Vertice Trump-Putin, perché è stata scelta come sede l’Alaska

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Introduzione

Il prossimo 15 agosto, nello Stato più settentrionale degli Usa, avrà luogo il primo faccia a faccia tra i leader di Usa e Russia da quando quest’ultimo ha avviato l'invasione dell'Ucraina, nel febbraio 2022. Il capo del Cremlino si appresta a volare in Nord America dopo 10 anni e a incontrare, dopo oltre 6, il tycoon. Ecco perché Mosca e Washington hanno concordato di "darsi appuntamento" ad Anchorage.

Quello che devi sapere

Ipotesi Roma poi lo stop di Mosca

Nei giorni scorsi Trump aveva sondato la disponibilità della premier italiana Giorgia Meloni a ospitare il vertice con Putin a Roma, città finita nella “rosa” di possibili sedi insieme a Emirati Arabi Uniti, Ungheria e Svizzera. Nonostante il via libera da Palazzo Chigi, a stretto giro l’agenzia Tass ha smentito l’indiscrezione rilanciata da Fox News e da altri media americani. Già lo scorso 26 aprile, la capitale italiana era finita al centro dell’attenzione internazionale per un incontro a sorpresa tra il presidente Usa e il leader ucraino Zelensky nella Basilica di San Pietro, a margine dei funerali di Papa Francesco.

 

Per approfondire: Guerra Ucraina, vertice Trump-Putin il 15 agosto in Alaska

Ipotesi Roma poi lo stop di Mosca

Il peso del mandato d’arresto Cpi

A guidare la scelta della sede fuori dall’Europa ha contribuito in primo luogo il mandato d’arresto spiccato, il 17 marzo 2023, dalla Corte Penale Internazionale (Cpi) nei confronti di Putin, accusato di crimini di guerra in Ucraina. Da allora, il presidente russo evita di compiere missioni ufficiali e tanto meno di sorvolare lo spazio aereo di quei Paesi giudicati “ostili” in quanto membri della Corte dell’Aja tra i quali, però, non figurano gli Stati Uniti.

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La vicinanza geografica

Un secondo aspetto guarda alla posizione strategica che l’Alaska riveste nelle relazioni geopolitiche tra Usa e Russia. Lo Stato americano affaccia infatti sullo stretto di Bering, a circa 100 chilometri dalle coste russe, ed è in assoluto il territorio Usa più prossimo dal punto di vista geografico. 

L’ok del Cremlino all’Alaska

"Russia e Stati Uniti sono vicini di casa, confinanti tra loro. E sembra del tutto logico che la nostra delegazione sorvoli semplicemente lo Stretto di Bering e che un vertice così importante e atteso dei leader dei due Paesi si tenga in Alaska", ha dichiarato il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov, che ha così motivato la scelta della sede americana.

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Alaska venduta dalla Russia agli Usa

La scoperta dell'Alaska, ampia oltre 1 milione di chilometri quadrati nel cuore del circolare polare artico, risale all'inizio del XVIII secolo per opera di esploratori russi. Per quasi un secolo l’impero zarista ha dominato sul territorio fino a quando nel 1867 fu acquistato dagli Stati Uniti per 7,2 milioni di dollari, pari a circa 130 milioni di dollari ai prezzi del 2023. 

Stato americano dal 1959

A condurre la trattativa con il barone russo Eduard de Stoeckl, inviato dallo zar Alessandro II, fu il segretario di Stato Usa William Seward che si attirò l’ostilità dell’opinione pubblica americana per nulla attratta dall’idea di comprare una terra glaciale. Dopo anni come territorio non incorporato – come lo sono oggi Guam e Portorico - dal 1959 l’Alaska è entrata a far parte dell’Unione come Stato federato.

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L’importanza strategica

Dalla scoperta di ricchi giacimenti di oro, petrolio e gas naturale, l’Alaska ha assunto un’importanza crescente dal punto di vista economico e ancora oggi ospita riserve di combustibili fossili inutilizzate. Proprio per la ricchezza di risorse energetiche, l’Artico rappresenta una regione strategica e non è escluso che il tema dell’energia possa dominare le discussioni tra i due leader.

L’ultimo viaggio di Putin in Usa nel 2015

Gli occhi del mondo sono puntati su un appuntamento politico che giunge dopo anni di gelo tra le due potenze. Bisogna tornare indietro al settembre 2015 per fotografare l’ultimo viaggio di Putin negli Stati Uniti. Il capo del Cremlino volò a New York per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite dove incontrò l’allora presidente Usa Obama. 

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Trump-Putin, l’ultimo incontro nel 2019

Più recente è invece l’ultimo incontro tra Putin e Trump, ai tempi del primo mandato del tycoon. Nel giugno 2019 tra i due si tenne un bilaterale in Giappone in occasione del G20 di Osaka. Il 16 giugno del 2021, invece, il capo del Cremlino ha avuto un colloquio con Joe Biden a Ginevra, in Svizzera, e quello è finora l’ultimo vertice tra i massimi rappresentanti di Usa e Russia.

Non escluso un "bis" in Russia

È ancora presto per stabilire l’entità dei colloqui ai quali, secondo fonti della Casa Bianca, potrebbe unirsi in "qualche formato" anche Zelensky. In molti guardano a sviluppi per un eventuale cessate il fuoco in Ucraina, dopo 3 anni e mezzo di ostilità e centinaia di migliaia di morti su entrambi i fronti. Come confermato da fonti dal Cremlino, quello del 15 agosto in Alaska potrebbe essere il primo di altri incontri tra Trump e Putin, forse il preludio di un “bis” che potrebbe tenersi in Russia.

 

Per approfondire: Guerra Ucraina-Russia, Zelensky: "Nessuna decisione senza di noi"

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