Guerra Medio Oriente, Idf: ucciso capo di Hamas che pianificò parapendii 7 ottobre. LIVE

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L'Idf e lo Shin Bet hanno annunciato che il capo dell'aviazione di Hamas, che pianificò l'infiltrazione in Israele del 7 ottobre con parapendii e droni, è stato ucciso in un attacco aereo a settembre. La pattuglia ha individuato una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano. Raid israeliano contro Aitou, villaggio in una regione montuosa a maggioranza cristiana: ci sono vittime. Razzi su Tel Aviv e il centro di Israele

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L'Idf e lo Shin Bet hanno annunciato in una nota congiunta che il capo dell'aviazione di Hamas è stato ucciso in un attacco aereo di settembre: Samer Abu-Daqa era tra i terroristi che hanno pianificato l'infiltrazione in Israele il 7 ottobre con parapendii e droni, afferma la dichiarazione precisando - secondo quanto riporta Times of Israel - che è stato ucciso a settembre. Abu-Daqa era a capo dello schieramento aereo dall'ottobre 2023, quando il suo predecessore è stato eliminato. Israele lo definisce "una fonte fondamentale di conoscenza", che ha avuto un ruolo centrale nella creazione delle unità di droni e parapendii di Hamas. 

Una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano, è stata individuata questa mattina da una pattuglia del contingente italiano di Unifil durante un movimento logistico. Un team di artificieri del contingente nazionale, intervenuto, ha messo in sicurezza l'area. 

Il bilancio delle vittime del raid israeliano su Aitou, la città a maggioranza cristiana nel nord del Libano, è salito a 22. E' la prima volta che il villaggio in una regione montuosa a maggioranza cristiana, viene preso di mira da quando Hezbollah e Israele sono entrati in guerra aperta il 23 settembre.

Razzi sono stati lanciati su Tel Aviv e il centro di Israele. Lo riferisce un portavoce delle IDF secondo i media arabi e israeliani. Il portavoce delle forze di difesa israeliane ha aggiunto che gli allarmi sono risuonati in molte città e paesi di Gush Dan e Sharon e sono stati attivati a causa dei lanci provenienti dal Libano. 


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Dai complessi per l'arricchimento dell’uranio al reattore di ricerca ad acqua pesante, fino alla centrale nucleare di  Bushehr. Ecco i possibili obiettivi


Capo peacekeeping Onu, grazie a sostegno governo Meloni

"Apprezziamo moltissimo il supporto del governo italiano, l'Italia e' uno dei contribuenti piu' importanti delle truppe della missione in Libano e il servizio dei caschi blu italiani e' stato eccezionale": lo ha detto il capo delle operazioni di pace dell'Onu Jean-Pierre Lacroix  in una intervista all'ANSA. "Questa e' l'occasione di rendere omaggio alle donne e uomini italiani che servono in Unifil, e al sostegno del governo" della premier Giorgia Meloni "soprattutto in questi tempi difficili", ha aggiunto. 

'Netanyahu a Usa, colpiremo obiettivi militari Iran'

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto all'amministrazione Biden che colpirà infrastrutture militari in Iran piuttosto che siti nucleari o giacimenti di petrolio. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti. Una di queste ha riferito che l'azione di Israele sarà calibrata per evitare la percezione di un'"interferenza politica nelle elezioni americane", segnalando che Netanyahu avrebbe capito che la portata della risposta di Israele ha il potenziale di ridisegnare la corsa alla Casa Bianca. 

Capo peacekeeping Onu: Unifil resterà nelle sue posizioni

"Gli incidenti in Libano devono finire". E' il monito lanciato dal capo delle operazioni di pace dell'Onu Jean-Pierre Lacroix  in una intervista all'ANSA, dove ribadisce che i caschi blu della missione Unifil "resteranno nelle loro posizioni". 

Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi

L’Idf ha preso di mira la missione Unifil nel quartier generale a Naqura, dove sono rimasti feriti due militari indonesiani, e le due basi italiane 1-31 e 1-32A, danneggiando veicoli, telecamere e sistemi di comunicazione.

Fonti di sicurezza ipotizzano che l’attacco alla forza di pace dell'Onu avrebbe l'obiettivo di "costringerla a ritirarsi" per non avere "testimoni scomodi" in vista di "pianificazioni future" dell'esercito. Ma dietro quanto accaduto potrebbe esserci anche la volontà di allontanare l’Unifil per usare la zona come corridoio sulla costa e intrappolare i combattenti di Hezbollah in una tenaglia. LE IPOTESI

Israele, drone dal Libano buca difesa aerea, 67 feriti nella zona di Haifa

Si tratta del numero più alto di feriti in un singolo incidente nello Stato ebraico dal massacro del 7 ottobre. Le sirene d'allarme non sono scattate e l'Idf sta indagando sull'incidente LEGGI L'ARTICOLO

Iran, basi militari e siti sotterranei: i possibili obiettivi per l’attacco di Israele

La  lista dei possibili target spazia dalle installazioni delle Forze di  terra dell'esercito della Repubblica islamica a quelle utilizzate dai  Pasdaran, passando dalle accademie militari fino alle basi aeree. L'APPROFONDIMENTO


Media: Casa Bianca ha protestato con Israele per attacco a centro ospedaliero Gaza

La Casa Bianca ha dichiarato di aver protestato con Israele per l'attacco dell'IDF di ieri sera a un complesso ospedaliero nel centro di Gaza. "Le immagini e i video di quelli che sembrano essere sfollati bruciati vivi a seguito di un attacco aereo israeliano sono profondamente inquietanti e abbiamo espresso chiaramente le nostre preoccupazioni al governo israeliano", ha dichiarato al Times of Israel un portavoce della Casa Bianca. "Israele ha la responsabilità di fare di più per evitare vittime civili - e quello che è successo qui è orribile, anche se Hamas stava operando vicino all'ospedale nel tentativo di usare i civili come scudi umani".

Netanyahu: "Falso Idf abbia colpito Unifil deliberatamente" (2)

Netanyahu accusa Hezbollah di usare le posizioni dell'Unifil come copertura mentre attacca Israele: "Questi attacchi hanno causato la morte di molti israeliani, anche ieri", sostiene, riferendosi all'attacco di un drone che ha ucciso quattro soldati dell'df  e ferito altre decine. "Israele ha tutto il diritto di difendersi da Hezbollah e continuerà a farlo", insiste il premier aggiungendo che Israele sta facendo tutto il possibile per evitare danni ai soldati dell'Unifil. "Ma il modo migliore per garantire la sicurezza del personale dell'Unifil è che quest'ultima ascolti la richiesta di Israele e si allontani temporaneamente dal pericolo", afferma. 

Katz: "Sanzioni Ue dimostrano che mondo si oppone a Iran"

Israele ha accolto con favore l'annuncio delle sanzioni imposte dall'UE e dalla Gran Bretagna contro l'Iran per il trasferimento di missili e droni alla Russia, affermando che le sanzioni dimostrano che il mondo si sta opponendo alle "azioni pericolose" di Teheran. "Queste sanzioni inviano un chiaro messaggio che la comunità internazionale non tollererà le azioni pericolose dell'Iran, il suo sostegno al terrorismo e la sua destabilizzazione della regione", ha scritto il ministro degli Esteri Israel Katz in una dichiarazione pubblicata su X. 

Paesi Ue condannano azioni Israele contro Unifil

Erdogan: "Immagine Onu vergognosa e preoccupante"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato oggi le Nazioni Unite per non aver impedito a Israele di sparare contro le proprie forze di pace nel sud del Libano. "L'immagine dell'ONU che non è in grado di proteggere il proprio personale è vergognosa e preoccupante”, ha dichiarato Erdogan, feroce critico di Israele, in un discorso televisivo. "Francamente, ci chiediamo cosa stia aspettando il Consiglio di Sicurezza a fermare Israele. Riuscite a crederci? I carri armati israeliani penetrano nella zona UNIFIL, attaccano i soldati" che operano per il mantenimento della pace, "ferendone anche alcuni, ma il Consiglio di Sicurezza dell'ONU decide di limitarsi a guardare". "Questa si chiama impotenza".

Gaza, il medico Nizam Mamode: “Si muore di guerra, di infezioni, di fame”

Specializzato in chirurgia vascolare e traumatologia, Nizam  Mamode ha trascorso quasi 30 giorni all'ospedale Nasser di Khan Yunis.  Insieme a un équipe di medici volontari della ong Medical Aid for  Palestinians, ha soccorso le vittime delle bombe. “Lo stato degli  ospedali è terribile: non c'è igiene, i reparti sono stracolmi e i  pazienti stanno nei corridoi e sui balconi”, ha detto Mamode a Sky TG24  Insider. LEGGI L'INTERVISTA


Msf: "Scene devastanti dopo il raid sull'ospedale a Gaza"

Dopo l'attacco israeliano che questa mattina ha colpito il complesso ospedaliero di Al Aqsa, supportato da Medici Senza Frontiere, i team di Msf hanno curato 40 feriti, tra cui donne e bambini. In totale ci sono stati 65 feriti e 5 morti ed è la settima volta che il complesso ospedaliero viene colpito dal marzo 2024, tre delle quali nell'ultimo mese. Lo riferisce l'organizzazione in una nota. "Sono scene di devastazione. Le tende hanno preso fuoco mentre la gente dormiva. L'ospedale ha curato 40 pazienti, tra cui 10 bambini e 8 donne, molti dei quali con gravi ustioni. Altri 25 pazienti feriti sono stati trasferiti perché qui non c'è modo di curarli", dichiara Eliza Sabatini, infermiera di Msf.  Qualche ora prima dell'attacco aereo al complesso ospedaliero, un altro attacco aveva colpito una scuola usata come rifugio, nel campo di Nuseirat, a nord di Deir Al Balah. Decine di feriti sono stati portati ad Al Aqsa, sovraccaricando l'ospedale e il personale medico.  "Gestire incidenti di massa come questi uno dietro l'altro sarebbe molto difficile per qualsiasi ospedale ben attrezzato. A Gaza, dove continuiamo a subire pesanti restrizioni sulle forniture mediche, è semplicemente impossibile fornire cure adeguate ai pazienti", aggiunge Sabatini. Msf chiede che i ripetuti attacchi alle strutture mediche di Gaza finiscano. Le strutture sanitarie e il personale medico devono essere protetti e le parti in guerra devono rispettare le aree ospedaliere. È necessario - si aggiunge - - un cessate il fuoco per fermare questo spargimento di sangue. 

Media: governo Israele ha ordinato venerdì di evitare di colpire Beirut

Il governo israeliano ha ordinato venerdì all'Idf di evitare di colpire Beirut. A scriverlo, citando l'emittente Kan, è il Times of Israel secondo cui nonostante il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e funzionari anonimi abbiano ripetutamente smentito le notizie secondo cui il governo avrebbe ordinato alle forze di difesa di evitare di colpire la capitale libanese, tale ordine è stato effettivamente emesso venerdì, senza che ne venissero informati i membri del gabinetto di sicurezza.

Israele non ha colpito la capitale libanese negli ultimi quattro giorni, e Kan afferma che Netanyahu ha chiesto che qualsiasi potenziale attacco a Beirut gli venga sottoposto preventivamente per l'approvazione personale. La decisione seguirebbe la richiesta avanzata dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in una telefonata con Netanyahu mercoledì scorso, di smettere di colpire in “aree fortemente popolate”.

Kan afferma che i membri del gabinetto sono stati lasciati all'oscuro di quest'ordine e ne sono venuti a conoscenza attraverso i resoconti della stampa. Alcuni di loro hanno detto che chiederanno spiegazioni se Israele continuerà ad evitare di colpire Beirut, che ospita il quartiere di Dahiyeh, che funge da quartier generale principale di Hezbollah. Netanyahu ha dichiarato oggi che Israele mantiene la libertà di operare in tutto il Libano e colpirà ovunque sia necessario, compresa Beirut, facendo eco alle smentite rilasciate in precedenza. 

Netanyahu: "Completamente false" le accuse di aver colpito deliberatamente Unifil

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha nuovamente contestato  oggi le accuse secondo cui le truppe israeliane hanno deliberatamente preso di mira l'Unifil nel sud del Libano, definendole "completamente false" ma ha ribadito l'appello al contingente internazionale ad allontanarsi dalle zone di combattimento. 

L'esercito - ha detto - ha fatto del suo meglio per evitare di danneggiare il personale dell'UNIFIL, pur colpendo i combattenti di Hezbollah. "Ma il modo migliore per garantire la sicurezza del personale UNIFIL è che l'UNIFIL ascolti la richiesta di Israele e si allontani temporaneamente dal pericolo". A riferirne è 'Ha'aretz'.

Missione Unifil, perché in Libano ci sono 1.200 militari italiani: i loro compiti

Mentre prosegue l'invasione limitata dell'esercito israeliano in  Libano, un contigente di 1.200 soldati italiani si trova già in prima  linea nel Paese. Le truppe italiane stanno portando avanti la missione  Unifil, istituita nel 1978 per controllare e supervisionare il ritiro  israeliano dal Libano dopo l'invasione. Ma di che cosa si tratta? LE COSE DA SAPERE


Conte: "Inferno senza fine a Gaza, stop armi a Israele"

"Inferno senza fine a Gaza. Un altro raid israeliano su un ospedale, persone bruciate vive, i palestinesi nelle tende che vanno in fiamme, ancora bambini tra le vittime. Oltre 41mila palestinesi morti in un anno per la follia del Governo Netanyahu. Come ha sottolineato oggi l'Alto rappresentante dell'Ue Borrell 'gli aiuti in ingresso a Gaza sono al punto più basso dall'inizio della guerra. La fame è usata come arma'". Così, sui social, il leader del M5S Giuseppe Conte.

"A Genova, il Presidente di 'Music for peace' ci ha mostrato container pieni di aiuti e generi di prima necessità per Gaza che vengono tenuti fermi perché non arrivano le autorizzazioni. Non giriamoci dall'altra parte. Aiutiamo la popolazione e fermiamo l'export di armi verso Israele" conclude l'ex premier.

Libano, salgono a 21 le vittime del raid al nord

Il ministero della Sanità libanese ha detto che sono almeno 21 le persone morte oggi nell'inedito raid israeliano contro un villaggio a maggioranza cristiana nel nord del Paese. Il bilancio è stato aggiornato sulla base del test del Dna compiuto sui resti delle vittime. Un funzionario della sicurezza libanese ha riferito che l'edificio "ospitava famiglie sfollate dal sud del Libano, ed è stato preso di mira poco dopo l'arrivo di un uomo in macchina". 

Meloni lavora a viaggio in area, tra ipotesi Libano e Giordania

Un viaggio in Medio Oriente, a prova dell'impegno dell'Italia nella risoluzione di una crisi che allunga le sue ombre sull'intera area. Palazzo Chigi conferma che la premier Giorgia Meloni, come anticipato dal Messaggero, dovrebbe raggiungere la regione per due o tre tappe, dopo il Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre. Bocche cucite sulla mete, ma, riferiscono autorevoli fonti all'Adnkronos, le ipotesi allo studio sarebbero due: Giordania e Libano, anche se, vista la difficile situazione dell'area, il viaggio non è ancora 'chiuso', dunque non è detto che la presidente del Consiglio riesca a raggiungere entrambe le destinazioni.

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