Iran, mamma e bimbo di 18 mesi di Parma fuori dal Paese

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Lo ha confermato, con un post apparso su Instagram, il sindaco di Parma, Michele Guerra, spiegando che i due hanno intrapreso un "lungo viaggio fino al confine con l'Azerbaigian, arriveranno a Baku e si imbarcheranno su un aereo verso l'Italia"

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Hanno passato il confine iraniano e sono in salvo il bimbo di Parma dell'età di 18 mesi insieme alla sia mamma, architetta di origine iraniana, che erano nel Paese di origine della donna per conoscere i nonni quando è iniziato l'attacco di Israele. Lo ha confermato, con un post apparso su Instagram, il sindaco di Parma, Michele Guerra, spiegando che i due hanno intrapreso un "lungo viaggio fino al confine con l'Azerbaigian, arriveranno a Baku e si imbarcheranno su un aereo verso l'Italia".

Il messaggio social del sindaco di Parma

"In queste ore il Ministro degli Esteri, l’Ambasciata di Teheran e l’Unità di Crisi hanno fatto un importante lavoro organizzativo e diplomatico per farli tornare via terra verso un territorio sicuro. Siamo stati sempre in contatto con loro, che ci hanno puntualmente aggiornati sugli sviluppi. Li ringrazio per la professionalità e la rapidità con cui hanno risolto questa situazione", ha scritto Guerra.  "Ho aspettato a fare pubbliche dichiarazioni, nonostante le tante domande di media e cittadini, perché ogni operazione di uscita da un paese in cui è in corso un conflitto bellico ha una delicatezza straordinaria che non ha bisogno di clamori mediatici ed eccessiva comunicazione. Al bimbo, alla sua mamma e al suo papà, nostri concittadini, auguro un’estate finalmente serena. Ieri, parlando al telefono col papà, mi sono reso conto una volta di più quanto queste guerre siano in realtà così vicine anche a noi. Li aspetto in Municipio per un saluto e un abbraccio.

Il racconto del papà

Nei giorni scorsi proprio il compagno della donna, il ginecologo di Parma Salvatore Politi, aveva lanciato l'sos per la sua compagna 36enne e il loro bimbo.  "Ce l'abbiamo fatta", ha detto l'uomo. "Sono stanchissimi, il piccolo si sta addormentando qui in braccio. Lei è molto provata", ha raccontato telefonicamente dall'Ansa Politi. Ora sono tutti a Baku e domani mattina hanno il volo per l'Italia. "Sentivano le bombe a Teheran. Non abbiamo mai pensato non fosse sicuro partire, c'erano colloqui di pace. Lei ha lasciato, sfollata, tutta la sua famiglia". "Voglio sottolineare - ha aggiunto- quanto sono stati fantastici tutti. I ragazzi della scorta dei Carabinieri, l'ambasciata a Teheran, a Baku. Dovevamo far coincidere il visto dell'uscita e dell'ingresso". Insomma non è stato facile far uscire dall'Iran in guerra mamma e bimbo, "sono stati quasi 7 ore in ballo al confine". Sette lunghissime ore dopo un viaggio estenuante per abbandonare l'Iran. Un viaggio in cui mai mamma e bimbo sono stati lasciati soli. "Aiutati da tutti, anche dagli altri italiani che venivano evacuati". E adesso "c'è questo sentimento doppio - spiega Salvatore - di felicità e dispiacere, di stanchezza, di spavento. Ora ci vogliamo solo riprendere. Ritornare a vivere la nostra normale quotidianità". 

Le attività del ministero degli Affari Esteri

Intanto stanno proseguendo le attività coordinate dal ministero degli Affari Esteri per assistere gli italiani che vogliono lasciare l’Iran o Israele. Su richiesta del ministro Antonio Tajani, è stato assistito un nuovo convoglio che è partito da Teheran ed è arrivato in Azerbaijan. Dopo le prime 34 persone giunte in Italia via Baku nei giorni scorsi, il secondo gruppo comprende 24 persone tra connazionali e familiari, partite dalla capitale iraniana alla volta della città di Astara, con l’assistenza dell’Ambasciata d’Italia a Teheran. Tra loro, appunto, anche la donna iraniana con il figlio di 18 mesi. Un ulteriore convoglio dall’Iran, sottolinea la Farnesina, potrebbe partire da Teheran già il prossimo lunedì. L’uscita di nostri connazionali dall’Iran sta coinvolgendo anche altri Paesi limitrofi, come l’Armenia, la Turchia e il Turkmenistan. Assistito dall’Ambasciata d’Italia ad Ashgabat, un connazionale ha attraversato la frontiera turkmena e potrà rientrare in Italia a breve.  Le attività di assistenza della Farnesina coinvolgono anche i connazionali presenti in Israele. Per agevolare il loro rientro in Italia, un volo charter partirà da Sharm el Sheikh (Egitto) il prossimo 22 giugno alla volta di Verona. Si stanno finalizzando in queste ore le procedure per la conferma dei passeggeri che hanno chiesto di poter imbarcarsi sul volo di domenica prossima. Sulla base delle richieste ricevute e delle possibilità che emergeranno a seconda degli sviluppi della situazione nella regione, si valuterà la possibilità di organizzare nuovi convogli o di facilitare l’organizzazione di ulteriori voli charter.

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