Guerra MO, Israele: “Accordi violati, niente ratifica”. Hamas: “Rispetteremo patti”. LIVE

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L'accordo per la tregua a Gaza è arrivato dopo quasi 470 giorni di guerra e almeno 46.700 morti nella Striscia. Ma, secondo l'ufficio del primo ministro israeliano Netanyahu, “Hamas ha rinnegato parti dell'accordo. Il gabinetto non si riunirà finché i mediatori non comunicheranno che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell'accordo”. La risposta di Hamas tramite Izzat al-Rashak: “Impegnati a rispettare l’accordo”

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Sarebbero almeno 73 le persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gaza dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo rende noto la Protezione Civile di Gaza. L'accordo per la tregua a Gaza è arrivato dopo quasi 470 giorni di guerra e almeno 46.700 morti nella Striscia. Il cessate il fuoco prenderà il via da domenica, con Hamas che dovrà iniziare a rilasciare 33 ostaggi vivi. 

La convalida dell'intesa era prevista per oggi dal governo israeliano, ma Netanyahu accusa Hamas di tentare di ritrattare all'ultimo i termini dell'accordo cercando di decidere i prigionieri palestinesi da rilasciare. L'ufficio del primo ministro israeliano ha diffuso una nota in cui afferma che "Hamas ha rinnegato parti dell'accordo raggiunto con i mediatori e Israele nel tentativo di estorcere concessioni dell'ultimo minuto. l gabinetto israeliano non si riunirà finché i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell'accordo". La risposta di Hamas tramite Izzat al-Rashak: “Impegnati a rispettare l’accordo”



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Mosca chiede a Hamas “rilascio prioritario” ostaggio russo

La Russia ha chiesto a Hamas il "il rilascio prioritario" del cittadino russo-israeliano Alexander (Sasha) Trufanov, tra gli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo sottolinea il ministero degli Esteri, riferendo di un colloquio telefonico avvenuto ieri tra il vice ministro e inviato speciale per il Medio Oriente, Mikhail Bogdanov, e il vice presidente del Politburo di Hamas, Musa Abu Marzuk. Trufanov è apparso in ben quattro video diffusi dalla Jihad islamica in cui chiedeva al governo israeliano di accettare un accordo per il rilascio degli ostaggi, ricordandogli l'obbligo ebraico di liberare tutti i prigionieri.

Protezione Civile: 73 morti a Gaza dopo annuncio tregua

Almeno 73 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gaza dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo rende noto la Protezione Civile di Gaza.

Famiglie: "Solo Netanyahu responsabile se accordo crolla"

Le famiglie degli ostaggi del Forum Haim, facendo riferimento all'annuncio dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu secondo cui "Hamas ritratta le sue intese", hanno affermato che "né Hamas né Ben Gvir, ma Benyamin Netanyahu, sarà responsabile di qualsiasi ulteriore ostacolo al ritorno degli ostaggi". Secondo le famiglie, "l'accordo deve essere avviato immediatamente in tutte le sue fasi".

Iran: “Tregua a Gaza grazie alla simpatia verso la resistenza”

Il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza "è il risultato della simpatia del popolo di Gaza nei confronti della resistenza e della loro opposizione alle deportazioni forzate dei palestinesi". Lo afferma il ministero degli Esteri iraniano in un comunicato riguardo alla tregua a Gaza, dove Teheran esprime congratulazioni "alla nazione palestinese e ai sostenitori della Resistenza nel mondo", riferisce Mehr. "Questi crimini sono stati commessi con il duplice scopo di cancellare la Palestina e di distruggere lo spirito di resistenza", aggiunge la nota, in riferimento agli attacchi di Israele contro Gaza a partire dal 7 ottobre del 2023.

Hamas: “Impegnati a rispettare l'accordo di tregua”

Un membro dell'ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rashak, facendo riferimento all'annuncio dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, secondo cui l'organizzazione terroristica "ritorna sui propri accordi", ha affermato che "Hamas è impegnata a rispettare l'accordo".

Slitta riunione governo Israele per voto su accordo a Gaza

L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha diffuso una nota in cui afferma che "Hamas ha rinnegato parti dell'accordo raggiunto con i mediatori e Israele nel tentativo di estorcere concessioni dell'ultimo minuto. Il gabinetto israeliano non si riunirà finché i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell'accordo".

Unicef: “Bene tregua a Gaza. Aumentare subito aiuti umanitari”

"L'Unicef accoglie con favore l'annuncio di un accordo di cessate il fuoco tra le parti in conflitto nella Striscia di Gaza. Si tratta di un accordo atteso da tempo per i bambini e le famiglie di Gaza, che hanno sopportato più di un anno di bombardamenti e privazioni, e per gli ostaggi a Gaza e le loro famiglie in Israele, che hanno sofferto così tanto". Lo ha detto la direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell, si legge in una nota. "La guerra ha imposto un tributo orribile ai bambini di Gaza: ha provocato almeno 14.500 morti, altre migliaia di feriti, circa 17.000 non accompagnati o separati dai loro genitori e quasi 1 milione sfollati dalle loro case. La portata dei bisogni umanitari è enorme e l'Unicef e i suoi partner sono pronti ad aumentare la propria risposta. Il cessate il fuoco deve finalmente dare agli attori umanitari l'opportunità di attuare in sicurezza la massiccia risposta all'interno della Striscia di Gaza, di cui c'è un disperato bisogno. Ciò include l'accesso senza ostacoli per raggiungere tutti i bambini e le famiglie con cibo e nutrizione essenziali, assistenza sanitaria e supporto psicosociale, acqua potabile e servizi igienici, istruzione e apprendimento, nonché assistenza in denaro e la ripresa delle operazioni di trasporto commerciale", prosegue la nota dell'Unicef. "Con il crollo dei servizi essenziali in tutta Gaza, dobbiamo agire con urgenza per salvare vite umane e aiutare i bambini a riprendersi" (...). "È imperativo che le parti aderiscano pienamente al cessate il fuoco e consentano il necessario livello di aiuti nella Striscia di Gaza attraverso tutti i punti di ingresso sicuri (...). Inoltre, l'Unicef esorta con forza le parti a portare avanti con urgenza una risoluzione politica duratura che dia priorità ai diritti e al benessere di questa e delle future generazioni di bambini. La guerra a Gaza è già costata molto ai bambini. Dobbiamo agire ora e lavorare insieme per un futuro migliore per tutti i bambini", conclude la nota.

Custode Terra Santa: "Ad annuncio tregua segua realizzazione"

"All'ufficializzazione segua, adesso, anche la realizzazione. Voglio sperare che da domenica si comincino realmente a liberare ostaggi e prigionieri e che, da qui, prenda avvio un percorso, sicuramente lungo, di stabilizzazione per rendere Gaza nuovamente vivibile e, al tempo stesso, governabile". Lo ha detto al Sir il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, commentando l'accordo raggiunto tra Israele e Hamas per una tregua e il rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi. Accordo che, afferma, "ha trovato ulteriore spinta dall'elezione di Donald Trump. Vedremo se questo cambio di passo segnerà anche una nuova fase politica a livello di governo israeliano". Per il Custode "è importante che, in questa fase, i due contendenti non vengano lasciati soli. La Comunità internazionale, che ha brillato per la sua assenza in questi lunghi mesi di guerra, ora deve far capire a tutti che esiste ancora e che mantiene una capacità costruttiva". Tuttavia, avverte padre Patton, "la tregua a Gaza non deve diventare il pretesto per fare della Cisgiordania una nuova Gaza". Parole che suonano come un monito anche ai "gruppi radicali palestinesi attivi attualmente in Cisgiordania", invitati a fare tesoro di quanto accaduto a Gaza in questi mesi di guerra. La speranza è che "l'effetto della tregua a Gaza abbia un risvolto positivo anche in Cisgiordania". Il pensiero del Custode corre anche alle famiglie degli ostaggi israeliani: "l'accordo può essere un'apertura alla speranza dopo lunghi mesi di tentativi vanificati di liberare queste persone. Ma - precisa il frate - sarebbe il caso che le parti in causa, da questa vicenda terribile e dolorosissima, imparassero che non si può più andare avanti così, perché proseguire significherà aggiungere sofferenza alla sofferenza, paura alla paura e incertezza sul futuro all'incertezza sul futuro". "Se si vuole garantire un futuro a tutti, l'unica via d'uscita è l'accettazione reciproca - prosegue padre Patton -. Questo lo hanno detto anche le famiglie degli ostaggi, penso alla testimonianza di Rachel Goldberg-Polin, madre di Hersh, ostaggio ucciso durante la detenzione a Gaza, e molti pensatori che vivono in Israele. È la posizione realistica di persone che, nella sofferenza, hanno maturato un'idea diversa: dalla sofferenza condivisa e riconosciuta può venire una via all'accettazione reciproca". Un aspetto importante dell'accordo riguarda gli aiuti umanitari da destinare alla popolazione di Gaza. Al riguardo, il Custode mette in guardia dal rischio che "gli aiuti diventino oggetto di saccheggi e ruberie compiute da bande armate. Per evitarlo è necessario dare a Gaza una qualche forma di governabilità, un minimo di struttura, sia amministrativa che di polizia". "La popolazione - rimarca padre Patton - è allo stremo, per questo motivo bisogna che ci sia qualcuno che non solo permetta l'ingresso dei camion, ma che li accompagni e gestisca una distribuzione ordinata dei beni che i camion portano. In una fase del genere potrebbero essere le Nazioni Unite o corpi internazionali sul modello dell'Unifil in Libano, capaci di guadagnarsi la fiducia della popolazione e di evitare che la tregua venga sabotata da quelli che, da una parte o dall'altra, ancora non hanno capito che bisogna cambiare sistema".

Il Messico accoglie con favore la tregua a Gaza

Il governo messicano si è unito alla comunità internazionale nel salutare l'accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas e ha espresso la speranza che si compiano progressi verso una soluzione definitiva al conflitto. In un messaggio sui social media, il ministero degli Esteri ha sottolineato che il Paese accoglie con favore l'annuncio del rilascio degli ostaggi e che ritiene necessario garantire un accesso "rapido" agli aiuti umanitari per la popolazione palestinese e la ricostruzione e lo sviluppo della Striscia di Gaza. "Il Messico spera che una fine sostenibile delle ostilità si estenda alla regione e crei le condizioni che porteranno a una soluzione completa e definitiva del conflitto, sulla base della premessa di due Stati", si legge nella dichiarazione.

Calenda: “Tregua fragile, si rischia dopo rilascio ostaggi”

"La tregua è fragilissima e non risolve il problema. Il governo israeliano ha un problema di spinta ad andare avanti dato che al suo interno si regge molto sulla destra oltranzista. Per questo credo che non sarà una tregua stabile ma rischierà di degenerare dopo il rilascio degli ostaggi. L'intervento nella Striscia di Gaza era giustificato dai fatti del 7 ottobre ma quando hai una potenza militare così squilibrata hai anche il dovere di non esercitare quello che viene chiamato eccesso di legittima difesa. È vero che Hamas si copriva dentro gli ospedali ma non per questa ragione puoi bombardare gli ospedali". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda ad Agorà.

Cina: "Sostegno a piena attuazione ad accordo Israele-Hamas"

La Cina accoglie con favore "l'accordo sul cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri a Gaza, sperando che l'intesa possa essere implementata in modo efficace per raggiungere un cessate il fuoco completo e permanente nella regione". E' il commento del portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun, in risposta all'accordo tra Israele e Hamas ufficializzato ieriì. Guo ha anche aggiunto che "la Cina sostiene la completa attuazione dell'accordo e continuerà a compiere sforzi positivi per fornire aiuti umanitari a Gaza e ad assistere la ricostruzione postbellica".

Khamenei: “La resistenza ha costretto i sionisti al ritiro”

"Tutti capiranno che è stata la pazienza del popolo e la fermezza della Resistenza Palestinese e del Fronte di Resistenza a costringere il regime sionista alla ritirata". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, in un messaggio pubblicato su X, dopo l'annuncio dell'accordo per una tregua nella Striscia di Gaza. "Sarà scritto sui libri che una volta c'è stata una folla che ha ucciso migliaia di donne e bambini a Gaza", ha scritto Khamenei, aggiungendo l'hashtag "Gaza è vittoriosa”.


Voli da Turchia a Siria riprendono il 23 gennaio dopo 14 anni

I voli dalla Turchia alla Siria riprenderanno il 23 gennaio, dopo una pausa di circa 14 anni, con tre collegamenti aerei settimanali tra Istanbul e Damasco operati dalla compagnia di bandiera turca, Turkish Airlines. "Stiamo tornando a Damasco! Inizieremo i nostri voli per Damasco giovedì 23 gennaio con tre collegamenti a settimana", ha annunciato sui suoi profili social il direttore generale della Turkish Airlines, Bilal Eksi. Consultando il sito della compagnia, è possibile vedere che sono già tutti occupati i posti del primo volo che partirà da Istanbul il 23 gennaio alle 9 ora locale (le 7 in Italia) con arrivo previsto a Damasco alle 11. I biglietti dei voli in programma successivamente, a partire dal 28 gennaio, hanno al momento un prezzo che varia da 10.500 lire turche a poco più di 30mila, da circa 290 euro a 825 euro. L'annuncio della ripresa dei voli dalla Turchia alla Siria, interrotti a partire dal 2011 dopo l'inizio della guerra civile, è arrivato in seguito alla prima visita ufficiale ad Ankara da parte del ministro degli Esteri del governo di transizione siriano, Asaad Hassan al-Shaybani, che ha incontrato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e una delegazione di ministri.

Pasdaran: "Tregua a Gaza è una sconfitta per Israele"

Le Guardie della rivoluzione iraniana hanno accolto il cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas come una "vittoria" per i palestinesi e una "sconfitta" per Israele. "La fine della guerra e l'imposizione di un cessate il fuoco... è una chiara vittoria e una grande vittoria per la Palestina e una sconfitta ancora più grande per il mostruoso regime sionista", affermano i Pasdaran in una dichiarazione.

Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Che cosa prevede e cosa succede adesso

Dopo lunghe trattative, è stata siglata l’intesa per un cessate il fuoco a Gaza. L’accordo, in base a quanto comunicato dal primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani, prevede che la tregua inizi domenica 19 gennaio. Secondo quanto emerso finora, in una prima fase lunga 42 giorni saranno liberati 33 ostaggi israeliani e circa mille detenuti palestinesi. Ecco quali sono i principali punti previsti e che cosa succederà adesso nella Striscia.

Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza

I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra. LE FOTO 

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco  del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i  riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non  si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche   tentativo è stato  fatto. L'APPROFONDIMENTO

Gaza, 7 morti stanotte in due attacchi israeliani

La Protezione civile della Striscia di Gaza ha segnalato stamattina sette morti in due attacchi israeliani, poche ore dopo l'annuncio di una tregua che entrerà in vigore domenica tra Hamas e lo Stato ebraico dopo oltre 15 mesi di guerra. Il bombardamento di una casa nel quartiere Rimal della città di Gaza ha provocato cinque morti e oltre 10 feriti, secondo fonti palestinesi. Nel centro cittadino altre due persone sono morte in un raid che ha preso di mira un edificio. Ieri sera la Protezione civile della Striscia di Gaza aveva segnalato 20 morti in tre diversi attacchi israeliani, avvenuti dopo che il Qatar e gli Stati Uniti avevano annunciato un accordo per un cessate il fuoco nell'enclave palestinese. 

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