Medioriente, esplosi cercapersone Hezbollah. Morti e migliaia di feriti

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Un attacco simultaneo ha fatto esplodere migliaia di cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah a Beirut, in diverse altre regioni del Libano e a Damasco. Ci sono almeno 18 morti e oltre 3 mila feriti. "La guerra contro Hezbollah è più vicina", ha detto il leader dell'opposizione israeliana Lapid. E Hezbollah ha promesso che Israele riceverà la "giusta punizione". L'Onu: "Sviluppi in Libano estremamente preoccupanti"

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Oggi pomeriggio uno spettacolare attacco simultaneo ha fatto esplodere migliaia di cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah a Beirut, in diverse altre regioni del Libano e a Damasco. Almeno 18 persone sono rimaste uccise e  oltre 3mila sono ricoverate in ospedale (200 delle quali in condizioni critiche)  (COSA SAPPIAMO). Lo scrive YNet. Tra i morti anche una bimba di 10 anni e il figlio di un deputato libanese di Hezbollah, Ali Ammar. Hezbollah ha accusato Israele della "totale responsabilità" per le esplosioni in Libano: lo si legge in un comunicato del movimento sciita, avvertendo che ci sarà una "giusta punizione".


"Siamo stati flessibili e abbiamo dato molto tempo per una soluzione diplomatica. Ora siamo più vicini alla guerra, una guerra violenta che minaccerà molte parti di Israele. Chiunque abbia la capacità di scongiurare questa possibilità deve farlo". Lo ha detto il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid. Netanyahu vuole un nuovo ministro della Difesa: atteso l'annuncio della sostituzione di Gallant col falco Saar, dopo gli ultimi disaccordi sul Libano. Il ritorno dei residenti alle loro case nel nord di Israele è ufficialmente "obiettivo di guerra", afferma l'ufficio dello stesso premier. 


Blinken sarà da oggi in Egitto per discutere della tregua nella Striscia di Gaza. Abu Mazen è atteso invece in Spagna. Stasera sessione speciale dell'Assemblea generale Onu e voto sull'occupazione israeliana dei Territori palestinesi. Il premier israeliano promette vendetta dopo che per la prima volta un missile Houthi è riuscito a superare la contraerea e cadere su Israele. E i ribelli dello Yemen minacciano "attacchi più massicci". 


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Attacco a Hezbollah, Libano, Iran e Hamas accusano Israele. Usa: "Noi non informati"

L'esplosione dei cercapersone utilizzati dai membri del gruppo ha causato diversi morti e migliaia di feriti. Hezbollah: "Totale responsabilità" di Israele. Libano: "Aggressione criminale israeliana". Iran: "Atto terroristico del regime israeliano che ha preso di mira civili libanesi". Washington nega ogni coinvolgimento, l’Onu: sviluppi "estremamente preoccupanti"

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Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. LEGGI

500 uomini Hezbollah hanno perso la vista per esplosioni

Circa 500 agenti di Hezbollah hanno perso la vista in seguito all'esplosione di cercapersone in Libano e Siria. Lo ha riferito questa sera il canale televisivo saudita Al Hadath.

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. LEGGI


Chi sono i drusi del Golan, arabi israeliani di origine siriana

Majdal Shams è ritenuta una delle città più importanti nelle quattro principali località druse del Golan. Qui vivono – appunto – i drusi: arabi ma non palestinesi, esaltano la loro appartenenza alla madrepatria (la Siria) ma da mezzo secolo abitano in Israele. Sono storicamente molto attivi a livello politico e per tradizione ostili ai poteri centrali. A differenza dei beduini del Neghev e dei fratelli drusi della Galilea, non sono tenuti a servire nell'esercito. L'APPROFONDIMENTO


Sky News, Mossad modificò i cercapersone prima della consegna

Sky News Arabia cita fonti secondo cui l'attacco su larga scala con cercapersone in Libano è stato possibile perché l'agenzia di spionaggio del Mossad è entrata in possesso dei dispositivi di comunicazione di Hezbollah prima che venissero consegnati al gruppo terroristico. Secondo la fonte, l'agenzia di spionaggio israeliana ha posizionato una quantità di Petn, un materiale altamente esplosivo, sulle batterie dei dispositivi e li ha fatti esplodere aumentando la temperatura delle batterie da lontano. In precedenza, il Wall Street Journal aveva riferito che alcuni membri di Hezbollah avevano sentito i loro cercapersone surriscaldarsi e li avevano eliminati prima della serie di esplosioni.

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere: "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". LEGGI L'ARTICOLO


Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO


Usa, 'esplosione cercapersone? Noi né coinvolti né avvisati in anticipo'

Washington non è stata coinvolta e non è stata avvisata in anticipo dell'operazione attribuita a Israele in Libano, dove numerosi cercapersone di militanti di Hezbollah sono esplosi simultaneamente oggi pomeriggio. Lo ha sottolineato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller.

"Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti. Gli Stati Uniti non erano a conoscenza di questo incidente in anticipo e, in questo momento, stiamo raccogliendo informazioni", ha affermato Miller durante una conferenza stampa.

Hamas, 'in Libano escalation che porterà a sconfitta di Israele'

"Gli attentati in Libano rappresentano un'escalation che porterà solo al fallimento e alla sconfitta di Israele". Lo dichiara Hamas, condannando l'esplosione su larga scala di cercapersone in dotazione a presunti membri di Hezbollah che ha causato almeno nove morti e oltre 3mila feriti in tutto il Paese dei cedri. "L'operazione terroristica avvenuta in Libano rientra nel quadro dell'aggressione sionista globale contro la regione", ha aggiunto la fazione palestinese, indicando Israele come "totalmente responsabile delle ripercussioni del grave crimine".

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO


Hamas, in Libano "aggressione terroristica sionista"

Le esplosioni di "cercapersone" che hanno provocato la morte di almeno 9 persone in Libano rappresentano una "aggressione terroristica sionista" secondo Hamas. 

Il governo libanese si riunisce e condanna Israele

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha tenuto una riunione di gabinetto dopo le esplosioni simultanee che si sono verificate nel Paese. Il governo ha "condannato all'unanimità questa aggressione criminale israeliana, che viola palesemente la sovranità del Libano", ha reso noto l'ufficio stampa al termine della riunione. Intanto è salito a nove il numero dei morti accertati, ha comunicato il ministro della Sanità Firass Abiad, aggiungendo che tra le vittime c'è una bambina di otto anni della Valle di Bekaa. I feriti sono 2.800, 200 in condizioni critiche. 

Libano, 3mila ricoverati in ospedale di cui 200 in condizioni critiche

Almeno 3mila sono state ricoverate in ospedale in Libano, 200 delle quali in condizioni critiche. E' questo il bilancio aggiornato delle esplosioni dei cercapersone in dotazione agli operativi di Hezbollah, secondo quanto scrive YNet. 

Raid Idf su Libano meridionale, uccisi 3 operativi Hezbollah

Tre sospetti operativi di Hezbollah sono morti in un raid israeliano condotto su Majdel Selm, nel Libano meridionale. Lo rende noto al-Arabiya, mentre le Idf non hanno confermato ancora la notizia.

Cercapersone esplosi erano stati distribuiti di recente agli operativi di Hezbollah

I cercapersone esplosi oggi erano stati distribuiti di recente agli operativi di Hezbollah, spiegano fonti della sicurezza citate dal canale saudita Al Hadath. Secondo quanto si legge su Ynet i 'pager' esplosi erano l'ultimo modello acquistato da Hezbollah negli ultimi mesi. 

Attacco contro Hezbollah, ecco come i cercapersone possono diventare delle micro-bombe

Iran condanna 'atto terroristico' di Israele

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, ha condannato "l'atto terroristico del regime israeliano che ha preso di mira civili libanesi" nel corso di un colloquio avuto con il suo omologo libanese, Abdallah Bou Habib. Riferendosi all'esplosione su larga scala di cercapersone in dotazione a presunti membri di Hezbollah, Araqchi ha sottolineato la  disponibilità di Teheran a fornire assistenza medica per curare i feriti.

Il capo della diplomazia di Teheran ha avuto una telefonata anche con la moglie dell'ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani, per ricevere un aggiornamento sulle condizioni del diplomatico, tra le migliaia di persone rimaste ferite nelle esplosioni. Araqchi ha evidenziato la disponibilità a rimpatriare l'ambasciatore e i feriti se necessario. La moglie dell'ambasciatore lo ha ringraziato, confermando che le condizioni di Amani sono buone.

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