Guerra Israele Medio Oriente, Unifil: Idf ha sparato su nostra postazione in Libano

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L'Unifil ha affermato che questa settimana le truppe israeliane hanno aperto il fuoco contro i peacekeeper in un posto di guardia vicino a Dhayra, nel Libano meridionale. Idf afferma però di non essere a conoscenza del fatto. Almeno 14 bambini sono morti in attacchi israeliani a Khan Yunis, nei quali in tutto 33 persone hanno perso la vita secondo fonti mediche concordanti. I media statali di Beirut affermano che tre giornalisti sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano su Hasbaya

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L'Unifil ha affermato che questa settimana le truppe  israeliane hanno aperto il fuoco contro i peacekeeper in un posto di  guardia vicino a Dhayra, nel Libano meridionale. L'Idf, però, ha dichiarato di non essere a conoscenza del fatto.

Almeno 14 bambini sono morti in attacchi israeliani a Khan Yunis, nei quali in tutto 33 persone hanno perso la vita secondo fonti mediche concordanti. Lo riferisce Al Jazeera, precisando che la forza di terra israeliana si è spinta più in profondità nell'area di al-Manara, nella parte orientale di Khan Yunis, colpendo diverse abitazioni civili. In un attacco israeliano al campo profughi di Jabalia ci sarebbero nelle ultime ore 150 tra morti e feriti.

Hamas afferma che in meno di 20 giorni sono state uccise oltre 770 persone nella nuova offensiva israeliana nel nord della Striscia. Ma ripartono i negoziati per un accordo sulla liberazione degli ostaggi e per una tregua: domenica vertice dei mediatori a Doha, con Hamas che apre allo stop ai combattimenti. 

Tre giornalisti vicini all'Iran e a Hezbollah sono stati uccisi stanotte in un attacco aereo israeliano su Hasbaya, nell'est del Libano vicino al confine con la Siria. A riferirlo sono i media libanesi. Per Beirut "è un crimine di guerra". 


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Hamas: Idf ha aperto il fuoco dentro l'ospedale di Jabalya

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W. Post, da Trump sostegno a Netanyahu: "Fai quello che devi fare"

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"Hamas ha respinto l'offerta di fuga in cambio ostaggi"

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Cpi cambia un giudice che deciderà su arresto Netanyahu

La Corte penale internazionale (CPI) ha dichiarato di  aver sostituito uno dei giudici incaricati di decidere sulla richiesta  di mandato di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin  Netanyahu, una mossa che potrebbe comportare ulteriori ritardi nel caso. A maggio, i pubblici ministeri hanno chiesto mandati di arresto per  Netanyahu, il suo ministro della Difesa Yoav Gallant e tre leader di  Hamas, affermando che sussistevano fondati motivi per ritenere che gli  uomini avessero commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Il tribunale non ha stabilito scadenze, ma in genere nei casi  precedenti ha impiegato circa tre mesi per pronunciarsi sulle richieste  di mandato d'arresto. La decisione era già stata ritardata da diverse tornate di ricorsi  legali presentati da Israele che contestavano la giurisdizione del  tribunale.

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