Guerra Israele, Khamenei a commemorazione Nasrallah: se necessario colpiremo ancora. LIVE

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La preghiera del venerdì nella capitale iraniana guidata dalla Guida Suprema. Intanto gli ultimi attacchi sulla capitale libanese avrebbero cercato di colpire il probabile successore del leader di Hezbollah Safieddine, secondo media Usa. Nel mirino ci sono gli impianti petroliferi iraniani. Biden ritiene ancora "evitabile" una guerra totale. Rientrati stanotte 178 italiani dal Libano, col volo charter organizzato dalla Farnesina

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Fonte Hezbollah: Nasrallah sepolto per ora in luogo segreto

Una fonte vicina a Hezbollah ha dichiarato all'Afp che il leader ucciso, Hassan Nasrallah, è stato sepolto "provvisoriamente" in un luogo segreto.

IDF: colpito quartier generale intelligence Hezbollah

L’esercito israeliano nei raid su Beirut di questa notte ha colpito  "con precisione" il quartier generale dell’intelligence centrale di  Hezbollah. Lo fanno sapere le stesse IDF.

Grandi (Unhcr): 'Oltre 200mila in fuga da Libano verso Siria'

''Ci sono due situazioni separate: c'è Gaza e c'è il Libano. A Gaza lo spostamento di persone è essenzialmente all'interno della striscia di Gaza, perché queste persone sono letteralmente ingabbiate ed è uno spostamento che varia ogni giorno di centinaia di migliaia di persone. In Libano c'è uno sfollamento interno, soprattutto da sud a nord, che il governo stima a un milione di persone. Io temo che la cifra sia piuttosto giusta ed è drammatico. Poi abbiamo anche osservato negli ultimi giorni, e questo dà il senso della violenza della situazione e anche dei suoi paradossi, un movimento di libanesi e rifugiati siriani che si trovano in Libano verso le Siria. A ieri sera la cifra di questo passaggio era di 185mila persone, oggi oltrepasseremo i 200mila. Sono cifre importanti che si aggiungono a quei 120 milioni''. Lo ha detto Filippo Grandi, Alto commissario per i Rifugiati dell'Unhcr a margine della seconda giornata di lavori del G7 dei ministri dell'Interno a Mirabella Eclano.

Khamenei arrivato alla moschea Grand Mosalla a Teheran

La Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, è arrivato alla moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran, per la cerimonia di commemorazione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, alla quale seguirà un sermone della stessa Guida suprema , il primo in 5 anni. Lo riporta l'agenzia semi ufficiale iraniana Mehr.

Croce Rossa Libano: "Serve sangue"; uccisi 28 operatori

La Croce Rossa libanese lancia un appello "urgente"  per le donazioni di sangue per "aiutare i feriti e salvare vite". Decine  di civili vengono uccisi ogni giorno negli attacchi israeliani in  Libano. Nelle scorse ore il capo dell'Organizzazione mondiale della sanità  (Oms) ha riferito che 28 operatori sanitari sono stati uccisi nelle  ultime 24 ore in Libano. "Molti (altri) operatori sanitari non si stanno  presentando al lavoro e sono fuggiti dalle aree in cui lavorano a causa  dei bombardamenti", ha dichiarato il direttore generale dell'Oms,  Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Questo sta limitando gravemente la  fornitura di gestione dei traumi di massa", ha deplorato.

Maroniti: la comunità internazionale faccia la sua parte

I  vescovi maroniti, riuniti nell’assemblea mensile presieduta dal  Patriarca Béchara Boutros Pierre Raï, esprimono “dolore di fronte  all'orrore del disastro che ha colpito il Libano, dalla costa ai monti,  con distruzioni che spesso ha colpito civili innocenti” ma anche  riprovazione per “la prolungata aggressione israeliana, che ha causato  centinaia di martiri e vittime, compreso il segretario generale di  Hezbollah, Syed Hassan Nasrallah, e molti altri capi del movimento  sciita”. I vescovi, roferisce la Fides, “chiedono a Dio misericordia per chi è  stato ucciso e conforto e consolazione per e loro famiglie e per i  feriti”. Allo stesso tempo si rivolgono alla comunità internazionale  chiedendo “di assumersi le proprie responsabilità lavorando per un  cessate il fuoco immediato e attuare le decisioni internazionali” con un  preciso riferimento alla Risoluzione Onu numero 1701.

In migliaia in Moschea a Teheran per commemorare Nasrallah

Migliaia di persone si sono radunate all'esterno e all'interno del moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran, dove si prevede che l'ayatollah Khamenei guiderà, per la prima volta in 5 anni, i sermoni durante le preghiere del venerdì. Lo scrive l'agenzia semi-ufficiale iraniana Mehr. La preghiera seguirà "una cerimonia di commemorazione" per Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, assassinato in un raid israeliano su Beirut venerdì scorso.

Hezbollah, 'nessuna informazione su sorti Hashem Safieddine'

Hezbollah fa sapere di "non avere ancora informazioni" sulle sorti di Hashem Safieddine, possibile successore di Hasan Nasrallah alla guida del Partito di Dio. Queste le parole consegnate al giornale libanese L'Orient Le Jour dopo che, secondo il New York Times, Safieddine è stato obiettivo di un pesante raid israeliano effettuato nella zona di Beirut. Nasrallah è stato ucciso una settimana fa in un raid israeliano nella periferia sud della capitale libanese. 

Eisin: 'Israele su sette fronti, guerra si vince sul terreno'

"Da ottobre Israele sta combattendo su sette fronti diversi, dai quali ha avuto minacce. Questo mette a dura prova le sue capacità. Adesso Israele affronterà soprattutto il fronte iraniano". Ad affermarlo alla Stampa Miri Eisin, colonnella in pensione dell'esercito e direttrice dell'International Institute for Counter-Terrorism. "Mi aspetto che Netanyahu, nelle prossime settimane - aggiunge - rafforzi il suo governo con l'ingresso di nuovi alleati per tenere sotto controllo l'opposizione interna. Questo non mi rende felice però renderà lui più stabile". "L'Iran non sta seduto - spiega - Ha capito di essere il bersaglio principale di Israele e che deve stare in modalità protetta. Non credo che Israele voglia colpire i leader iraniani, forse l'esercito o le guardie rivoluzionarie. Oppure punterà all'economia del Paese per bloccare l'afflusso economico ai Pasdaran e ai proxy che combattono contro Israele. In base alla risposta israeliana ci potrebbe essere una controrisposta iraniana. Potrebbero attaccare obiettivi israeliani, ebrei e americani in giro per il mondo". Eisin è stata con il premier Olmert nel periodo della guerra in Libano nel 2006. "Non bisogna né sovrastimare né sottostimare Hezbollah, che ha avuto un duro colpo con l'attacco ai cercapersone e l'uccisione dei leader, ma è stata creata per sopravvivere a questo. Ha un arsenale 10 volte quello di Hamas e la capacità di rifornirsi continuamente dall'Iran via Siria. Ha dispiegato l'arsenale soprattutto al confine israeliano, a Sud, attraverso la forza Radwan, nei villaggi. Se non si entra, se non si va via terra, non si riesce a distruggere questa capacità bellica, perché i miliziani vivono e operano in tunnel che con gli aerei non si possono colpire. Per vincere questa guerra devi stare sul terreno, ed essere entrati, certamente cambia lo scenario".

Ministro Esteri iraniano a Beirut: 'Al fianco del popolo libanese'

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato nella capitale libanese Beirut. "E' ferma la posizione dell'Iran in solidarietà con il popolo coraggioso del Libano. La regione intera dovrebbe riconoscere la situazione critica per il Libano e le sue implicazioni gravi per il futuro delle nostre Nazioni", si legge in un post su X del portavoce della diplomazia iraniana, Esmaeil Baghaei, che annuncia l'arrivo della delegazione all'aeroporto internazionale di Beirut. Baghaei precisa che Araghchi è alla guida della delegazione, accompagnato da due parlamentari e dal capo della Mezzaluna Rossa iraniana. L'Iran, sponsor storico di Hezbollah contro cui proseguono le operazioni militari israeliane, annuncia che verranno consegnate "dieci tonnellate di generi alimentari e medicinali nel quadro dell'assistenza umanitaria al Libano".



Media libanesi: ministro Esteri Iran arrivato a Beirut

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato a Beirut: lo riporta l'agenzia di stampa statale libanese. La visita era stata anticipata ieri dai media internazionali, secondo i quali Araghchi incontrerà oggi funzionari libanesi.

Ciriani: no vietare dissenso ma c'è rischio antisemitismo

"Non vogliamo  vietare l'espressione del dissenso, ma dobbiamo impedire che  manifestazioni di stampo antisemita, a forte rischio di infiltrazioni  violente, mettano a rischio la sicurezza dei cittadini". Lo afferma al  Corriere della Sera il ministro per i Rapporti col Parlamento  Luca Ciriani.
"Il rischio che dietro le proteste contro il governo di Israele riprenda  vita un mai cessato e strisciante antisemitismo c'è - osserva - Spesso  non si contesta Netanyahu, ma la stessa esistenza dello Stato di  Israele. Il clima è pesante, l'osservatorio per la sicurezza contro gli  atti discriminatori ha segnalato 456 episodi di antisemitismo da quando è  esploso il conflitto. Nessuno pensa di vietare per sempre  manifestazioni di contestazione delle politiche del governo di Israele  ma - osserva ancora - quella per il 7 ottobre sarebbe stata secondo  quando ci risulta una manifestazione a forte rischio di infiltrazioni,  pericolosa per l'ordine pubblico". "Io capisco la solidarietà al popolo  palestinese, il dolore per vittime innocenti - dice Ciriani - Ma non si  può pensare che il torto sia da una parte e la ragione dall'altra. Anche  noi come governo abbiamo agito per chiedere il cessate il fuoco ed  evitare in tutti i modi il coinvolgimento di civili innocenti, ma non si  può dimenticare che da decenni Israele lotta per la propria  sopravvivenza". L telefonata di ieri tra Meloni e Schlein? "E' positivo  che il presidente del Consiglio mantenga un dialogo con la leader del  primo partito dell'opposizione. Ma oggi ci sembra difficile anche capire  quale sia la posizione del centrosinistra. È quella di Boldrini, di  Fratoianni, di Conte, di chi mette sullo stesso piano l'invasione  dell'Ucraina con il conflitto a Gaza?".

Medioriente, 178 italiani rientrati dal Libano: "Stanchi ma sollevati"

Sono  atterrarti all'aeroporto di Fiumicino i 178 cittadini italiani che col  volo charter organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari  Esteri hanno potuto lasciare Beirut, sotto le bombe.  Al loro arrivo a Roma, le prime parole degli italiani evacuati - tra  cui cinque bambini - oltre a 4 cittadini finlandesi, sono state "paura",  "stanchezza", "grande tensione", "tristezza", ma anche "sollievo" e  "felicità" per essersi lasciati alle spalle una "guerra imprevedibile".  Tuttavia, per molti di loro, che hanno il doppio passaporto italiano e  libanese, c'è anche molta tristezza e preoccupazione per la sorte del  Libano e della sua gente. L'auspicio, espresso da diversi italiani  rimpatriati è quello di una "decisione politica" per trovare una  soluzione al conflitto, quanto prima. 

Idf chiede a civili libanesi di evacuare 35 villaggi a sud

L'esercito israeliano (Idf) ha chiesto ai residenti di 35 villaggi nel sud del Libano di "evacuare immediatamente" le loro case: lo scrive su X il portavoce in lingua araba dell'Idf, il colonnello Avichay Adraee, sottolineando che "è vietato spostarsi verso sud". "Le Forze di Difesa non hanno intenzione di farvi del male, quindi per la vostra sicurezza dovete evacuare immediatamente le vostre case e dirigervi a nord del fiume Awli. Salvate le vostre vite", si legge nel messaggio. Mercoledì l'Idf aveva chiesto ai civili libanesi di evacuare una ventina di villaggi nel Libano meridionale.

Razzi su Haifa, Hezbollah rivendica attacco

Hezbollah rivendica l'attacco al nord di Israele, affermando che i suoi combattenti hanno preso di mira la città di Haifa con razzi al mattino. Una dichiarazione del gruppo armato libanese su Telegram riferisce che l'attacco è stato effettuato alle 7 del mattino in risposta ai raid israeliani contro libanesi e palestinesi, elogiando la loro "coraggiosa e onorevole resistenza". Al momento non ci sono notizie di eventuali morti, feriti o danni.

Libano, colpita strada per valico umanitario verso Siria

La strada che porta al principale passaggio umanitario per migliaia di libanesi verso la Siria è ora interrotta dopo un attacco israeliano", lo ha detto il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamieh, riferendosi al valico di frontiera civile di Masnaa tra il Libano e la Siria.

Media: raid Idf a confine con Siria taglia strada internazionale

L'agenzia di stampa ufficiale libanese ha reso noto che un raid aereo israeliano al confine con la Siria ha tagliato la principale strada internazionale che collega i due Paesi.

Anp: sale a 18 morti bilancio raid di Israele in Cisgiordania

È salito ad almeno 18 il numero delle vittime dell'attacco lanciato ieri dall'esercito israeliano (Idf) a Tulkarem, in Cisgiordania: lo ha reso noto il ministero della Sanità palestinese, come riporta il Guardian. "Diciotto martiri in seguito al bombardamento del campo di Tulkarem da parte dell'occupazione", ha scritto su Telegram ministero. Secondo una fonte locale citata dalla Afp, l'attacco israeliano "ha colpito una caffetteria in un edificio di quattro piani" ed ha provocato molti feriti. L'Idf ha confermato il raid, aggiungendo che è avvenuto durante un'operazione congiunta nella zona con lo Shin Bet.

Obiettivo nuovi raid a Beirut il successore di Nasrallah

Sempre citando funzionari israeliani coperti dall'anonimato, il New York Times afferma da parte sua che il raid ha preso di mira un incontro a cui Safi Al Din stava partecipando con altri importanti leader del movimento sciita libanese in un bunker sotterraneo. Non è ancora chiaro se il probabile successore di Nasrallah sia effettivamente rimasto coinvolto nell'attacco israeliano. 

Anp: sale a 18 morti bilancio raid di Israele in Cisgiordania

È salito ad almeno 18 il numero delle vittime dell'attacco lanciato ieri dall'esercito israeliano (Idf) a Tulkarem, in Cisgiordania: lo ha reso noto il ministero della Sanità palestinese, come riporta il Guardian. "Diciotto martiri in seguito al bombardamento del campo di Tulkarem da parte dell'occupazione", ha scritto su Telegram ministero. Secondo una fonte locale citata dalla Afp, l'attacco israeliano "ha colpito una caffetteria in un edificio di quattro piani" ed ha provocato molti feriti. L'Idf ha confermato il raid, aggiungendo che è avvenuto durante un'operazione congiunta nella zona con lo Shin Bet.

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