
Gaza, migliaia di palestinesi sfollati tornano nel nord della Striscia. FOTO
L'apertura del valico è stata alle 7 ora locale, quando i gazawi hanno potuto iniziare il proprio esodo solo a piedi. I veicoli si sono potuti spostare verso nord dopo un'ispezione a partire dalle 9 ora locale, le 8 in Italia. "Chi è arrivato ci dice che manca l'acqua, l'elettricità, il cibo, le medicine. Le strade non esistono più e quindi mancano i punti di riferimento", racconta un palestinese. "Il ritorno degli sfollati è una vittoria per il nostro popolo", ha affermato Hamas

RITORNO AL NORD
- Sono più di 200mila gli sfollati palestinesi che, solo nelle prime ore dopo l'apertura del valico, hanno fatto ritorno a piedi nel nord di Gaza. L’esodo, come riferito da un funzionario del ministero dell’Interno di Hamas, è iniziato alle 7 ora locale, quando i gazawi hanno potuto iniziare a muoversi solo a piedi. I veicoli si sono potuti spostare verso nord dopo un'ispezione dalle 9 ora locale, le 8 in Italia

ESODO A PIEDI
- All’apertura del valico "i palestinesi sfollati hanno cominciato ad affluire lungo la strada Al Rashid attraverso la parte occidentale del checkpoint di Netzarim verso la città di Gaza e la parte settentrionale" della Striscia di Gaza, ha affermato il funzionario di Hamas

NECESSARIE TENDE E ROULOTTE
- Il fiume di persone che tornano verso quel che resta delle loro case è stato immortalato dalle fotografie dei media internazionali. Il governo di Gaza ha impiegato "più di 5.500" persone per "agevolare il ritorno degli sfollati" a Gaza City e nel nord. Secondo le stime del governo, la popolazione di Gaza City e del nord avrà bisogno di 135.000 tende e roulotte per tornare alle proprie case distrutte

HAMAS: "VITTORIA PER NOSTRO POPOLO"
- "Il ritorno degli sfollati è una vittoria per il nostro popolo e segnala il fallimento e la sconfitta dei piani di occupazione e sfollamento", ha affermato Hamas mentre migliaia di cittadini di Gaza si riversavano verso nord

JIHAD ISLAMICA ESULTA
- Il ritorno dei palestinesi a nord della striscia è un segno positivo anche per l'alleato di Hamas, la Jihad islamica, che l'ha definito una "risposta a tutti coloro che sognano di sfollare il nostro popolo"

BEN GVIR: "ACCORDO INCOSCIENTE"
- Di parere opposto il leader israeliano di ultradestra Itamar Ben Gvir. Le immagini che emergono da Gaza di decine di migliaia di palestinesi che tornano nella parte settentrionale della Striscia attraverso il corridoio Netzarim sono "un'altra parte umiliante" dell'accordo “incosciente” di cessate il fuoco-rilascio degli ostaggi, ha detto

BEN GVIR: "RESA TOTALE"
- "Non è questa la 'vittoria totale', è questa la resa totale", ha scritto Ben Gvir su X. Il politico di estrema destra, che si è dimesso dal governo in opposizione all'accordo sugli ostaggi, ha affermato che "gli eroici soldati dell'Idf non hanno combattuto e dato la vita nella Striscia" solo perché i palestinesi tornassero a nord. "Dobbiamo tornare in guerra e distruggere!"

"NIENTE ACQUA O MEDICINE"
- Mohammed Almajdalawi, 47 anni, è uno degli sfollati durante la guerra a Sud di Gaza nel campo di Deir al-Balah. "Molti di noi - ha raccontato all’Ansa - si stanno muovendo per tornare al Nord, ma chi è arrivato ci dice che manca l'acqua, l'elettricità, il cibo, le medicine. Ci raccontano che le strade non esistono più e quindi mancano i punti di riferimento”

SFOLLATI: "COME ESSERE IN TRAPPOLA"
- Mohammed Almajdalawi parla italiano, quanto serve per farsi capire, perché è un volontario dell'Acs, Associazione di cooperazione e solidarietà, una ong italiana. “E' difficile anche costruire una tenda provvisoria - ha detto - Le case sono state distrutte e chi è andato per cercare i propri familiari sepolti dalle macerie non li ha trovati: i resti sono stati divorati dai cani. E' come essere in trappola anche perché dal Nord, prima di una settimana, non si può tornare al Sud. Ma abbiamo bisogno di tornare"

I CAMION DI AIUTI
- Intanto, come riferito dall'Ufficio stampa del governo egiziano, 155 camion di aiuti sono entrati attraverso i valichi di Al-Awja e Kerem Abu Salem, in preparazione di un loro ingresso nella Striscia di Gaza" attraverso i passaggi rispettivamente di Nitzana e Kerem Shalom