Gaza, il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva il piano di pace di Trump: cosa prevede
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È arrivato il via libera al Palazzo di Vetro al piano di pace per Gaza: con l'astensione di Russia e Cina e 13 voti a favore, è passata al primo tentativo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la risoluzione proposta dagli Stati Uniti. Il testo approvato dalle Nazioni Unite dà così luce verde al piano di pace di Donald Trump per la Striscia, e in particolare autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l'enclave palestinese che dovrà anche disarmare Hamas.
Quello che devi sapere
Onu: “Adesso si passi alla fase 2”
"L'adozione della risoluzione su Gaza da parte del Consiglio di Sicurezza rappresenta un passo importante nel consolidamento del cessate il fuoco, che il segretario generale Antonio Guterres incoraggia tutte le parti a rispettare. È ora essenziale tradurre lo slancio diplomatico in misure concrete e urgenti sul campo”, ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. "L'Onu si impegna a svolgere il ruolo affidatogli nella risoluzione e Guterres sottolinea l'importanza di procedere verso la fase 2 del Piano Usa, che porti a un processo politico per il raggiungimento della soluzione a due Stati".
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I nodi cruciali del piano di Trump
In effetti dall’approvazione del piano Trump dipendeva l'avvio della fase due del processo di pace, quella considerata più difficile: lo scambio dei prigionieri e il parziale ritiro dell'Idf dalla Striscia. Sul voto pesava l'incognita del possibile veto della Cina e della Russia: Mosca nei giorni scorsi aveva presentato una bozza alternativa che non menzionava la smilitarizzazione di Gaza, si opponeva alla permanenza di Israele oltre la linea gialla, non citava il Board of Peace per l'amministrazione transitoria dell'enclave presieduto dallo stesso Trump e affidava al segretario generale dell'Onu il compito di valutare le "opzioni per il dispiegamento della Forza internazionale di stabilizzazione”.
Chi è a favore e chi contro
Sebbene la linea della Russia fosse condivisa anche dalla Cina e dall'Algeria, a premere per il rapido passaggio della risoluzione americana c’era anche l'Autorità Palestinese, oltre ai paesi arabo-musulmani più importanti. Questo aveva rafforzato le possibilità di approvazione del testo Usa, visto che per Mosca e Pechino sarebbe stato difficile opporsi ad un testo sostenuto dalla Palestina e dall'intera regione, oltre che da numerosi Paesi europei. Alla fine la risoluzione ha ottenuto la maggioranza dei voti del Consiglio di Sicurezza, anche grazie all’estensione di Cina e Russia.
Cosa cambia dalla precedente versione
Al fine di ottenere il via libera di Mosca e Pechino, la bozza di risoluzione era stata rinegoziata. Il testo afferma che gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza possono partecipare al cosiddetto Board of Peace - che sarà in carica sino al 31 dicembre 2027 - e che "le condizioni potrebbero finalmente essere mature per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la statualità palestinese", una volta che l'Autorità Palestinese avrà attuato un programma di riforme e la ricostruzione di Gaza sarà avanzata.
Cosa farà la forza internazionale di stabilizzazione
Per quanto riguarda la forza internazionale di stabilizzazione, questa sarà formata da Paesi prevalentemente musulmani e rimane confermato il compito di garantire un processo di smilitarizzazione di Gaza, incluso il disarmo e la distruzione delle infrastrutture militari di Hamas.
L’opposizione di Hamas al piano
Le critiche più forti alla fase 2 del piano di Trump sono arrivate da Hamas e Israele. Un gruppo di fazioni palestinesi guidate da Hamas aveva pubblicato domenica una dichiarazione contro la risoluzione, definendola un passo pericoloso verso l'imposizione di una tutela straniera sul territorio e sostenendo che la proposta serve gli interessi israeliani. Respinta inoltre qualsiasi clausola relativa al disarmo di Gaza o che leda "il diritto del popolo palestinese alla resistenza".
Le critiche di Israele
Dal canto suo il premier Benjamin Netanyahu, che è sotto pressione dai ministri di destra del suo governo, aveva ribadito che Israele resta contrario a uno Stato palestinese e aveva promesso di smilitarizzare Gaza "con le buone o con le cattive". Nel frattempo Israele deve fare i conti con le proteste contro l'evacuazione dell'avamposto illegale di Tzur Misgavi, in Cisgiordania: diversi agenti della polizia israeliana sono rimasti feriti in violenti scontri con i coloni, decine dei quali hanno cercato di barricarsi sul posto "attaccando le forze di sicurezza con il lancio di pietre e barre di ferro, e incendiando pneumatici e veicoli".
Trump: “Via libera a risoluzione è di portata storica”
Chi invece ha esultato per l’approvazione del piano è il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Congratulazioni al mondo per l'incredibile voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha riconosciuto e approvato il Board of peace, che sarà presieduto da me e includerà i leader più potenti e rispettati del mondo. Questa sarà ricordata come una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite, porterà a ulteriore pace in tutto il mondo ed è un momento di vera portata storica!”. Trump ha poi ringraziato i Paesi che hanno sostenuto la sua iniziative e ha annunciato che “i membri del Board e molti altri entusiasmanti annunci saranno fatti nelle prossime settimane".
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