
Un attacco simultaneo ha fatto esplodere migliaia di cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah a Beirut, in diverse altre regioni del Libano e a Damasco. Ci sono almeno 18 morti e oltre 3 mila feriti. "La guerra contro Hezbollah è più vicina", ha detto il leader dell'opposizione israeliana Lapid. E Hezbollah ha promesso che Israele riceverà la "giusta punizione". L'Onu: "Sviluppi in Libano estremamente preoccupanti"
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Oggi pomeriggio uno spettacolare attacco simultaneo ha fatto esplodere migliaia di cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah a Beirut, in diverse altre regioni del Libano e a Damasco. Almeno 18 persone sono rimaste uccise e oltre 3mila sono ricoverate in ospedale (200 delle quali in condizioni critiche) (COSA SAPPIAMO). Lo scrive YNet. Tra i morti anche una bimba di 10 anni e il figlio di un deputato libanese di Hezbollah, Ali Ammar. Hezbollah ha accusato Israele della "totale responsabilità" per le esplosioni in Libano: lo si legge in un comunicato del movimento sciita, avvertendo che ci sarà una "giusta punizione".
"Siamo stati flessibili e abbiamo dato molto tempo per una soluzione diplomatica. Ora siamo più vicini alla guerra, una guerra violenta che minaccerà molte parti di Israele. Chiunque abbia la capacità di scongiurare questa possibilità deve farlo". Lo ha detto il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid. Netanyahu vuole un nuovo ministro della Difesa: atteso l'annuncio della sostituzione di Gallant col falco Saar, dopo gli ultimi disaccordi sul Libano. Il ritorno dei residenti alle loro case nel nord di Israele è ufficialmente "obiettivo di guerra", afferma l'ufficio dello stesso premier.
Blinken sarà da oggi in Egitto per discutere della tregua nella Striscia di Gaza. Abu Mazen è atteso invece in Spagna. Stasera sessione speciale dell'Assemblea generale Onu e voto sull'occupazione israeliana dei Territori palestinesi. Il premier israeliano promette vendetta dopo che per la prima volta un missile Houthi è riuscito a superare la contraerea e cadere su Israele. E i ribelli dello Yemen minacciano "attacchi più massicci".
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato
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Attacco a Hezbollah, Libano, Iran e Hamas accusano Israele. Usa: "Noi non informati"
L'esplosione dei cercapersone utilizzati dai membri del gruppo ha causato diversi morti e migliaia di feriti. Hezbollah: "Totale responsabilità" di Israele. Libano: "Aggressione criminale israeliana". Iran: "Atto terroristico del regime israeliano che ha preso di mira civili libanesi". Washington nega ogni coinvolgimento, l’Onu: sviluppi "estremamente preoccupanti"
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Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele
Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. LEGGI
500 uomini Hezbollah hanno perso la vista per esplosioni
Circa 500 agenti di Hezbollah hanno perso la vista in seguito all'esplosione di cercapersone in Libano e Siria. Lo ha riferito questa sera il canale televisivo saudita Al Hadath.
Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. LEGGI
Chi sono i drusi del Golan, arabi israeliani di origine siriana
Majdal Shams è ritenuta una delle città più importanti nelle quattro principali località druse del Golan. Qui vivono – appunto – i drusi: arabi ma non palestinesi, esaltano la loro appartenenza alla madrepatria (la Siria) ma da mezzo secolo abitano in Israele. Sono storicamente molto attivi a livello politico e per tradizione ostili ai poteri centrali. A differenza dei beduini del Neghev e dei fratelli drusi della Galilea, non sono tenuti a servire nell'esercito. L'APPROFONDIMENTO
Sky News, Mossad modificò i cercapersone prima della consegna
Sky News Arabia cita fonti secondo cui l'attacco su larga scala con cercapersone in Libano è stato possibile perché l'agenzia di spionaggio del Mossad è entrata in possesso dei dispositivi di comunicazione di Hezbollah prima che venissero consegnati al gruppo terroristico. Secondo la fonte, l'agenzia di spionaggio israeliana ha posizionato una quantità di Petn, un materiale altamente esplosivo, sulle batterie dei dispositivi e li ha fatti esplodere aumentando la temperatura delle batterie da lontano. In precedenza, il Wall Street Journal aveva riferito che alcuni membri di Hezbollah avevano sentito i loro cercapersone surriscaldarsi e li avevano eliminati prima della serie di esplosioni.
Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza
Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere: "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". LEGGI L'ARTICOLO
Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja
Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO
Usa, 'esplosione cercapersone? Noi né coinvolti né avvisati in anticipo'
Washington non è stata coinvolta e non è stata avvisata in anticipo dell'operazione attribuita a Israele in Libano, dove numerosi cercapersone di militanti di Hezbollah sono esplosi simultaneamente oggi pomeriggio. Lo ha sottolineato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller.
"Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti. Gli Stati Uniti non erano a conoscenza di questo incidente in anticipo e, in questo momento, stiamo raccogliendo informazioni", ha affermato Miller durante una conferenza stampa.
Hamas, 'in Libano escalation che porterà a sconfitta di Israele'
"Gli attentati in Libano rappresentano un'escalation che porterà solo al fallimento e alla sconfitta di Israele". Lo dichiara Hamas, condannando l'esplosione su larga scala di cercapersone in dotazione a presunti membri di Hezbollah che ha causato almeno nove morti e oltre 3mila feriti in tutto il Paese dei cedri. "L'operazione terroristica avvenuta in Libano rientra nel quadro dell'aggressione sionista globale contro la regione", ha aggiunto la fazione palestinese, indicando Israele come "totalmente responsabile delle ripercussioni del grave crimine".
Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO
Hamas, in Libano "aggressione terroristica sionista"
Le esplosioni di "cercapersone" che hanno provocato la morte di almeno 9 persone in Libano rappresentano una "aggressione terroristica sionista" secondo Hamas.
Il governo libanese si riunisce e condanna Israele
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha tenuto una riunione di gabinetto dopo le esplosioni simultanee che si sono verificate nel Paese. Il governo ha "condannato all'unanimità questa aggressione criminale israeliana, che viola palesemente la sovranità del Libano", ha reso noto l'ufficio stampa al termine della riunione. Intanto è salito a nove il numero dei morti accertati, ha comunicato il ministro della Sanità Firass Abiad, aggiungendo che tra le vittime c'è una bambina di otto anni della Valle di Bekaa. I feriti sono 2.800, 200 in condizioni critiche.
Libano, 3mila ricoverati in ospedale di cui 200 in condizioni critiche
Almeno 3mila sono state ricoverate in ospedale in Libano, 200 delle quali in condizioni critiche. E' questo il bilancio aggiornato delle esplosioni dei cercapersone in dotazione agli operativi di Hezbollah, secondo quanto scrive YNet.
Raid Idf su Libano meridionale, uccisi 3 operativi Hezbollah
Tre sospetti operativi di Hezbollah sono morti in un raid israeliano condotto su Majdel Selm, nel Libano meridionale. Lo rende noto al-Arabiya, mentre le Idf non hanno confermato ancora la notizia.
Cercapersone esplosi erano stati distribuiti di recente agli operativi di Hezbollah
I cercapersone esplosi oggi erano stati distribuiti di recente agli operativi di Hezbollah, spiegano fonti della sicurezza citate dal canale saudita Al Hadath. Secondo quanto si legge su Ynet i 'pager' esplosi erano l'ultimo modello acquistato da Hezbollah negli ultimi mesi.
Attacco contro Hezbollah, ecco come i cercapersone possono diventare delle micro-bombe
Iran condanna 'atto terroristico' di Israele
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, ha condannato "l'atto terroristico del regime israeliano che ha preso di mira civili libanesi" nel corso di un colloquio avuto con il suo omologo libanese, Abdallah Bou Habib. Riferendosi all'esplosione su larga scala di cercapersone in dotazione a presunti membri di Hezbollah, Araqchi ha sottolineato la disponibilità di Teheran a fornire assistenza medica per curare i feriti.
Il capo della diplomazia di Teheran ha avuto una telefonata anche con la moglie dell'ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani, per ricevere un aggiornamento sulle condizioni del diplomatico, tra le migliaia di persone rimaste ferite nelle esplosioni. Araqchi ha evidenziato la disponibilità a rimpatriare l'ambasciatore e i feriti se necessario. La moglie dell'ambasciatore lo ha ringraziato, confermando che le condizioni di Amani sono buone.
Libano, attacco fa esplodere cercapersone di Hezbollah: cosa sappiamo finora
Houthi condannano "atroce attacco di Israele in Libano"
Il portavoce degli Houthi yemeniti Mohammed Abdelsalam ha definito la catena di esplosioni di cercapersone in dotazione a presunti militanti di Hezbollah, che in Libano ha ucciso almeno otto persone "un crimine atroce e una violazione della sovranità libanese" da parte di Israele. "Le nostre condoglianze e la nostra solidarietà va alle famiglie dei martiri della coraggiosa resistenza islamica, chiedendo a Dio Onnipotente di avere pietà e perdono per loro e di garantire una pronta guarigione ai feriti", ha affermato Abdelsalam in un post su X. "Siamo certi che il Libano è in grado di affrontare tutte le sfide e ha un movimento di resistenza in grado di scoraggiare l'entità nemica sionista e di farle pagare un prezzo elevato per qualsiasi escalation possa intraprendere contro il Libano".
Onu, sviluppi in Libano estremamente preoccupanti
Gli sviluppi della situazione in Libano dopo le esplosioni di cercapersone legati a militanti di Hezbollah sono molto preoccupanti, specialmente dato il contesto "estremamente volatile". Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric.
Hezbollah, 'Israele riceverà giusta punizione'
Hezbollah ha promesso che Israele riceverà la "giusta punizione" per le esplosioni simultanee dei cercapersone in dotazione ai suoi militanti. Nel secondo comunicato diffuso dopo l'attacco, l'organizzazione sciita libanese ha accusato lo Stato ebraico di essere "pienamente responsabile" dell' "aggressione criminale" che ha portato "al martirio di alcune persone e al ferimento di un gran numero di persone". "Questo nemico traditore e criminale riceverà sicuramente la sua giusta punizione per questa aggressione peccaminosa, da un luogo che non si aspetta, e Allah è testimone di ciò che diciamo", ha aggiunto Hezbollah.
Esperto, 'microcariche dietro esplosioni cercapersone'
"Premesso che ancora non sappiamo nel dettaglio cosa sia accaduto veramente, dal punto di vista tecnico ritengo che fare esplodere una batteria a distanza sia molto improbabile. Per almeno due ragioni. Le batterie hanno tre poli, uno serve proprio per un circuito interno anti riscaldamento, che è praticamente impossibile da hackerare dall'esterno perché non è connesso a nulla. Altra ragione: è vero che le batterie possono esplodere per surriscaldamento, se la carica è improvvisamente alterata, ma non tutte insieme contemporaneamente. La probabilità è che sia stata intercettata la filiera di fornitura di quei cercapersone, che siano stati inseriti dei micro esplosivi e grazie alla modifica del software, da remoto, siano stati fatti esplodere''. Lo afferma all'Adnkronos Marco Camisani Calzolari, esperto di IA, docente Universitario e divulgatore scientifico, sull'attacco hacker a Hezbollah in Libano, attraverso l'esplosione dei cercapersone.
Israele, innalzato livello di allerta in tutti i porti, anche Eilat
Israele ha disposto l'innalzamento del livello di allerta in tutti i porti, compreso Eliat. Lo riferiscono i media locali dopo le esplosioni dei cercapersone in Libano e Siria e la minaccia di una "giusta punizione" da parte di Hezbollah.
Fonti Hezbollah, Nasrallah non ferito in esplosioni
Il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah non è rimasto ferito nell'ondata di esplosioni di cercapersone avvenuta oggi in tutto il Libano, ha riferito a Reuters una fonte di alto livello di Hezbollah.
Media, 7 morti in Siria per esplosione cercapersone
Sette persone sono state uccise in Siria nell'esplosione dei cercapersone in dotazione ai membri di Hezbollah. Lo ha riferito Saberin News, affiliata ai Pasdaran iraniani. Le esplosione sono avvenute nel quartiere di Damasco di Seyedah Zeinab, roccaforte sciita.
Hezbollah, Israele pienamente responsabile esplosioni
Hezbollah ritiene Israele "pienamente responsabile" per l'esplosione simultanea dei cercapersone in dotazione ai suoi membri in Libano e Siria e ha avvertito che lo Stato ebraico avrà la "giusta punizione".
Libano, 200 gravi tra i 2.750 feriti per le esplosioni
Il ministro della Salute libanese Firass Abiad ha affermato in una conferenza stampa che le esplosioni che hanno interessato i cercapersone "hanno ucciso otto persone, tra cui una ragazza". "Circa 2.750 persone sono rimaste ferite, più di 200 di loro in modo critico", ha aggiunto.
Media: un messaggio arrivato sui cercapersone prima dell'esplosione
"Un messaggio è arrivato sui dispositivi prima dell'esplosione". Lo riporta la rete libanese Mtv mentre un altro media, 'Al-Hadth', conferma che i cercapersone esplosi erano "dell'ultimo modello adottato da Hezbollah negli ultimi mesi". Un funzionario di Hezbollah ha riferito al Wall Street Journal che centinaia di agenti dell'organizzazione possedevano tali dispositivi e tra le ipotesi c'è quella di un malware che ne ha causato il surriscaldamento e l'esplosione. La stessa fonte di Hezbollah ha detto - secondo quanto riporta il media israeliano Ynet - che alcuni membri dell'organizzazione "hanno sentito che i dispositivi si stavano surriscaldando" e si sono sbarazzati di loro prima che esplodessero.
Media, Beirut ritiene Israele responsabile degli attacchi
Il portavoce del governo libanese ha affermato che il governo ritiene Israele responsabile dell'esplosione dei cercapersone e lo considera una violazione della sovranità libanese. Lo riferisce Axios.
Libano: 8 morti e 2.750 feriti nelle esplosioni
Il ministro della Sanità libanese ha annunciato che ci sono almeno 8 morti e oltre 2.750 feriti in seguito alle esplosioni che si sono verificate oggi nel Paese.
Israele, riunione d'emergenza sicurezza-governo
I più alti responsabili della sicurezza israeliana sono stati convocati per un incontro d'emergenza con il governo. L'incontro è avvenuto dopo le esplosioni multiple in Libano e a Damasco, in Siria, in cui sono rimaste ferite 1.200 persone. Lo riporta Haaretz. L'intelligence israeliana ha rilevato segnali insoliti di preparativi militari di Hezbollah nel Libano meridionale. L'apparato di sicurezza ritiene che le tempistiche attuali non consentiranno la nomina di Gideon Sa'ar a ministro della Difesa al posto di Yoav Gallant. Sa'ar tra l'altro non ha familiarità con i piani operativi dell'Idf per il Libano.
Hezbollah, tre morti dopo le esplosioni, indagini in corso
Hezbollah ha reso noto che tre suoi esponenti sono rimasti uccisi nelle esplosioni simultanee dei cercapersone che si sono verificate a Beirut. Sono in corso delle indagini, ha aggiunto il movimento libanese.
Libano, attacco hacker fa esplodere cercapersone di Hezbollah: cosa sappiamo finora
Nel pomeriggio di oggi, 17 settembre, si sono registrate diverse esplosioni di ricetrasmittenti in Libano. A esplodere sarebbero stati i cosiddetti ‘cercapersone’ utilizzati da membri di Hezbollah. I media libanesi - che citano fonti sanitarie nelle varie regioni del Paese colpite - hanno parlato di centinaia di persone ferite. Un funzionario di Hezbollah citato dai media israeliani - che ha voluto mantenere l'anonimato - ha affermato che dietro le esplosioni "c'è il nemico Israele", e ha aggiunto che i membri di Hezbollah avevano cercapersone con delle batterie al litio che sono scoppiate. I media israeliani hanno riferito che oggi sono esplosi contemporaneamente a Beirut, nel sud del Libano e a Damasco, in Siria, i cercapersone di membri di Hezbollah e ci sarebbero mille feriti. Una bambina di 10 anni, secondo quanto affermato da una fonte vicina al gruppo, sarebbe morta nelle esplosioni. COSA SAPPIAMO
Tv saudita, figlio deputato Hezbollah ucciso da esplosione
La tv saudita al Hadath ha riferito che il figlio di un deputato libanese di Hezbollah, Ali Ammar, è stato ucciso da un'esplosione.
Media, 1.200 feriti dalle esplosioni in Libano e a Damasco
Secondo diversi report citati dai media israeliani, il numero dei feriti in Libano e a Damasco per l'esplosione di cercapersone è salito a 1.200. Intanto nel paese vengono riferiti attacchi israeliani in profondità, lontano dal confine con Israele. Numerose esplosioni sono avvenute nel quartiere Dahiya a Beirut, roccaforte dell'organizzazione sciita, nella Valle del Libano e nel sud del Paese.
Anche in Siria miliziani Hezbollah feriti da esplosioni
Anche in Siria miliziani di Hezbollah sono stati feriti dall'esplosione dei cercapersone utilizzati dal gruppo libanese per comunicare. Secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, diversi militanti feriti sono arrivati negli ospedali di Damasco, e un walkie-talkie è esploso all'interno di un'auto che viaggiava su una strada vicino al quartiere di Kafr Sousah a Damasco.
Hezbollah, morta una bambina di 10 anni in un'esplosione
Una bambina di 10 anni è stata uccisa in Libano dopo l'esplosione di un cercapersone: lo afferma una fonte vicina a Hezbollah.
Palestina, bozza all'Onu "contro presenza illegale di Israele"
L'ambasciatore palestinese all'Onu, Ryad Mansour, ha presentato all'Assemblea Generale la bozza di risoluzione che chiede a Israele di porre fine alla "sua presenza illegale nel territorio palestinese occupato" entro sei mesi. L'obiettivo principale del documento, che verra' votato domani, è accogliere il parere di luglio della Corte Internazionale di Giustizia secondo cui l'occupazione israeliana dei territori e degli insediamenti palestinesi è illegale e dovrebbe finire. "Impunità per Israele vuol dire altri palestinesi uccisi, bisogna che questo finisca, solo cosi' ci si puo' aspettare un cambiamento sincero che porti alla pace", ha detto Mansour, sottolineando che "nessuna potenza occupante puo' avere un potere di veto sui diritti inalienabili delle persone. Quelli che si immaginano che i palestinesi scompaiono o si arrendano non sono realisti". "Agite ora, quello che farete dopo è importante", ha aggiunto, chiedendo ai paesi membri di "respingere i doppi standard e di dare alla nostra gente il rispetto che merita". L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Danny Danon nei giorni scorsi ha chiesto all'organismo Onu di "respingere categoricamente questa vergognosa risoluzione e di adottare invece un testo che condanni Hamas e chieda l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi".
Hezbollah accusa Israele per esplosioni, scoppio batterie litio
Un funzionario di Hezbollah che ha voluto mantenere l'anonimato ha affermato che dietro le esplosioni "c'è il nemico Israele", e ha aggiunto che i membri di Hezbollah avevano cercapersone con delle batterie al litio che sono scoppiate. Lo riferiscono i media israeliani.
Media: "Per ambasciatore Iran ferita superficiale, è in ospedale"
L'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani, ha riportato "una ferita superficiale" in seguito all'esplosione dei cercapersone in Libano ed è "attualmente sotto osservazione in ospedale". Lo ha riferito una fonte informata citata dall'agenzia di stampa iraniana Fars.
Media: "Cercapersone esplosi ultimo modello usato da Hezbollah"
Secondo fonti della sicurezza israeliana, i cercapersone esplosi in Libano e a Damasco erano l'ultimo modello usato dagli Hezbollah da pochi mesi. Lo riferisce Channel 12.
L'ambasciatore iraniano ferito nelle esplosioni in Libano
Anche l'ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani è rimasto ferito in una delle esplosioni dei cercapersone. Lo riporta Haartez.
Hezbollah, oggi la più grave violazione della sicurezza
Un funzionario di Hezbollah, che ha voluto mantenere l'anonimato, ha affermato che l'esplosione dei cercapersone è stata "la più grande violazione della sicurezza" a cui il gruppo abbia mai assistito in quasi un anno di guerra con Israele. Lo riporta Haaretz.
Libano, allerta degli ospedali per accogliere i feriti
Il ministero della salute libanese ha messo in allerta gli ospedali del paese per accogliere i numerosi feriti dell'attacco hacker attribuito a Israele e che avrebbe fatto esplodere decine di cercapersone nella periferia sud di Beirut, nel sud del Libano e nella valle orientale della Bekaa.
Libano, esplodono ricetrasmittenti, decine di Hezbollah feriti
Decine di membri di Hezbollah sono rimasti gravemente feriti nel sud del Libano e nella periferia sud di Beirut a causa dell'esplosione delle ricetrasmittenti utilizzate per comunicare. Lo hanno riferito fonti della sicurezza. Un'altra fonte ha sostenuto che si è trattato di una "violazione israeliana" delle comunicazioni. Secondo l'emittente tv saudita Al-Hadth, sono oltre 70 i feriti nel quartiere Dahiyeh di Beirut, roccaforte di Hezbollah. E' stato lanciato un appello agli abitanti a recarsi negli ospedali per donare il sangue.
Almeno 10 Hezbollah feriti dopo esplosione cercapersone
Almeno una decina di membri di Hezbollah sono rimasti feriti dopo l'esplosione dei propri cercapersone in Libano: lo annuncia una fonte vicina al gruppo.
Libano, udito boato di un'esplosione a Beirut sud
Un boato di un'esplosione è stato udito poco fa nella periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah. Lo riferiscono fonti sul terreno in contatto con l'ANSA.
Tensione con Hezbollah, Netanyahu vede vertici sicurezza
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto una serie di consultazioni ad alto livello con i vertici delle forze di sicurezza mentre aumentano le tensioni con Hezbollah in Libano. Lo riporta la stampa dello Stato ebraico, poche ore dopo che il governo ha incluso il ritorno dei residenti nelle loro case nel nord tra gli obiettivi ufficiali della guerra in corso con Hamas a Gaza. Decine di migliaia di israeliani sono sfollati da quasi un anno a causa degli attacchi con missili e droni lanciati dal gruppo libanese filo-iraniano, in solidarietà con Hamas.
Qatar: "Gli sforzi per raggiungere la tregua a Gaza continuano"
Gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza "continuano". Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri del Qatar, uno dei Paesi mediatori, malgrado non ci sia stata ancora una svolta dopo i diversi round di colloqui che si sono succeduti negli 11 mesi di guerra nell'enclave palestinese. "Gli sforzi ancora continuano ed i canali di comunicazione rimangono aperti. Gli obiettivi, le visite e gli incontri sono in corso", ha detto ai giornalisti il portavoce del ministero, Majed al-Ansari.
La recente mediazione a Doha e al Cairo è basata su un quadro delineato a maggio dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e una "proposta ponte" presentata alle parti in guerra ad agosto. Oggi, intanto, è atteso in Egitto il segretario di Stato, Antony Blinken, per "discutere degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco", in quello che è il suo decimo viaggio nella regione dall'inizio della guerra il 7 ottobre.
Lapid a Washington incontra Barack Obama
L'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha incontrato a Washington Yair Lapid, il leader dell'opposizione israeliana. Lo riporta il Guardian. Lapid ha ringraziato Obama per il suo "sostegno pubblico e gli sforzi per il ritorno dei rapiti israeliani trattenuti a Gaza", aggiungendo in un post su X: "Gli ho detto che dovremmo lavorare tutti insieme per garantire un accordo che riporti a casa i rapiti".
Ministero della Sanità di Hamas, vittime a Gaza salite a 41.252
Almeno 41.252 palestinesi sono stati uccisi e 95.497 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre. Lo sottolinea il ministero della Salute di Gaza in una nota precisando che il bilancio include 26 morti nelle ultime 24 ore.
Meshaal (Hamas): "Resteremo al potere a Gaza dopo la guerra"
Khaled Meshal si è detto fiducioso che Hamas svolgerà un ruolo centrale a Gaza anche una volta finita la guerra, smentendo l'obiettivo posto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu di sradicare il Movimento islamico dalla Striscia. "Tutte le loro illusioni riguardo al riempimento del vuoto sono ormai alle nostre spalle", ha detto l'alto esponente del gruppo armato palestinese in un'intervista al New York Times, definendolo un "presupposto sbagliato". A sostegno della sua tesi, Meshaal ha fatto notare un cambiamento nel linguaggio usato dagli Usa in riferimento ad Hamas, che lui ritiene sia la consapevolezza che il gruppo non sarà eliminato. Quanto all'enorme numero di vittime a Gaza, con oltre 41 mila morti e piu' di 95 mila feriti, per l'ex capo politico di Hamas, è un "prezzo" che i palestinesi devono pagare per la liberta'. "La mia responsabilita' e' combattere e resistere fino alla liberazione", ha sottolineato. Il Nyt ha citato anche l'ex comandante della Divisione Gaza dell'Idf, Gadi Shamni, secondo il quale, sebbene Israele sia tatticamente più forte di Hamas, è quest'ultimo che "sta vincendo la guerra". Anche nelle città in cui le truppe israeliane hanno preso il controllo e poi si sono ritirate, Hamas le ha riprese in "15 minuti... Non c'è nessuno che possa sfidare Hamas li' dopo che le forze israeliane se ne sono andate", ha detto. Un fallimento, secondo Shamni, da imputare al premier Benjamin Netanyahu che non ha creato un modello di governo alternativo nella Striscia.
Lapid: "La guerra contro Hezbollah è più vicina"
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha incontrato lunedi' a Washington il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il segretario di Stato Antony Blinken, esprimendo "scetticismo" sulla possibilità che la diplomazia eviti un'incursione in Libano contro Hezbollah. Lapid ha anche chiesto che Hamas riprenda i negoziati.
"Ci sono, attualmente in Israele, 60mila civili che non possono vivere nelle loro case nel Nord da quasi un anno. Hezbollah ha distrutto una fiorente striscia di terra al servizio dell'Iran; sta distruggendo il Libano e le vite dei civili libanesi", ha detto Lapid. "Siamo stati flessibili e abbiamo dato molto tempo per una soluzione diplomatica. Ora siamo più vicini alla guerra, una guerra violenta che minaccera' molte parti di Israele. Chiunque abbia la capacità di scongiurare questa possibilita' deve farlo." Sugli ostaggi in mano a Hamas, Lapid ha detto: "Su qualsiasi fronte di guerra, c'è il dono del tempo. Gli ostaggi non ce l'hanno. Ogni ora che passa li avvicina alla morte. Non lasciate che Hamas si sottragga furtivamente a un accordo. "Forniremo una rete di sicurezza per riportare a casa gli ostaggi. Non permetteremo a nessun fattore estremista di rovinare un accordo".
Idf, diversi droni esplosivi lanciati dal Libano su nord Israele
Diversi droni carichi di esplosivo sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele, alcuni sono stati intercettati mentre altri sono caduti nei pressi di Ramot Naftali. Non ci sono stati feriti nell'attacco. Lo riferisce l'esercito israeliano.
Houthi mostrano missile ipersonico contro Israele. VIDEO
Israele: avanza legge che vieta nuovi consolati a Gerusalemme
Avanza alla Knesset la normativa che punta a vietare l'istituzione di nuovi consolati a Gerusalemme: il disegno di legge è stato approvato in seconda e terza lettura dalla Commissione Costituzione, Legge e Giustizia. Promosso dai deputati Ze'ev Elkin (New Hope) e Dan Illouz (Likud), prevede che non verranno istituiti nuovi consolati a Gerusalemme, mentre il governo incoraggerà l'apertura di ambasciate straniere nella città. La mossa si iscrive nella 'battaglia' del governo israeliano per far riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. La maggior parte dei Paesi - tranne Usa, Guatemala, Honduras, Kosovo e Papua Nuova Guinea - non la riconosce e mantiene le proprie ambasciate a Tel Aviv, spesso tenendo consolati più piccoli a Gerusalemme. Una fonte citata da Times of Israel ha spiegato che il disegno di legge mira anche a impedire l'istituzione di uffici consolari al servizio dei palestinesi nella città.
Difesa, il generale Luciano Antonio Portolano nuovo Capo di Stato maggiore
La nomina è arrivata nel corso del Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Difesa Crosetto. Dal 4 ottobre Portolano prenderà il posto dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone che, a sua volta, diventerà consigliere del ministro della Difesa per le relazioni con la Nato e, da gennaio, chairman del Comitato militare della Nato
Trattative per cacciare Gallant sospese, incontri su sicurezza
Le trattative per sostituire il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant con Gideon Sa'ar, presidente del partito di opposizione di destra Nuova Speranza, sono state rinviate a causa di consultazioni sulla sicurezza. Lo riporta Channel 12 riferendo che nel mentre il capo del Mossad David Barnea ha avuto un lungo incontro con il primo ministro Benyamin Netanyahu. Commentando la notizia del rinvio dei colloqui per far entrare Sa'ar nel governo, il presidente di Unità Nazionale Benny Gantz si è rivolto a Netanyahu su X affermando che "non è troppo tardi per fermare questa follia: i cittadini di Israele e la loro sicurezza sono più importanti della politica meschina", ha scritto.
Israele, sventato attacco Hezbollah a un ex alto funzionario
Lo Shin Bet (la sicurezza interna israeliana) ha sventato un tentativo di Hezbollah di assassinare un ex alto funzionario israeliano utilizzando un ordigno esplosivo. Lo ha reso noto lo Shin Bet spiegando che la rete di Hezbollah dietro al progetto di omicidio è stata anche responsabile di un attentato dinamitardo avvenuto lo scorso anno al parco Yarkon di Tel Aviv. Un ordigno esplosivo di tipo Claymore, notoriamente utilizzato da Hezbollah, avrebbe dovuto essere utilizzato per colpire l'ex funzionario della sicurezza. La bomba è dotata di un sistema di detonazione a distanza, che comprende una telecamera e una connessione cellulare, che avrebbe consentito a Hezbollah di attivarla dal Libano. L'ex funzionario, il cui nome non è stato reso noto, è stato informato. Ulteriori dettagli non sono stati consentiti dalla censura militare.
Libano, 3 morti nel raid israeliano nel sud
Il Ministero della Sanità libanese ha annunciato poco fa che l'attacco israeliano a Blida, nel distretto meridionale libanese di Marjeyoun, ha provocato tre morti e due feriti. Non si conoscono ancora le identità delle vittime.
Israele: accordo Netanyahu-Sa'ar su capo Idf e giustizia
La scelta congiunta del nuovo capo di Stato maggiore delle forze armate israeliane e un veto su qualsiasi legislazione pertinente la giustizia, compresa la controversa riforma momentaneamente accantonata ma mai abbandonata dal governo. Sono questi due dei punti sui quali si sarebbero già accordati il premier Benjamin Netanyahu e il leader del partito di destra New Hope, Gideon Sa'ar, in vista di un ingresso di quest'ultimo nel governo. Secondo quanto riporta la stampa israeliana, non è chiaro se Herzi Halevi, attuale capo di Stato Idf, verra' cacciato anche lui - la sorte che attenderebbe il ministro della Difesa Yoav Gallant per far posto a Sa'ar - o si aspetteranno le sue dimissioni. Nell'intesa è compreso anche il potere di veto di Sa'ar su qualsiasi legislazione riguardante il sistema giudiziario, inclusi i disegni di legge che rientrano nella riforma, al cuore del programma dell'esecutivo. Allo stesso tempo, però, Netanyahu non dovra' avere il consenso di Sa'ar per altre azioni relative alla riforma, come nominare e licenziare persone.
Hezbollah ha rivendicato una serie di attacchi contro Israele
Hezbollah ha rivendicato nelle ultime ore una serie di attacchi contro le postazioni israeliane a ridosso della linea di demarcazione con Israele. Il partito armato libanese ha dichiarato di aver colpito il sito di al Abbad, di fronte a Hula, utilizzando missili guidati. Il Partito di Dio ha quindi affermato di aver teso un'imboscata a una pattuglia israeliana nei pressi di Bayyad Blida. Poco dopo, secondo comunicati del partito libanese alleato dell'Iran, un altro attacco con missili teleguidati ha preso di mira un veicolo di pattuglia israeliana vicino al sito di Ramiya. Hezbollah afferma di aver distrutto i mezzi coinvolti e colpito i rinforzi israeliani giunti sul posto. Il movimento armato libanese ha inoltre rivendicato un attacco contro edifici utilizzati dai soldati israeliani a Manara come risposta agli attacchi israeliani sui villaggi del sud del Libano. Sempre nelle ultime ore, l'organizzazione sciita ha affermato di aver colpito la caserma Ramot Naftali con razzi katiuscia, di fronte ad Aitaroun. E di aver preso di mira edifici utilizzati dalle forze israeliane a Metulla, in risposta ai bombardamenti su Adaisse e Taybe.
Libano, ripetuti raid aerei israeliani nel sud del paese
Secondo il governo libanese, Israele ha colpito diversi obiettivi nel sud del Libano nelle ultime ore. Il ministero dell'informazione di Beirut ha riferito che l'artiglieria israeliana ha bombardato le località di Majidiye, Aita Shaab e Blida, causando danni consistenti. Attacchi aerei e colpi di artiglieria israeliani hanno preso di mira Hula e Markaba, dove è stato segnalato l'impiego di proiettili al fosforo bianco. Questi sono stati segnalati anche nell'area di Khiam. Altri bombardamenti israeliani tra tra Kfar Kila e Deir Mimas hanno provocato un incendio, seguito poco dopo da attacchi su Abbasiye. Successivamente, un aereo israeliano ha colpito una casa a Taybe e bombardato altri edifici ad Aitarun.
Iran: "Risponderemo sicuramente a Israele per Haniyeh"
L'Iran ha ribadito che ci sarà sicuramente una risposta ad Israele in relazione all'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, il 31 luglio mentre si trovava a Teheran. "Dopo il martirio di Haniyeh, sono arrivati più di una dozzina di messaggi dagli Usa che chiedevano all'Iran di non reagire ma la risposta al suo martirio è certa", ha affermato il vice comandante dell'Esercito iraniano per la coordinazione, Habibollah Sayyari, dopo aver partecipato al forum sulla Difesa 'Xiangshan' a Pechino, dove ha affermato che i Paesi dell'Asia occidentale sono in grado di mantenere la sicurezza senza avere bisogno della presenza di forze extra regionali. "Coloro che sono stati presenti nella regione inutilmente devono sapere che la loro presenza crea soltanto disordine e non sicurezza", ha detto il funzionario militare, come riferisce Mehr. "Prima della rivoluzione islamica, l'equipaggiamento del nostro esercito, della nostra marina e delle nostre forze aere proveniva principalmente dall'Occidente ma oggi la situazione è completamente diversa", ha aggiunto Sayyari.
Israele: Forum economico a Netanyahu, non licenziare Gallant
L'ipotesi che circola insistentemente di un cambio alla guida del ministero della Difesa, con la sostituzione di Yoav Gallant con Gideon Sa'ar, agita non solo la politica israeliana ma anche la scena economica. L'Israel Business Forum, che rappresenta la maggior parte delle aziende private del Paese, ha esortato il primo ministro Benjamin Netanyahu a non portare avanti i suoi piani, avvertendo che ciò danneggerà ulteriormente l'economia già martoriata dalla guerra. La cacciata di Gallant indebolirà Israele agli occhi dei suoi nemici e portera' a divisioni sociali ancora più profonde, ha sottolineato l'associazione che riunisce 200 aziende leader in Israele. "E' chiaro che la sostituzione del ministro della Difesa in cambio di un accordo politico riguardante una legislazione che consenta l'esclusione (della maggior parte degli uomini
ultra-ortodossi) dal servizio militare, aggraverà il divario nella condivisione equa degli oneri. Ciò aumenterà drammaticamente la frustrazione tra il pubblico che sopporta il peso del servizio militare e il peso economico", ha affermato il Forum, facendo riferimento alla legislazione sulla leva militare che i partiti ultraortodossi al potere spingono per far passare, permettendo massicce esenzioni per gli studenti delle yeshiva. "Il premier sa meglio di chiunque altro che tutti gli indicatori economici mostrano che Israele sta precipitando in un abisso economico e sta sprofondando in una profonda recessione", ha aggiunto l'organizzazione.
M.O.: ministero Sanità, a Gaza 41.252 morti e 95.497 feriti
Il Ministero della Sanità del governo di Hamas, il movimento islamico al potere nella Striscia di Gaza, ha annunciato un nuovo bilancio di 41.252 morti nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele, entrata nel suo dodicesimo mese. Almeno 26 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato in un comunicato, portando a 95.497 il numero di persone che sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre.
Erdogan inviterà l'assemblea dell'Onu ad opporsi a Israele
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha in programma di invitare la comunità internazionale ad opporsi agli attacchi di Israele contro Gaza e la Cisgiordania durante il suo discorso alla 79esima Assemblea generale dell'Onu, in programma a New York dal 22 al 30 settembre. Lo riferisce Anadolu, facendo sapere che il leader turco parlerà all'Assemblea il 24 settembre e sarà la sua 14esima partecipazione all'evento da quando è presidente e in passato da primo ministro.
Gantz, licenziare ministro della Difesa mette in pericolo Israele
Il presidente di Unità Nazionale Benny Gantz ha accusato il primo ministro Benyamin Netanyahu di "mettere a repentaglio la sicurezza di Israele come mai è stato fatto da un premier durante una guerra, e in generale", riferendosi alle notizie secondo cui il ministro della Difesa sta per essere estromesso dal governo. Durante una conferenza stampa tenuta questa mattina, Gantz ha criticato aspramente il presunto accordo tra Netanyahu e il falco della destra Gideon Sa'ar, che dovrebbe entrare a far parte dell'esecutivo, sostenendo che "sostituire il ministro della Difesa prima di una possibile campagna nel nord "per promuovere una legge che sancirebbe un'esenzione dalla coscrizione è anche un abbandono morale", ha affermato, sottolineando che "vite umane e il futuro della nazione sono in gioco". Gantz ha anche criticato il governo per aver incluso un quarto obiettivo nel gabinetto di sicurezza che si è tenuto durante la notte: "Il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case: questa mossa è in ritardo di sei mesi, ma meglio tardi che mai", ha affermato.
Medioriente, intesa Riyad-Cairo: subito 5 mld di dollari all'Egitto
L'Arabia Saudita ha versato 5 miliardi di dollari in un fondo di investimenti in Egitto. A riferire la notizia è lo stesso governo egiziano, che specifica che il trasferimento di denaro è avvenuto attraverso il fondo di investimenti pubblico saudita PF e costituisce il "primo step" di una collaborazione economica tra il Cairo e Riyad. Un'intesa sancita dal recente incontro tra il premier egiziano Mostafa Madbouly e il principe erede al trono Mohamed Bin Salman, avvenuto nella capitale saudita. Nessuna informazione sull'allocazione dei fondi, tuttavia va ricordato che nel 2022 fu fondata la Compagnia di Investimento Saudita-Egiziana (CBE) il cui valore era stimato in 5.3 miliardi di dollari alla fine del 2023.
Save the Children: "158 bimbi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre"
Il numero di bambini uccisi o feriti dalle forze israeliane e dai coloni in Cisgiordania è più che raddoppiato dallo scorso ottobre, con un bilancio di 158 morti e almeno 1.400 feriti, e si teme che ci siano ulteriori vittime in seguito all'escalation di violenza delle ultime sei settimane: lo dichiara Save the Children. Secondo gli ultimi dati disponibili, scrive l'Ong, 115 bambini sono stati colpiti a morte tra il 7 ottobre e il 14 agosto, il triplo rispetto ai 10 mesi precedenti. Altri sono stati uccisi in attacchi aerei e di droni. In totale sono 1.558 i bambini colpiti, ciò significa che da ottobre sono stati uccisi o feriti in media 5 bambini al giorno. Save the Children chiede alla comunità internazionale di intraprendere azioni incisive per assicurare la responsabilità delle violazioni contro i bambini in Cisgiordania e di porre immediatamente fine all'uso eccessivo della forza contro i civili, in particolare i più piccoli.
Attacco a campo profughi a Gaza, 4 morti e 30 dispersi
Al centro di Gaza, almeno quattro abitanti, tra cui un bambino, sono morti e altri 30 sono dispersi in un attacco aereo israeliano contro case nel campo profughi di Bureij. Lo hanno riferito squadre di soccorso della Protezione Civile, precisando che l'attacco è stato duplice. Un primo impatto contro il blocco 12, sul lato Est del campo, ha colpito le case di almeno tre famiglie; un altro bombardamento si è verificato quando i servizi di emergenza erano impegnati nella ricerca di feriti tra le macerie. "Le nostre squadre sono arrivate nella zona (colpita) quando sono state attaccate dagli aerei di occupazione israeliani. Uno dei nostri membri e' rimasto ferito", ha denunciato la Protezione Civile in un secondo comunicato. "Chiediamo alla Croce Rossa Internazionale di coordinare urgentemente l'ingresso immediato delle nostre squadre nella zona per salvare i sopravvissuti prima che sia troppo tardi", esorta il testo. Da parte sua, l'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso ieri Ahmed Aish Salame al Hashash, esponente della Jihad islamica di Rafah, responsabile di "aver lanciato razzi dall'interno della zona umanitaria contro i civili israeliani", secondo una dichiarazione militare. Dall'inizio della guerra a Gaza, il 7 ottobre, più di 41.200 abitanti di Gaza sono stati uccisi, la maggior parte dei quali donne e bambini, e altre 95.400 persone sono rimaste ferite.
Israele, ucciso capo della Jihad nel sud di Gaza
Un raid aereo israeliano ha ucciso il comandante dell'unità missilistica della Jihad islamica palestinese nel sud di Gaza. Lo rende noto l'Idf. Ahmed Aish Salame al Hashash era il responsabile del lancio di razzi dall'area umanitaria della Striscia contro Israele, ha detto l'esercito. Durante l'attacco dell'Idf stava operando all'interno dell'area umanitaria di Khan Younis.
Netanyahu: "Il ritorno degli sfollati al nord un nuovo obiettivo di guerra"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha aggiunto un nuovo obiettivo nella guerra in corso contro Hamas, ovvero permettere ai cittadini sfollati dal nord a causa degli attacchi di Hezbollah di rientrare nelle loro case al confine con il Libano. Lo rende noto l'ufficio di Netanyahu. Finora i tre obiettivi che si era posto il premier israeliano erano sconfiggere Hamas militarmente e politicamente, far sì che la Striscia di Gaza non rappresentasse più una minaccia per Israele e riportare a casa gli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese.
"Il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case" è stato ora aggiunto come quarto obiettivo della guerra, ha affermato l'ufficio del Primo Ministro in una nota. "Israele continuerà ad agire per raggiungere questo obiettivo", si legge nella nota rilasciata dopo una riunione a tarda notte del gabinetto di sicurezza a Tel Aviv. Gli sfollati del nord sono in gran parte ospitati in hotel pagati dallo stato ebraico.
Media: "Netanyahu e Saar d'accordo nel sostituire il capo dell'Idf"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente di New Hope, Gideon Sa'ar, sarebbero d'accordo nella scelta di un nuovo capo di stato maggiore dell'Idf. Lo riferiscono i media israeliani, aggiungendo che Sa'ar verrà nominato ministro della Difesa se Netanyahu licenzierà l'attuale capo della Difesa Yoav Gallant.
Sia il quotidiano Haaretz che Ynet affermano che la sostituzione del tenente generale Herzi Halevi fa parte dell'accordo. Tuttavia, Haaretz riferisce che non è ancora chiaro se intendono aspettare che Halevi si dimetta da capo di stato maggiore o costringerlo ad andarsene.

©Ansa
Medioriente, 4 morti in raid dell'Idf su un campo profughi a Gaza
E' di quattro morti il bilancio del bombardamento israeliano di un'abitazione nel campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza centrale. Lo ha reso noto la protezione civile dell'enclave, aggiungendo che decine di persone sono ancora intrappolate sotto le macerie dell'edificio crollato.
Media: "Netanyahu si appresta a licenziare Gallant". VIDEO
Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele
Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. LEGGI
Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja
Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO
Lapid vede Obama negli Usa: "Lavoriamo per riportare ostaggi a casa"
Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha incontrato l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante la sua visita a Washington. Su 'X', Lapid ha voluto ringraziare Obama ''per il suo sostegno pubblico e per gli sforzi messi in atto per il ritorno degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza''. Lapid ha aggiunto: ''gli ho detto che dovremmo lavorare insieme per garantire un accordo che riporti a casa i rapiti''.
Blinken in Egitto, no tappa in Israele mentre cerca accordo su ostaggi
Visita oggi in Egitto per il Segretario di Stato americano Antony Blinken, che nel suo nuovo tour nella regione questa volta non farà tappa in Israele. E' la prima volta che evita di recarsi nello Stato ebraico dal massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre dello scorso anno, l'ultima volta che visitò Israele fu ad agosto per fare pressione su Benjamin Netanyahu perché accettasse i termini dell'accordo. Obiettivo nella missione è sempre quello di cercare di arrivare a un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, obiettivo che sembra sempre più difficile prima della scadenza dell'Amministrazione Biden.
Netanyahu: "Sicurezza in nord Israele è obiettivo di guerra"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato un'espansione degli obiettivi di guerra dello Stato ebraico per includere il ritorno dei residenti nelle aree settentrionali del Paese, da cui sono fuggiti per gli attacchi di Hezbollah dal Libano. "Il gabinetto politico e di sicurezza ha aggiornato gli obiettivi della guerra, in modo che includano la seguente sezione: il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case", ha affermato stanotte l'ufficio di Netanyahu in un comunicato.
Raid di Israele sulla Striscia, '5 morti a Gaza e Deir Balah
L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba Al Jazeera affermano che cinque persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in bombardamenti israeliani che stanotte hanno colpito una casa nella città di Gaza e un accampamento di sfollati a Deir el-Balah, nel centro dell'enclave palestinese.
Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. LEGGI
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Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO