Missione Unifil, perché in Libano ci sono 1.200 militari italiani: i loro compiti

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Introduzione

Mentre prosegue l'invasione limitata dell'esercito israeliano in Libano, un contigente di 1.200 soldati italiani si trova già in prima linea nel Paese. Le truppe italiane stanno portando avanti la missione Unifil, istituita nel 1978 per controllare e supervisionare il ritiro israeliano dal Libano dopo l'invasione. Ma di che cosa si tratta? Vediamolo insieme

Quello che devi sapere

La missione Unifil

Istituita il 19 marzo 1978 con le risoluzioni 425 e 426 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l'Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) è una forza militare di interposizione dell'Onu. Nata con l'obiettivo di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal sud del Libano, ristabilire la pace e la sicurezza nazionale e assistere il governo libanese a ripristinare la sua effettiva autorità nella zona. Dopo l'intervento israeliano in Libano nel 2006, il mandato viene rinnovato ogni anno dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. Ora, la missione Unifil conta circa 10.500 militari provenienti da 46 Paesi

Cosa fanno i soldati della missione Unifil

Attualmente l'Unifil vede protagonisti circa 10.500 militari provenienti da 46 Paesi. Il loro compito, come stabilito dalla risoluzione n. 1701 del 2006 con cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha ridefinito gli obiettivi della missione, è quello di monitorare la cessazione delle ostilità, contribuire ad assicurare l'accesso umanitario alle popolazioni civili e il ritorno sicuro delle persone sfollate

Le truppe italiane in Libano

L'Italia, che rappresenta il maggiore contributore di truppe di Unifil insieme all'Indonesia, è entrata a far parte della missione nel giugno 1979. Attualmente, le truppe italiane contano circa 1.200 unità di personale militare, il cui compito è quello di pattugliare la cosiddetta “Blue line” (che separa Israele dal Libano), assistere la popolazione civile e fornire supporto all'esercito libanese

Le truppe italiane in Libano /2

Il contributo italiano si estende anche alla Maritime Task Force, responsabile delle operazioni di sicurezza marittima, e all'International Support Group for Lebanon (Isg). L'Italia fornisce un importante supporto alla missione grazie anche alla task force Italair, un'unita di elicotteri dell'esercito italiano

Dove si trovano le truppe italiane

Il personale militare italiano è schierato nel settore occidentale della missione, vicino al confine con Israele. Le basi principali sono a Shama (nella base chiamata “Leonte 2”), Mayoun (nella base “Leonte 1”) e nel quartier generale del Sector West di Shama

Cosa sta succedendo ora

Con l'escalation degli attacchi israeliani in Libano, i militari italiani della missione Unifil hanno raggiunto le posizioni protette e si trovano nei bunker, come confermato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Unifil non è un obiettivo diretto degli attacchi, ma non bisogna sottacere che l'aumento del livello e dell'intensità degli scontri rende la situazione delicata”, ha aggiunto Crosetto. Per il momento non si procede all'evacuazione

Le parole della premier Meloni

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il primo ministro del Libano, Najib Mikati. Oltre a "ribadire l'impegno italiano per un cessate il fuoco e una soluzione diplomatica al conflitto", la premier ha ricordato anche "il ruolo cruciale dei militari italiani presenti nel sud del Libano all'interno della missione Unifil, sottolineando l'importanza della loro sicurezza"