movimento di navi cargo sul territorio scoprendo contatti con Israele. A Bari c'è un hub logistico per le trivelle dirette in quel Paese, mentre a Brindisi il 9 dicembre arriverà una crociera dalla Palestina occupata".
Uccisi i due 18enni, autori attacco in Cisgiordania
I due terroristi che hanno compiuto oggi l'attacco con un'auto e un accoltellamento all'incrocio di Gush Etzion in Cisgiordania sono stati identificati dalle autorità palestinesi come Imran al-Atrash e Walid Sabarneh, entrambi di 18 anni. Secondo il Ministero della Salute dell'Autorità Nazionale Palestinese, Al Atrash è originario di Hebron, mentre Sabarneh è originario della vicina città di Beit Ummar. Il ministero afferma di essere stato informato della loro morte, il che significa che i loro corpi sono trattenuti dalle autorità israeliane.
Hamas: 'Attacco in Cisgiordania è risposta naturale ad aggressione israeliana'
Hamas ha difeso l’attacco avvenuto nella regione della Cisgiordania di Gush Etzion che ha provocato la morte di una persona e il ferimento di altre tre, definendolo "una risposta naturale ai tentativi di occupazione e all’aggressione crescente da parte dei soldati e dei coloni nell’area della Cisgiordania e di Gerusalemme". Il gruppo, citato da Haaretz, ha anche avvertito che "gli sforzi per imporre nuovi fatti sul terreno nella Striscia di Gaza e i piani in corso di giudaizzazione e annessione in Cisgiordania non resteranno senza risposta".
Hamas: attacco è risposta naturale a furia di Idf e coloni
L'attentato di oggi a Gush Etzion in Cisgiordania è "la risposta naturale ai tentativi di Israele di eliminare la causa palestinese e alla furia dell'occupazione dei soldati e dei coloni in Cisgiordania". Lo afferma Hamas in una dichiarazione ripresa dai media israeliani. "Gli sforzi per imporre nuovi fatti sul terreno nella Striscia di Gaza e i piani in corso di giudaizzare e annettere la Cisgiordania non rimarranno senza risposta", ha aggiunto la fazione palestinese.
Bennett: 'Netanyahu premia il nemico e riaccende il terrorismo'
"Un governo che, dopo il massacro più orribile della storia del Paese, assegna al nemico il premio di uno Stato palestinese si assume la responsabilità di riaccendere il terrorismo contro gli ebrei". Così l'ex premier israeliano Naftali Bennett, citato dai media locali, attacca Benyamin Netanyahu per il suo sostegno alla risoluzione Onu su Gaza, attribuendogli la responsabilità dell'attacco terroristico di oggi all'incrocio di Gush Etzion in Cisgiordania. "Risolveremo presto la questione", ha promesso Bennett, considerato lo sfidante più credibile di Netanyahu alle elezioni del prossimo anno.
Hamas arresta dipendente, azienda si ferma per protesta
Un’azienda di Gaza che gestisce impianti di desalinizzazione dell’acqua, che servono quasi metà della popolazione dell’enclave palestinese, ha interrotto le attività per protestare contro l’arresto di uno dei suoi dipendenti da parte di Hamas. A riferirlo è Reuters, precisando che oltre 70 camion che trasportano contenitori d’acqua nella Striscia si sono fermati. Se la protesta della società dovesse proseguire, potrebbe aggravare la cronica crisi idrica nell’enclave, ulteriormente peggiorata da due anni di guerra. Secondo Youssef Yassin, membro del consiglio di amministrazione della Abdul Salam Yassin Company, la decisione avrà ripercussioni su oltre 1 milione di persone che normalmente ricevono acqua dall’azienda. "So che è una catastrofe, ma proteggere i nostri dipendenti è una questione sacra", ha dichiarato, sottolineando che Hamas non ha fornito alcuna motivazione per l’arresto avvenuto ieri. Si tratta di una rara forma di dissenso nei confronti del gruppo militante che governa Gaza da quasi vent’anni.
Guterres: 'Risoluzione Onu passo importante per consolidare tregua'
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha accolto con favore l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu della risoluzione americana sul futuro della Striscia di Gaza. "E' un passo importante per il consolidamento del cessate il fuoco, che il segretario generale incoraggia tutte le parti a rispettare", ha dichiarato in una nota il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric. "E' essenziale ora tradurre lo slancio diplomatico in passi concreti e urgentemente necessari sul terreno", ha affermato Guterres, sollecitando un impegno diplomatico che si trasformi in azioni reali. Il segretario generale ha inoltre elogiato "i continui sforzi diplomatici di Egitto, Qatar, Turchia, Stati Uniti e degli Stati della regione", sottolineando "l'importanza di procedere verso la seconda fase del piano statunitense, che conduca a un processo politico per il raggiungimento della soluzione dei due Stati, in linea con le precedenti risoluzioni delle Nazioni Unite".
Ong: 'Morti oltre 90 palestinesi in carceri israeliane in meno 2 anni'
Almeno 94 tra detenuti e prigionieri palestinesi sono morti sotto custodia nelle carceri israeliane in meno di due anni, tra il 7 ottobre 2023 - giorno dell'attacco di Hamas - e il 31 agosto 2025. Lo ha denunciato un rapporto di Medici per i Diritti Umani-Israele (Phri), che parla apertamente di una pratica di "uccisioni sistematiche e insabbiamenti". Secondo il rapporto, basato su dati ufficiali, rapporti forensi, informazioni di altri gruppi per i diritti umani e testimonianze di detenuti e famiglie, il numero di decessi di palestinesi detenuti per motivi di sicurezza sarebbe aumentato notevolmente a partire dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. Nei 10 anni precedenti, meno di 30 palestinesi erano morti sotto la custodia israeliana. Phri afferma che le violazioni dei diritti umani commesse contro questi detenuti sono sistematiche. Gli autori del rapporto imputano i decessi a violenza fisica e negligenza medica, sottolineando che le strutture carcerarie israeliane, in particolare sotto il controllo del ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, si sono trasformati in "luoghi di tortura e abusi".
Al Jazeera: "Nostro cameraman ferito dall'Idf in Cisgiordania"
Fadi Yassin, un cameraman di Al Jazeera, è stato ferito alle gambe da un colpo sparato "dalle Forze armate israeliane" (Idf) nella zona di Tulkarem, in Cisgiordania: lo riporta l'emittente con sede principale in Qatar sul proprio sito web. Yassin, spiega Al Jazeera, stava coprendo sul posto proteste di palestinesi nei pressi del campo per rifugiati di Nur Shams. Tali proteste sono di residenti del posto che stanno chiedendo di poter tornare alle loro case dopo raid delle forze israeliane. Nell'episodio è rimasto ferito anche un bambino, secondo fonti sanitarie. "Un soldato stava sparando in aria. Poi ha puntato ai miei piedi. Il proiettile è entrato nella mia gamba sinistra ed è uscito da quella destra", ha dichiarato Yassin, aggiungendo di "sperare" di poter essere presto in buone condizioni.
Media: "Iraeliana ferita per errore da Idf in Cisgiordania"
Uno dei tre feriti, una donna, nell'attacco all'incrocio di Gush Etzion in Cisgiordania è stata apparentemente colpita per errore dai colpi d'arma da fuoco delle truppe israeliane. Lo riferisce Times of Israel. L'ospedale Hadassah di Ein Kerem ha dichiarato che la donna, 55 anni, è in gravi condizioni dopo aver riportato ferite da arma da fuoco alla parte inferiore del corpo. Gli altri feriti, in modo lieve, sono un uomo sui 30 anni e un ragazzo di 15, mentre un altro trentenne è stato accoltellato a morte.
Consiglio coloni: "Dopo risoluzione Onu torna terrorismo"
Lo Yesha Council, l'organo che rappresenta le colonie israeliane in Cisgiordania, ha denunciato l'attacco avvenuto nei pressi di Gush Etzion, puntando il dito contro la risoluzione su Gaza approvata nella notte dal Consiglio di Sicurezza Onu nella quale si accenna alla possibilità in futuro di uno Stato palestinese. "Quando lo Stato di Israele consente silenziosamente un 'percorso verso uno Stato palestinese', il terrorismo torna a farsi sentire", ha commentato. "Abbiamo sempre detto che si tratta" dell'applicazione della "sovranita'" (di Israele sulla Cisgiordania) "o di uno Stato palestinese", ha aggiunto. "Il governo di Israele ha evitato di applicare la sovranita' e stiamo assistendo a un vento favorevole che gonfia le vele di uno Stato terroristico nel cuore del Paese".
Herzog: "Risoluzione Onu su Gaza è pietra miliare"
L'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della risoluzione a sostegno del piano americano per Gaza è una "pietra miliare". Lo ha dichiarato il presidente israeliano, Isaac Herzog, in un discorso a Gerusalemme, secondo quanto riportato dal suo ufficio. "Voglio congratularmi con il presidente Donald Trump per l'incredibile risultato", ha proseguito Herzog, che ha quindi esortato i Paesi europei a chiarire alla leadership palestinese la necessità di attuare riforme e di smettere di finanziare i "terroristi", riferendosi ai pagamenti erogati dall'Anp ai palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Herzog si è anche espresso a favore della ricostruzione della Striscia di Gaza e di una "vita dignitosa" per la popolazione palestinese.
Media: almeno un morto in attacco a sud di Gerusalemme (2)
I soccorritori del servizio Magen David Adom hanno confermato il trasferimento a Gerusalemme di altre tre persone rimate ferite. Si tratta, riportano i media israeliani, di una donna, che avrebbe 40 anni e si troverebbe in condizioni gravi, di un altro 30enne e di un ragazzo di 15 anni. I due assalitori, precisa Haaretz, sono stati uccisi dalle forze israeliane.
Media: almeno un morto in attacco a sud di Gerusalemme
Un 30enne israeliano è rimasto ucciso nell'attacco compiuto all'incrocio di Gush Etzion, a sud di Gerusalemme. Lo scrivono i media israeliani. Una donna di 40 anni "ferita gravemente", altre due persone compreso un adolescente hanno riportato ferite leggere.
Ue: "Risoluzione Onu passo per pace; le parti la rispettino"
"L'adozione della risoluzione 2803 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite rappresenta un passo importante nel portare avanti il piano globale per porre fine al conflitto di Gaza". Lo ha dichiarato il portavoce dell'Ue per la Politica estera, Anouar El Anouni, nel briefing quotidiano con la stampa.
Idf: "Eliminati due terroristi nel sud della Striscia di Gaza"
L'esercito israeliano ha riferito di aver "eliminato due terroristi individuati mentre superavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle truppe nel sud della Striscia di Gaza, costituendo una minaccia imminente".
Cina: "Perché ci siamo astenuti all'Onu? Tutto troppo vago su punti chiave"
Un testo "vago su questioni chiave relative agli accordi per il dopoguerra" nella Striscia di Gaza. Così la Cina motiva l'astensione durante il voto in Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla risoluzione americana su Gaza. Anche la Russia si è astenuta. Pechino insiste per una "soluzione globale, giusta e duratura".
Il testo, approvato nelle scorse ore, "non rispecchia pienamente principi importanti come la 'governance palestinese' e la 'soluzione dei due Stati'", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mao Ning. La Repubblica Popolare ripete il suo sostegno a qualsiasi iniziativa "per promuovere un cessate il fuoco duraturo" e alleviare la crisi umanitaria nell'enclave palestinese. E Pechino assicura che "continuerà ad adottare un approccio costruttivo e responsabile", confermando il sostegno alla "giusta causa del popolo palestinese" in nome dei suoi "diritti legittimi".
Herzog: "Risoluzione Onu è pietra miliare, solo grazie a Trump"
Il presidente israeliano Isaac Herzog si è congratulato con Donald Trump per "l'incredibile risultato" raggiunto all'Onu sulla risoluzione su Gaza. "Questa risoluzione è una pietra miliare perché parla della riabilitazione di Gaza e di una forza internazionale che sradicherà i militanti di Hamas e le loro capacità da Gaza. Possiamo offrire un futuro alla popolazione di Gaza con agenzie internazionali e istituzioni finanziarie. Questo è un momento davvero incredibile nella politica mondiale che poteva essere creato solo dal presidente Trump e, naturalmente, riportando indietro tutti i nostri ostaggi. Ci sono ancora tre corpi a Gaza e vogliamo vederli tutti indietro il prima possibile", ha detto Herzog incontrando una delegazione di giovani tedeschi. Il presidente ha invitato la comunità internazionale a fare la sua parte: "Spero che l'Europa si allontani dai suoi vecchi pregiudizi sulla situazione e dal gioco delle accuse contro Israele. Dica chiaramente e francamente alla leadership palestinese: andate avanti con le riforme, smettete di pagare i terroristi, smettete di incoraggiare la retorica che incoraggia i terroristi, sediamoci a un tavolo e troviamo nuove soluzioni per la nostra convivenza futura, perché siamo tutti figli di Abramo e Sara".
Onu approva risoluzione Usa per piano di pace a Gaza
Fonti Ue: obiettivo addestrare grande numero agenti a Gaza
L'Unione europea conferma l'intenzione di "addestrare un grande numero di agenzia di polizia palestinesi" che possano operare anche a Gaza. Lo rende noto un alto funzionario europeo in vista della riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue che si terrà giovedi', confermando le notizie diffuse la scorsa settimana dalla Reuters. "Si tratta di un lavoro in corso, anche per quanto riguarda dove esattamente si svolgera', oltre a quanto abbiamo gia' fatto nel corso degli anni, stiamo cercando di dare un contributo sostanziale", ha spiegato la fonte. Il numero in discussione è attorno ai 3 mila agenti.
Tajani: bene risoluzione, trasformare tregua in pace
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha salutato con favore l'approvazione della risoluzione su Gaza da parte del Consiglio di Sicurezza Onu. "Mi pare che si vada nella giusta direzione per passare alla fase due della pace a Gaza, trasformare veramente il cessato il fuoco in un'azione di pace". "L'Italia seguira' con grande attenzione la nuova situazione parlando con i nostri interlocutori, non soltanto statunitensi", ha aggiunto il titolare della Farnesina, sottolineando che "la stabilita' di quell'area e' fondamentale, la pace è da costruire". "Noi faremo tutto cio' che e' possibile per rafforzare una situazione di stabilita', con l'obiettivo di arrivare ad una soluzione di due popoli e due Stati".
Libano: "Raid drone israeliano nel sud, un ferito grave"
Un nuovo raid aereo attribuito a un drone israeliano viene segnalato nel Sud del Libano. Secondo il giornale L'Orient Le Jour, l'attacco ha preso di mira un mezzo in viaggio a Bint Jbeil. Una persona è rimasta gravemente ferita.
Anp: "Risoluzione Onu primo passo di lungo cammino per la pace"
"La risoluzione delle Nazioni Unite è il primo passo di un lungo cammino verso la pace. Era necessario perché non potevamo intraprendere nient'altro prima di aver raggiunto un cessate il fuoco". Lo ha detto la ministra degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese, Varsen Aghabekian Shahin, citata dalla Reuters, durante una visita nelle Filippine. Shahin ha affermato che ci sono ancora altre questioni da affrontare, tra cui l'autodeterminazione palestinese e l'eventuale indipendenza palestinese, e che il processo di attuazione del piano di Trump deve essere regolato dal diritto internazionale. Ha inoltre affermato che, sebbene il piano Trump alluda alla possibile creazione di uno Stato palestinese e che ciò avvenga solo dopo che l'Autorità Nazionale Palestinese avrà attuato le riforme, la questione potrebbe essere affrontata in seguito. "Finché questi elementi saranno presenti, saremo soddisfatti di questo primo passo", ha concluso la ministra.
Anp: "Bene risoluzione Onu su Gaza. Sia attuata subito"
L'Autorità nazionale palestinese "ha accolto con favore" l'approvazione in Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della risoluzione americana su Gaza. "Lo Stato di Palestina ha sottolineato l'urgente necessità di attuare immediatamente questa risoluzione sul terreno, in modo da garantire il ritorno alla vita normale", si legge in una nota. Il testo, si sottolinea, "protegge il nostro popolo nella Striscia di Gaza, ne impedisce la deportazione, assicura il pieno ritiro delle forze di occupazione, consente la ricostruzione, sblocca la soluzione dei due Stati e impedisce l'annessione". L'Anp, si ricorda, "ha espresso la sua piena disponibilità a cooperare con l'amministrazione degli Stati Uniti, i membri del Consiglio di Sicurezza, gli Stati arabi e islamici, l'Unione Europea e i suoi Stati membri, le Nazioni Unite, e tutti i partner della coalizione internazionale e della Dichiarazione di New York, al fine di garantire l'attuazione di questa risoluzione in un modo che ponga fine alla sofferenza del nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, e faccia avanzare il percorso politico che porta alla pace, alla sicurezza e alla stabilità internazionale tra palestinesi e israeliani, sulla base dei due Stati". Nel testo si ribadisce poi che l'Anp è disponibile "ad assumersi le sue piene responsabilità nella Striscia di Gaza" che e' "parte integrante dello Stato di Palestina".
Israele: "Bene piano Trump, insiste sul disarmo di Gaza" (2)
"Lo Stato di Israele e il primo ministro Netanyahu plaudono al presidente Donald Trump e alla sua instancabile e devota squadra. Il coraggio e il sacrificio dei nostri coraggiosi soldati, insieme agli sforzi diplomatici del presidente Trump, hanno contribuito a riportare a casa tutti gli ostaggi ancora in vita e la maggior parte di quelli deceduti", si legge nella nota. "In collaborazione con gli Stati Uniti e gli altri Paesi che hanno sottoscritto il piano Trump, ci aspettiamo di ricevere tutti gli ostaggi deceduti senza indugio e di avviare il avviare il processo di disarmo e smilitarizzazione della Striscia di Gaza e porre fine al dominio di Hamas su Gaza, secondo le dichiarazioni del presidente Trump e dell'ambasciatore Usa all'Onu Michael Waltz", prosegue. "Israele porge la mano in segno di pace e prosperità a tutti i suoi vicini e li invita a normalizzare le relazioni con Israele e ad unirsi a noi nell'espulsione di Hamas e dei suoi sostenitori dalla regione", conclude l'ufficio del primo ministro.
Israele: "Bene piano Trump, insiste sul disarmo di Gaza"
Israele "plaude" a Donald Trump e ai "suoi sforzi diplomatici". "Crediamo che il piano del presidente Trump, pienamente sostenuto dal Consiglio di sicurezza, porterà alla pace e alla prosperità perché insiste sulla completa smilitarizzazione, sul disarmo e sulla deradicalizzazione di Gaza. Ciò porterà a una maggiore integrazione tra Israele e i suoi vicini, nonché all'espansione degli Accordi di Abramo. La leadership rivoluzionaria del presidente Trump contribuirà a guidare la regione verso la pace e la prosperità e verso un'alleanza duratura con gli Stati Uniti". Lo dichiara l'ufficio del primo ministro.
Militari israeliani contro Trump: "Fortemente contrari a vendita F-35 ai sauditi"
E' messo nero su bianco in un rapporto il 'no' delle forze israeliane (Idf) alla vendita da parte degli Usa di moderni F-35 all'Arabia Saudita. Forti obiezioni sono contenute nel documento di cui ha dato notizia per primo il sito di notizie israeliano Ynet, in relazione ai timori che simili sviluppi possano intaccare il vantaggio militare di Israele nella regione. E' questa, secondo la testata, la posizione dell'Aeronautica militare israeliana chiarita in un documento consegnato domenica alla leadership politica di Israele. Le Idf hanno confermato di aver "presentato le loro posizioni sulla questione alla leadership politica", scrive anche il Times of Israel. "Venderemo gli F-35 all'Arabia Saudita", ha detto ieri dallo Studio Ovale Donald Trump che oggi incontra alla Casa Bianca il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, in visita negli Stati Uniti per la prima volta dal 2018. Secondo il documento ottenuto da Ynet, la superiorità aerea di Israele - un punto su cui gli israeliani hanno spesso insistito - dipende dall'accesso esclusivo a velivoli stealth di quinta generazione. E, avverte anche il testo, se Riad acquistasse nuovi F-35 da Lockheed Martin ci sarebbero inevitabilmente ripercussioni sulle linee di produzione con un impatto sugli ordini israeliani.
Gaza, il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva il piano di pace di Trump: cosa prevede
È arrivato il via libera al Palazzo di Vetro al piano di pace per Gaza: con l'astensione di Russia e Cina e 13 voti a favore, è passata al primo tentativo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la risoluzione proposta dagli Stati Uniti. Il testo approvato dalle Nazioni Unite dà così luce verde al piano di pace di Donald Trump per la Striscia, e in particolare autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l'enclave palestinese che dovrà anche disarmare Hamas.
Gaza, l’Onu approva il piano di pace di Trump: ecco che cosa prevede
Vai al contenutoPrincipe ereditario saudita negli Usa, per Mohammed bin Salman "lettera del presidente iraniano"
Missiva del presidente iraniano Masoud Pezeshkian per il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud. A riferirne nelle ultime ore è stata l'agenzia ufficiale saudita Spa, mentre si attende il faccia a faccia tra Mbs e Donald Trump alla Casa Bianca. Secondo la Spa, il ministro degli Interni saudita, Abdulaziz bin Saud bin Naif bin Abdulaziz, ha ricevuto ieri il messaggio dal responsabile dell'Organizzazione iraniana per l'Hajj e il pellegrinaggio, Alireza Rashidian. Durante l'incontro, si limitano a riferire i sauditi, le parti - l'una patria dello sciismo e l'altra punto di riferimento del cosiddetto 'blocco sunnita' - hanno affrontato questioni di reciproco interesse. Nessun dettaglio sui contenuti dalla missiva.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoAutorità palestinese: "Attuare immediatamente risoluzione" (2)
Nella nota, "lo Stato di Palestina esprime poi la sua piena disponibilità a cooperare con l'amministrazione statunitense, i membri del Consiglio di sicurezza, gli Stati arabi e islamici, l'Unione Europea e i suoi Stati membri, le Nazioni Unite al fine di garantire l'attuazione di questa risoluzione in modo da porre fine alle sofferenze del nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est, e promuovere il percorso politico che porta alla pace, alla sicurezza e alla stabilità tra palestinesi e israeliani, sulla base della soluzione dei due Stati fondata sul diritto internazionale e sulla legittimità internazionale". Infine, l'Autorità palestinese ribadisce "la propria disponibilità ad assumersi pienamente le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza, nel quadro dell'unità del territorio, del popolo e delle istituzioni, considerando la Striscia parte integrante dello Stato di Palestina".
Autorità palestinese: "Attuare immediatamente risoluzione"
Dopo il voto all'Onu, per il quale ha espresso "soddisfazione", l'Autorità palestinese sollecita l'attuazione "immediata" della risoluzione americana, che prevede la creazione di un 'consiglio per la pace' e il dispiegamento di una forza internazionale a Gaza, con l'obiettivo di un ritiro "completo" delle truppe israeliane. In un comunicato rilanciato dall'agenzia Wafa, l'Autorità palestinese di Mahmoud Abbas ha sottolineato la necessità che la risoluzione venga attuata "immediatamente sul terreno" allo scopo di garantire "il ritorno alla normalità" e la protezione della "nostra popolazione nella Striscia di Gaza", facilitando la ricostruzione e "bloccando il processo di indebolimento della soluzione dei due stati".
Gaza, il nuovo piano Usa: ipotesi divisione della Striscia in due parti. Cosa sappiamo
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
Vai al contenutoTrump: "Voto all'Onu momento storico, porterà più pace nel mondo"
nald Trump celebra il passaggio all'Onu della risoluzione americana su Gaza come "un momento storico". In un post su Truth dopo il voto al Palazzo di Vetro, il presidente degli Stati Uniti ha scritto: "Congratulazioni al mondo per l'incredibile voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che riconosce e approva il consiglio di pace, che sarà presieduto da me e comprenderà i leader più potenti e rispettati di tutto il mondo. Questo voto passerà alla storia come una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite, porterà a un'ulteriore pace in tutto il mondo ed è un momento di vera portata storica!" Quindi Trump ha ringraziato l'Onu e tutti i Paesi membri del Consiglio,k citandoli uno a uno: Cina, Russia, Francia, Regno Unito, Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Corea del Sud, Pakistan, Panama, Sierra Leone, Slovenia e Somalia". E "grazie anche ai Paesi che non siedono nel Consiglio, ma che hanno fortemente sostenuto l'iniziativa, tra cui Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Regno dell'Arabia Saudita, Indonesia, Turchia e Giordania". Infine il presidente ha anticipato che "i membri del board of peace e molti altri annunci entusiasmanti saranno resi noti nelle prossime settimane".
Cina a Onu, 'imperativo mantenere cessate il fuoco' a Gaza
"La Cina sostiene il Consiglio di Sicurezza nell'adozione di tutte le misure necessarie per raggiungere un cessate il fuoco duraturo, alleviare il disastro umanitario e avviare la ricostruzione per riaccendere la speranza di pace e sviluppo per la popolazione di Gaza. Tuttavia, la bozza di risoluzione appena adottata è carente sotto molti aspetti ed è profondamente preoccupante". Lo ha detto l'ambasciatore cinese all'Onu, Fu Cong, motivando l'astensione sul testo Usa. "Qualsiasi accordo postbellico deve rispettare la volontà del popolo palestinese e dare pieno spazio al ruolo vitale dell'Autorità Nazionale Palestinese, ed e' di particolare preoccupazione che la risoluzione non ribadisca esplicitamente un fermo impegno per la soluzione dei due stati, oltre a non garantire l'effettiva partecipazione delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza", ha aggiunto. Sottolineando che tuttavia, "considerando la fragile e grave situazione a Gaza, l'imperativo di mantenere il cessate il fuoco e le posizioni dei paesi della regione e della Palestina, la Cina ha deciso di non votare contro".
Onu, dopo risoluzione su Gaza si passi a fase 2 del piano Usa
"L'adozione della risoluzione su Gaza da parte del Consiglio di Sicurezza rappresenta un passo importante nel consolidamento del cessate il fuoco, che il segretario generale Antonio Guterres incoraggia tutte le parti a rispettare. È ora essenziale tradurre lo slancio diplomatico in misure concrete e urgenti sul campo". Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. "L'Onu si impegna a svolgere il ruolo affidatogli nella risoluzione - ha aggiunto - e Guterres sottolinea l'importanza di procedere verso la fase 2 del Piano Usa, che porti a un processo politico per il raggiungimento della soluzione a due Stati".