Guerra Israele, media: Saffiedine è morto. Khamenei: "7 ottobre fu legittimo"

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Secondo Israele, Hashem Safieddine, presunto successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah, sarebbe stato ucciso nel raid di ieri dell'Idf a Beirut. La preghiera del venerdì nella capitale iraniana è stata guidata dalla Guida Suprema Khamenei: "Iran non esiterà né ritarderà eventuali azioni contro Israele". Segnalati attacchi a Sanaa e Hodeidah, nello Yemen. Intanto, le forze americane hanno effettuato oggi attacchi su 15 obiettivi nelle aree dello Yemen controllate dai ribelli Houthi

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L'Iran non "esiterà" né "ritarderà" eventuali azioni contro Israele. Lo ha detto per due volte la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, nel suo discorso pubblico durante la preghiera del venerdì che è seguita alla commemorazione di Nasrallah. Khamenei ha definito Israele un regime "vampiro" e gli Usa "un cane rabbioso" nella regione e ha assicurato che la Repubblica islamica adempirà a "qualsiasi dovere correlato" contro Israele con "forza e fermezza". Una fonte vicina a Hezbollah ha dichiarato all'Afp che il leader ucciso, Hassan Nasrallah, è stato sepolto "provvisoriamente" in un luogo segreto.

Intanto, tra i massimi livelli della sicurezza dello Stato ebraico si sta diffondendo la convinzione che Hashem Safieddine, presunto successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, sarebbe stato ucciso nel bombardamento di ieri dell'Idf a Beirut. Segnalati attacchi a Sanaa e Hodeidah, nello Yemen, come riferito da Al Masirah TV, la principale emittente televisiva gestita dal movimento Houthi, e dagli abitanti. 

"Non credo che ci sarà una guerra totale. Penso che possiamo evitarla. Ma c'è ancora molto da fare, molto da fare", ha detto Joe Biden parlando con i reporter. Alla domanda se avrebbe inviato truppe americane per aiutare Israele, il presidente ha risposto: "Abbiamo già aiutato Israele. Proteggeremo Israele". Intanto, le forze americane hanno effettuato oggi attacchi su 15 obiettivi nelle aree dello Yemen controllate dai ribelli Houthi. 


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Biden: "Non so se Netanyahu stia influenzando elezioni Usa. Non attaccare giacimenti Iran"

Con le Presidenziali 2024 sempre più vicine, tra i dem si sta insinuando il sospetto che Benyamin Netanyahu, con la sua campagna militare, stia cercando di interferire nelle elezioni americane per favorire Donald Trump. Biden frena su eventuali raid di Israele sui siti nucleari e sui giacimenti di petrolio dell'Iran. E poi sottolinea: "Questa è l'amministrazione che ha aiutato di più Israele"

Usa: da Israele nessuna garanzia su impianti nucleari Iran

Israele non ha dato garanzie all'amministrazione Biden sul fatto che puntare agli impianti nucleari iraniani sia escluso. Lo riporta Cnn citando un funzionario dell'amministrazione, secondo il quale è "davvero difficile dire" se Israele utilizzerà l'anniversario dell'attacco del 7 ottobre per vendicarsi. 

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Cosa può succedere dopo l'attacco dell'Iran a Israele? Gli scenari

Secondo alcuni media statunitensi, tra cui Axios, i funzionari israeliani starebbero valutando una “rappresaglia significativa” entro pochi giorni. Gli obiettivi iraniani potrebbero essere diversi, ma per il momento le ipotesi si concentrano sulle strutture petrolifere e sugli impianti del programma nucleare iraniano. LEGGI QUI

Guerra Libano, la mappa dei bombardamenti israeliani contro Hezbollah

Proseguono  gli attacchi dell'Idf, che hanno portato anche all'uccisione del leader  di Hezbollah Nasrallah. Ecco dove sta colpendo l'esercito di Tel Aviv. LA MAPPA

Perché l'Iran ha attaccato di nuovo Israele? Le ragioni e i precedenti

L'offensiva dell'Iran è stata rivendicata dagli stessi Pasdaran come "la risposta all'uccisione di Nasrallah", morto nei raid su Beirut lo scorso 27 settembre. Il recente attacco di Teheran su Tel Aviv, con il lancio di oltre 200 missili balistici, è avvenuto a distanza di pochi mesi dalla prima offensiva iraniana su Israele del 13 aprile scorso. LEGGI L'ARTICOLO

Berlino: "Scioccante il raid israeliano in Cisgiordania"

La Germania ha definito "scioccante" l'attacco aereo israeliano su un campo profughi della Cisgiordania, che ha ucciso almeno 18 persone, è stato "scioccante". "L'elevato numero di vittime civili in un attacco aereo israeliano a Tulkarem è scioccante. Nella lotta contro il terrorismo, l'esercito israeliano è obbligato a proteggere i civili in Cisgiordania", ha affermato il ministero degli Esteri tedesco su X.

Hassan Nasrallah, chi era il leader di Hezbollah ucciso da Israele

Hasan Nasrallah è morto. Un portavoce dell'Idf aveva già fatto sapere che il  leader libanese del gruppo è stato ucciso durante gli attacchi  israeliani contro il quartier generale di Beirut. Nato il 31 agosto  1960, diventò il capo del gruppo sciita libanese dal 1992, prendendo il  posto di Abbas Moussaoui. Da tempo appariva raramente in pubblico dopo  la guerra che ha contrapposto il suo movimento all'esercito israeliano  nell'estate del 2006. L'APPROFONDIMENTO

"Usa, Sinwar vuole trascinare Israele in una guerra più ampia" (2)

L'atteggiamento di Sinwar, aggiunge il New York Time citando fonti americane, si sarebbe inasprito nelle ultime settimane e i negoziatori statunitensi ritengono ora che Hamas non abbia intenzione di raggiungere un accordo con Israele. Anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha respinto le proposte nei negoziati e assunto posizioni che hanno complicato i colloqui. Secondo i funzionari americani Netanyahu sarebbe preoccupato soprattutto per la sua sopravvivenza politica e potrebbe non ritenere un cessate il fuoco a gaza nel suo interesse.

"Usa, Sinwar vuole trascinare Israele in una guerra più ampia"

Il leader di Hamas Yahya Sinwar è diventato più fatalista dopo quasi un anno di guerra a Gaza ed è determinato a vedere Israele coinvolto in un più ampio conflitto regionale. Lo riporta il New York Times citando valutazioni dell'intelligence americana, secondo al quale Sinwar ritiene che non sopravvivrà alle guerra e questo ha ostacolato i negoziati per il rilascio degli ostaggi. Una guerra più ampia per Israele, secondo Sinwar, lo costringerebbe ad allentare la pressione su Gaza.

Hamas, yazida salvata a Gaza non è stata rapita e venduta a noi

Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato che contrariamente a quanto riferito dall'Idf, la donna yazida salvata da Gaza giovedì non è stata rapita dall'Isis e venduta a un membro di Hamas, ma è arrivata a Gaza in modo legittimo con la madre del marito gazawi, ucciso nella guerra civile siriana. Lo riporta Haaretz.

Biden: Non so se Netanyahu cerchi di influenzare voto Usa

"Non so" se il premier israeliano Benyamin Netanyahu stia cercando di influenzare le elezioni americane: "non ci conto" Lo ha detto Joe Biden rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle parole del senatore democratico Chris Murphy, che non ha escluso interferenze da Netanyahu. Netanyahu "dovrebbe ricordare" che la "mia amministrazione" è quella che ha aiutato di più Israele.

Le forze Usa hanno colpito 15 obiettivi Houthi nello Yemen

Le forze americane hanno effettuato oggi attacchi su 15 obiettivi nelle aree dello Yemen controllate dai ribelli Houthi. Lo hanno riferito i militari. "Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno condotto oggi attacchi contro 15 obiettivi Houthi nelle aree dello Yemen controllate dagli stessi ribelli sostenuti dall'Iran", ha precisato sui social media il comando militare responsabile delle forze statunitensi in Medio Oriente.

Biden, Netanyahu ricordi quanto lo abbiamo aiutato

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu "dovrebbe ricordare che la nostra amministrazione è quella che più di tutte lo ha aiutato". Biden ha inoltre detto che Stati Uniti e Israele sono in "costante contatto". 

Biden, Israele valuti alternative a colpire petrolio Iran

La risposta di Israele all'attacco all'Iran è ancora oggetto di discussione: Israele dovrebbe cercare "altre alternative" a quella di colpire gli impianti petroliferi iraniani. Lo ha detto Joe Biden.

Iran-Israele, gli arsenali a confronto: dai missili balistici alle armi nucleari

Dopo l'attacco iraniano a Israele dell'1 ottobre, il rischio di un'escalation sembra essere sempre più vicino. A seguito dell'offensiva di Teheran, che ha lanciato 180 missili balistici vicino alla capitale Tel Aviv “in risposta alle uccisioni di Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah e Abbas Nilforoushan", il presidente israeliano Netanyahu ha minacciato l'Iran dichiarando che “pagherà le conseguenze” per aver “commesso un grosso errore”. E anche il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha condannato l'attacco annunciando “gravi conseguenze” e specificando che “lavoreremo con Israele per far sì che ciò accada”.

A Tel Aviv si starebbe infatti già parlando di una possibile controffensiva, che potrebbe avere come obiettivi principali le strutture petrolifere o gli impianti del programma nucleare iraniani. Ma quali sono le armi e le unità militari a disposizione dei due Paesi? IL CONFRONTO

Media: "Israele ritiene che Saffiedine sia morto"

Hashem Safieddine, presunto successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, sarebbe stato ucciso nel bombardamento di ieri dell'Idf a Beirut. E' la convinzione che si sta facendo sempre più largo ai massimi livelli della sicurezza dello Stato ebraico, secondo quanto riferisce la tv israeliana Canale 12 citata dal Times of Israel.

Idf: "Circa 180 razzi lanciati oggi dal Libano verso Israele"

Le forze armate israeliane (Idf) hanno reso noto che oggi circa 180 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele. Lo riporta Haaretz. L'Idf ha poi aggiunto che non si sono registrati casi di feriti o danni gravi a seguito degli attacchi.

Idf, circa 70 razzi dal Libano su Israele nell'ultima ora (2)

Secondo l'Idf, molti dei razzi sono stati abbattuti dalle difese aeree, gli altri sono caduti in aree aperte. Separatamente, due droni sospetti sono entrati nello spazio aereo dal Libano e sono stati abbattuti dalle forze aeree, aggiunge l'esercito. Non si segnalano feriti.

Israele, incendi nel nord dopo il lancio di razzi dal Libano

Il servizio antincendio e di soccorso israeliano ha reso noto che diversi incendi sono scoppiati nel nord di Israele a seguito del lancio di razzi dal Libano. Lo scrive Haaretz.

"Hezbollah debole, Usa premono per eleggere presidente libanese"

La Casa Bianca vuole approfittare del colpo sferrato da Israele a Hezbollah per spingere per l'elezione di un nuovo presidente libanese nei prossimi giorni.
Lo riporta Axios citando alcune fonti, che ricordando come il Libano non ha un presidente da quasi due anni e questo ha esacerbato l'instabilità e la crisi economica e politica del Paese.

Hezbollah: "11 dei nostri soccorritori uccisi nel sud del Libano"

Il servizio di emergenza del Comitato sanitario islamico, affiliato a Hezbollah, ha dichiarato che 11 dei suoi soccorritori sono stati uccisi negli attacchi israeliani nel Libano meridionale oggi. In una dichiarazione, ha affermato che sette soccorritori sono morti in "un'aggressione sionista diretta alle squadre di emergenza" presso l'ospedale governativo di Marjayoun, mentre altri quattro sono stati uccisi in due attacchi altrove nel sud del Libano.

L'Onu condanna il raid aereo israeliano in Cisgiordania

Le Nazioni Unite condannano come "illegale" l'attacco aereo israeliano che ha provocato 18 morti ieri a Tulkarem in Cisgiordania.

Hezbollah: "Bombardata una base israeliana e dei soldati"

Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato di aver bombardato la base israeliana di Nafah con una salva di missili e di aver preso di mira un gruppo di soldati israeliani nelle vicinanze di un sito nel nord di Israele. Lo riportano Anadolu e al Jazeera.
Il movimento sciita aggiunge di aver anche bombardato le forze israeliane con missili nella pianura di Maroun al-Ras, nel sud del Libano. I media israeliani non riportano ancora la notizia.

Khamenei: attacco 7 ottobre è stata azione legittima

Erdogan, Israele ha mire espansionistiche

Il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, è tornato ad accusare Israele di avere mire espansionistiche che vanno ben oltre Gaza, Cisgiordania e Libano. Uno scenario che il leader turco dipinge lamentando la totale mancanza di rispetto del diritto internazionale. "Non serve un oracolo per prevedere che Israele non si fermerà a Gaza, Cisgiordania e Libano. Hanno pianificato tutto in maniera subdola, ma è evidente dove vogliono arrivare. Con la scusa di Hamas hanno invaso Gaza, ora con la scusa di Hezbollah hanno invaso il Libano", ha detto Erdogan.

Il Presidente turco appena pochi giorni fa aveva dichiarato che il governo israeliano ha un piano per arrivare alla Turchia. "Il governo israeliano gioca con la dinamite. Hanno assassinato il presidente eletto palestinese Ismail Haniyeh a Tehran e negli scorsi giorni hanno ucciso il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, hanno rifiutato proposte di cessate il fuoco e appiccato roghi in tutta la regione. Il diritto internazionale è stato completamente messo da parte", ha detto Erdogan.

Libano, colloquio tra i ministri di Egitto e Arabia saudita

Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel-Aty, e il suo omologo saudita principe Faisal bin Farhan hanno discusso telefonicamente della situazione in Libano e dell'"escalation israeliana" nella regione, come parte del "coordinamento e delle consultazioni permanenti" tra Egitto e Arabia Saudita. Lo riferisce la pagina Facebook del ministero degli Esteri egiziano. Abde-Aty e il principe Faisal hanno richiesto alla "comunità internazionale" e al "Consiglio di sicurezza" un "cessate il fuoco immediato" in Libano e Gaza, mantenendo il "coordinamento" tra Egitto e Arabia Saudita per proteggere la regione. II capo della diplomazia di Egitto e Arabia saudita hanno inoltre condannato l'"aggressione israeliana contro il Libano" e ribadito la "solidarietà" con il popolo libanese, sottolineando l'importanza di fornire "supporto umanitario" e permettere allo Stato libanese di esercitare la propria "sovranità su tutti i territori", premette la nota. 

La Russa: 'Non sono per divieto cortei, ma giudico le loro ragioni'

"Di cortei vietati nella mia vita ne ho subiti a centinaia. E non erano cortei che avevano come obiettivo minare il diritto alla esistenza di un popolo o di una nazione. Me ne hanno vietati a più non posso. Addirittura, ricordo che in una occasione drammatica, a due ore dall'inizio, ci vietarono anche il comizio. Quindi, io non parlerò mai a favore di un divieto. Però, quello che mi stupisce, è che se le ragioni di una manifestazione sono abnormi, come in questo caso, le forze politiche facciano finta di niente. Io non sono per vietare i cortei, sono per giudicare le ragioni dei cortei". Così Ignazio La Russa parlando a Brucoli (Siracusa) a margine della convention di Fdi del divieto dei cortei Pro Palestina.

Idf, da lunedì uccisi 250 militanti Hamas in sud Libano

Nei quattro giorni dell'offensiva nel Libano meridionale, l'esercito israeliano ha colpito oltre 2000 obiettivi militari di Hezbollah, fra terroristi, infrastrutture, edifici militari e depositi di armi. Secondo quanto riferiscono le stesse IDF sul loro profilo Telegram,  sono stati eliminati 250 militanti di Hezbollah, fra cui 20 comandanti. In queste comunicazioni, l'esercito continua a definire l'offensiva come una serie di "raid terrestri limitati, localizzati e mirati basati su informazioni precise nel Libano meridionale". 

Erdogan sta con Guterres, "Israele senza vergogna"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si schiera al fianco del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dopo che il governo israeliano ne ha bandito l'ingresso nello Stato ebraico. "Chi si credono di essere per lanciare un editto contro il

Segretario Generale dell'ONU? Sono senza vergogna e non hanno limiti. Non si rendono conto che 196 Paesi membri dell'ONU stanno dalla parte di Guterres. Incredibile constatare a che punto siamo arrivati", ha detto Erdogan, intervenuto da palco del festival di tecnologia Technofest, nella citta' di Adana. Lo scorso mercoledi il ministro degli Esteri israeliano, Israel

Katz, aveva dichiarato Guterres "persona non grata", accusandolo di non aver condannato apertamente il lancio di missili balistici effettuato dall'Iran verso lo stato ebraico. "Coloro che si sono rivelati incapaci di condannare il vile attacco iraniano non meritano di metter piede su suolo israeliano", ha detto in quella occasione il capo della diplomazia israeliana.

Media Houthi, 'raid americani su tre città dello Yemen'

I media affiliati alle milizie filo-iraniane degli Houthi hanno annunciato che gli Stati Uniti hanno effettuato raid in tre città dello Yemen.

Media, attacchi a Sanaa e a Hodeidah nello Yemen

Sono stati segnalati attacchi a Sanaa e Hodeidah, nello Yemen, come riferito da Al Masirah TV, la principale emittente televisiva gestita dal movimento Houthi, e dagli abitanti. Lo riporta Haaretz. 

Pasdaran: "Colpiremo siti energetici Israele se attacca Iran"

Se Israele attaccasse l'Iran, se dovesse ''commettere questo errore, prenderemo di mira tutte le sue infrastrutture energetiche, le centrali elettriche, le raffinerie e i giacimenti di gas''. E' la minaccia che ha rivolto a Israele il vice comandante in capo dei Guardiani della Rivoluzione iraniana, i Pasdaran, Ali Fadavi. Nel corso di un'intervista all'emittente al-Mayadeen, Fadavi ha sostenuto che Israele ha la capacità di colpire tutti i siti energetici israeliani ''simultaneamente''.

''In passato abbiamo dimostrato pazienza e resilienza, ma siamo pronti a condurre un attacco preciso e devastante al momento opportuno'', ha aggiunto.

Idf, ci vorranno settimane prima di poter tornare nel nord di Israele

Ci vorranno diverse settimane prima che i residenti delle regioni settentrionali di Israele possano rientrare nelle loro case. Questa la stima fatta dalle Forze di difesa di Israele, con una precisazione: anche allora, l'Idf non sarà in grado di garantire che non ci saranno attacchi con razzi o missili. Stando all'Idf, le capacità militari di Hezbollah sono state danneggiate, ma l'organizzazione è ancora in grado di sferrare attacchi contro il fronte interno israeliano. 

Idf, due soldati uccisi nel nord di Israele da un drone

Le forze armate israeliane (Idf) annunciano che due soldati sono stati uccisi in un attacco con un drone nel nord di Israele. Lo scrive Haaretz.   Si tratta del sergente Daniel Aviv Haim Sofer, 19 anni di Ashkelon, apprendista in un corso designato per ufficiale e del caporale Tal Dror, 19 anni di Gerusalemme, ufficiale delle comunicazioni del battaglione.

Media, Idf ha sganciato 73 tonnellate di bombe su bunker Hezbollah

I caccia dell'aeronautica militare israeliana hanno sganciato durante la notte circa 73 tonnellate di bombe sul sobborgo di Dahieh, alla periferia sud di Beirut, la roccaforte di Hezbollah. Lo scrive il sito di Ynet affermando che l'attacco aveva come obiettivo il bunker dove si nasconderebbe il presunto possibile nuovo leader di Hezbollah Hashem Safieddine.

Secondo il New York Times, quando è avvenuto l'attacco era in corso una riunione di esponenti di alto livello di Hezbollah in un bunker sotterraneo. Funzionari israeliani ritengono che Safieddine potrebbe aver perso la vita nel raid, ma non ci sono conferme.

L'attacco, iniziato verso mezzanotte, è stato lanciato dopo che il portavoce in lingua araba delle Idf, il maggiore Avichay Adaree, aveva avvertito i residenti della zona di evacuare rapidamente in luoghi sicuri se si trovavano vicino a siti di Hezbollah.

Beirut, fuori servizio tre ospedali nel sud del Libano

Tre ospedali in Libano, compreso uno nella periferia a sud di Beirut, hanno annunciato oggi la sospensione della loro attività a causa degli attacchi israeliani sul Paese. Lo scrive l'agenzia nazionale d'informazione libanese, precisando che l'ospedale Sainte Thérèse, vicino alla periferia meridionale della capitale libanese, ha annunciato che cesserà i suoi servizi a causa degli attacchi israeliani nelle vicinanze, insieme ad altri due ospedali nel sud del Libano. 

Idf, 250 terroristi di Hezbollah uccisi da martedì

Le forze armate israeliane (Idf) hanno reso noto che "250 terroristi di Hezbollah, 21 dei quali comandanti, sono stati uccisi dall'inizio delle operazioni di terra nel Libano meridionale". Lo scrive Haaretz. Il portavoce dell'Idf, aggiunge che durante l'operazione, iniziata quattro giorni fa, sono stati attaccati 2.000 obiettivi militari, tra cui obiettivi umani, infrastrutture terroristiche, edifici militari, magazzini di armi e lanciatori. 

Khamenei e il sermone con il fucile, non è la prima volta

Aveva un fucile accanto a sé la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, nel suo sermone a Teheran. Così Khamenei, che raramente negli ultimi anni aveva guidato la preghiera del venerdì, appare anche nella foto diffusa dai media iraniani dopo l'intervento, giorni dopo l'attacco missilistico iraniano contro Israele e a una settimana dall'uccisione a Beirut del leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah.

Non è la prima volta che Khamenei si fa vedere e immortalare con il fucile accanto. Nel 2019, come testimoniato da immagini dell'agenzia iraniana Fars, aveva un fucile Dragunov di fabbricazione russa tra le mani durante il sermone in occasione dell'Eid al-Fitr.

L'ultima volta che Khamenei aveva guidato la preghiera del venerdì era stato dopo l'uccisione nel gennaio del 2020 del generale iraniano Qasem Soleimani, storico comandante dei Guardiani della Rivoluzione morto in un raid Usa in Iraq. 


Crosetto: "Richiesto intervento 200 carabinieri a Gaza"

"A Gaza viene richiesto l'aiuto di 200 carabinieri italiani", perché "probabilmente il nostro modo di svolgere missioni internazionali, di tutte le forze armate e in questo caso dei carabinieri, ci ha reso credibili e ci ha resi capaci di gettare ponti anche tra sponde che non comunicano, ed essere quindi in quella zona accettati sia da Israele sia dai palestinesi". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, alla cerimonia di avvicendamento del nuovo capo di Stato maggiore della Difesa. 

Teheran, il cessate il fuoco in Libano includa anche Gaza

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato oggi a Beirut che Teheran appoggerà gli sforzi per un cessate il fuoco in Libano a condizione che includano anche un cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta Haaretz. 

L'Iran minaccia di attaccare petrolio e gas in Israele

I pasdaran iraniani minacciano di colpire le raffinerie e i giacimenti di gas israeliani se lo Stato ebraico attaccasse l'Iran. Lo annunciano le stesse Guardie della rivoluzione citate dal Teheran Times. Ieri il presidente Usa Joe Biden aveva affermato che Washington stava discutendo con il governo di Gerusalemme la possibilità di raid israeliani sugli impianti petroliferi iraniani in risposta all'attacco missilistico sferrato martedì da Teheran. 

Media, nuovi raid israeliani a Dahiyeh a sud di Beirut

I media libanesi, ripresi da quelli israeliani, riportano nuovi attacchi aerei israeliani alla periferia meridionale di Beirut nella roccaforte di Hezbollah di Dahiyeh. 

IDF, ucciso capo sistema comunicazione di Hezbollah

In un comunicato pubblicato su X il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano ha detto che Skafi "era vicino ai vertici" del partito e aveva "vasta esperienza e poteri". E' stato lui che, secondo l'esercito israeliano, "ha sviluppato comunicazioni continue tra i sistemi e le unità di Hezbollah", in situazioni di emergenza e non, al fine di "mantenere la continuità dei trasferimenti di informazioni" all'interno del partito sciita. Le IDf non specificano in quale attacco sia stato ucciso l'esponente di Hezbollah. Il gruppo sciita non ha ancora commentato la notizia.

Khamenei ai libanesi: "Non disperate per uccisione leader"

Nel suo sermone, l'ayatollah Ali Khamenei ha invitato il popolo libanese a non disperare e a continuare a opporsi a Israele. La Guida Suprema dell'Iran ha fatto l'esempio delle decine di importanti figure iraniane, tra cui un presidente, assassinate nell'arco di diversi mesi nel 1981, "ma ciò ha solo rafforzato l'establishment". Secondo Khamenei, lo stesso varrà per il Libano, "che ha perso leader come il fondatore di Hezbollah Abbas al-Musawi e il religioso e politico Musa al-Sadr, ma è diventato più forte", ha promesso. "Ogni attacco al regime sionista da parte di qualsiasi persona e organizzazione è un servizio all'intera regione e forse all'intera umanità", ha affermato il leader iraniano. Il capo dell'ufficio di Hezbollah, Abdullah Safieddine, fratello di Hashem Safieddine - possibile successore di Nasrallah - è stato visto seduto accanto ai massimi funzionari prima dell'inizio del discorso di Khamenei alla grande moschea di Teheran. 

Gaza, il bilancio sale a 41.802 morti e 96.844 feriti

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 41.802 persone sono state uccise in quasi un anno di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende 14 morti nelle 24 ore precedenti, secondo il ministero, che ha dichiarato che 96.844 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre.

"Settantatre tonnellate di bombe da Israele su bunker Hezbollah"

Gli aerei dell'aeronautica militare hanno sganciato la notte scorsa un totale di 73 tonnellate di esplosivo sul bunker di al-Marija, nel quartiere Dahiyeh di Beirut, definito il "principale quartier generale dell'intelligence" di Hezbollah: lo riporta Ynet. Secondo le stime, aggiunge il sito di notizie israeliano, Hashem Safieddine destinato a diventare il successore di Hassan Nasrallah, si trovava in quel momento nel complesso insieme ad altri membri anziani di ciò che restava della leadership dell'organizzazione sciita.

Crosetto: "Chiesto l'intervento dei Carabinieri a Gaza"

"Oggi a Gaza è richiesto il nostro intervento dei carabinieri italiani". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel suo discorso in occasione della cerimonia di avvicendamento del nuovo capo di Stato maggiore della Difesa, nell'aeroporto militare di Ciampino. Due giorni fa, in commissione Difesa, Crocetto aveva inoltre riferito della richiesta da parte degli Stati Uniti per l'invio di 200 carabinieri a Gerico, in Cisgiordania, per formare le forze di polizia palestinesi.

Hezbollah: "Presi di mira soldati Israele in zona confine"

Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira le truppe israeliane in una zona di confine del Libano.

Idf: "Eliminato capo reti di comunicazione di Hezbollah"

L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato di avere "eliminato" ieri il responsabile delle reti di comunicazione di Hezbollah, Mohammad Rashid Sakafi, con un raid aereo "mirato" nell'area di Beirut. "Mohammad Rashid Sakafi era un terrorista Hezbollah di alto livello, responsabile dell'unità di comunicazione dal 2000. I suoi sforzi all'interno dell'unità gli sono valsi il rispetto e, grazie alla sua posizione, Sakafi era strettamente affiliato ai terroristi Hezbollah di alto livello", si legge in un comunicato.

Libano, attacchi israeliani riducono Dahiyeh in macerie

Khamenei: attacco missilistico "punizione minima"

“Ogni  paese, ogni popolo ha il diritto ultimo di difendersi dalla tirannia  suprema”, ha dichiarato la guida suprema iraniana Khamenei nel suo  sermone, il primo in quasi cinque anni. Ha precisato che l'attacco  missilistico ha rappresentato la "punizione minima" e che il suo Paese  non “ritarderà né si affretterà a svolgere il suo dovere”  nell’affrontare Israele. L'ayatollah Khamenei è intervenuto durante la preghiera del venerdì e  la cerimonia di commemorazione per Hassan Nasrallah, nella grande  moschea di Teheran, davanti a migliaia di fedeli che portavano i  ritratti dei leader assassinati del cosiddetto "asse della resistenza"  iraniano - che include Hezbollah, gli Houthi nello Yemen e numerosi  gruppi in Siria e Iraq - contro Israele e gli Stati Uniti.

Khamenei minaccia: 'Se necessario colpiremo ancora'

"Se necessario colpiremo ancora la Palestina occupata". Lo ha affermato la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, nel sermone a Teheran trasmesso dall'iraniana Press Tv.

Khamenei: 'l'Asse della resistenza non si tirerà indietro'

Il leader iraniano Ali Khamenei ha invitato i gruppi di resistenza, compresi i libanesi e i palestinesi, a essere pazienti, a resistere e a rafforzare la loro unità contro "il lupo assetato di sangue", cioè Israele. L'asse della Resistenza "non si tirerà indietro, bisogna continuare fino all'eliminazione della vergognosa esistenza dei sionisti", ha detto nei sermoni della preghiera del venerdì, recitati in arabo. "Oggi il nemico dell'Iran è il nemico della Palestina, del Libano, dell'Iraq, dell'Egitto, della Siria e dello Yemen", ha detto, citato dalla TV di Stato, aggiungendo: "Tutti i paesi, compresi la Palestina e il Libano, hanno il diritto di difendersi, secondo le regole islamiche e internazionali, e nessun Paese o organizzazione internazionale può criticare i palestinesi o i libanesi per la loro resistenza contro il regime occupante sionista".

Idf: colpita intelligence di Hezbollah nel raid notturno

Secondo l'esercito israeliano, il pesante attacco aereo avvenuto durante la notte a Beirut ha preso di mira il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah. Lo riportano il Times of Israel. Al momento, l'esercito non ha voluto rivelare chi si trovasse nel bunker sotterraneo nella periferia meridionale di Beirut, la roccaforte di Hezbollah nota come Dahiyeh, durante l'attacco. Secondo quanto riportato dal New York Times e da Axios, l'obiettivo era Hashem Safieddine, il capo del consiglio esecutivo di Hezbollah che dovrebbe essere il successore di Hassan Nasrallah dopo il suo assassinio della scorsa settimana.

Khamenei: Israele non può danneggiare seriamente Hezbollah-Hamas

La Guida Suprema dell'Iran Ali Khamenei, rivolgendosi alla folla nel suo sermone durante le preghiere del venerdì, afferma che Israele "non può danneggiare seriamente" Hezbollah e Hamas.

Idf: 100 membri di Hezbollah uccisi ieri in operazioni nel sud del Libano

Circa 100 miliziani di Hezbollah sono stati uccisi nel corso delle operazioni israeliane - aeree e di terra - condotte nelle ultime 24 ore nel Libano meridionale. A riferirne è oggi il Times of Israel citando le Forze di Difesa israeliane. 

Khamenei: 'Tutti i Paesi hanno diritto a autodifesa'

"Ogni Nazione ha diritto all'autodifesa contro gli aggressori". Lo ha detto la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khameni, nel suo intervento diffuso dall'iraniana Press Tv. Khamenei sta guidando la preghiera del venerdì a Teheran, preceduta da una "cerimonia di commemorazione" in ricordo di Hasan Nasrallah, il leader degli Hezbollah libanesi ucciso una settimana fa in un raid israeliano a Beirut.

Idf: trovate armi in casa accanto a foto Nasrallah

L'esercito israeliano (Idf) ha trovato nelle ultime 24 ore nel sud del Libano decine di armi lasciate dai "terroristi di Hezbollah" in un'abitazione: le armi, ha precisato l'Idf su Telegram, si trovavano accanto a un letto e a una foto del defunto leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. "Negli ultimi giorni, i soldati della 188ma Brigata corazzata, sotto il comando della 36ma Divisione, hanno condotto raid terrestri mirati, limitati e localizzati. Queste incursioni, basate su informazioni precise, hanno preso di mira i compound nascosti nei villaggi civili. Inoltre, le forze hanno eliminato i terroristi dall'aria e a distanza ravvicinata nel sud del Libano - si legge nel messaggio -. Nel corso di queste operazioni, nelle ultime 24 ore, le truppe hanno scoperto munizioni per lanciarazzi, missili anticarro e razzi all'interno di una casa residenziale. Le armi sono state trovate accanto a un letto e a una foto del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah". Le truppe "hanno anche localizzato e confiscato decine di armi lasciate in edifici e case civili nel sud del Libano - conclude il comunicato -. Le armi trovate includono lanciarazzi diretti verso il territorio israeliano, missili anticarro, armi da fuoco, postazioni di osservazione e un ordigno esplosivo sotterrato dal nemico nella zona". 

Khamenei: le nazioni musulmane hanno un nemico comune

 Le nazioni musulmane hanno un "nemico comune" e devono "cingere una cintura di difesa" dall'Afghanistan allo Yemen e dall'Iran a Gaza e al Libano. Lo afferma il leader supremo iraniano Ali Khamenei mentre presiede le preghiere del venerdì in Iran per la prima volta in cinque anni. Lo riporta Sky News. La Guida Suprema ha aggiunto che l'attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele, "è stato un atto legittimo, così come l'attacco dell'Iran al Paese questa settimana". Il raid missilistico è la "punizione minima" per i crimini di Israele, ha affermato Khamenei.

Idf: 'Trovate armi in casa accanto a foto Nasrallah'

L'esercito israeliano (Idf) ha trovato nelle ultime 24 ore nel sud del Libano decine di armi lasciate dai "terroristi di Hezbollah" in un'abitazione: le armi, ha precisato l'Idf su Telegram, si trovavano accanto a un letto e a una foto del defunto leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. "Negli ultimi giorni, i soldati della 188ma Brigata corazzata, sotto il comando della 36ma Divisione, hanno condotto raid terrestri mirati, limitati e localizzati. Queste incursioni, basate su informazioni precise, hanno preso di mira i compound nascosti nei villaggi civili. Inoltre, le forze hanno eliminato i terroristi dall'aria e a distanza ravvicinata nel sud del Libano - si legge nel messaggio -. Nel corso di queste operazioni, nelle ultime 24 ore, le truppe hanno scoperto munizioni per lanciarazzi, missili anticarro e razzi all'interno di una casa residenziale. Le armi sono state trovate accanto a un letto e a una foto del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah". Le truppe "hanno anche localizzato e confiscato decine di armi lasciate in edifici e case civili nel sud del Libano - conclude il comunicato -. Le armi trovate includono lanciarazzi diretti verso il territorio israeliano, missili anticarro, armi da fuoco, postazioni di osservazione e un ordigno esplosivo sotterrato dal nemico nella zona".

Khamenei: attacco Iran legittimo, risposta a crimini Israele

L'attacco missilistico dell'Iran su Israele "è legittimo e rispetta il diritto", "è la risposta ai crimini di Israele". Lo ha detto la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei parlando ai fedeli durante la preghiera del venerdì e la cerimonia di commemorazione per Hassan Nasrallah. 

Oltre 1000 civili evacuati in Turchia dal Libano

Sono  circa mille i civili in fuga dal Libano giunti nel porto di Mersin, nel  sud della Turchia.  Cittadini non solo turchi, ma anche libanesi con  doppio passaporto ed europei, che si apprestano ora a tornare verso i  luoghi di origine attraverso le rappresentanze consolari dei propri  Paesi. L'ultima nave, con a bordo 320 persone, ha attraccato nel porto  di Tasucu, situato nell'area di Silifke, in provincia di Mersin.  Il  governo di Ankara aveva precedentemente annunciato che piani di  evacuazione, sia via mare che via terra, erano stati preparati nei  dettagli e pronti a divenire operativi. Il ministero degli Esteri turco  ha reso noto che le evacuazioni dei civili in fuga dal Libano sarebbe  avvenuta in coordinamento con altri 20 Paesi.

Hezbollah: ignoriamo la sorte del successore di Nasrallah

Hezbollah ha affermato alla testata L'Orient-Le Jour di "non avere ancora alcuna informazione" sulla sorte di Hachem Safieddine, il capo del consiglio esecutivo del partito e destinato a succedere a Hassan Nasrallah, dopo il massiccio attacco israeliano lanciato nella notte sulla periferia sud di Beirut.

Fonte Hezbollah: Nasrallah sepolto per ora in luogo segreto

Una fonte vicina a Hezbollah ha dichiarato all'Afp che il leader ucciso, Hassan Nasrallah, è stato sepolto "provvisoriamente" in un luogo segreto.

IDF: colpito quartier generale intelligence Hezbollah

L’esercito israeliano nei raid su Beirut di questa notte ha colpito  "con precisione" il quartier generale dell’intelligence centrale di  Hezbollah. Lo fanno sapere le stesse IDF.

Grandi (Unhcr): 'Oltre 200mila in fuga da Libano verso Siria'

''Ci sono due situazioni separate: c'è Gaza e c'è il Libano. A Gaza lo spostamento di persone è essenzialmente all'interno della striscia di Gaza, perché queste persone sono letteralmente ingabbiate ed è uno spostamento che varia ogni giorno di centinaia di migliaia di persone. In Libano c'è uno sfollamento interno, soprattutto da sud a nord, che il governo stima a un milione di persone. Io temo che la cifra sia piuttosto giusta ed è drammatico. Poi abbiamo anche osservato negli ultimi giorni, e questo dà il senso della violenza della situazione e anche dei suoi paradossi, un movimento di libanesi e rifugiati siriani che si trovano in Libano verso le Siria. A ieri sera la cifra di questo passaggio era di 185mila persone, oggi oltrepasseremo i 200mila. Sono cifre importanti che si aggiungono a quei 120 milioni''. Lo ha detto Filippo Grandi, Alto commissario per i Rifugiati dell'Unhcr a margine della seconda giornata di lavori del G7 dei ministri dell'Interno a Mirabella Eclano.

Khamenei arrivato alla moschea Grand Mosalla a Teheran

La Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, è arrivato alla moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran, per la cerimonia di commemorazione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, alla quale seguirà un sermone della stessa Guida suprema , il primo in 5 anni. Lo riporta l'agenzia semi ufficiale iraniana Mehr.

Croce Rossa Libano: "Serve sangue"; uccisi 28 operatori

La Croce Rossa libanese lancia un appello "urgente"  per le donazioni di sangue per "aiutare i feriti e salvare vite". Decine  di civili vengono uccisi ogni giorno negli attacchi israeliani in  Libano. Nelle scorse ore il capo dell'Organizzazione mondiale della sanità  (Oms) ha riferito che 28 operatori sanitari sono stati uccisi nelle  ultime 24 ore in Libano. "Molti (altri) operatori sanitari non si stanno  presentando al lavoro e sono fuggiti dalle aree in cui lavorano a causa  dei bombardamenti", ha dichiarato il direttore generale dell'Oms,  Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Questo sta limitando gravemente la  fornitura di gestione dei traumi di massa", ha deplorato.

Maroniti: la comunità internazionale faccia la sua parte

I  vescovi maroniti, riuniti nell’assemblea mensile presieduta dal  Patriarca Béchara Boutros Pierre Raï, esprimono “dolore di fronte  all'orrore del disastro che ha colpito il Libano, dalla costa ai monti,  con distruzioni che spesso ha colpito civili innocenti” ma anche  riprovazione per “la prolungata aggressione israeliana, che ha causato  centinaia di martiri e vittime, compreso il segretario generale di  Hezbollah, Syed Hassan Nasrallah, e molti altri capi del movimento  sciita”. I vescovi, roferisce la Fides, “chiedono a Dio misericordia per chi è  stato ucciso e conforto e consolazione per e loro famiglie e per i  feriti”. Allo stesso tempo si rivolgono alla comunità internazionale  chiedendo “di assumersi le proprie responsabilità lavorando per un  cessate il fuoco immediato e attuare le decisioni internazionali” con un  preciso riferimento alla Risoluzione Onu numero 1701.

In migliaia in Moschea a Teheran per commemorare Nasrallah

Migliaia di persone si sono radunate all'esterno e all'interno del moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran, dove si prevede che l'ayatollah Khamenei guiderà, per la prima volta in 5 anni, i sermoni durante le preghiere del venerdì. Lo scrive l'agenzia semi-ufficiale iraniana Mehr. La preghiera seguirà "una cerimonia di commemorazione" per Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, assassinato in un raid israeliano su Beirut venerdì scorso.

Hezbollah, 'nessuna informazione su sorti Hashem Safieddine'

Hezbollah fa sapere di "non avere ancora informazioni" sulle sorti di Hashem Safieddine, possibile successore di Hasan Nasrallah alla guida del Partito di Dio. Queste le parole consegnate al giornale libanese L'Orient Le Jour dopo che, secondo il New York Times, Safieddine è stato obiettivo di un pesante raid israeliano effettuato nella zona di Beirut. Nasrallah è stato ucciso una settimana fa in un raid israeliano nella periferia sud della capitale libanese. 

Eisin: 'Israele su sette fronti, guerra si vince sul terreno'

"Da ottobre Israele sta combattendo su sette fronti diversi, dai quali ha avuto minacce. Questo mette a dura prova le sue capacità. Adesso Israele affronterà soprattutto il fronte iraniano". Ad affermarlo alla Stampa Miri Eisin, colonnella in pensione dell'esercito e direttrice dell'International Institute for Counter-Terrorism. "Mi aspetto che Netanyahu, nelle prossime settimane - aggiunge - rafforzi il suo governo con l'ingresso di nuovi alleati per tenere sotto controllo l'opposizione interna. Questo non mi rende felice però renderà lui più stabile". "L'Iran non sta seduto - spiega - Ha capito di essere il bersaglio principale di Israele e che deve stare in modalità protetta. Non credo che Israele voglia colpire i leader iraniani, forse l'esercito o le guardie rivoluzionarie. Oppure punterà all'economia del Paese per bloccare l'afflusso economico ai Pasdaran e ai proxy che combattono contro Israele. In base alla risposta israeliana ci potrebbe essere una controrisposta iraniana. Potrebbero attaccare obiettivi israeliani, ebrei e americani in giro per il mondo". Eisin è stata con il premier Olmert nel periodo della guerra in Libano nel 2006. "Non bisogna né sovrastimare né sottostimare Hezbollah, che ha avuto un duro colpo con l'attacco ai cercapersone e l'uccisione dei leader, ma è stata creata per sopravvivere a questo. Ha un arsenale 10 volte quello di Hamas e la capacità di rifornirsi continuamente dall'Iran via Siria. Ha dispiegato l'arsenale soprattutto al confine israeliano, a Sud, attraverso la forza Radwan, nei villaggi. Se non si entra, se non si va via terra, non si riesce a distruggere questa capacità bellica, perché i miliziani vivono e operano in tunnel che con gli aerei non si possono colpire. Per vincere questa guerra devi stare sul terreno, ed essere entrati, certamente cambia lo scenario".

Ministro Esteri iraniano a Beirut: 'Al fianco del popolo libanese'

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato nella capitale libanese Beirut. "E' ferma la posizione dell'Iran in solidarietà con il popolo coraggioso del Libano. La regione intera dovrebbe riconoscere la situazione critica per il Libano e le sue implicazioni gravi per il futuro delle nostre Nazioni", si legge in un post su X del portavoce della diplomazia iraniana, Esmaeil Baghaei, che annuncia l'arrivo della delegazione all'aeroporto internazionale di Beirut. Baghaei precisa che Araghchi è alla guida della delegazione, accompagnato da due parlamentari e dal capo della Mezzaluna Rossa iraniana. L'Iran, sponsor storico di Hezbollah contro cui proseguono le operazioni militari israeliane, annuncia che verranno consegnate "dieci tonnellate di generi alimentari e medicinali nel quadro dell'assistenza umanitaria al Libano".



Media libanesi: ministro Esteri Iran arrivato a Beirut

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato a Beirut: lo riporta l'agenzia di stampa statale libanese. La visita era stata anticipata ieri dai media internazionali, secondo i quali Araghchi incontrerà oggi funzionari libanesi.

Ciriani: no vietare dissenso ma c'è rischio antisemitismo

"Non vogliamo  vietare l'espressione del dissenso, ma dobbiamo impedire che  manifestazioni di stampo antisemita, a forte rischio di infiltrazioni  violente, mettano a rischio la sicurezza dei cittadini". Lo afferma al  Corriere della Sera il ministro per i Rapporti col Parlamento  Luca Ciriani.
"Il rischio che dietro le proteste contro il governo di Israele riprenda  vita un mai cessato e strisciante antisemitismo c'è - osserva - Spesso  non si contesta Netanyahu, ma la stessa esistenza dello Stato di  Israele. Il clima è pesante, l'osservatorio per la sicurezza contro gli  atti discriminatori ha segnalato 456 episodi di antisemitismo da quando è  esploso il conflitto. Nessuno pensa di vietare per sempre  manifestazioni di contestazione delle politiche del governo di Israele  ma - osserva ancora - quella per il 7 ottobre sarebbe stata secondo  quando ci risulta una manifestazione a forte rischio di infiltrazioni,  pericolosa per l'ordine pubblico". "Io capisco la solidarietà al popolo  palestinese, il dolore per vittime innocenti - dice Ciriani - Ma non si  può pensare che il torto sia da una parte e la ragione dall'altra. Anche  noi come governo abbiamo agito per chiedere il cessate il fuoco ed  evitare in tutti i modi il coinvolgimento di civili innocenti, ma non si  può dimenticare che da decenni Israele lotta per la propria  sopravvivenza". L telefonata di ieri tra Meloni e Schlein? "E' positivo  che il presidente del Consiglio mantenga un dialogo con la leader del  primo partito dell'opposizione. Ma oggi ci sembra difficile anche capire  quale sia la posizione del centrosinistra. È quella di Boldrini, di  Fratoianni, di Conte, di chi mette sullo stesso piano l'invasione  dell'Ucraina con il conflitto a Gaza?".

Medioriente, 178 italiani rientrati dal Libano: "Stanchi ma sollevati"

Sono  atterrarti all'aeroporto di Fiumicino i 178 cittadini italiani che col  volo charter organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari  Esteri hanno potuto lasciare Beirut, sotto le bombe.  Al loro arrivo a Roma, le prime parole degli italiani evacuati - tra  cui cinque bambini - oltre a 4 cittadini finlandesi, sono state "paura",  "stanchezza", "grande tensione", "tristezza", ma anche "sollievo" e  "felicità" per essersi lasciati alle spalle una "guerra imprevedibile".  Tuttavia, per molti di loro, che hanno il doppio passaporto italiano e  libanese, c'è anche molta tristezza e preoccupazione per la sorte del  Libano e della sua gente. L'auspicio, espresso da diversi italiani  rimpatriati è quello di una "decisione politica" per trovare una  soluzione al conflitto, quanto prima. 

Idf chiede a civili libanesi di evacuare 35 villaggi a sud

L'esercito israeliano (Idf) ha chiesto ai residenti di 35 villaggi nel sud del Libano di "evacuare immediatamente" le loro case: lo scrive su X il portavoce in lingua araba dell'Idf, il colonnello Avichay Adraee, sottolineando che "è vietato spostarsi verso sud". "Le Forze di Difesa non hanno intenzione di farvi del male, quindi per la vostra sicurezza dovete evacuare immediatamente le vostre case e dirigervi a nord del fiume Awli. Salvate le vostre vite", si legge nel messaggio. Mercoledì l'Idf aveva chiesto ai civili libanesi di evacuare una ventina di villaggi nel Libano meridionale.

Razzi su Haifa, Hezbollah rivendica attacco

Hezbollah rivendica l'attacco al nord di Israele, affermando che i suoi combattenti hanno preso di mira la città di Haifa con razzi al mattino. Una dichiarazione del gruppo armato libanese su Telegram riferisce che l'attacco è stato effettuato alle 7 del mattino in risposta ai raid israeliani contro libanesi e palestinesi, elogiando la loro "coraggiosa e onorevole resistenza". Al momento non ci sono notizie di eventuali morti, feriti o danni.

Libano, colpita strada per valico umanitario verso Siria

La strada che porta al principale passaggio umanitario per migliaia di libanesi verso la Siria è ora interrotta dopo un attacco israeliano", lo ha detto il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamieh, riferendosi al valico di frontiera civile di Masnaa tra il Libano e la Siria.

Media: raid Idf a confine con Siria taglia strada internazionale

L'agenzia di stampa ufficiale libanese ha reso noto che un raid aereo israeliano al confine con la Siria ha tagliato la principale strada internazionale che collega i due Paesi.

Anp: sale a 18 morti bilancio raid di Israele in Cisgiordania

È salito ad almeno 18 il numero delle vittime dell'attacco lanciato ieri dall'esercito israeliano (Idf) a Tulkarem, in Cisgiordania: lo ha reso noto il ministero della Sanità palestinese, come riporta il Guardian. "Diciotto martiri in seguito al bombardamento del campo di Tulkarem da parte dell'occupazione", ha scritto su Telegram ministero. Secondo una fonte locale citata dalla Afp, l'attacco israeliano "ha colpito una caffetteria in un edificio di quattro piani" ed ha provocato molti feriti. L'Idf ha confermato il raid, aggiungendo che è avvenuto durante un'operazione congiunta nella zona con lo Shin Bet.

Obiettivo nuovi raid a Beirut il successore di Nasrallah

Sempre citando funzionari israeliani coperti dall'anonimato, il New York Times afferma da parte sua che il raid ha preso di mira un incontro a cui Safi Al Din stava partecipando con altri importanti leader del movimento sciita libanese in un bunker sotterraneo. Non è ancora chiaro se il probabile successore di Nasrallah sia effettivamente rimasto coinvolto nell'attacco israeliano. 

Anp: sale a 18 morti bilancio raid di Israele in Cisgiordania

È salito ad almeno 18 il numero delle vittime dell'attacco lanciato ieri dall'esercito israeliano (Idf) a Tulkarem, in Cisgiordania: lo ha reso noto il ministero della Sanità palestinese, come riporta il Guardian. "Diciotto martiri in seguito al bombardamento del campo di Tulkarem da parte dell'occupazione", ha scritto su Telegram ministero. Secondo una fonte locale citata dalla Afp, l'attacco israeliano "ha colpito una caffetteria in un edificio di quattro piani" ed ha provocato molti feriti. L'Idf ha confermato il raid, aggiungendo che è avvenuto durante un'operazione congiunta nella zona con lo Shin Bet.

Oggi i funerali di Nasrallah, ayatollah guiderà preghiera

Le Guardie Rivoluzionarie hanno dichiarato che l'operazione era una rappresaglia per l'assassinio del leader libanese di Hezbollah Hassan Nasrallah e di uno dei suoi comandanti, Abbas Nilforoushan, in un attacco israeliano a Beirut il 27 settembre. L'obiettivo era anche quello di vendicare la morte del leader di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuta il 31 luglio a Teheran, in un attentato che l'Iran e il movimento islamista palestinese hanno imputato a Israele. Secondo il sito web dell'Ayatollah Khamenei, la preghiera del venerdì sarà preceduta da una "cerimonia di commemorazione" in onore di Hassan Nasrallah. Questa avra' luogo alle 10:30 ora locale (07:00 GMT) nella Grande Moschea di Mosalla, nel centro della capitale iraniana. L'ultima volta che Khamenei ha guidato la preghiera del venerdì è stato nel gennaio 2020, dopo un attacco missilistico iraniano a due basi che ospitavano americani in Iraq, come rappresaglia per l'attacco di un drone americano che aveva appena ucciso a Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, comandante dei Guardiani.

Dal Consiglio di sicurezza Onu sostegno "pieno" a Guterres

Il Consiglio di sicurezza dà il suo "pieno" sostegno al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che Israele ha dichiarato "persona non grata" per non aver condannato immediatamente gli attacchi iraniani di martedì. Senza mai menzionare lo Stato ebraico, i cinque membri permanenti del consiglio e gli altri dieci non permanenti "sottolineano la necessità che tutti gli stati membri abbiano un rapporto produttivo e funzionale con il segretario generale e si astengano da qualsiasi azione che mina il suo lavoro e quello dei suoi servizi. Qualsiasi decisione che non coinvolga il segretario generale dell'Onu o le Nazioni Unite è controproducente, soprattutto nel contesto di un'escalation delle tensioni in Medio Oriente", avvertono i 15 paesi tra cui Stati Uniti, Cina, Russia, Regno Unito e Francia in una dichiarazione.

Italiani da Beirut: molta paura ma ora felici di essere qui

"Il Governo italiano ha compiuto un buon lavoro per assisterci e consentire il nostro arrivo in Italia. Quando la situazione è peggiorata anche a Beirut città, per via dei bombardamenti, abbiamo deciso di venire in Italia. L'Ambasciata è stata subito attiva, disponibile, ci ha contattato, tutto è stato veloce ed in 24 ore ha organizzato questo viaggio. Ho dei familiari a Padova ed ora vedremo come andranno le cose", le parole di un cittadino con doppio passaporto italo libanese. "Ho colto l'opportunità di poter tornare in Italia. L'ambasciatore ci ha sempre assistito, è stato sempre con noi. Certo, in Libano la situazione è difficile. Ci vuole una decisione politica per trovare una soluzione", un'altra testimonianza. Infine, una giovane italo-libanese arrivata con i genitori: "Ci hanno contattato due giorni fa per il volo. Ci siamo organizzati ed abbiamo deciso di partire. La paura è stata tanta, siamo traumatizzati, non ho parole. Abitavamo nella zona sud del Libano, abbiamo sentito le esplosioni. Abbiamo fatto 15 ore in auto per arrivare a Beirut e sono stati giorni di grande tensione e stanchezza". 

Oggi i funerali di Nasrallah a Teheran, rientrati italiani da Beirut

Previsti per stamani a Teheran i funerali di Nasrallah, l'ex leader di Hezbollah ucciso da Israele a Beirut: si terranno in concomitanza con la preghiera del venerdì guidata da Khamenei. E gli ultimi attacchi sulla capitale libanese avrebbero cercato di colpire il suo probabile successore Safi Al Din, secondo media Usa. Nel mirino di Israele ci sono gli impianti petroliferi iraniani. Biden ritiene ancora "evitabile" una guerra totale in Medio Oriente. Rientrati stanotte 178 italiani dal Libano, col volo charter organizzato dalla Farnesina. Allarme infiltrati per la manifestazione pro-Palestina di domani a Roma.

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