
Il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi afferma che Israele non approverà più i convogli alimentari dell'Unrwa verso il nord di Gaza. "Questo è oltraggioso e rende intenzionale ostacolare l'assistenza salvavita". L'Oms chiede la revoca del blocco. La delegazione israeliana a Doha ha accettato una proposta di compromesso sul rapporto che dovrebbe essere stabilito fra la liberazione di ciascun israeliano ostaggio di Hamas e il numero di prigionieri palestinesi reclusi in Israele
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La delegazione israeliana a Doha ha accettato una proposta di compromesso, avanzata dagli Usa, circa il rapporto che dovrebbe essere stabilito fra la liberazione di ciascun israeliano ostaggio di Hamas ed il numero di prigionieri palestinesi reclusi in Israele che dovrebbero essere rilasciati. Lo afferma oggi la stampa israeliana secondo cui si attende adesso una reazione di Hamas a quella proposta. La scorsa notte, secondo la radio pubblica Kan, sono rientrati il capo del Mossad David Barnea ed il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar, ma hanno lasciato nel Qatar i loro collaboratori per portare avanti i contatti.
L'esercito israeliano ha nuovamente assediato gli ospedali Naser e Al Amal, entrambi nella città di Khan Yunis -con intensi bombardamenti e sparatorie nell'area intorno a entrambi i centri medici- e intanto continua l'operazione ad al-Shifa, l'ospedale di Gaza City, per il settimo giorno consecutivo.
Il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini afferma su X che Israele ha informato le Nazioni Unite che non approverà più i convogli alimentari dell'Unrwa verso il nord di Gaza. "Nonostante la tragedia che si sta consumando sotto i nostri occhi, le autorità israeliane hanno comunicato all'Onu che non approveranno più alcun convoglio alimentari Unrwa verso il nord. Questo è oltraggioso e rende intenzionale ostacolare l'assistenza salvavita durante una carestia provocata dall'uomo".
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Israele-Hamas, cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
Marco Mancini, l'ex agente segreto a Sky TG24: "Bisogna catturare Sinwar a Gaza"
Dall'inizio carriera nella squadra speciale dei carabinieri guidata dal Generale Dalla Chiesa, fino ai 35 anni trascorsi nell'intelligence del nostro Paese. L'ex 007, che ha da poco pubblicato un libro intitolato "Le regole del gioco", si racconta. Soffermandosi anche sulla guerra in Medio Oriente, il rischio di attentati in Italia e il cyberterrorismo di origine russa L'INTERVISTA
La cantante Noa: "In Israele non ci mostrano la sofferenza di Gaza"
"Qui, in Israele, nessuno vede la sofferenza di Gaza. Non viene mostrata, nei media israeliani: la nostra pena, e la nostra rabbia, occupano tutta la scena. E lo stesso vale per loro: non vedono il nostro dolore". Lo ha detto la cantante israeliana Noa in un videomessaggio a Tedx Napoli, l'iniziativa nata negli Usa ed esportata in tutto il mondo per dare voce alle "idee che meritano di essere diffuse". Noa, che da decenni è impegnata nella causa della convivenza fra israeliani e palestinesi e che a più riprese ha duramente criticato il governo Netanyahu, anche stavolta ribadisce che "non dovrebbe rimanere insediato nemmeno un giorno in più. Hanno un'enorme responsabilità, nell'orribile incubo che stiamo vivendo, perché non hanno garantito la pace in questo Paese. Dal 7 ottobre, noi israeliani stiamo vivendo un incubo. I brutali atti terroristici commessi da Hamas sono indescrivibili. E poco dopo, per giunta, violenza ha chiamato altra violenza: il nostro esercito è entrato a Gaza, a combattere una guerra che non capiamo. Quello di Israele è un esercito popolare. E chi guida questo esercito? Questo orribile governo", fatto di persone "che non contemplano la pace, né un futuro migliore per noi". "Per questo scendiamo in strada - ha sottolineato la cantante israeliana - a manifestare contro questo governo, io, i miei amici, e centinaia di migliaia di israeliani, che aumentano ogni settimana". "Dobbiamo fare di tutto - ha aggiunto - per un accordo diplomatico che metta fine a questa guerra, sradichi Hamas ed elimini gli estremismi anche da Israele. È l'unico scenario auspicabile, e per cui battersi: la pace tra Israele e Palestina, con una soluzione a due stati, Israele a fianco della Palestina. Chiedo a tutte le nazioni di riunirsi, e aiutare a raggiungere un accordo tra Israele e Palestina".
Palestinesi marciano verso ambasciata Israele ad Amman
Manifestanti filo palestinesi stanno marciando verso l'ambasciata di Israele ad Amman, in Giordania, per protestare contro la guerra a Gaza. Lo riporta il sito di Ynet e il quotidiano Maariv, spiegando che la polizia giordana ha chiuso le strade attorno all'ambasciata. I video condivisi sui social media mostrano folle di uomini che intonano: ''Tutta la Giordania è con Hamas''.
Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. LEGGI
Borrell, 'confisca terre viola diritti, Ue non riconoscerà modifiche confini 1967'
''La confisca delle terre occupate viola il diritto internazionale. La Ue non riconoscerà le modifiche ai confini del 1967, inclusa Gerusalemme, se non concordato dalle parti''. Lo ha scritto in un tweet l'Alto rappresentante della Politica estera dell'Unione europea Josep Borrell affermando che ''tali azioni illegali servono solo ad alimentare le tensioni e a minare la sicurezza di Israele, in cui la Ue è impegnata''.
Premier Norvegia: Consiglio di Sicurezza Onu impotente su Gaza
Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha espresso forti critiche contro il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per l'incapacità d'agire sulla situazione a Gaza. "È in atto una brutale carestia, come sottolineano l'Oms e l'Unicef. È una tragedia senza precedenti che colpisce soprattutto i bambini. Non è un qualcosa che semplicemente passerà". ha dichiarato, intervistato dall'emittente pubblica norvegese Nrk. Per il premier è urgente che ci sia coesione sulla richiesta di un cessate il fuoco immediato e ha espresso rammarico per il fatto che una decisione non sia ancora stata raggiunta: "Si va avanti e indietro, tra veti degli americani e veti di altre potenze. Penso che debbano rendersi conto della loro responsabilità come Consiglio di Sicurezza", ha rimarcato Støre.
Bombe israeliane sulla Bekaa, ucciso un siriano
Nuovo bombardamento israeliano sulla valle della Bekaa, nel Libano orientale: terzo attacco contro questa regione lontana dal confine dall'8 ottobre. L'agenzia nazionale libanese di stampa (ANN) ha riferito che un cittadino siriano identificato come Mahmud Rahb, è morto in un ospedale della zona dopo aver perso gli arti nell'attacco israeliano, che ha preso di mira l'auto su cui viaggiava con altre tre persone, rimaste ferite. Secondo l'esercito israeliano, gli aerei da combattimento
dell'Idf hanno attaccato nelle prime ore del mattino un sito di
produzione di armi di Hezbollah nell'area di Baalbek e il gruppo
sciita ha risposto sparando più di 50 colpi di artiglieria
contro il nord dello Stato ebraico. Hezbollah ha rivendicato il lancio di oltre 60 razzi Katyusha contro la base militare israeliana di Yoav, dove sono installati i pezzi di artiglieria che martellano il Libano e verso la base aerea israeliana di Keila, dove si addestrano i soldati della brigata Golani tornati da Gaza.
Rafah, la disperazione della popolazione dopo il raid israeliano
Gallant in Usa "per il vantaggio militare" nella regione
In partenza per Washington, dove incontrerà l'omologo e "amico" Lloyd Austin, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato che la sua visita sarà dedicata al mantenimento del "vantaggio militare" di Israele in Medio Oriente. "E' un viaggio molto importante", ha affermato Gallant, che incontrerà anche il segretario di Stato Antony Blinken, il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, e il
direttore della Cia. "Durante la mia visita, mi concentrero' sulla preservazione del vantaggio militare qualitativo di Israele e sul raggiungimento dei nostri obiettivi comuni: la vittoria su Hamas e il ritorno degli ostaggi". Questa visita si concentrera' inoltre sul mantenimento "dei legami essenziali con gli Stati Uniti e sull'importanza di raggiungere i nostri obiettivi a Gaza (...) e di garantire le esigenze di sicurezza di Israele, legate alla Striscia di Gaza e al Libano". Quello cui Gallant fa riferimento è la politica del "Qualitative military edge" (QME), o "vantaggio militare qualitativo", attuato dagli anni '60 e in base al quale gli Stati Uniti garantiscono che Israele disponga del miglior equipaggiamento militare nella regione. Su iniziativa del Congresso nel 2018, questa misura è diventata legge americana. Questa sarà la prima visita di Gallant a Washington dall'inizio della guerra tra il suo paese e Hamas e avviene subito dopo il giro di Blinken nella regione, durante il quale ha avvertito che un'offensiva di terra israeliana sulla citta' di Rafah, nel sud di Gaza, "rischia di isolare ulteriormente Israele a livello mondiale". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha replicato annunciando chje Israele è pronto a portare avanti l'offensiva a Rafah, dove sono ammassati 1,5 milioni di abitanti di Gaza, anche senza il sostegno di Washington.
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. QUALI SONO
Media: Israele rilascerà 800 detenuti palestinesi per 40 ostaggi
Israele avrebbe deciso di rilasciare tra i 700 e gli 800 palestinesi detenuti nelle sue carceri nell'ambito di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il conseguente ritorno degli ostaggi. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12 citando proprie fonti anonime, secondo le quali Israele avrebbe sottoposto a Hamas una nuova proposta di accordo in tre fasi.
Sottolineando che le autorità israeliane hanno mostrato ''maggiore flessibilità'', Channel 12 ricorda che il piano elaborato a Parigi a febbraio prevedeva nella prima fase il rilascio di 400 prigionieri di sicurezza palestinesi in cambio di 40 ostaggi, donne, bambini, malati e anziani, con una tregua di 6 settimane. Ora, invece, Israele è pronto a liberare "quasi il doppio di quel numero", riferisce Channel 12. Nella lista dei detenuti da liberare ci sarebbero anche ''100 assassini''. Altri media ebraici affermano che Israele è pronto a rilasciare 700 prigionieri di sicurezza in cambio dei 40 ostaggi.
Mezzaluna Rossa, persi contatti con staff in ospedale al-Amal
La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito di aver perso i contatti con il suo staff presso l'ospedale al-Amal a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, per mancanza di segnale wi-fi. Su 'X', la Mezzaluna Rossa ricorda che i servizi di comunicazione terrestre e cellulare, nonché Internet sono fuori uso nel governatorato di Khan Younis da 72 giorni.
Macron condanna ultimo annuncio Israele su confisca territori
Il presidente francese Emmanuel Macron ha alzato oggi la voce nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, sottolineando ancora una volta "la sua ferma opposizione" all'offensiva israeliana su Rafah e avvertendo che "il trasferimento forzato della popolazione costituisce un crimine di guerra". Durante un colloquio telefonico con il capo del governo israeliano, il leader francese ha inoltre ribadito il suo appello per "un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza" e "ha condannato fermamente gli ultimi annunci israeliani sulla colonizzazione". Venerdì Israele aveva infatti annunciato la confisca di 800 ettari di terreno nella Cisgiordania occupata con l'obiettivo di costruirvi nuovi insediamenti.
Netanyahu: entreremo a Rafah e uccideremo Sinwar
"Entreremo a Rafah, otterremo la vittoria assoluta ed elimineremo Sinwar": lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha celebrato la festa ebraica di Purim con gli ufficiali del battaglione Erez della polizia militare. Yahya Sinwar è il leader di Hamas a Gaza, considerato da Israele l'ideatore dell'attacco del 7 ottobre. Lo scrive la stampa locale.
Macron a Netanyahu, 'esodo forzato sarebbe crimine guerra'
Il presidente francese Emmanuel Macron ha avvertito il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu che qualsiasi "trasferimento forzato della popolazione" costituirebbe un "crimine di guerra".
Oms, Israele revochi il blocco dei convogli Unrwa per Gaza
"Bloccare le consegne di cibo da parte dell'Unrwa significa di fatto negare alle persone che muoiono di fame la possibilità di sopravvivere. Questa decisione deve essere urgentemente revocata. I livelli di fame sono acuti. Tutti gli sforzi per consegnare il cibo non solo dovrebbero essere consentiti, ma ci dovrebbe essere un'immediata accelerazione delle consegne di cibo". Lo scrive su X il direttore dell'OmsTedros Adhanom Ghebreyesus commentando il post del capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini nel quale afferma che Israele ha informato le Nazioni Unite che non approverà più i convogli alimentari dell'Unrwa verso il nord di Gaza.
Israele conferma operazioni all'ospedale Amal di Khan Yunis
Le forze armate israeliane hanno cominciato ad operare nel rione al-Amal di Khan Yunis (a sud di Gaza) "sulla base di informazioni precise di intelligence secondo le quali i terroristi fanno uso di infrastrutture civili". Lo ha reso noto il portavoce militare. "Facciamo appello a Hamas - ha aggiunto il portavoce - a cessare di utilizzare gli ospedali ed altre strutture civili quali scudi per le sue attività terroristiche che danneggiano i civili innocenti". Israele "continuerà ad agire nel rispetto del diritto internazionale e a prendere misure per garantire la sicurezza ed il benessere dei civili".
Kamala Harris, 'operazione Rafah errore enorme, Usa non escludono conseguenze'
Sarebbe ''un errore enorme qualsiasi importante operazione militare israeliana'' a Rafah. Lo ha dichiarato la vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris intervistata dall'Abc, affermando di ''non escludere'' conseguenze da parte di Washington se le truppe israeliane dovessero entrare nella città a Sud della Striscia di Gaza.
Harris spiega di aver ''studiato tutte le mappe'' e di essere giunta alla conclusione che ''non c'è nessun posto dove possano andare le persone'' sfollate che hanno trovato rifugio a Rafah. ''Circa un milione e mezzo di persone sono a Rafah perché è stato detto loro di andare lì'', ha aggiunto Harris.
Manifestazione pro Palestina davanti agli Uffizi
Un gruppo di circa 25 ragazzi, studenti delle scuole superiori, ha manifestato per la Palestina nel primo pomeriggio davanti a uno dei portoni della Galleria degli Uffizi, nel piazzale omonimo. Nessun problema di ordine pubblico nè per l'accesso al museo, che ha più ingressi. La manifestazione è durata meno di un'ora, dalle 14:10 alle 14:55: esposto uno striscione con scritto 'Stop al genocidio - Palestina libera' e alcune bandiere palestinesi. E 'Palestina libera' è stato gridato a più riprese dai giovani che partecipano al flash mob. Sul posto personale dei carabinieri e della polizia.
Lazzarini, Israele non approverà più i convogli Unrwa
Il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini afferma su X che Israele ha informato le Nazioni Unite che non approverà più i convogli alimentari dell'Unrwa verso il nord di Gaza. "Nonostante la tragedia che si sta consumando sotto i nostri occhi, le autorità israeliane hanno comunicato all'Onu che non approveranno più alcun convoglio alimentari Unrwa verso il nord. Questo è oltraggioso e rende intenzionale ostacolare l'assistenza salvavita durante una carestia provocata dall'uomo".
Rafah, la disperazione della popolazione dopo il raid israeliano
Gallant partito per incontri politici a Washington
Il ministro della difesa Yoav Gallant è partito per Washington dove incontrerà fra gli altri il segretario alla difesa Lloyd Austin, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ed il capo della Cia William Burns, che ha preso parte attiva ai colloqui nel Qatar sul cessate il fuoco e sullo scambio di prigionieri fra Israel e Hamas. Gallant - ha riferito la radio militare - porterà con sè aggiornamenti sui piani di Israele riguardo una operazione a Rafah, nel sud della Striscia, nonchè sull'ingresso di aiuti umanitari per i palestinesi. Affronterà inoltre la questione di nuove forniture di armi necessarie ad Israele e discuterà gli orizzonti politici per uno scenario futuro in cui sia stato impedito a Hamas di gestire la striscia di Gaza.
Media, Hamas insoddisfatto dai colloqui a Doha
Hamas è rimasto insoddisfatto dalle posizioni presentate a Doha dalla delegazione di Israele. Lo scrive Maariv, citando informazioni divulgate dalla rete televisiva al-Arabiya. ''Israele - secondo Hamas - non ha fatto riferimento al cessate il fuoco e al ritiro delle forze da Gaza"."Le nostre richieste erano realistiche - ha aggiunto Hamas, secondo la emittente saudita - ma non c'è una volontà di Israele di raggiungere un accordo. Noi vogliamo un meccanismo chiaro e reale per un cessate il fuoco e per il rientro degli sfollati".
L'Ue condanna Israele per confisca di territori palestinesi
L'Ue ha espresso oggi, attraverso il portavoce del servizio per l'azione esterna, la sua "ferma condanna" rispetto alla decisione annunciata dal ministro delle finanze israeliano, Bezalel Smotrich, di confiscare 800 ettari di territori occupati dai palestinesi. In una nota dell'Eeas, l'Ue ricorda che gli insediamenti rappresentano una "grave violazione" dei diritti umani e che il vertice europeo svoltosi giovedì e venerdì scorsi ha condannato la decisione di espandere ulteriormente gli insediamenti illegali in Cisgiordania chiedendo a Israele di fare marcia indietro. Parallelamente, si legge ancora nella nota dell'Eeas, "l'Ue ribadisce il suo impegno per garantire la sicurezza di Israele e per assicurare che gli orribili attacchi del 7 ottobre non si ripetano mai più. L'Ue è determinata a combattere questo terrorismo in ogni modo condannando Hamas nei termini più forti possibili e attraverso sanzioni e altre misure. L'espansione degli insediamenti va contro questo obiettivo. Alimenta tensioni e mina la prospettiva di due stati che rimane la sola garanzia per la sicurezza a lungo termine sia per gli israeliani che per i palestinesi".
Media: 'Israele ha bisogno di reclutare migliaia di soldati'
Dopo quasi sei mesi di guerra, le forze armate israeliane (Zahal) necessitano un reclutamento urgente di altri 7.000 soldati e di 7.500 ufficiali e comandanti di altri genere, oltre ai militari che comunque prevedono di reclutare il prossimo aprile. Lo scrive il quotidiano Yediot Ahronot secondo cui i vertici militari provano forte preoccupazione e comprendono che devono non solo riempire le file assottigliatesi nei combattimenti ma anche far fronte a nuove necessità di difesa che non erano previste un anno fa. Dall'attacco del 7 ottobre l'esercito ha perso 596 militari (di cui 252 dall'inizio delle operazioni di terra, a fine ottobre). Inoltre migliaia di soldati sono rimasti feriti, nel corpo o nello spirito, e fra questi una buona parte non è in grado di tornare a combattere nel prossimo futuro. Elevata inoltre la percentuale degli ufficiali uccisi in combattimento, in base alla pratica israeliana che sono loro a condurre le forze in aree nemiche. Per creare nuovi quadri di comando, nota il giornale, sarà necessario un periodo prolungato. Dopo il 7 ottobre Zahal si vede poi costretto ad accrescere le difese delle proprie basi militari, delle zone di confine nonché le difese aeree, sempre più messe alla prova dalle grandi quantità di razzi a disposizione di Hamas e degli Hezbollah. Riferendosi alle polemiche relative al possibile esonero in massa dei giovani ortodossi (esaminato in questi giorni nella coalizione di governo di Benyamin Netanyahu) Yediot Ahronot precisa che oggi l'esercito recluta annualmente solo 1.200 giovani ortodossi in un totale di 11-12 mila.
Baerbock va in Israele per chiedere faccia passare aiuti
Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock parte per una missione in Medio Oriente per chiedere al governo israeliano ad aprire i valichi di frontiera a molti più aiuti: lo ha annunciato lei stessa. In vista del suo viaggio in Egitto, Israele e nei territori palestinesi, Baerbock ha detto che ogni cassa di aiuti che si trova sui camion di fronte alle recinzioni al confine con Gaza è una di troppo.
Domenica Palme, Israele impedisce a cristiani Cisgiordania di andare a Gerusalemme
Le autorità israeliane avrebbero impedito a migliaia di cristiani che vivono in Cisgiordania di recarsi a Gerusalemme per partecipare alla celebrazione della Domenica delle Palme. Lo sostiene l'agenzia di stampa palestinese Wafa, sottolineando che le forze israeliane hanno imposto rigide misure militari ai posti di blocco che circondano la città di Gerusalemme e nelle vicinanze della Città Vecchia.
Patriarca Gerusalemme, ‘non siamo soli, non abbiamo paura’
“Non abbiate paura” a tornare in Terra Santa, siete una presenza di pace in un luogo che di pace ne ha tanto bisogno”. Lo ha detto il Patriarca di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, pensando ai pellegrini di tutto il mondo che, a causa della situazione di grave tensione, non sono potuti partire per la Terra Santa. Pizzaballa, nel messaggio per la Processione delle Palme, si è rivolto ai cristiani di Terra Santa che non potranno partecipare alle celebrazioni: “Non siete soli perché tutta la Chiesa di Gerusalemme è unita”. Quindi il ringraziamento per la “testimonianza di forza e coraggio”.
“Sappiamo bene – scrive nel messaggio rilanciato dai media vaticani – quanto sia difficile stare dentro quella terribile notte che sembra non finire mai, resistere uniti e saldi, dentro la violenza che vi circonda e la fame”. Tutto il sostegno possibile verrà dato, garantisce, anche con le preghiere, affinché “questa notte passi quanto prima”. L’invito che il porporato rivolge è quello di non scoraggiarsi, perché per tutti “verrà l’alba del terzo giorno, l’annuncio di risurrezione”.
Mezzaluna Rossa, due ospedali assediati a Khan Younis
Le forze israeliane hanno assediato altri due ospedali di Gaza, bloccando le squadre mediche sotto un pesante fuoco delle armi: la denuncia arriva dalla Mezzaluna Rossa palestinese, che aggiunge che uno dei suoi dipendenti è rimasto ucciso. Gli ospedali sotto il fuoco sono l'Al-Amal e il Nasser nella città di Khan Younis.
Guterres chiede rilascio immediato degli ostaggi a Gaza
Il rilascio immediato degli ostaggi israeliani a Gaza è stato chiesto dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in una conferenza stampa svolta al Cairo dopo un incontro con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, presenti il ministro degli Esteri Sameh Shoukry e il capo dell'Unrwa, l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. "Nulla giustifica la punizione collettiva dei palestinesi nella Striscia di Gaza", ha aggiunto tornando a sollecitare "un cessate il fuoco immediato". Ha quindi invitato i Paesi membri a non far mancare i finanziamenti all'Unrwa, che "svolge un ruolo vitale".
Guterres ha poi concordato con i vertici egiziani sulla necessità di respingere lo spostamento forzato dei palestinesi e di evitare qualunque azione che possa esacerbare e ampliare il conflitto, come un attacco massiccio sulla Rafah palestinese. Ha infine ammesso che "abbiamo divisioni in Consiglio di Sicurezza che impediscono diverse decisioni".
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Ue condanna confisca Israele 800 ettari terre palestinesi
L'Unione europea ha condanna il fatto che il governo israeliano abbia dichiarato demaniali 800 ettari di territorio nella Valle del Giordano, nel territorio palestinese della Cisgiordania occupata, quella che è "la più grande confisca" di terre dagli Accordi di Oslo del 1993. Lo ha detto, a nome dei Paesi Ue, il portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna (il corpo diplomatico dei Ventisette), Peter Stano, in una nota. Con la dichiarazione di quegli 800 ettari come terre statali, resa pubblica questo venerdì, Israele non considera più queste terre come proprietà privata dei palestinesi e impedisce loro di utilizzarle, dal momento che lo Stato le affitta agli israeliani solo per espandere i loro insediamenti. L'Ue sottolinea che gli insediamenti "costituiscono una grave violazione del diritto internazionale umanitario" e ritiene che l'espansione di queste colonie "alimenti le tensioni e mina le prospettive di una soluzione a due Stati" per Israele e Palestina. Gli 800 ettari dichiarati terra demaniale si trovano in un'area tradizionalmente popolata da agricoltori palestinesi, ma che Israele vuole annettere al vicino insediamento di Yafit. L'ong israeliana Peace Now, che documenta la colonizzazione nei territori palestinesi occupati da Israele dal 1967, assicura che in questo inizio 2024, quando sono passati appena quattro mesi, si è già registrato il record di estensione delle terre dichiarate statali. E' un'operazione sponsorizzata dal governo di Benjamin Netanyahu, sostenuto dall'estrema destra, e promossa dal ministro delle Finanze, il colono di estrema destra Bezalel Smotrich, che dirige anche il dipartimento all'interno del Ministero della Difesa che autorizza la costruzione degli insediamenti.
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli
Yemen, chi sono gli Houthi e perché hanno attaccato una nave italiana nel Mar Rosso
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Il 12 gennaio 2024 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli, mentre nel marzo 2024 la nave Carlo Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana, ha neutralizzato un attacco con un drone. COSA SAPERE
Medioriente, Guterres: "Blocco aiuti è oltraggio morale". VIDEO
Idf e Shin Bet confermano una nuova offensiva ad Al Amal, a Khan Yunis
L'esercito israeliano e il servizio di sicurezza nazionale israeliano, lo Shin Bet, hanno confermato domenica l'inizio di una nuova offensiva nella zona di Al Amal, nella città di Khan Younis, a Gaza, dove si trova un ospedale attualmente circondato dalle forze israeliane, secondo la Mezzaluna Rossa Palestinese.
Secondo quanto annunciato, l'offensiva è condotta dalla 98ma divisione dell'esercito israeliano e mira a "smantellare le infrastrutture terroristiche ed a eliminare i terroristi nell'area". L'operazione è stata preceduta da attacchi aerei contro 40 obiettivi di Hamas nella zona, "compresi gli edifici utilizzati dal gruppo terroristico, i tunnel e altre infrastrutture", affermano i militari.
La Mezzaluna Rossa aveva precedentemente denunciato che "veicoli israeliani" stavano circondando l'ospedale di Al Amal, "effettuando estesi lavori di scavo" intorno ad esso, lanciando l'allarme per i suoi dipendenti, "in estremo pericolo" perché "completamente bloccati".
Media: "Delegazione di Israele ha accettato la proposta Usa"
La delegazione israeliana a Doha avrebbe accettato la proposta di compromesso, avanzata dagli Usa nei cosiddetti accordi di Parigi, sul rapporto tra la liberazione degli ostaggi israeliani e il numero di prigionieri palestinesi in Israele che dovrebbero essere rilasciati. Lo scrive Jerusalem Post secondo cui ora si attende una risposta da parte di Hamas. Ieri sono rientrati da Doha, dove si svolgono i colloqui per la tregua, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar, nonche' il capo della Cia Bill Burns. Tutti hanno comunque lasciato nel Qatar i loro collaboratori per portare avanti i contatti. Secondo una fonte citata dal Jerusalem Post sarebbe iniziata ora una discussione sul rientro di alcuni residenti nel Nord di Gaza come parte della trattativa.
Guterres: "Israele rimuova ostacoli per aiuti a Gaza"
Il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato al Cairo che per fornire gli aiuti necessari a Gaza minacciata dalla carestia "è necessario che Israele rimuova gli ostacoli e le strozzature rimanenti per fornire assistenza". Ieri, dopo una visita alle porte del territorio palestinese assediato al valico di frontiera di Rafah, Guterres aveva ripetuto il suo appello per un "cessate il fuoco umanitario immediato" per alleviare "la difficile situazione dei bambini, delle donne e degli uomini palestinesi che lottano per sopravvivere all'incubo di Gaza".
Guterres in Egitto rinnova l'appello per il cessate il fuoco
Il Segretario Generale dell'Onu Antonio Guterres ha incontrato oggi al Cairo, in privato, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. Secondo quanto riferito dal portavoce egiziano, Guterres ha "rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco immediato e la necessità imperativa di porre fine alla catastrofica crisi umanitaria a Gaza". Ha anche affermato di "apprezzare molto gli sforzi in atto per fermare la guerra in corso a Gaza".

©Ansa
Medio Oriente, i capi di Cia e Mossad hanno lasciato Doha
Il capo dell'intelligence americana Bill Burns e il suo omologo israeliano David Barnea sono partiti da Doha ieri sera dopo i colloqui su una tregua temporanea a Gaza e uno scambio di ostaggi, lo ha detto all'AFP una fonte informata dei colloqui. I capi della CIA e del Mossad "hanno lasciato Doha per informare le rispettive squadre in patria sull'ultimo round" di colloqui, ha detto la fonte a condizione di anonimato a causa della delicatezza delle discussioni, aggiungendo che i negoziati si erano "concentrati sui dettagli e sul rapporto tra scambio di ostaggi e prigionieri".
Mezzaluna Rossa Palestina: "Ucciso un nostro dipendente a Khan Yunis"
La Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato che uno dei suoi dipendenti è stato ucciso quando i carri armati israeliani, impegnati in un'operazione a Khan Yunis, si sono improvvisamente ritirati nelle aree intorno agli ospedali Al-Amal e Nasser. Le forze corazzate israeliane hanno sigillato l'ospedale di Al-Amal e hanno effettuato estese operazioni di demolizione nelle sue vicinanze, ha detto la Mezzaluna Rossa in una nota, aggiungendo: "Tutte le nostre squadre sono in estremo pericolo al momento e sono completamente immobilizzate".
Israele: "Esercito a Khan Yunis in operazione anti-terrore"
Una vasta operazione finalizzata allo "smantellamento di infrastrutture terroristiche e alla eliminazione di terroristi" è stata lanciata la scorsa notte dall'esercito israeliano nel rione al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare. "L' attività - ha aggiunto - è iniziata con una serie di attacchi contro circa 40 obiettivi terroristici, incluse basi militari, nonchè tunnel ed altre infrastrutture". "Le truppe - ha affermato il portavoce - hanno accerchiato la zona e continuano ad eliminare terroristi in scontri ravvicinati". Fonti locali riferiscono che nelle ultime ore mezzi blindati, accompagnati da ruspe militari, hanno preso posizione nelle immediate vicinanze degli ospedali Amal e Nasser, situati in due diversi rioni di Khan Yunis.
Media, Israele accetta proposta su numero detenuti/ostaggi
La delegazione israeliana a Doha ha accettato una proposta di compromesso, avanzata dagli Usa, circa il rapporto che dovrebbe essere stabilito fra la liberazione di ciascun israeliano ostaggio di Hamas ed il numero di prigionieri palestinesi reclusi in Israele che dovrebbero essere rilasciati. Lo afferma oggi la stampa israeliana secondo cui si attende adesso una reazione di Hamas a quella proposta. La scorsa notte, secondo la radio pubblica Kan, sono rientrati il capo del Mossad David Barnea ed il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar, ma hanno lasciato nel Qatar i loro collaboratori per portare avanti i contatti.
Idf, continuano operazioni al-Shifa, arrestati 480 terroristi affiliati a Hamas e alla Jihad
Proseguono le operazioni militari israeliane presso l'ospedale al-Shifa, la più grande struttura medica nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlo sono le forze di difesa israeliane (Idf). "Le truppe - hanno annunciato - hanno arrestato circa 480 terroristi affiliati alle organizzazioni terroristiche di Hamas e della Jihad islamica e hanno localizzato armi e infrastrutture terroristiche nell'ospedale".-
Idf, raid in nottata su obiettivi Hezbollah in Libano: 50 razzi su Israele
Le forze israeliane hanno attaccato la notte scorsa obiettivi della milizia sciita Hezbollah in Libano. Ad annunciarlo sono state le Forze di Difesa israeliane alle prime ore di oggi. I caccia "hanno colpito un sito di produzione di Hezbollah contenente armi nell'area di Baalbek" nel Libano orientale, ha annunciato l'Idf su Telegram.
Secondo le autorità locali, tre persone sono rimaste ferite. Baalbek, considerata una roccaforte di Hezbollah, si trova a circa 100 chilometri dal confine israelo-libanese. Successivamente, ha riportato l'Idf, circa 50 razzi sono stati lanciati da Hezbollah dal Libano verso il nord di Israele.
Alcuni dei razzi sono stati intercettati, mentre altri "sono caduti in aree aperte", ha proseguito la stessa fonte, precisando che non si hanno notizie di danni o feriti e che i caccia hanno colpito anche alcune postazioni da cui sono partiti parte dei razzi.
Soldato israeliano ucciso a Gaza, il numero dei caduti sale a 252
Un militare israeliano è rimasto ucciso ieri nel corso di combattimenti nel settore nord della Striscia di Gaza. Si chiamava Lior Raviv ed aveva 21 anni. Lo ha riferito il portavoce militare secondo cui e' stato aggiornato adesso a 252 il numero complessivo dei militari caduti sul terreno dopo l'inizio delle operazioni terrestri nella Striscia di Gaza, il 27 ottobre.
Israele, nello Shifa catturati 480 terroristi di Hamas e Jihad
Proseguono anche oggi le perlustrazioni negli edifici dell'ospedale Shifa di Gaza dove - secondo quanto ha informato il portavoce militare - sono stati finora catturati ''480 terroristi affiliati a Hamas e alla Jihad islamica''. Queste operazioni, in corso da una settimana, sono condotte ''con precisione'' ha ribadito il portavoce, ''e senza che siano causati danni ai civili, ai pazienti, alle squadre mediche e alle apparecchiature mediche''. Negli edifici ispezionati ''sono state trovate armi ed infrastrutture terroristiche''. Nel descrivere una situazione sostanzialmente statica, il portavoce ha menzionato attivita' dell'esercito a Beit Hanun (nel nord della Striscia) e nel settore centrale, dove e' stata colpita una fabbrica per la produzione di droni a fini militari. Secondo i media al momento Israele schiera nella Striscia forze relativamente ridotte, composte da circa quattro brigate. Fonti locali aggiungono che oggi forze di terra israeliane si sono dirette verso l'ospedale Nasser a Khan Yunis e che una unita' speciale ha cercato di catturare al suo interno un ricercato. Queste informazioni non hanno finora conferma in Israele.
Hamas, nuovo bilancio: 32.226 morti e 74.518 feriti
Il ministero della sanità di Gaza gestita da Hamas ha fornito un nuovo bilancio della guerra: almeno 32.226 persone sono state uccise nel territorio durante piu' di cinque mesi di conflitto tra militanti israeliani e palestinesi. Il bilancio comprende almeno 84 morti nelle ultime 24 ore, si legge in una nota del ministero, aggiungendo che 74.518 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre.
Bando per collaborazione con Israele, cosa succede all’Università di Torino?
Tensione per la decisione del Senato accademico di non partecipare al bando ministeriale di collaborazione con Israele. LEGGI L'ARTICOLO
Israele: "Mentre le forze dell'IDF operano nell'ospedale di Shifa, i nostri soldati hanno creato un'area di trattamento dedicata per la sicurezza dei pazienti, comprese le infrastrutture che consentono cure mediche avanzate e il monitoraggio dei pazienti da parte di équipe mediche"
Medio Oriente, il ministro israeliano Gallant oggi a Washington
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant partirà oggi per Washington per colloqui negli Stati Uniti su Gaza. Lo ha annunciato il governo israeliano, secondo quanto riporta il Guardian. Gallant incontrerà l'omologo americano Lloyd Austin, il segretario di stato americano Antony Blinken, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan "e altri alti funzionari", si legge in una nota. "Le parti discuteranno gli sviluppi nella guerra contro l'organizzazione terroristica Hamas a Gaza, gli sforzi intrapresi per restituire gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, gli sforzi umanitari e le misure necessarie per garantire la stabilita' regionale", si legge.
La visita arriva dopo l'ultimo tour di Blinken nella regione durante il quale ha avvertito che un'offensiva israeliana sulla citta' di Rafah, nel sud di Gaza, sarebbe un "errore" che "rischia di isolare ulteriormente Israele nel mondo". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato venerdi' scorso che Israele è pronto ad andare avanti con l'operazione Rafah "da solo", senza il sostegno degli Stati Uniti. La visita di Gallant è la prima a Washington dallo scoppio dei combattimenti.
Media Israele, ottimismo per i colloqui in Qatar su Gaza
Un'atmosfera di cauto ottimismo si è creata in Israele dopo il primo giorno di contatti in Qatar sulla liberazione di ostaggi israeliani a Gaza in cambio di un cessate il fuoco e della liberazione di detenuti di Hamas. Secondo la televisione pubblica Kan in questa tornata di colloqui - a cui partecipano Qatar, Usa, Egitto ed Israele - si è registrato un primo progresso su una formula che consentirebbe il ritorno di civili nel settore nord di Gaza. Inoltre gli Usa (rappresentati dal capo della Cia William Burns) hanno sottoposto una propria proposta che, secondo Kan, è stata accolta da Israele mentre si attende la reazione di Hamas.
Israele contro l'Onu, "con Guterres è antisemita"
L'Onu è un'organizzazione antisemita, anti israeliana, fiancheggiatrice del terrorismo e la colpa è del suo segretario generale Antonio Guterres. Dopo l'Unrwa, l'organizzazione delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, è l'intero Palazzo di Vetro a finire nel mirino di un'Israele che si sente accerchiato nonostante l'inossidabile ombrello protettivo degli Usa appena scalfito dagli avvertimenti di Washington sui rischi di un'offensiva di terra su vasta scala a Rafah. Del comune sentire nell'esecutivo dello Stato ebraico si è fatto portavoce il ministro degli Esteri Israel Katz, che ha lodato la "decisione storica" del Congresso Usa di congelare per un anno i finanziamenti americani all'Unrwa e ha sparato a palle incatenate contro Guterres. "Sotto la sua leadership l'Onu è divenuta un'istituzione antisemita e anti israeliana che offre protezione ed incoraggia i terroristi", ha tuonato il capo della diplomazia israeliana commentando la visita di Guterres al versante egiziano del valico di Rafah.
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli
Mar Rosso, Houthi hanno testato nuovo razzo ipersonico nello Yemen
Il gruppo yemenita starebbe pianificando la produzione di missili da utilizzare nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in Israele, secondo l’agenzia Ria Novosti. LEGGI L'ARTICOLO
Israele-Hamas, cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
Con la situazione sul campo in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio attraverso mappe, schede e approfondimenti