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Guerra Medio Oriente, Idf: ucciso capo dell'intelligence Hezbollah per la Siria

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Guerra in Medioriente, Idf: evacuare le città in Libano
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Guerra in Medioriente, Idf: evacuare le città in Libano
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Israele ha dichiarato di aver ucciso il capo dell'intelligence di Hezbollah per la Siria in un raid su Damasco. Il ministero di Hamas ha riferito che i soldati israeliani "continuano a bombardare e distruggere" l'ospedale a Beit Lahia. "Ci sono molti feriti tra il personale medico e i pazienti". Israele ha comunicato alle Nazioni Unite la cessazione delle proprie relazioni con l'Unrwa. L'Iran avverte che sta preparando una risposta militare contro Israele che comporterebbe l'uso di armi "più potenti"  

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Il ministero della Sanità di Gaza afferma che Israele sta bombardando l'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia nel nord di Gaza. Lo riportano i media internazionali. Il ministero ha affermato in una nota che i soldati israeliani "continuano a bombardare e distruggere" l'ospedale, colpendo tutte le sue strutture. "Ci sono molti feriti tra il personale medico e i pazienti. Il personale medico non può muoversi tra i reparti dell'ospedale e non può salvare i colleghi feriti", ha affermato il ministero.

Israele ha dichiarato di aver ucciso il capo dell'intelligence di Hezbollah per la Siria in un raid su Damasco. E ha ufficialmente comunicato alle Nazioni Unite la cessazione delle proprie relazioni con l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo ha annunciato il ministero degli Esteri israeliano dopo l'approvazione la scorsa settimana di due progetti di legge che vietano all'Unrwa di operare in Israele. 

L'Iran sta avvertendo che sta preparando una risposta militare contro Israele che comporterebbe l'uso di armi "più potenti" in risposta al recente attacco israeliano alle installazioni militari iraniane, secondo le informazioni di un funzionario egiziano riportate dal Wall Street Journal. 



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Medio Oriente, leader eliminati da Israele in un anno di guerra

Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. L'APPROFONDIMENTO

Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane

Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA

Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO

Media: "Netanyahu pronto a offrire milioni di dollari ai rapitori in cambio rilascio ostaggi"

Nel tentativo di ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu sarebbe pronto a offrire ai loro rapitori "diversi milioni di dollari" per la liberazione di ciascuno ostaggio. A riportarlo è l'emittente israeliana Canale 12 citata dal Times of Israel. Il Primo Ministro sarebbe anche pronto a garantire un 'passaggio sicuro' fuori da Gaza per i rapitori - e rispettive famiglie - che rilasciano gli ostaggi. Netanyahu avrebbe dato istruzioni in tal senso durante una consultazione sulla sicurezza tenutasi questa sera.

Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar

Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi. LEGGI QUI

Media: "Fratello di Yahya Sinwar opera come leader de facto ala militare di Hamas"

Il fratello di Yahya Sinwar, Muhammad, opera come leader de facto dell'ala militare di Hamas a Gaza, insieme a un ristretto consiglio di alti comandanti. A riferirne è l'emittente israeliana Kan, citata dal Times of Israel. 

Non c'è stata alcuna nomina formale di Muhammad Sinwar da parte di Hamas, che non ha ancora confermato la morte dell'ex capo dell'ala militare Muhammad Deif, che Israele dice di aver ucciso in un attacco aereo a luglio.

Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Usa: "Israele agisca contro coloni in Cisgiordania"

Gli Stati Uniti hanno esortato Israele a prendere provvedimenti contro la violenza dei coloni nella Cisgiordania occupata, esprimendo allarme dopo l'incendio di circa 20 auto nei pressi di Ramallah. "Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per queste e altre recenti segnalazioni di crescente violenza dei coloni estremisti nella Cisgiordania", ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Oltre all'incendio dei veicoli, Miller ha sottolineato gli attacchi dei coloni alle case, l'uccisione del bestiame palestinese e l'ostacolo alla raccolta delle olive. "E' fondamentale che il governo di Israele impedisca la violenza dei coloni estremisti e adotti misure per proteggere tutte le comunità da eventuali danni, in conformità con i suoi obblighi internazionali", ha affermato Miller.

Media: "Netanyahu pronto a offrire a Hamas milioni per ostaggi"

Negli sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas, il premier israeliano Benyamin Netanyahu è pronto a offrire ai loro rapitori "diversi milioni di dollari" per il rilascio di ogni ostaggio. Lo riporta Channel 12 citato dal Times of Israel. Il primo ministro è anche pronto - afferma il canale - a garantire un "passaggio sicuro" fuori da Gaza per i rapitori e le loro famiglie che rilasciano gli ostaggi. Netanyahu avrebbe impartito istruzioni in tal senso durante una consultazione sulla sicurezza stasera. 

Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Cosa può succedere dopo l’attacco di Israele all’Iran? Gli scenari in Medio Oriente

L’attacco condotto da Israele nella notte fra venerdì e sabato contro l’Iran potrebbe aver scongiurato l’ipotesi di una guerra totale. O almeno è quello che ritengono la maggior parte degli analisti, secondo cui la portata contenuta dell’azione - che non ha colpito strutture strategiche, petrolifere o nucleari - rientrerebbe nella strategia della risposta "forte ma non abbastanza forte da obbligare Teheran a rispondere per non sembrare debole". LEGGI L'ARTICOLO

Incontro al Cairo Hamas-Fatah, 'discusso di guerra a Gaza e di percorsi di azione nazionale'

Hamas ha avuto un incontro al Cairo con esponenti della fazione palestinese Fatah incentrati sulla guerra a Gaza e su passi in direzione di un'unità nazionale. "C'è stato un incontro con i fratelli del movimento Fatah, su generoso invito degli egiziani. Si sono discusse varie questioni di interesse nazionale, soprattutto la guerra a Gaza e percorsi di azione nazionale", ha annunciato in un messaggio l'alto esponente di Hamas Osama Hamdan.

Video Hamas, colloqui con Fatah al Cairo

Hamas ha avuto incontri con la fazione palestinese rivale Fatah al Cairo per discutere della guerra a Gaza e dei passi avanti verso un consenso nazionale. "Si è tenuto un incontro con i fratelli del movimento Fatah su generoso invito egiziano. Abbiamo discusso di varie questioni nazionali, in particolare della guerra a Gaza e dei percorsi per l'azione nazionale", ha affermato un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, in un messaggio video. 

Yahya Sinwar, chi era capo politico di Hamas e ideatore del 7 ottobre

Nato nel 1962 a Khan Yunis, è stato per 22 anni nelle carceri israeliane. Fu rilasciato nel 2011, in uno scambio tra detenuti palestinesi e il soldato Gilad Shalit. Dal 2017 era leader del movimento a Gaza mentre dall'agosto scorso ricopriva il ruolo di capo dell'ufficio politico del partito dopo l'uccisione di Ismail Haniyeh. La sua lunga fuga nei sotterranei di Gaza si è conclusa con l'operazione dell'Idf a Rafah in cui ha perso la vita, il 17 ottobre 2024, insieme ad altre due persone. CHI ERA

Mo: Idf ammettono raid su sobborgo Damasco

Le Idf, come raramente accaduto in passato, hanno ammesso di aver eseguito oggi un raid contro un sobborgo di Damasco, Sayyida Zeinab, spiegando di aver di mira infrastrutture e beni appartenenti alla divisione intelligence di Hezbollah. 

Secondo il Times of Israele, la divisione intelligence di Hezbollah era guidata da Hussein Ali Hazima, ucciso in un attacco aereo israeliano a Beirut il 4 ottobre e che aveva come obiettivo il quartier generale principale della divisione. Nell'attacco del mese scorso sono stati uccisi anche il successore designato di Hassan Nasrallah, Hashem Safieddine, così come quello che dal 2007 era il capo della divisione intelligence di Hezbollah in Siria, Mahmoud Muhammad Shahin.

Idf, ucciso capo dell'intelligence Hezbollah per la Siria

Israele ha dichiarato di aver ucciso il capo dell'intelligence di Hezbollah per la Siria in un raid su Damasco.

Ministri Esteri Egitto e Iran, stop atrocità Israele

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, e il suo omologo egiziano, Badr Abdelatty, hanno discusso gli ultimi sviluppi nella regione. Durante la conversazione telefonica - scrive l'agenzia iraniana Irna -entrambi i ministri hanno sottolineato l'urgente necessità di intensificare gli sforzi internazionali per porre fine alle atrocità commesse dal regime israeliano a Gaza e in Libano.

Hanno chiesto un cessate il fuoco immediato per impedire un'ulteriore escalation delle tensioni e che venga fornita urgente assistenza umanitaria alle popolazioni sfollate. Araghchi ha espresso le posizioni dell'Iran riguardo alla situazione regionale, condannando l'aggressione israeliana e i suoi tentativi di estendere il conflitto a tutta la regione. Ha ribadito il diritto dell'Iran a rispondere a qualsiasi atto di aggressione contro la sua integrità territoriale e la sua

sicurezza nel quadro della legittima autodifesa. Entrambe le parti hanno concordato di proseguire le consultazioni e il dialogo tra i rispettivi Paesi per affrontare le attuali sfide regionali.

Continua l'attacco di Israele su ospedale Kamal Adwan a Gaza

Prosegue l'attacco israeliano di artiglieria sull'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza. Lo rende noto 'Al Jazeera'.

"In questo momento, le forze di occupazione continuano a bombardare violentemente e distruggere l'ospedale Kamal Adwan, prendendo di mira tutte le sue parti", ha affermato il ministero della Salute in merito alla struttura medica assediata nella città di Beit Lahiya.

"Ci sono molti feriti tra il personale medico e i pazienti. Il personale medico non e' in grado di muoversi tra i reparti dell'ospedale e non e' in grado di salvare i colleghi feriti. Sembra che sia stata presa la decisione di giustiziare tutti i lavoratori che si sono rifiutati di evacuare l'ospedale", ha affermato il ministero in una dichiarazione.

Attivisti: uccisi 2 membri Hezbollah in raid su sobborgo Damasco

Almeno due membri di Hezbollah sono stati uccisi in un raid attribuito a Israele e condotto su Sayyida Zeinab, sobborgo meridionale di Damasco dove si trova un importante santuario sciita e già in passato preso di mira per la presenza di siti legati all'Iran. Lo ha indicato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione con sede in Gran Bretagna che fornisce notizie sulla Siria grazie a fonti sul territorio, secondo cui nel raid è stata colpita una casa "usata dai membri di Hezbollah e dai Guardiani della Rivoluzione". Secondo l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, il raid ha preso di mira "vari siti civili a sud di Damasco" e provocato solamente "danni materiali".

Crosetto: "Finire attacco a Gaza, destabilizza tutta la zona"

Durante l’incontro con l’omologo israeliano Gallant, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha detto di aver chiesto “di finire l’attacco a Gaza perché è uno degli elementi che portano alla destabilizzazione di tutta la zona. Sulla sicurezza dei nostri soldati avevamo già avuto assicurazioni, quelli successi nei primi giorni sono stati degli errori, abbiamo chiesto di fare in modo che non succedesse più nulla di simile verso gli italiani e tutto il contingente Unifil”. Lo ha detto lo stesso ministro Crosetto durante la registrazione della puntata di 'Cinque minuti' condotta da Bruno Vespa. “Ma la mia preoccupazione è quando si sarebbe arrivati alla pace anche per Gaza, da lì poi si può ricostruire la pace per tutta la zona” ha sottolineato. 

Siria: "Raid israeliano a sud di Damasco, nel mirino Hezbollah e Pasdaran"

Un raid aereo attribuito a Israele ha colpito un'area a sud di Damasco, dove si trovano il santuario sciita Sayeda Zeinab e gruppi filoiraniani, Hezbollah libanesi compresi. A dare notizia del raid sono stati i media ufficiali siriani. Secondo l'agenzia Sana, "intorno alle 17.18 ora locale il nemico israeliano ha lanciato un'aggressione aerea dalla direzione delle Alture del Golan", prendendo di mira "vari siti civili a sud di Damasco" e provocando "danni materiali".

Mehdi Mahfouz, che vive nell'area, ha raccontato all'agenzia Afp di aver "sentito tre esplosioni una dopo l'altra, una delle quali molto potente" e di aver poi visto "sollevarsi una colonna di fumo nero". L'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, ha riferito di almeno tre esplosioni nell'area, precisando che è stata tra l'altro colpita una casa nella zona di Sayyidah Zaynab "usata da Hezbollah e dai Guardiani della Rivoluzione", i Pasdaran iraniani.

Araghchi a omologo Egitto: "Nostro diritto rispondere a Israele"

"Il diritto dell'Iran a rispondere a qualsiasi violazione della sua sicurezza e della sua integrità territoriale nel quadro del principio di autodifesa" è stato evidenziato dal ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, nel corso di un colloquio telefonico con il suo omologo egiziano, Badr Abdelatty.

Nel corso della telefonata, riferiscono i media iraniani, i due ministri hanno sottolineato la necessità di aumentare gli sforzi internazionali per fermare "i crimini del regime sionista" contro Gaza e Libano. Allo stesso tempo hanno auspicato l'entrata in vigore di un cessate il fuoco e l'accesso immediato degli aiuti umanitari per le popolazioni. Araghchi ha anche sottolineato la necessità di un'azione "immediata ed efficace" da parte della comunità internazionale per fermare "la macchina da guerra genocida del regime sionista".

Crosetto: "Invio carabinieri in Palestina se anche Israele è d'accordo"

"Quando parlo dell'invio di carabinieri in Palestina per addestrare la polizia palestinese devono essere d'accordo tutte le parti in causa, anche Israele. Non si muoverà un carabiniere, un soldato italiano se non saranno state esperite tutte le condizioni possibili per garantirne la sicurezza. Per costruire uno Stato palestinese e portare al pace servono le forze di polizia, hanno scelto quelle italiane perchè sono le migliori per addestrare, noi siamo disposti a fare questo grande sacrificio ma i nostri devono essere totalmente sicuro". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a Cinque minuti. 

Sana: "Raid di Israele su miliziani filo-Iran a Damasco"

L'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha riferito che un raid israeliano ha preso di mira il quartiere Sayyeda Zeinab, che ospita un importante santuario sciita, nel sud di Damasco dove hanno sede miliziani di gruppi filoiraniani, tra cui gli Hezbollah libanesi. "Secondo le prime informazioni, un'aggressione israeliana ha preso di mira i dintorni di Sayyeda Zeinab", ha reso noto la Sana.

Media: "Raid israeliani nell'area della capitale siriana"

I media siriani riferiscono di esplosioni nella zona di Damasco durante un presunto attacco aereo israeliano. Secondo la radio filo-governativa Sham, i raid avrebbero preso di mira la zona di Sayyidah Zaynab, alla periferia della capitale siriana. 

Sondaggio: 65% israeliani a favore vittoria Trump

Un giorno prima delle elezioni presidenziali statunitensi, un nuovo sondaggio, pubblicato da Times of Israel, riporta che gli israeliani credono che una vittoria del candidato repubblicano Donald Trump sarebbe la cosa migliore per gli interessi di Israele. Alla domanda su chi preferissero come prossimo presidente degli Stati Uniti, quasi il 65 percento degli intervistati dall'Israel Democracy Institute ha scelto l'ex presidente degli Stati Uniti, mentre solo il 13% ha affermato di voler vedere la vicepresidente Kamala Harris vincere le elezioni. Circa il 15% afferma che non c'è differenza per Israele tra i due candidati, mentre il 7% afferma di non saperlo. Il divario tra i due candidati è ancora più netto nel campione ebraico, con il 72% che afferma di pensare che Trump sia migliore per gli interessi di Israele rispetto all'11% che ritiene che Harris sia migliore.

Unrwa a Israele: "Senza di noi aiuti a Gaza crollerebbero"

Il portavoce dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Jonathan Fowler, ha ribadito che senza la presenza e l'attività dell'ente "gli aiuti umanitari a Gaza crollerebbero", dopo la caduta dello Stato ebraico.  "Qualunque siano le statistiche utilizzate per indebolire l'Unrwa, la verità è che, senza di noi, gli aiuti umanitari a Gaza crollerebbero", ha detto Fowler all'EFE. "Questa legge e' un oltraggio perché non rispetta gli obblighi di Israele ai sensi della Carta delle Nazioni Unite, così come le passate decisioni dell'Assemblea Generale e della Corte Internazionale di Giustizia", ha aggiunto. L'ambasciatore israeliano presso l'Onu, Danny Danon, ha notificato all'organizzazione la cancellazione dell'accordo del 1967 con l'Unrwa, dopo che il parlamento israeliano la scorsa settimana ha proibito a questa agenzia di operare nel suo territorio sovrano, fattore che impedirà ai suoi lavoratori di ottenere visti o addirittura di accedere a Gaza o di attraversare posti di blocco militari nella Cisgiordania occupata. "Nonostante le prove schiaccianti che abbiamo presentato all'Onu avvalorino l'infiltrazione di Hamas nell'Unrwa, l'Onu non ha fatto nulla per correggere la situazione", ha giustificato Danon, sottolineando che Israele coopererà con altre agenzie umanitarie, ma non con coloro che "promuovono il terrorismo. 

Hamas: "Israele sta bombardando ospedale a Beit Lahia"

Il ministero della Sanità di Gaza afferma che Israele sta bombardando l'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia nel nord di Gaza. Lo riportano i media internazionali. Il ministero ha affermato in una nota che i soldati israeliani "continuano a bombardare e distruggere" l'ospedale, colpendo tutte le sue strutture. "Ci sono molti feriti tra il personale medico e i pazienti. Il personale medico non può muoversi tra i reparti dell'ospedale e non può salvare i colleghi feriti", ha affermato il ministero. 

Media: esplosioni in sobborgo di Damasco

Esplosioni sono state udite in un sobborgo meridionale di Damasco. Lo ha indicato l'agenzia ufficiale siriana Sana, mentre altri media arabi riferiscono di raid israeliani sulla zona di Sayyida Zeinab, già in passato presa di mira per la presenza di siti legati all'Iran e a Hezbollah.

Media: "Amhaz una spia al servizio di Israele, non un Hezbollah"

Media mediorientali cominciano a dare credito alle voci, sempre più insistenti sui social media, secondo cui Imaz Amhaz, il libanese rapito da Israele a nord di Beirut nei giorni scorsi, non sia un alto esponente di Hezbollah, come sostenuto da Israele, bensì una spia libanese al servizio dello stesso Stato ebraico. Secondo fonti militari israeliane, Amhaz è ora detenuto e interrogato in Israele per presunte operazioni navali contro lo Stato ebraico. Le autorità libanesi hanno, dal canto loro, avviato un'inchiesta, mentre Unifil, coinvolta nel pattugliamento delle coste libanesi, ha smentito ogni responsabilità nell'accaduto. Hezbollah ha negato ogni legame con Amhaz, circostanza confermata dal padre del "giovane capitano di marina", che aveva però a lui intestati passaporti di nazionalità diverse e Sim telefoniche di vari Paesi della regione. 

Iran cerca di ucciderlo: sotto protezione comandante base Israele

Una fonte della sicurezza israeliana ha riferito a Iran International, tv con base a Londra, che uno dei comandanti della base aerea di Navatim è stato posto sotto protezione dopo che un complotto per assassinarlo è stato sventato. Il comandante era uno dei principali obiettivi di una rete sostenuta dalla Repubblica islamica, i cui membri sono stati arrestati il ;;mese scorso dopo diversi anni di cooperazione con agenti iraniani per raccogliere informazioni su basi militari, obiettivi strategici e individui chiave da colpire. 

Telefonata fra ministri di Egitto e Iran: "Evitare un guerra"

Il ministro degli Affari esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha "confermato" in una telefonata con il collega iraniano Abbas Araghchi "che non bisogna trascinare la regione in una guerra", e ha affermato che Il Cairo "respinge tutte le misure unilaterali e provocatorie". Lo riferisce su Facebook il suo dicastero evidenziando che Abdelatty ha anche chiesto di "rafforzare le istituzioni libanesi" senza interferenze straniere. Il ministro inoltre ha "sottolineato la necessità di evitare escalation" e ha ribadito l'importanza di "instaurare la calma". Abdelatty ha poi insistito sul fatto che una guerra regionale "non servirebbe gli interessi di nessuna parte e avrebbe gravi ripercussioni sui popoli della regione".  Il ministro ha condannato "tutte le misure unilaterali e provocatorie che minacciano la sicurezza e la stabilità" e ha avvertito che queste potrebbero portare a "conseguenze disastrose". I capi delle diplomazie di Egitto e Iran due hanno anche discusso della situazione in Libano e degli sforzi per porre fine all'"aggressione israeliana", con Abdeatty che ha ribadito il sostegno dell'Egitto a "rafforzare le istituzioni dello Stato libanese". Abdelatty ha anche descritto gli sforzi dell'Egitto in collaborazione con Qatar e Stati Uniti per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e garantire l'accesso umanitario, informa fra un altro il post. 

Iran: "Abbiamo missili per dissuadere Israele dal colpirci"

Teheran dispone di missili in grado di scoraggiare altri Paesi, come Israele, che cerca di colpire l'Iran come ha già fatto a Gaza, e anche per adottare misure in modo tale che non osino attaccare. Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. Secondo quanto riporta Press Tv, Pezeshkian ha anche sottolineato che i missili dell'Iran non sono stati sviluppati per essere utilizzati per portare a termine attacchi contro alcun Paese o per mire espansionistiche. "Il regime israeliano afferma di rispettare i diritti umani, ma la contraddizione tra le affermazioni e le azioni del regime indica la sua indecenza e mancanza di identità", ha osservato il presidente iraniano. 

Fuga notizie da ufficio Netanyahu, arrestato ufficiale Idf

Un ufficiale delle Idf è stato arrestato in relazione all'inchiesta sulla presunta fuga di notizie dall'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo riporta il Times of Israel, indicando nell'ufficiale - la cui identità non è stata rivelata - il quinto sospetto coinvolto nelle indagini, che vede al centro un consigliere del primo ministro, Eliezer Feldstein. Quest'ultimo entrò nell'ufficio stampa poco dopo l'inizio della guerra. In precedenza era stato portavoce delle Idf e del ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir. Per il Times of Israel, si tratta di "una delle fughe di notizie più gravi nella storia di Israele".

Nello specifico, i documenti segreti - che si sosteneva fossero stati redatti da Hamas e rinvenuti dall'esercito a Gaza - vennero usati dal Jewish Chronicle per un articolo in cui si sosteneva che la fazione palestinese intendesse portare gli ostaggi rapiti il 7 ottobre fuori dall'enclave, attraverso l'Egitto. In un altro articolo della Bild si sosteneva che Hamas prolungasse i negoziati come forma di guerra psicologica.  L'autenticità dei documenti venne in seguito smentita.

Hamas: "Intensificare lo scontro" con i coloni dopo nuovo attacco in Cisgiordania

Hamas ha chiesto di "intensificare lo scontro" con i coloni dopo il nuovo attacco effettuato dagli israeliani vicino a Ramallah, in Cisgiordania, che ha provocato l'incendio di circa 20 veicoli e diverse di abitazioni di palestinesi. Abdulrahman Shadid, membro del braccio politico del gruppo, ha dichiarato che gli "attacchi terroristici" da parte dei coloni rappresentano "una pericolosa escalation" che richiede "un crescente confronto contro questi crimini" con "tutti i mezzi" per "scoraggiare l'invasione" ai danni dei territori della popolazione palestinese.

Shadid ha difeso la necessità di utilizzare "tutti i metodi della resistenza" affinché gli israeliani "paghino un prezzo per i loro crimini fino a quando non lasceranno i territori palestinesi", sottolineando che questi attacchi dei coloni "sono una continuazione della guerra genocida" lanciata dalle autorità israeliane. "L'aumento delle violazioni da parte dei coloni, con la protezione delle forze occupanti, non farà altro che aumentare l'attaccamento del nostro popolo alla sua terra e ai suoi diritti, così come allo scontro, alla resistenza e alla difesa dell'opzione della resistenza", ha aggiunto, secondo quanto riportato dal quotidiano 'Filastin', che ha legami con Hamas.

Gli attacchi, perpetrati nella città di Burqa, sono stati condannati anche da Nabil abu Rudeina, portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, il quale ha sostenuto che questi eventi sono "il risultato della continua guerra di sterminio lanciata dall'Esercito della Stato occupante contro il popolo palestinese".

Media: "10 persone uccise oggi da raid nel nord di Gaza"

Dieci persone sono state uccise oggi da raid israeliani nel nord di Gaza. Tre persone sono state uccise da un attacco israeliano su una casa nel campo di Nuseirat a Gaza, riportano i media internazionali. Wafa riferisce che fonti mediche a Gaza hanno riferito 7 sette persone sono state uccise a Beit Lahia mentre numerose persone sono state segnalate ferite e altre sono state segnalate come disperse. 

Crosetto: "Invio Carabinieri solo con garanzie da tutti"

"L'Italia manderà i Carabinieri nei territori palestinesi solo se saranno garantite totalmente le condizioni di sicurezza": lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine delle celebrazioni a Venezia per la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. "Questo", ha spiegato, "vuol dire che non puo' esserci una richiesta solo occidentale di formare le forze di polizia palestinesi ma deve essere una richiesta di tutti gli attori in campo e ci deve essere la garanzia da parte di tutte le parti dei contendenti in campo che sia garantita la sicurezza". Crosetto ha sottolineato che la richiesta rivolta all'Italia dimostra che "i carabinieri sono gli unici che hanno probabilmente la credibilità, da tutte le parti, per formare le forze di polizia che serviranno a creare il futuro Stato palestinese". 

Deputato Hezbollah: "Trump o Harris? No preferenze, entrambi pro-Israele"

Hezbollah "non ha nessuna speranza nelle elezioni" americane o "nella vittoria di una delle due parti, che siano i democratici o i repubblicani dal momento che quando si parla di Israele, i politici americani lavorano solo nel suo interesse e a suo beneficio". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il deputato di Hezbollah nel Parlamento libanese, Ibrahim Mousawi, alla vigilia del voto negli Usa. "Anche se ci sono variazioni nello stile, entrambi (Trump e Harris) hanno lo stesso obiettivo", chiarisce Mousawi.

Deputato Hezbollah: "Nuovo leader Qassem proseguirà nel solco di Nasrallah"

Il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, "come ha annunciato chiaramente durante la sua recente apparizione in tv, quando si è rivolto al popolo e all'opinione pubblica, continuerà ad attuare tutti i piani studiati e accettati dal nostro ex segretario generale, Hassan Nasrallah. La strategia e gli obiettivi sono gli stessi del suo predecessore, inshallah". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il deputato di Hezbollah nel Parlamento libanese, Ibrahim Mousawi, indicando quale 'linea' seguirà il nuovo leader dell'organizzazione sciita, mentre proseguono i combattimenti in Libano e continuano le iniziative per provare a raggiungere un cessate il fuoco.

A questo proposito, Mousawi ribadisce che "come tutti sanno" sui negoziati Hezbollah è "in totale accordo e coordinamento" con il presidente del Parlamento libanese e leader di Amal (partito alleato di Hezbollah), Nabih Berri. "Hezbollah è attualmente sul campo di battaglia e continua la sua battaglia difensiva contro l'occupazione israeliana che continua a occupare la nostra terra, a eseguire un genocidio in Libano e ad annientare i nostri villaggi, prendendo di mira ospedali e uccidendo civili", prosegue il deputato del movimento sciita, sottolineando come dall'inizio degli attacchi israeliani abbiano perso la vita "più di 3mila civili" ed oltre 10mila siano rimasti feriti. 

"Stiamo lavorando per fermare l'aggressione contro il Libano, vogliamo che venga attuato un cessate il fuoco, ma siamo impegnati sul campo di battaglia e il presidente Nabih Berri sta conducendo i negoziati", riassume Mousawi.

Ufficiale dell'Idf arrestato per la fuga di notizie

Un ufficiale israeliano dell'Idf è stato arrestato dallo Shin Bet (la sicurezza interna) nell'ambito della cosiddetta inchiesta 'Bibileaks' sulla fuga di documenti segreti pubblicati dal quotidiano tedesco Bild e dal Jewish Chronichle. Sale così a cinque il numero delle persone accusate, tra cui il portavoce per la sicurezza del premier Benyamin Netanyahu Eli Feldstein. Lo riferiscono i media israeliani. 

Iran: abbiamo deciso come rispondere a Israele

L'Iran ha deciso come rispondere a Israele dopo l'attacco israeliano contro i siti militari iraniani, in risposta al lancio di missili di Teheran del 1° ottobre. "Abbiamo esaminato tutti gli scenari e abbiamo preso una decisione in merito alla nostra risposta", ha affermato, senza aggiungere ulteriori dettagli il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, parlando con i giornalisti, come riferisce Mehr. "Sostenere la sovranità nazionale e l'integrità territoriale dei Paesi è un principio per noi e lo abbiamo dimostrato nella pratica", ha sottolineato l'alto diplomatico iraniano, aggiungendo che la Repubblica islamica utilizzerà tutti i mezzi per rispondere a Israele. "La nostra reazione contro l'aggressione di Israele sarà definitiva e decisiva", ha detto il funzionario. 

Idf: uccisi due comandanti di Hezbollah, tra cui capo unità missilistica d'élite

Due comandanti di Hezbollah, tra cui un membro della Forza d'élite Radwan, sono stati uccisi in recenti raid aerei nel Libano meridionale. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, precisando che un attacco ad as-Sultaniyah ha ucciso Riyad Reda Ghazzawi, che l'Idf identifica come comandante dell'unità missilistica anticarro della Forza Radwan. Secondo Israele, Ghazzawi è l'ideatore di numerosi attacchi anticarro contro Israele e le truppe che operano nel Libano meridionale. Ulteriori attacchi hanno preso di mira diversi edifici a Safad al-Battikh, dove, secondo le IDF, operavano membri di Hezbollah. Il secondo ucciso negli attacchi è un comandante del quartier generale di Hezbollah. Secondo l'esercito, era responsabile del trasferimento di armi alle cellule della milizia, nonché del reclutamento.

Mossad: "Scarse possibilità circa un accordo sul rilascio degli ostaggi"

I colloqui per il rilascio degli ostaggi sono ancora in stallo e al momento le possibilità di accordo a breve termine sono scarse. In estrema sintesi sono questi gli ultimi sviluppi negoziali comunicati dal direttore del Mossad, David Barnea, che ha guidato il team israeliano nei negoziati indiretti. A rilanciarli è il quotidiano Times of Israel, dopo un suo intervento a Channel 12 news. Barnea ha detto di dire ai parenti dei prigionieri che Israele sta aspettando che Hamas risponda ufficialmente alle proposte, sebbene il gruppo terroristico sembri attenersi alla richiesta di cessate il fuoco.

Secondo l'emittente Channel 12, che non ha citato una fonte, Barnea ha anche indicato alle famiglie che Hamas stava continuando a chiedere la fine della guerra in cambio del rilascio degli ostaggi. "Non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta dai mediatori, nè per la proposta del Qatar nè per quella egiziana, in nessuna veste ufficiale, quindi e' meglio aspettare", avrebbe aggiunto. Barnea ha tenuto diversi incontri con le famiglie degli ostaggi negli ultimi giorni per aggiornarle sui negoziati, secondo lo stesso media. Il capo dell'intelligence e' volato in Qatar il 27 ottobre per incontrare il direttore della CIA Bill Burns e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani per andare verso un accordo di rilascio degli ostaggi, anche se non sono stati segnalati progressi dopo i colloqui. 

Crosetto: "I nostri militari in scenari di guerra per difendere la pace"

"I nostri militare in questo momento, mentre noi rendiamo onore alle nostre forze armate, sono in Libano, sono in Kosovo, in teatri difficili, sono li' a rappresentare l'Italia per fare un'unica cosa: difendere con ostinazione la pace". Lo ha detto il ministro della difesa Guido Crosetto, nel corso della cerimonia a Venezia per la giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate, alla presenza del presidente Sergio Mattarella. "Combattere in ogni modo  e non arrendersi alla guerra - ha aggiunto il ministro -  questo fanno le nostre forze armate, difendono le democrazie, difendono i Paesi, cercano di costruire sicurezza, che non si può costruire solo a livello nazionale". "Non esiste una sicurezza se ci si chiude nei confini - ha sottolineato Crosetto - non esiste una sicurezza se si chiudono gli occhi. E' molto comodo chiudere gli occhi, far finta che ciò che accade a centinaia di chilometri di distanza  non riguardi noi e la nostra vita. Invece, drammaticamente, tutto ciò che accade intorno a noi, anche a centinaia o migliaia di chilometri di distanza, riguarda il nostro futuro, riguarda noi stessi". 

Crosetto

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Il presidente iraniano: "E' una guerra economica, i nostri missili solo per deterrenza"

"Il conflitto attuale è una guerra economica, non una guerra di bombe e missili. Abbiamo missili in modo che non osino attaccarci. Non abbiamo missili per attaccare nessuno". E' quanto afferma il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, in dichiarazioni riportate dall'agenzia ufficiale iraniana Irna.

Hamas: "A Gaza 43.374 morti e oltre 102.261 feriti"

Secondo l'ultimo bilancio aggiornato diffuso dal ministero della Sanità del governo di Hamas a Gaza, nel territorio palestinese le vittime del conflitto sono 43.374 dall'inizio della guerra con Israele più di un anno fa. Almeno 33 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato la nota, aggiungendo che 102.261 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza durante lo stesso periodo, ovvero dal 7 ottobre 2023. 

Hezbollah lancia 60 razzi contro il nord di Israele

Una raffica di 30 razzi è stata lanciata stamattina dal Libano verso l'Alta Galilea. Lo rende noto l'Idf, sottolineando di aver colpito il lanciatore degli stessi razzi. Un'altra salva di 30 razzi di Hezbollah è stata lanciata contro la Galilea occidentale un'ora fa.

Hamas: "1.800 persone uccise a Gaza in 3 settimane"

Secondo il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, circa 1.800 palestinesi sono stati uccisi e 4.000 sono rimasti feriti in seguito alle operazioni dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza settentrionale nelle ultime tre settimane. "Il distretto settentrionale di Gaza è devastato a causa dell'attuale aggressione israeliana", ha detto Hamas in una dichiarazione, aggiungendo che anche gli ospedali sono stati distrutti e le squadre mediche prese di mira. 

Media: "Attaccato un edificio di quattro piani vicino Tiro"

Un edificio di quattro piani nel villaggio di Deir Kanon Ras, vicino Tiro, è stato colpito durante un attacco israeliano, ha riferito la tv libanese al Mayadeen, vicina a Hezbollah. 

Idf, dal Libano raffica di 30 razzi sull'Alta Galilea

Una raffica di 30 razzi è stata lanciata da Hezbollah dal Libano sull'Alta Galilea. Successivamente l'Idf ha reso noto di aver colpito il lanciatore. Secondo l'esercito israeliano alcuni dei razzi sono stati intercettati, altri hanno colpito zone aperte. 

Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane

Le Forza di difesa israeliane, Idf nell’acronimo inglese con cui ormai abbiamo imparato a conoscerle, sono state create nel 1948, unendo le formazioni paramilitari che avevano combattuto il Mandato britannico della Palestina dal 1921. Oggi contano su 170mila effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. L'APPROFONDIMENTO

Soldati Israele

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Media: "Colloqui al Cairo Hamas-Fatah sul dopoguerra a Gaza"

Secondo un funzionario di Hamas, alcuni colloqui avvenuti al Cairo con Fatah, insieme con rappresentanti dell'intelligence egiziana, si sono conclusi con un accordo per la formazione di un comitato che amministrerà Gaza dopo la guerra. Lo riferisce il quotidiano del Qatar  Al Araby al Jadeed. La fonte ha riferito che Hamas ha presentato un progetto dettagliato anche sui poteri del comitato, mentre la delegazione di Fatah ha chiesto una revisione della sua leadership centrale, che richiede ulteriori incontri. In precedenza, il media qatariota aveva rivelato che, dopo consultazioni interne, Hamas ha mostrato flessibilità riguardo alla proposta di formare un comitato che dovrà essere decretato dal presidente dell'Autorità palestinese e composto da tecnici. Secondo al Araby al Jadeed, il comitato dovrebbe gestire gli affari civili e di soccorso nella Striscia, oltre a supervisionare il lavoro dei valichi. Oggi il presidente dell'Anp Abu Mazen ha in programma un incontro bilaterale con il presidente egiziano Sisi, al Cairo, per discutere gli sviluppi della situazione a Gaza e le mosse egiziane in relazione alla situazione interna palestinese. Abu Mazen è accompagnato dal segretario del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina Hussein Al-Sheikh, e dal capo dei servizi segreti generali, Majed Faraj. 

Iran: "Gli Usa destabilizzano la regione con l'invio di bombardieri B-52"

E' una ''presenza destabilizzante'' quella degli Stati Uniti in Medioriente, che hanno inviato nella regione bombardieri B-52. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei.

"Abbiamo sempre creduto che la presenza dell'America nella regione sia una presenza destabilizzante", ha detto Baghaei in una conferenza stampa commendando il spiegamento dei B-51. Il loro invio, ha aggiunto, "non scoraggerà la determinazione dell'Iran a difendersi".

Crosetto: "Israele pronto a lasciare la pressione militare su Gaza"

“Ho avuto l’impressione che Israele sia pronto a lasciare la pressione militare su Gaza e a consentire il ripristino della normalità sull’area. È la conferma che Unifil è l’unica alternativa alla guerra. Ho spinto ulteriormente sull’Onu perché cambino le regole di ingaggio per garantire la sicurezza”. Lo ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, venerdì a margine dell’inaugurazione del Villaggio Difesa al Circo Massimo. “Mi pare ci siano dei passi avanti per cercare di ripristinare un po’ di buonsenso nell’area - ha spiegato - e sono convinti che nelle prossime settimane si possano raggiungere risultati concreti”.

Unrwa: "Il divieto Israele causa il collasso del sistema degli aiuti a Gaza"

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha dichiarato che il suo divieto in Israele potrebbe causare il "crollo" del sistema di aiuti nella Striscia di Gaza, devastata da più di un anno di guerra. "Se questa legge verrà applicata, rischierà di causare il collasso dell'operazione umanitaria internazionale nella Striscia di Gaza, un'operazione di cui l'Unrwa costituisce la spina dorsale", ha detto Jonathan Fowler, portavoce dell'organizzazione. Il Parlamento israeliano ha approvato una legge che vieta le attivita' dell'Unrwa sul suo territorio. 

Governo del Libano: "10 persone uccise da Israele nelle ultime ore"

E' di almeno 10 persone uccise nelle ultime ore il bilancio di raid aerei israeliani in Libano. Lo riferisce il ministero della sanità libanese, affermando che sei persone sono state uccise in attacchi nel sud del Libano, nei distretti di Sidone e Nabatiye, e altre quattro nella valle della Bekaa, nella zona di Mashgara.   Le sei persone uccise nel sud erano maschi adulti ma non è chiaro se fossero combattenti di Hezbollah o di altri gruppi armati affiliati al partito libanese o se fossero civili. 

Hezbollah lancia razzi contro Safed nel nord d'Israele

Il gruppo libanese Hezbollah, sostenuto dall'Iran, ha dichiarato di aver lanciato razzi contro la città israeliana settentrionale di Safed. I combattenti di Hezbollah affermano di aver lanciato una "grande salva di razzi" contro la città. 

Razzi Israele

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Hamas e Fatah concordano su governance condivisa a Gaza

I colloqui tra le delegazioni di Hamas e Fatah al Cairo si sono conclusi con l'accordo di istituire un comitato amministrativo per Gaza. Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas al quotidiano qatariota The New Arab. Il funzionario ha affermato che Hamas ha presentato una "visione dettagliata" della struttura e dei poteri del comitato, mentre la delegazione di Fatah ha richiesto ulteriori consultazioni con la sua leadership.

Iran: "Useremo tutti i tipi di armi per rispondere ad Israele"

"Teheran ha stabilito degli schemi chiari per rispondere agli attacchi israeliani all'Iran e userà naturalmente tutti i mezzi materiali e morali per vendicarsi delle aggressioni del regime". Lo ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei. "La posizione ufficiale dell'Iran sul rifiuto dell'uso di armi di distruzione di massa e anche sulla natura pacifica del programma nucleare del Paese sono chiare. Nel frattempo, come ha detto il leader Ali Khamenei, saremo equipaggiati con tutti i tipi di armi necessarie per difendere il Paese", ha aggiunto il funzionario, secondo quanto riferisce Irna. Nel 2003, Khamenei ha emesso una fatwa che proibisce la produzione e l'uso di armi di distruzione di massa, inclusa la bomba atomica, mentre nelle scorse settimane alcuni politici e militari iraniani avevano lanciato appelli che alludevano a possibili cambiamenti rispetto alla dottrina nucleare della Repubblica islamica.

Idf: "Ucciso comandante di Hezbollah in Libano"

L'esercito israeliano ha affermato di aver ucciso un comandante di Hezbollah. Abu Ali Rida - ha scritto l'Idf su Telegram - comandava l'area di Baraachit, nel Libano meridionale ed era "responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di attacchi con razzi e missili anticarro contro le truppe dell'esercito israeliano".

Iran, pasdaran: "Attaccheremo sicuramente Israele"

L'Iran ha ribadito che "sicuramente" lancerà un nuovo attacco contro Israele. "I dettagli non possono essere discussi ma sarà sicuramente portata avanti", ha affermato il vice comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniana, Ali Fadavi, come riferisce Mehr, menzionando una nuova operazione contro Israele, dopo l'attacco israeliano contro i siti militari iraniani, in risposta al lancio di missili di Teheran dell'1 ottobre. "Il popolo del mondo ha capito che il regime sionista è l'occupante e ha occupato la terra palestinese, ha sfrattato la gente dalle proprie case e ha ucciso persone, donne e bambini", ha aggiunto Fadavi, come riferisce Mehr, parlando durante una cerimonia a Teheran nel "Giorno della lotta contro l'arroganza globale", per celebrare il 45esimo anniversario della presa degli ostaggi nell'ambasciata degli Stati Uniti nella capitale iraniana nel 1979.

Mattarella: "Un pensiero particolare ai nostri miliari in Medio Oriente"

"Un particolare pensiero va ai nostri militari schierati in Medio Oriente dove, per mandato delle Nazioni Unite e nell'ambito di missioni bilaterali, continuano ad assicurare il proprio contributo per il mantenimento della pace, alleviando le sofferenze della popolazione inerme in una situazione umanitaria drammatica, promuovendo il rispetto del diritto internazionale umanitario". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto in occasione della festa del 4 novembre. 

Mattarella

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Medio Oriente, 15 auto incendiate da coloni in Cisgiordania: Israele indaga

La polizia israeliana ha aperto una indagine in seguito alle denunce di auto incendiate dai coloni nella città di Al-Bireh, vicino a Ramallah in Cisgiordania. Come riportato dai media palestinesi, almeno 15 auto sono state date alle fiamme e la polizia israeliana sta raccogliendo elementi utili a ricostruire la dinamica di quanto accaduto.

Due pasdaran morti nello schianto di un aereo nel sud-est Iran

Due membri delle Guardie della rivoluzione iraniana sono morti nello schianto del velivolo ultraleggero sul quale stavano viaggiando avvenuto durante "operazioni di combattimento nella zona del confine sud orientale di Sirkan". Lo riferisce l'agenzia Mehr, citando un comunicato dei pasdaran secondo cui il generale Hamid Mazandarani e il pilota dell'autogiro, Hamet Jandaghi, hanno perso la vita nell'incidente. 

Ong: "Impiccato in Iran un ebreo accusato di omicidio"

Le autorità di Teheran hanno eseguito la condanna a morte di un membro della comunità ebraica iraniana che era stato incriminato per omicidio. Lo rende noto l'Iran Human Rights con sede in Norvegia. Arvin Ghahremani è stato impiccato in prigione nella città occidentale di Kermanshah dopo essere stato condannato per omicidio durante una rissa di strada, ha affermato il gruppo, in un periodo di crescenti tensioni con Israele

Hamas: "Positivo dialogo con fazioni palestinesi al Cairo"

Hamas ha definito ''positivo'' il dialogo tra le fazioni palestinesi che si è svolto al Cairo. Lo ha dichiarato Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, alla televisione palestinese Al Aqsa, aggiungendo però di non voler trarre conclusioni affrettate.

Hamdan ha anche affermato che Hamas non ha ricevuto alcuna nuova proposta scritta riguardante un possibile cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

Il generale Portolano: "Scenari instabili, Unifil? Ora nuove regole d’ingaggio"

"La mia responsabilità principale è che le forze armate siano pronte alla difesa che, come ci ricorda l’esperienza ucraina, implica la capacità di sostenere, in caso di necessità, uno sforzo militare prolungato nel tempo". Invece oggi "disponiamo di una struttura organica e di mezzi che, pur essendo adeguati per affrontare crisi locali, necessita di un potenziamento significativo per poter far fronte a scenari complessi e multipli". È l’analisi del generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, nuovo capo di Stato maggiore della Difesa, in un'intervista al 'Corriere della Sera' nella Giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate, mentre sulla missione Unifil in Libano aggiunge: "Le regole di ingaggio vanno adeguate".

Secondo il generale oggi le priorità sono "la difesa e la deterrenza, prima di tutto quella dello Stato, e la salvaguardia degli spazi euro-atlantici. Devono tornare al centro della strategia nazionale in un panorama globale sempre più incerto, instabile e competitivo. Bisogna confrontarsi con le sfide e le opportunità dell’innovazione tecnologica: la digitalizzazione e la riduzione dell’asimmetria tecnologica fra le varie componenti della Difesa, per disporre di uno strumento militare interforze credibile, bilanciato e pronto a operare nel multi-dominio". Quanto alla leva obbligatoria, Portolano non la ritiene "oggi una soluzione percorribile. Viviamo tempi difficili in cui sono necessari professionisti seri e preparati". 

Riguardo al fatto che ci sono partner europei che addestrano i cittadini, il generale osserva: "In Italia si potrebbero implementare programmi educativi nelle scuole e realizzare campagne di formazione e sensibilizzazione accessibili a tutti. Iniziative, in linea con i principi democratici e costituzionali, per rafforzare il senso di responsabilità collettiva verso la difesa del Paese, per fornire competenze utili per la vita quotidiana e affrontare situazioni di crisi". Infine sulla missione Unifil conclude: "Nel sud del Libano siamo presenti con altri Paesi con oltre mille soldati (più i militari di Mibil): una forza imparziale nei confronti delle parti. Fu voluta dalla comunità internazionale e accettata da Libano e Israele, ma il quadro giuridico-legale sulle regole d’ingaggio non è mai stato adeguato alle reali esigenze sul terreno. Oggi più che mai".

Guerra in Medioriente, Idf: "Evacuare le città in Libano". VIDEO

Gaza, Idf: "Eliminato membro 007 militare della Jihad islamica"

L'esercito israeliano (Idf) ha eliminato nella Striscia di Gaza un membro dell'Unità di intelligence militare della Jihad islamica, Ahmed Al-Dalu: lo ha reso noto l'Idf su Telegram. "Ahmed Al-Dalu ha preso parte al massacro del sette ottobre nella comunità israeliana di Kfar Aza - si legge in un comunicato -. Insieme a lui è stato eliminato un altro terrorista. Durante la guerra, Al-Dalu è stato coinvolto nella pianificazione e nell'esecuzione di attacchi terroristici contro i cittadini dello Stato di Israele".

Wsj: "L'Iran minaccia un attacco a Israele con armi più potenti"

L'Iran sta avvertendo attraverso i canali diplomatici che sta preparando una risposta militare contro Israele che comporterebbe l'uso di armi "più potenti" in risposta al recente attacco israeliano alle installazioni militari iraniane, secondo le informazioni di un funzionario egiziano riportate dal Wall Street Journal (WSJ). L'attacco aereo punitivo di Israele contro l'Iran del 26 ottobre ha mandato in frantumi le difese aeree strategiche iraniane, lasciando il Paese fortemente esposto, secondo il giornale, e uccidendo cinque persone. Finora Israele si è astenuto dal colpire le strutture petrolifere e nucleari iraniane, essenziali per l'economia e la sicurezza del Paese, ma questo calcolo potrebbe cambiare, secondo i funzionari israeliani. "Un funzionario egiziano ha detto che l'Iran ha avvertito privatamente di una risposta forte e complessa. I nostri militari hanno perso delle persone, quindi devono rispondere", ha dichiarato un funzionario iraniano, come riporta il WSJ senza identificarlo. 

Israele cancella l'accordo del 1967 con l'Onu sull'Unrwa

Israele ha notificato alle Nazioni Unite l'annullamento del suo accordo del 1967 con l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha detto una fonte ufficiale, dopo che il parlamento israeliano ha posto il veto su due leggi che vietano le sue attività in Israele e nei territori palestinesi occupati. "A seguito dell'approvazione della legge sull'Unrwa, lo Stato di Israele ha ufficialmente notificato al Presidente dell'Assemblea Generale la cessazione della cooperazione con l'agenzia", scrive l'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon, sul social network X. Secondo la lettera del ministero degli Esteri israeliano e pubblicata da Danon, la legislazione approvata dalla Knesset il 28 ottobre entrerà in vigore tra tre mesi. "Nonostante le prove schiaccianti che abbiamo presentato all'ONU e che confermano l'infiltrazione di Hamas nell'Unrwa, l'ONU non ha fatto nulla per correggere la situazione", ha dichiarato Danon, sottolineando che Israele collaborerà con 'altre' agenzie umanitarie. "Ma non con organizzazioni che promuovono il terrorismo contro di noi". 

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