L'offensiva dell'Iran è stata rivendicata dagli stessi Pasdaran come "la risposta all'uccisione di Nasrallah", morto nei raid su Beirut lo scorso 27 settembre. Il recente attacco di Teheran su Tel Aviv, con il lancio di oltre 200 missili balistici, è avvenuto a distanza di pochi mesi dalla prima offensiva iraniana su Israele del 13 aprile scorso
Il recente attacco iraniano sul territorio di Israele, con il lancio di oltre 200 missili balistici vicino a Tel Aviv, è avvenuto a distanza di pochi mesi da un'altra offensiva di Teheran allo Stato ebraico, risalente allo scorso aprile. La mossa dell'Iran è stata rivendicata dagli stessi Pasdaran come "una risposta al martirio di Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah e Abbas Nilforoushan". Subito dopo l'attacco è arrivata la reazione del presidente israeliano Netanyahu, il quale ha dichiarato che “l'Iran ha fatto un grosso errore stasera e ne pagherà le conseguenze”, mentre i funzionari del Paese starebbero già valutando una possibile risposta.
L'ultimo attacco iraniano a Tel Aviv
A seguito del lancio di decine di missili su Tel Aviv la sera del 1° ottobre, il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh ha definito l'offensiva “legittima” rimarcando che “se il regime sionista osa continuare i suoi crimini la nostra reazione sarà più dura”. I Pasdaran iraniani hanno poi precisato che l'offensiva del 1° ottobre “è la nostra risposta all'uccisione di Nasrallah”, avvertendo che "in caso di risposta ci sarà una reazione devastante”. La morte di Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, è avvenuta a Beirut lo scorso 27 settembre, a seguito dell'Operazione Nuovo Ordine da parte delle forze di difesa israeliane che hanno attaccato la capitale libanese. Non solo: il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran (IRGC) ha specificato che l'attacco missilistico è avvenuto in risposta anche all'uccisione del comandante dell'IRGC, Abbas Nilforoushan, avvenuta il 27 settembre e quella del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, assassinato il 31 luglio scorso.
L'attacco dell'Iran a Israele del 13 aprile
Quello del 1° ottobre, è stato il secondo attacco iraniano a Tel Aviv nella storia, e il secondo in un anno. L'offensiva precedente risale alla sera del 13 aprile scorso, quando, per la prima volta nella storia, Teheran ha colpito direttamente Israele all'interno dei suoi confini, superando la linea rossa dell'attacco diretto. Per l'offensiva, l'Iran ha utilizzato centinaia di droni e missili, ma degli oltre 300 attacchi il 90% è stato bloccato grazie ai sistemi di difesa aerea israeliani, con il supporto degli Usa. L'operazione è terminata il 14 aprile, con danni praticamenti nulli sul territorio di Israele.
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L'offensiva di Israele del 1° aprile
Le ragioni dell'attacco di Teheran a Israele del 13 aprile affondano le radici nell'offensiva di Tel Aviv del 1° aprile 2024, che colpì l'ambasciata iraniana a Damasco. Nell'operazione, attribuita a Israele, sono stati uccisi diversi alti ufficiali dei Pasdaran. "La risposta sarà dura", aveva subito ammonito l'ambasciatore iraniano in Siria, Hossein Akbari.
La possibile risposta israeliana
Secondo alcuni media statunitensi, i funzionari israeliani starebbero ora valutando una “rappresaglia significativa” entro pochi giorni, in risposta all'attacco del 1° ottobre su Tel Aviv. Gli obiettivi potrebbero essere diversi, ma per il momento le ipotesi si concentrano sulle sedi strategiche iraniane, come le strutture petrolifere e gli impianti del programma nucleare iraniano. Come riferisce il Guardian, i funzionari israeliani si starebbero consultando con gli Stati Uniti per calibrare la loro controffensiva.