Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che Hamas rilascerà domani. Lo ha riferito l’ufficio del primo ministro israeliano. Si tratta di Yarden Bibas, Ofer Calderon e Keith Siegel. In cambio, Israele libererà 90 detenuti nel quarto scambio nell'ambito dell'accordo per il cessate il fuoco di Gaza. Nella notte, Israele ha effettuato raid aerei su obiettivi Hezbollah a est del Libano. I raid hanno provocato almeno 2 morti, secondo il ministero della Salute libanese
Francia, Germania, Gb contro legge Israele su Unrwa
I ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia e Germania hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui hanno espresso preoccupazione per l'emanazione di una legge israeliana che proibisce a tutte le istituzioni statali israeliane di avere qualsiasi interazione con l'UNRWA.
Araghchi: "Guerra totale regionale se attacco a siti Iran"
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha ammonito che un attacco contro i siti nucleari di Teheran scatenerebbe una guerra totale regionale. "Sarebbe uno dei più grossi errori storici che gli Stati Uniti potrebbero commettere", ha detto in un'intervista ad al Jazeera. Si scatenerebbe "una guerra totale nella regione", ha avvertito, l'Iran risponderebbe "subito e con decisione".
Padre Arbel Yehoud ringrazia Berlino e Trump: "Vera vittoria è fine guerra"
Il padre dell'ex ostaggio israelo-tedesco Arbel Yehoud ha ringraziato ''il governo di Berlino e il presidente americano Donald Trump per aver usato la loro influenza per la liberazione degli ostaggi''. Sua figlia, ha detto in conferenza stampa, ''considerato l'inferno che ha passato è in buona salute''. Ma ''la lotta non è finita. Insieme ad Arbel, che è in buona salute e dimostra un’immensa forza mentale, continueremo a combattere finché tutti non torneranno''.
L'uomo ha anche ringraziato il governo israeliano “per aver capito, anche se molto tardi e a costo della vita di ostaggi e soldati, che non c’è altra scelta che portare a termine l’accordo, liberare gli ostaggi e porre fine alla guerra, perché questa è la vera vittoria necessaria per riabilitare la nazione e il suo popolo''.
Nasce Gruppo Aja, 9 Paesi a sostegno dell'arresto Netanyahu
Nove Paesi hanno deciso di fare fronte comune per sostenere l'arresto del premier israeliano Benjamin Netanyahu, richiesto della Corte penale internazionale (Cpi), e l'embargo alla vendita di armi a Israele. A dare vita al 'Gruppo dell'Aja' sono stati Belize, Bolivia, Cuba, Colombia, Honduras, Malesia, Namibia, Senegal e Sudafrica. "Non possiamo restare indifferenti di fronte alla perdita di vite" umane "per le azioni genocide di Israele, la potenza occupante" della Palestina, si legge in una dichiarazione congiunta dei 9 paesi diffusa oggi all'Aja, sede della Cpi, "invitiamo tutti gli altri Paesi ad adottare i provvedimenti necessari a porre fine all'occupazione israeliana dello Stato di Palestina".
Ex ostaggio Emily a Starmer: prigionia in una sede Unrwa
"A Gaza sono stata tenuta prigioniera in una struttura dell'Unrwa (agenzia dell'Onu per i palestinesi) e nonostante fossi ferita non ho ricevuto cure mediche". Lo ha detto in una conversazione telefonica con il primo ministro britannico Keir Starmer, l'ex ostaggio anglo-israeliano Emily Damari, liberata nei giorni scorsi da Hamas.
Media: "Israele e Hezbollah trattano scambio di prigionieri"
Una ricercatrice e giornalista israelo-russa, accusata di essere "una spia a favore di Israele" e per questo fatta prigioniera in Iraq quasi due anni fa da milizie sciite filo-iraniane, potrebbe rientrare nello scambio di ostaggi tra Iraq, Hezbollah e Israele. Lo riferiscono media libanesi, secondo cui nelle ultime ore si sono intensificati i contatti tra le parti per la liberazione di una serie di prigionieri libanesi di Hezbollah in carcere in Israele in cambio del rilascio di Elisabeth Tsurkov. La giovane ricercatrice era stata sequestrata a Baghdad nel marzo 2023. E di lei da allora si sono perse le tracce. I media riferiscono della garanzia data da fonti irachene dell'esistenza in vita di Tsurkov.
Hezbollah: "Condoglianze e congratulazioni per la morte di Deif"
Hezbollah porge "le sue più sentite condoglianze e congratulazioni per il martirio del comandante delle Brigate Qassam Mohammad Deif e di un gruppo di suoi compagni anziani tra i membri del Consiglio militare". Lo riferisce Al Jazeera online, secondo cui, nel suo account Telegram, Hezbollah ha inoltre espresso "orgoglio per questi onorevoli leader che sono rimasti sul campo di battaglia fino ai loro ultimi momenti". Le Brigate Qassam, l'ala armata di Hamas, hanno confermato ieri che il comandante è stato ucciso, l'anno scorso, aggiungendo che altri sei membri del consiglio militare del gruppo sono morti insieme a Deif.
Madre Emily Damari: "Era in ostaggio di Hamas in struttura Unrwa"
La cittadina israelo-britannica Emily Damari era tenuta in ostaggio da Hamas in una delle strutture dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato la madre di Emily Damari, Mandy, in un colloquio con il primo ministro britannico Keir Starmer, che ha ringraziato ''per l'aiuto fornito per riportare Emily a casa''. E' quanto si legge sull'account di 'X' di Mandy Damari.
"Hamas ha tenuto Emily nelle strutture dell'Unrwa e le ha negato l'accesso alle cure mediche dopo averle sparato due volte", ha detto Mandy Damari a Starmer. "E' un miracolo che sia sopravvissuta e adesso dobbiamo portare aiuti agli ostaggi rimasti" nella Striscia di Gaza, ha aggiunto la donna.
Kallas: "Dispiegata missione Ue a valico Rafah"
L'Unione Europea ha dispiegato la sua missione di assistenza al valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto. Lo ha annunciato il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas.
Questa missione civile “sosterrà il personale di frontiera palestinese e consentirà il trasferimento delle persone fuori da Gaza, comprese quelle che necessitano di cure mediche”, ha scritto in un post su X.
Martedì incontro Statale Milano: "Basta odio per Israele"
Martedì 4 febbraio alle ore 16, all'Università Statale di Milano si terrà l'evento "Vogliamo Studiare!" organizzato dall'Unione Giovani Ebrei d'Italia (UGEI), Studenti per Israele, Studenti per le Liberta', Siamo Futuro Milano e Studenti Liberali. L'incontro nell'aula 435 della sede di via Festa del Perdono rappresenta un'occasione per ribadire l'importanza della libertà di espressione e del confronto civile nelle università italiane in un contesto accademico sempre più segnato da tensioni e intolleranza. "Contro le occupazioni violente e l'odio per Israele, racconteremo il nostro viaggio in Israele, condividendo esperienze e riflessioni, e apriremo uno spazio di dialogo per rispondere alle domande di tutti i partecipanti", spiegano gli organizzatori. L'evento vedrà la partecipazione di Pietro Balzano, autore del Manifesto Nazionale per il Diritto allo Studio, di David Fiorentini dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia, di Filippo Leon di Siamo Futuro e di Matteo Gallera di Studenti per le Liberta'. L'incontro sara' anche un momento per ricordare Luca Palmegiani (il giovane di FI che si è tolto la vita), il cui impegno per la libertà di pensiero e per un'università aperta al dialogo, sottolineano gli organizzatori, "rimane un punto di riferimento per tutti noi". "Le università devono essere luoghi di conoscenza, dibattito e rispetto reciproco. Con questo evento vogliamo ribadire che nessuno studente dovrebbe sentirsi intimorito nell'esprimere le proprie idee", conclude la nota.
L'Oms chiede a Israele che feriti e malati lascino Gaza
L'Organizzazione Mondiale della Sanita' ha chiesto al governo israeliano di consentire l'evacuazione di persone gravemente malate e ferite a Gaza, tra cui 2.500 bambini. Il rappresentante dell'Oms nei territori palestinesi, Rik Peeperkorn, ha dichiarato in videoconferenza da Gerusalemme che ci sono tra i 12.000 e i 14.000 palestinesi che hanno bisogno di essere evacuati da Gaza per motivi medici. Come primo passo, ha annunciato che 50 pazienti dovrebbero essere evacuati questo sabato attraverso il valico di Rafah, che collega Gaza all'Egitto. Si tratta della prima evacuazione di feriti e malati attraverso questo valico dallo scorso maggio, quando l'esercito israeliano ha fatto irruzione nella città, che è stata oggetto di numerosi ordini di evacuazione e che è stata completamente distrutta, come hanno potuto verificare le organizzazioni umanitarie giunte sul posto negli ultimi dieci giorni, in coincidenza con il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Peeperkorn ha affermato che è necessario ripristinare il sistema in vigore prima del conflitto, che consentiva di dirottare i pazienti da Gaza verso la Cisgiordania e Gerusalemme Est e, in casi molto gravi che non potevano essere curati in nessuno dei due luoghi, anche verso l'Egitto o altri Paesi della regione. Le evacuazioni sono state frammentarie nei 15 mesi di ostilità e lo specialista ha affermato che se continuassero al ritmo attuale ci vorrebbero circa dieci anni per far uscire i pazienti in difficoltà.
Hamas: "Valico Rafah riaprirà domani dopo rilascio ostaggi e detenuti"
Il valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza riaprirà domani, dopo il rilascio da parte di Hamas dei tre ostaggi Ofer Kalderon, Keith Siegel e Yarden Bibas, e la scarcerazione di 90 detenuti palestinesi. Lo spiega un funzionario di Hamas all'Afp a condizione di anonimato.
"I mediatori hanno informato Hamas che Israele ha approvato l'apertura del valico di Rafah domani, sabato, dopo il completamento del quarto lotto di scambio di prigionieri", ha affermato il funzionario di Hamas. Una fonte ben informato ha aggiunto che l'evacuazione dei feriti avverrà al valico "come previsto dall'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi a Gaza".
Strada tra Libano e Siria interrotta da un raid israeliano
La strada principale nella valle libanese della Bekaa che collega il Libano alla Siria è stata interrotta dall'aviazione israeliana all'altezza di Tfayl. Lo riferisce il quotidiano libanese l'Orient le Jour online, secondo cui un missile lanciato da un caccia israeliano ha scavato nella strada un cratere profondo sette metri e largo dieci metri e ha danneggiato i pali della luce e i cavi che collegano i due Paesi.
Media: "Rilascio ostaggi avverrà domani mattina presto"
Avverrà ''domani mattina presto'' il rilascio dei tre ostaggi che Hamas libererà in cambio di 90 detenuti palestinesi, come prevede l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Jerusalem Post.
Media: "Il 23 febbraio l'addio a Nasrallah e Safieddine"
Il 23 febbraio gli Hezbollah libanesi dovrebbero dare a Beirut l'ultimo saluto al loro leader storico, Hassan Nasrallah. A riferirlo sono media iraniani. In assenza di conferme da parte del Partito di Dio, altri media arabi affermano che quel giorno dovrebbe esserci l'ultimo saluto anche per Hashem Safieddine, considerato il possibile 'erede' di Nasrallah ma ucciso lo scorso ottobre, pochi giorni dopo la morte - il 27 settembre scorso - dello storico segretario generale del Partito di Dio in un raid aereo israeliano nella periferia sud di Beirut.
Hamas: "Valico di Rafah riapre domani dopo quarto scambio"
Il valico di frontiera di Rafah, tra Gaza e l'Egitto, riaprirà sabato dopo il quarto scambio di ostaggi e prigionieri previsto dall'accordo di tregua. Lo hanno riferito fonti di Hamas. Prima che Israele disponesse la chiusura del lato palestinese, nel maggio scorso, Rafah era un punto di ingresso vitale per gli aiuti umanitari a Gaza. "I mediatori hanno informato Hamas che Israele ha approvato l'apertura del valico di Rafah domani, dopo il completamento del quarto scambio di prigionieri", ha dichiarato il funzionario di Hamas. I primi ad attraversare la frontiera saranno alcuni pazienti bisognosi di cure in Egitto. Sulla base dell'intesa, ogni giorno dovrebbero passare 300 malati e feriti, sotto la supervisione dei 18 membri della missione di monitoraggio europea Eubam, tra cui carabinieri italiani e militari di Spagna e Francia, riattivata lunedì.
Padre soldatessa Berger ringrazia Trump per rilascio figlia
Shlomi Berger, il padre della soldatessa Agam Berger liberata ieri da Hamas, ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il rilascio della figlia. "Grazie, grazie per la vostra cura e per averci fatto fare a tutti la cosa giusta", ha dichiarato in inglese. "Non dimenticheremo mai il vostro aiuto, la vostra generosità e la vostra leadership, Dio benedica gli Stati Uniti d'America", ha dichiarato l'uomo.
La madre Meirav Berger ha invece voluto dire "grazie al creatore del mondo, alla nazione di Israele e al mondo ebraico, a coloro che sono stati al nostro fianco e ci hanno avvolto in un amore infinito e hanno rovesciato ogni roccia per riportare a casa la nostra Agam".
Egitto, proteste a valico Rafah contro piano Trump trasferimento palestinesi
Proteste in Egitto, vicino al valico di Rafah. Centinaia di egiziani si sono radunate qui, a ridosso del confine con la Striscia di Gaza, per contestare il controverso piano rilanciato dal presidente americano Donald Trump per il trasferimento in Egitto e Giordania dei palestinesi di Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. La tv egiziana Al-Qahera News ha diffuso immagini che mostrano centinaia di persone armate di bandiere egiziane e palestinesi vicino al valico di Rafah. Nei giorni scorsi il presidente egiziano Abdel-Fatah al-Sisi ha bollato come "intollerabile" e come una "ingiustizia la deportazione" dei palestinesi. "Non possiamo partecipare", ha detto.
Francia, Gb e Germania: "Israele garantisca lavoro Unwra"
Regno Unito, Francia e Germania hanno ribadito la loro "grave preoccupazione" per l'attuazione da parte di Israele di una legge che proibisce qualsiasi contatto tra i suoi funzionari e l'Unwra, l'agenzia dell'Onu di sostegno ai rifugiati palestinesi. "Esortiamo il governo di Israele a lavorare con i partner internazionali, tra cui l'ONU, per garantire la continuità delle operazioni", si legge in una dichiarazione congiunta di Londra, Parigi e Berlino, pubblicata dal governo britannico.
Tajani, i nostri carabinieri stanno arrivando a Rafah
"Stanno arrivando i nostri carabinieri a Rafah quindi già io spero di poterli incontrare Ashtod" a inizio febbraio "quando vado per accogliere le navi italiane che portano beni alimentari e non con i 15 tir del progetto Food for Gaza". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del business forum Serbia-Italia in corso a Belgrado. "Nelle prossime ore dovrebbero passare già le prime persone da Rafah, i primi malati. Questo è un fatto positivo, che si vada verso la seconda fase". "I nostri carabinieri sono sempre una garanzia di stabilità, sono ben accolti sia da israeliani che da palestinesi. Hanno già esperienza perché hanno addestrato la polizia palestinese. Stanno addestrando la polizia palestinese a Gerico. Ci sono stati chiesti altri 200 carabinieri dall'amministrazione americana per formare la polizia dell'autorità nazionale palestinesi". "Intanto continuiamo a lavorare anche per ospitare a Torino e a Roma più di 20 bambini palestinesi malati di tumore". "Seguiamo con grande attenzione tutto questo, ma il fatto che già cominci la nostra missione militare è un fatto molto importante. I carabinieri sono una garanzia di equilibrio e di stabilità così come lo sono qui al confine tra Serbia e Kosovo e così lo saranno a Rafah". (ANSA).