
Approvata la risoluzione in Consiglio di sicurezza, gli Usa si astengono. Netanyahu ha annullato la partenza per Washington. Il voto degli Usa "è un passo indietro chiaro dalle posizioni costanti degli Usa dall'inizio della guerra", dice il premier israeliano. Hamas: pronti subito a scambio ostaggi-prigionieri. Tel Aviv: "Una vergogna che l'Onu non condanni Hamas"
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Dopo mesi di stallo, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu approva una risoluzione che chiede il 'cessate il fuoco' a Gaza per il Ramadan e la liberazione 'immediata e incondizionata' degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Il documento ha ottenuto 14 voti a favore ed è passato grazie all'astensione degli Usa. 'Ora un fallimento sarebbe imperdonabile', dice il segretario generale Guterres. Ira di Israele: 'Non cesseremo il fuoco fino al ritorno degli ostaggi'. Netanyahu annulla la visita di una delegazione di Israele a Washington: 'Dagli Usa un passo indietro'. Hamas esulta: 'Disponibili a un processo per lo sgambio di prigionieri. Tajani: 'La risoluzione primo passo positivo'. Ventuno persone sono state uccise da un attacco aereo israeliano su un condominio nel centro di Gaza. Lo riporta il Guardian citando funzionari sanitari palestinesi che affermano che un attacco aereo israeliano su un condominio nel centro di Gaza ha sterminato due famiglie allargate.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Onu approva per prima volta la risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza
La tregua chiesta per il Ramadan. Il testo della risoluzione ha ottenuto il via libera grazie al fatto che gli Stati Uniti si sono astenuti. Una decisione, ha precisato il portavoce del Consiglio nazionale di Sicurezza della Casa Bianca John Kirby, che "non rappresenta un cambiamento nella nostra politica". Esulta Hamas. Ira di Tel Aviv: "Vergongoso". Netanyahu revoca la missione a Washington di una delegazione che doveva confrontarsi sulle alternative a un'operazione di terra a Rafah. LEGGI L'ARTICOLO
Marco Mancini, l'ex agente segreto a Sky TG24: "Bisogna catturare Sinwar a Gaza"
Dall'inizio carriera nella squadra speciale dei carabinieri guidata dal Generale Dalla Chiesa, fino ai 35 anni trascorsi nell'intelligence del nostro Paese. L'ex 007, che ha da poco pubblicato un libro intitolato "Le regole del gioco", si racconta. Soffermandosi anche sulla guerra in Medio Oriente, il rischio di attentati in Italia e il cyberterrorismo di origine russa L'INTERVISTA
Israele-Hamas, cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
Medioriente, a Gaza si spera risoluzione Onu porti tregua

Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. LEGGI
Rafah, la disperazione della popolazione dopo il raid israeliano
Oxfam: bene risoluzione Onu, ma tregua due settimane non basta
"Per quanto una tregua di 2 settimane non sia assolutamente sufficiente a risolvere la situazione a Gaza, l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza di una risoluzione per il cessate il fuoco rappresenta sicuramente una condizione essenziale per mettere in campo, almeno in parte, la risposta umanitaria di cui la popolazione ha un disperato bisogno". Lo sottolinea, in una nota, Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia. "Purtroppo però la risoluzione ancora una volta non chiede una tregua permanente, che rappresenterebbe un passo decisivo verso la Pace e arriva troppo tardi per gli oltre 32.000 palestinesi di Gaza uccisi e per le altre migliaia di persone scomparse sotto i bombardamenti", aggiunge Pezzati ricordando che "da quasi sei mesi, il resto della comunità internazionale chiede la fine del conflitto, il rilascio di tutti gli ostaggi e la fornitura di aiuti senza restrizioni a Gaza, ed è ora che gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite diano finalmente ascolto a questo appello. Adesso sarà cruciale - conclude - fare tutto ciò che è necessario perché questa risoluzione venga attuata, interrompendo immediatamente la fornitura di armamenti a Israele e ai gruppi armati palestinesi".
Israele e Palestina unite nel messaggio di pace di due padri
Negli occhi il dolore per la perdita di una figlia, nel cuore la speranza che nessun altro debba provare lo stesso sentimento. Rami Elhanan e Bassam Aramin sono di nazionalità diverse, il primo israeliano e il secondo palestinese, ma la voragine che li ha inghiottiti quando i proiettili hanno colpito le loro figlie, ponendo fine ai loro sogni prima del tempo, è la stessa. Era il 1997 quando Smadar Elhanan, una ragazzina di 14 anni con gli occhi curiosi, è stata uccisa durante un attacco suicida di Hamas a Gerusalemme. Qualche anno dopo, nel 2005, suo padre conosce Bassam Aramin in una manifestazione organizzata dal movimento Combattenti per la pace. "Per i palestinesi non è un onore avere un amico israeliano perché li considerano come occupanti, ma io mi sono subito affezionato a Rami e abbiamo scoperto di avere gli stessi valori, alla fine siamo tutti esseri umani" spiega Aramin. Due anni dopo, il 16 gennaio 2007, anche lui avrebbe scoperto il dolore per la perdita della propria bambina. Abir aveva dieci anni, la carnagione olivastra e il sorriso gentile del padre, quando un agente di frontiera israeliano le sparò alla nuca. Rami corse al capezzale della figlia dell'amico e ci restò per i due giorni di lotta tra la vita e la morte della bimba. "È stato come perdere mia figlia una seconda volta" commenta, gli occhi velati. "È stato doloroso - spiega Bassam - vedere il senso di colpa sul viso di Rami perché israeliano". Da quel giorno, Rami e Bassam raccontano la loro storia. Il motivo? "Lanciare il messaggio che c'è un'altra possibilità, un'altra strada. E che questo conflitto non finirà mai, se continuiamo a non parlarci" spiegano a Venezia, dove sono arrivati per raccontarsi, visto che la loro storia è diventata un libro, "Apeirogon" con cui l'autore irlandese Colum McCann ha vinto il Premio Terzani 2022. Sono passati tanti anni dalla morte delle figlie dei due eppure mai come oggi il conflitto è acceso, in Medio Oriente. "Vedere i bambini morire ti riporta alla perdita di tua figlia. I civili sono civili, soprattutto i bambini" concludono.
Lega Araba: ora si abbassino le armi e vengano puniti i crimini
La Lega Araba ha preso atto della risoluzione su Gaza approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, affermando che "il passo successivo richiede un'azione internazionale concertata per tradurre questo una risoluzione in modo da porre fine allo spargimento di sangue, ritenere l'occupazione responsabile e giudicarla per i suoi crimini". Il segretario generale della Lega, Aboul Gheit ha sottolineato che la lezione da imparare ora è "attuare la decisione sul campo, porre fine immediatamente e completamente alle operazioni militari e all'aggressione israeliana e facilitare l'ingresso degli aiuti umanitari attraverso le consuete rotte terrestri, in modo da ridurre il catastrofico deterioramento della situazione umanitaria a Gaza, e risparmiare alla sua popolazione le conseguenze di una carestia imminente. Jamal Rushdi, portavoce ufficiale del Segretario generale, ha sottolineato come la risoluzione rifletta "un chiaro cambiamento nella posizione internazionale riguardo alla guerra di aggressione contro Gaza, compresa la posizione degli Stati Uniti, che hanno scelto di non usare il veto".
Ambasciata Israele: 12% dipendenti dell'Unrwa a Gaza fa parte di Hamas
L'Unrwa, l'organizzazione dell'Onu per i rifugiati palestinesi, è "ideologizzata" contro Israele e "non è neutrale" anzi è "coinvolta" con Hamas al punto che alcuni di coloro che hanno preso parte all'attacco del 7 ottobre "erano contemporaneamente dipendenti dell'Unrwa e membri di Hamas". Lo ha spiegato nel corso di un briefing con la stampa l'ambasciatore d'Israele in Italia Alon Bar mostrando i risultati di una approfondita raccolta di informazioni nella Striscia sulle relazioni pericolose tra Unrwa e Hamas "che tutti a Gaza conoscono". Tra i 13.000 dipendenti dell'Unrwa nella Striscia, secondo i dati raccolti da Israele, il 12% sono "membri effettivi e non solo semplici sostenitori" di Hamas e della Jihad islamica palestinese pari a 1468 persone. Il 50% dei dipendenti dell'organizzazione delle Nazioni Unite hanno familiari stretti che hanno legami con Hamas e la Jihad. Sono almeno 13 i dipendenti dell'Unrwa che hanno partecipato in prima persona all'attacco del 7 ottobre e al rapimento di israeliani, tutti identificati con nomi, cognomi, indirizzi e posizione nel gruppo. Ma non basta. L'ambasciatore ha sottolineato che il "forte coinvolgimento" dell'Unrwa passa da molteplici canali, per esempio il suo mancato intervento sulla diffusione nelle scuole di Gaza di testi nei quali "si demonizzano gli ebrei e Israele". Una ragione in più perché l'Unrwa diventi davvero neutrale. Ma sulla deideologizzazione dell'organizzazione Bar è scettico, convinto che "la situazione a Gaza è realmente drammatica ma gli sforzi si concentrano sull'attribuire responsabilità a Israele e non nel fare tutto il possibile per alleviare la situazione delle persone". D'altra parte, argomenta il diplomatico, quello dell'Unrwa è l'unico caso di organizzazione esclusivamente mirata a una popolazione e che trova la sua ragion d'essere nella perpetuazione all'infinito dello status di rifugiato dei palestinesi per i quali detiene il "monopolio esclusivo degli aiuti". A Gaza per esempio, sostiene ancora Bar, ci sono uffici di rappresentanza del Programma alimentare mondiale (Pam) e dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che potrebbero sostituire la gestione degli aiuti nei rispettivi campi.
Israele: ministro Saar si dimette per dissensi sulla guerra
Il ministro centrista Gideon Saar ha annunciato di aver rassegnato oggi le dimissioni dal governo di emergenza nato lo scorso ottobre in seguito ad un'intesa fra Benyamin Netanyahu e Benny Gantz. Saar ha spiegato di aver cercato per mesi di influenzare la conduzione della guerra e, negli ultimi tempi, di imporre sul terreno un ritmo piu' accelerato. Ma i suoi sforzi - ha precisato - non hanno dato esito. Ha anche chiesto di essere incluso nel gabinetto di guerra, ma sia Netanyahu sia Gantz gli hanno opposto un rifiuto. Malgrado le dimissioni di Saar (e della sua collega della lista 'Nuova Speranza', Ifat Shasha-Biton), il governo attuale mantiene alla Knesset una solida maggioranza di 72 deputati su 120.
Parigi: immediata attuazione della risoluzione Onu su Gaza
Il Ministro degli Affari Esteri francese, Stéphane Séjourné, ha accolto con favore l'adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza e ha insistito sulla sua "piena attuazione". "Accolgo con favore l'adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza sul Medio Oriente. Che chiede un cessate il fuoco duraturo e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. Deve essere pienamente attuata", ha scritto su X.
Israele: non cesseremo il fuoco fino a ritorno ostaggi
"Lo Stato di Israele non cesserà il fuoco. Distruggeremo Hamas e continueremo a combattere finché l'ultimo dei rapiti non ritornerà a casa". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz dopo il voto all'Onu della risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza.
Usa: 'Nessun segno che l'offensiva a Rafah sia imminente' 'Spetta ad Israele decidere'
"Non ci sono indicazioni che l'offensiva israeliana contro Rafah stia per avvenire nei prossimi giorni". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing con la stampa sottolineando che spetta agli israeliani decidere quando dare inizio all'operazione.
Gantz: 'Dialogo con Usa essenziale, Netanyahu vada da Biden'
Forti divergenze nel gabinetto di guerra di Israele in seguito alla risoluzione del Consiglio di sicurezza sul cessate il fuoco a Gaza. Il ministro centrista Benny Gantz ha osservato che quella risoluzione ''non ha un significato operativo per Israele'' ma ha criticato la decisione del premier Benyamin Netanyahu di annullare la partenza per Washington di una delegazione israeliana. ''Il dialogo con l'Amministrazione è per noi essenziale - ha aggiunto - e sarebbe opportuno che non solo la delegazione ma anche lo stesso Netanyahu vada negli Usa per discutere con il presidente Biden''. Immediata la reazione dell'ufficio del premier: ''Dopo che Hamas si è felicitato della risoluzione dell'Onu - ha affermato - Gantz adesso vorrebbe che la delegazione vada negli Usa. Il primo ministro ha respinto la sua proposta''.
Gli studenti occupano il rettorato della Sapienza: "Basta complicità con Israele"
"Nel giorno precedente il Senato accademico della Sapienza, gli studenti occupano il rettorato: basta complicità con Israele, fuori la rettrice da Med-Or, no alla partecipazione al bando del ministero degli Esteri, basta accordi con università israeliane e filiera bellica". Lo afferma una nota degli studenti di Cambiare Rotta su Instagram. "Dopo i partecipati cortei cittadini e dentro l'ateneo, dopo le numerose iniziative di solidarietà con la resistenza palestinese, la comunità studentesca riprende iniziativa. La rettrice e la governance di ateneo finora hanno rifiutato di ascoltarci, ora il Senato Accademico di domani dovrà discutere le nostre rivendicazioni e mettere fine alla complicità con Israele".
Usa: 'Il porto a Gaza è solo per gli aiuti, non per le truppe'
Il porto a Gaza che "stiamo costruendo è solo per le consegne di aiuti umanitari, non per l'arrivo di truppe americane o per il trasferimento dei palestinesi. Lo precisa il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.
Metsola: bene risoluzione Onu su Gaza, ora implementare
"Accogliamo con favore la risoluzione adottata oggi dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco immediato, il rilascio incondizionato degli ostaggi e maggiori aiuti a Gaza". Lo scrive su X la presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola. "Si tratta di un significativo passo avanti, dopo la risoluzione di gennaio del Parlamento europeo ed è l'unica via verso la pace. Ora deve essere implementato", aggiunge Metsola.
Usa: Rafah sarebbe un errore, metteremo in guardia Israele
Gli Stati Uniti troveranno altre vie per mettere in guardia Israele contro un'invasione di Rafah. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller rispondendo a chi gli chiedeva della cancellazione delle visita della delegazione israeliana a Washington. "Riteniamo che un'invasione sarebbe un errore", ha aggiunto Miller, sottolineando che il segretario di stato Antony Blinken potrebbe parlare di Rafah con il ministro della Difesa di isralele Yoav Gallant.
Usa: la risoluzione Onu è in linea con la nostra politica
Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha affermato che la risoluzione dell'Onu su un cessate il fuoco a Gaza "è in linea" con la politica americana. La risoluzione "contiene il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi", ha spiegato Miller sottolineando che la mancata condanna di Hamas è uno dei punti mancanti nella risoluzione. Al di là della risoluzione "abbiamo delle trattative in corso, che sono andate avanti nel fine settimane e hanno fatto progressi". "Riteniamo che sia importante che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si esprima su temi come questo. La risoluzione non è vincolante", aggiunge Miller.
Trump: 'Hamas non lo rispetta, Biden colpevole per il 7 ottobre'
"Il presidente Joe Biden deve essere incolpato per l'attacco subito da Israele il 7 ottobre". Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Israel ha-Yom motivando l'accusa col fatto che Hamas "non ha avuto rispetto nei suoi confronti. Biden non sa mettere insieme due frasi. Non sa parlare. E' una persona stolta. Biden non sa scendere dalla scaletta di un aereo, non sa attraversare una stanza. Non riesce a trovare l'uscita da un palco con cinque scalette", ha aggiunto. Rispondendo alla domanda se abbia progetti di visitare Israele, Trump ha risposto: "Sarei lieto di farlo. In Israele ho il 98 per cento dei consensi".
Egitto: bene risoluzione Onu, ora cessate il fuoco
L'Egitto "accoglie con favore l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza di una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza per la prima volta dall'inizio della crisi, nonostante il suo squilibrio e il calendario limitato". Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri egiziano, definendo comunque il documento "un primo passo forte e necessario per fermare lo spargimento di sangue". Continuano intanto - si legge nella nota - "gli sforzi instancabili per fermare la guerra e porre fine alla crisi umanitaria a Gaza" e l'Egitto chiede che ora conducano rapidamente "all'immediata attuazione del cessate il fuoco". L'Egitto critica nel contempo il fatto che la risoluzione sia stata approvata "per la prima volta dall'inizio della crisi e in seguito alla ripetuta incapacità del Consiglio di Sicurezza di raggiungere una risoluzione che chieda un cessate il fuoco permanente", "dopo più di cinque mesi di operazioni militari israeliane che hanno causato danni ai civili nella Striscia di Gaza". Ritiene poi che la risoluzione contenga uno "squilibrio dovuto alla durata limitata e agli obblighi che comporta".
Sanchez: 'Imperativo che il cessate fuoco a Gaza si compia'
"E' imperativo che la risoluzione si attui e si permetta l'accesso degli aiuti umanitari a Gaza". Così il premier spagnolo Pedro Sanchez ha "celebrato" oggi la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che esige un cessate il fuoco sulla Striscia e la liberazione, immediata e senza condizioni, di tutti gli ostaggi. Nel replicare al messaggio su X in cui il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres annuncia l'approvazione della risoluzione, il leader socialista segnala che "il mandato dell'Onu va in linea con ciò che la Spagna ha difeso dall'inizio del conflitto". Ed evidenzia che "la materializzazione dei due Stati, Israele e Palestina, che coesistano in pace e sicurezza, è l'unica soluzione realista e percorribile per la regione".
Israele: non cesseremo fuoco fino a ritorno degli ostaggi
"Israele non cesserà il fuoco. Distruggeremo Hamas e continueremo a combattere finché l'ultimo degli ostaggi non sarà tornato a casa". Lo ha detto il ministro Esteri israeliano Israel Katz su X, dopo la risoluzione votata all'Onu
Borrell: bene risoluzione su Gaza, si attui urgentemente
L'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, accoglie con favore "l'adozione dell'odierna risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su Gaza. Richiede un cessate il fuoco immediato durante il Ramadan, che porti al rilascio duraturo e incondizionato di tutti gli ostaggi e sottolinea la necessità di espandere il flusso di aiuti e proteggere i civili" scrive su X, chiedendo "un'attuazione urgente" della risoluzione "da parte di tutti"
Israele: una vergogna che l'Onu non condanni Hamas
"Il fatto che la risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu non condanni l'attacco di Hamas del 7 ottobre e' una vergogna". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan. "Hamas ha iniziato la guerra, da questo testo sembra che la guerra sia iniziata da sola - ha aggiunto - Israele non voleva questa guerra". "Non subordinare il cessate il fuoco al rilascio degli ostaggi danneggia gli sforzi, tutti avrebbero dovuto votare contro questa vergognosa risoluzione", ha detto ancora. Nessun membro del Cds ha votato contro (il testo ha ottenuto 14 voti a favore e l'astensione degli Usa).
Hamas: pronti subito a scambio ostaggi-prigionieri
Hamas è pronto a "impegnarsi in un immediato processo che porti al rilascio di prigionieri da entrambe le parti". E' quanto il movimento dichiara in una nota ripresa dai media israeliani
Hamas: bene voto Onu su cessate il fuoco a Gaza
"Accogliamo con favore l’appello del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato a Gaza". Lo dichiara Hamas in una nota poco dopo il voto all'Onu per il cessate al fuoco a Gaza. Hamas ha affermato “la disponibilità a impegnarsi in un processo immediato che porti al rilascio dei prigionieri di entrambe le parti”, sottolineando “la necessità di raggiungere un cessate il fuoco permanente che porti al ritiro di tutte le forze sioniste ed al ritorno degli sfollati nella Striscia di Gaza”.
Gallant in Usa: "Non abbiamo il diritto di fermare guerra"
"Non abbiamo il diritto morale di fermare la guerra a Gaza fino al ritorno di tutti i nostri ostaggi a casa". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant prima dell'incontro a Washington con il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. "La mancanza di una vittoria decisiva a Gaza - ha aggiunto - ci può portare più vicini alla guerra nel nord".
Hamas esulta per la risoluzione Onu su Gaza
Hamas "saluta" la decisione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e sottolinea la sua "disponibilità ad impegnarci in un immediato processo di scambio di prigionieri che porti al rilascio dei prigionieri di entrambe le parti". E' la reazione di Hamas su Telegram.
Von der Leyen, è vitale attuare la risoluzione Onu
"Accolgo con favore l'adozione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. L'attuazione di questa risoluzione e' vitale per la protezione di tutti i civili". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Usa, 'Netanyahu ritira la delegazione? Siamo molto delusi'
"Siamo molto delusi". Così il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha commentato la decisione di Benyamin Netanyahu di non inviare la delegazione israeliana a Washington dopo l'astensione degli Usa all'Onu.
Usa, reazione di Netanyahu? L'astensione non è escalation
La nostra decisione di astenerci non deve essere percepita come un'escalation da parte di Israele". Lo ha detto il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale americana, John Kirby, commentando la reazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu al voto all'Onu.
Usa, 'nessuna notifica di stop a visita delegazione Israele'
Gli Stati Uniti non hanno ricevuto alcuna notifica di cambiamento nel programma di colloqui oggi a Washington tra dirigenti Usa e di Israele su Rafah: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby rispondendo a una domanda sulla cancellazione della visita della delegazione da parte del premier israeliano dopo l'astensione americana al consiglio di sicurezza dell'Onu sulla risoluzione per Gaza. Se non ci sarà la visita, ha aggiunto, gli Usa continueranno a parlare con le loro controparti israeliane.
Usa, 'non inserita in risoluzione condanna Hamas, per questo ci siamo astenuti'
"Apprezziamo la disponibilità dei membri di questo Consiglio ad accettare alcune delle nostre proposte per migliorare la risoluzione. Ma altre sono state ignorate, compresa la richiesta di inserire una condanna di Hamas. Non eravamo d'accordo con tutto quello che c'e' nella risoluzione: per questo non abbiamo potuto purtroppo votare sì". Così l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield, gli Stati Uniti si sono astenuti sulla risoluzione, permettendo comunque che, con 14 voti positivi e nessun veto, fosse approvata. La diplomatica americana non ha mancato poi di attaccare Russia e Cina che "hanno mostrato ripetutamente di non essere veramente interessati a portare avanti una pace durevole attraverso sforzi diplomatici". "Invece usano questo devastante conflitto come un randello politico per cercare di dividere questo Consiglio in un momento in cui dobbiamo stare uniti - ha concluso - questo è profondamente cinico".
Francia, cessate il fuoco permanente a Gaza dopo il Ramadan
La Francia ha chiesto un "cessate il fuoco permamente" a Gaza dopo il Ramadan. Lo ha detto l'ambasciatore di Parigi all'Onu Nicolas de Riviere dopo l'adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede la tregua per il Ramadan.
Netanyahu annulla visita delegazione Israele a Washington
Benyamin Netanyahu ha annullato la partenza per Washington di una delegazione di alto livello israeliana. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier indicando come motivo l'astensione degli Usa all'Onu alla risoluzione su Gaza.
Usa, l'astenione all'Onu non cambia la nostra politica
L'astensione degli Stati Uniti" al voto della risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza "non cambia la nostra politica". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti sottolineando che Washington "ha sempre chiesto che il cessate il fuoco fosse legato alla liberazione" degli ostaggi da parte di Hamas.
Onu, 14 voti a favore per la richiesta di tregua a Gaza
La bozza di risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu che chiede "un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan rispettato da tutte le parti, che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile, oltre al rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi", ha ottenuto 14 voti a favore e solo un'astensione, gli Usa. I membri che hanno sostenuto la bozza sono Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Algeria, Ecuador, Guyana, Giappone, Malta, Mozambico, Sud Corea, Sierra Leone, Slovenia e Svizzera.
Usa, Hamas liberi gli ostaggi dopo la risoluzione Onu
L'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield ha chiesto ad Hamas di liberare gli ostaggi dopo l'appello all'azione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il cessate il fuoco a Gaza. "Dobbiamo mettere pressione su Hamas, il cessate il fuoco può iniziare immediatamente con il rilascio del primo ostaggio, e questo è l'unico percorso", ha detto.
Guterres: "Ora un fallimento su Gaza sarebbe imperdonabile"
"Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile". Così il segretario generale Antonio Guterres ha commentato il via libera del Consiglio di Sicurezza alla bozza sulla tregua a Gaza.
Sventato tentativo contrabbando di armi iraniane in Cisgiordania
Lo Shin Bet e l'Idf hanno rivelato di aver scoperto un complotto dell'Iran per contrabbandare armi in Cisgiordania. In una dichiarazione congiunta, l'intelligence e le forze israeliane hanno riferito di aver localizzato "razzi, esplosivi a grappolo, mine, 13 missili anticarro e 25 granate. Sono state trovate anche 50 pistole e 33 fucili M4".
L'Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza, è la prima volta
Dopo mesi di stallo il Consiglio di Sicurezza ha finalmente approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza. Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l'astensione degli Usa, si "chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie". L'adozione è stata salutata con un lungo applauso.
Baerbock: 'Non deve esserci offensiva su larga scala a Rafah'
La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, è tornata a pronunciarsi contro un'operazione militare di terra israeliana su Rafah. "Non deve esserci nessuna offensiva su larga scala a Rafah. Le persone non possono svanire nel nulla", ha dichiarato Baerbock. Si ritiene che attualmente 1,5 milioni di residenti della Striscia di Gaza - su un totale di circa 2,2 milioni - abbiano cercato riparo a Rafah. A fronte di una situazione umanitaria catastrofica - ha poi aggiunto - l'invio di aiuti via terra e via mare contribuisce solo in minima parte ad alleviare le sofferenze della popolazione. "Quello che dobbiamo fare è aprire la via di terra". Per Baerbock il governo israeliano deve garantire l'accesso di beni alimentari e di acqua oltre a vie di fuga sicure per la popolazione. Il ministro degli Esteri tedesco ha poi sottolineato la necessità di riconoscere la sofferenza di entrambe le parti. "Dobbiamo fare tutto il possibile affinché la terribile situazione del popolo di Gaza abbia finalmente fine", ha detto. "E dobbiamo fare tutto il possibile per le famiglie che aspettano da più di cinque mesi i loro cari, le loro figlie, figli e genitori, che queste persone tornino finalmente a casa e che la minaccia contro Israele da parte dell'organizzazione terroristica Hamas giunga al termine". Dopo la sua breve visita al Cairo, Baerbock andrà oggi in Israele e in Cisgiordania.
Erdogan alza il tiro contro Netanyahu: "Dio lo distrugga"
"Affidiamo a dio un certo Benjamin Netanyahu nella speranza che l'onnipotente possa distruggerlo e renderlo miserabile". E' solo l'ultimo duro attacco sferrato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Parole di una violenza non nuova, ma che stavolta hanno scatenato la dura reazione dello Stato ebraico, al punto che lo scorso fine settimana su ordine del ministro degli Esteri, Israel Katz, il vice ministro degli Esteri turco a Tel Aviv e' stato convocato per una 'dura reprimenda'. "Ho dato precise istruzioni affinche' al vice ambasciatore turco sia inflitta una seria reprimenda dopo le parole rivolte da Erdogan nei confronti del nostro premier. Non c'e' nessun dio che ascolta chi sostiene le atrocita' di Hamas, Erdogan stia zitto e si vergogni", ha detto Katz.
Olmert: questo governo doveva andarsene già prima 7/10
"Questo governo doveva andarsene a casa anche prima dell'inizio della guerra a Gaza, perché ha fallito lungo la strada. Credo quindi che se ne andra' a casa, non solo per quanto avvenuto il 7 ottobre, ma anche per il 7 ottobre". Ne è convinto l'ex premier israeliano Ehud Olmert, molto critico nei confronti dell'esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu, protagonista prima dello scoppio del conflitto di un durissimo scontro con una vasta opposizione interna al Paese, contraria al suo progetto di riforma della giustizia. Quanto alle polemiche interne per l'attacco di Hamas del 7 ottobre e le richieste di dimissioni avanzate da una parte della popolazione, che e' tornata a manifestare tutte le settimane nelle piazze, "non si discute che gli alti comandi dell'esercito, dei servizi segreti, hanno tutti fallito" nel non prevedere la massiccia operazione palestinese, riconosce Olmert in un'intervista all'AGI.
Esperto tedesco: "Da inizio guerra a Gaza enorme mobilitazione di jihadisti"
La maggiore minaccia terroristica contro la Germania e l'intera Europa occidentale torna ad essere rappresentata dai gruppi jihadisti. Ne è convinto Peter Neumann, politologo tedesco esperto di terrorismo: "Dall'inizio della guerra a Gaza a ottobre - ha dichiarato parlando oggi con la Deutschlandfunk - si è verificata un'enorme mobilitazione di islamisti, jihadisti in tutta l'Europa occidentale". Nella sola Germania, ha sottolineato, sono stati sventati tre o quattro attentati. In particolare, ha aggiunto il politologo, Is-k sta puntando a compiere attentati molto aggressivi e di ampia portata in paesi non musulmani, alcuni dei quali in Europa occidentale.
Per Neumann, la difficoltà per i responsabili politici è trovare l'equilibrio tra il mettere in guardia la popolazione su un pericolo che esiste e non spaventarla se non necessario. "Credo - ha aggiunto - che il governo federale stia gestendo la cosa piuttosto bene". Neumann ha poi ricordato i due piani sventati di recente in Germania, con l'arresto in Turingia di due sospetti che volevano compiere un attentato in Svezia e con il piano di sicurezza straordinario scattato tra Natale e Capodanno attorno al Duomo di Colonia.
Olmert: "Israele diventato arrogante e presuntuoso"
"Israele era già molto cambiato prima del 7 ottobre, quello è stato l'inevitabile risultato" di un Paese diventato "arrogante e presuntuoso". Lo afferma l'ex premier israeliano Ehud Olmert in un'intervista all'Agi, puntando il dito contro Benjamin Netanyahu. Il capo del governo per anni "ha ignorato la questione palestinese e questa gli è scoppiata in faccia". Per Olmert, l'attuale premier è responsabile in prima persona "non avendo capito che c'è bisogno di un approccio responsabile e realizzabile nei confronti dei palestinesi". Non solo, Netanyahu ha lavorato contro l'Autorita' nazionale palestinese (Anp) di Abu Mazen, favorendo Hamas "nella consapevolezza che questo non è un partner potenziale per negoziati di pace", al contrario di Ramallah.
Onu, votata nuova bozza per il cessate il fuoco a Gaza: "Urgente necessità di assistenza umanitaria"
Nella bozza di risoluzione al vaglio del Consiglio di Sicurezza Onu si sottolinea poi "l'urgente necessità di espandere il flusso di assistenza umanitaria e rafforzare la protezione dei civili nell'intera Striscia di Gaza, e si ribadisce la richiesta di eliminare tutte le barriere alla fornitura di assistenza umanitaria su larga scala, in linea con le norme del diritto internazionale umanitario". La bozza "deplora" inoltre tutti gli attacchi contro i civili e gli atti di terrorismo, e ricorda che la presa di ostaggi è vietata dal diritto internazionale, ma non contiene alcun riferimento ad Hamas.
Medioriente, bombardamenti di Israele su Khan Younis. VIDEO
Unicef: "Nel nord di Gaza la carestia è imminente"
"La carestia è imminente nel nord di Gaza. I bambini stanno morendo per malnutrizione e disidratazione. Le organizzazioni umanitarie devono avere un accesso completo e sicuro per raggiungere i bambini e le famiglie che hanno bisogno ovunque a Gaza. Le vite e il benessere dei bambini sono in bilico". Lo afferma la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell su X.
L'Onu vota una nuova bozza per il cessate il fuoco a Gaza
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu vota alle 10 locali, le 15 italiane, una nuova bozza di risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza, e secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, potrebbe avere anche il via libera degli Usa. I membri non permanenti del Cds hanno elaborato una bozza rivista in cui si "chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco permanente e sostenibile, e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie". Inoltre, "si richiede che le parti rispettino i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale in relazione a tutte le persone detenute". Il testo ha gia' avuto il sostegno della Cina e del Gruppo Arabo, ma il rischio era il veto Usa.
Staff Mezzaluna Rossa evacuato da ospedale al-Amal: "Ci hanno sparato"
La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito che i militari israeliani hanno costretto il suo personale e i feriti ricoverati all'ospedale di al-Amal a lasciare la struttura a Khan Younis, assediata da una settimana dall'Idf. "Durante il tentativo di uscire attraverso il posto di blocco militare, lo staff ha incontrato difficoltà a muoversi a causa degli scavi estesi e della distruzione delle infrastrutture", ha detto la Mezzaluna Rossa su X. Tuttavia ''hanno trovato il cancello dell'ospedale chiuso, rendendo impossibile il rientro delle squadre'', ha aggiunto. ''Durante il tentativo di rimuovere le macerie e gli ostacoli sulla strada, le forze di occupazione hanno aperto il fuoco contro due delle squadre che cercavano di rimuovere le macerie, ferendoli'', si legge ancora su 'X'. Più tardi, i militari israeliani ''hanno costretto le squadre a tornare'' in ospedale, ma loro ''hanno trovato il cancello dell’ospedale chiuso, rendendo impossibile il loro rientro''.
Israele: "Otto i razzi lanciati da Hamas su Ashdod"
Almeno 8 sono stati i razzi lanciati su Ashdod dalla Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l'esercito. Secondo i media, 2/4 sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome e gli altri sono caduti in zone disabitate. Al momento non si hanno notizie né di danni né di vittime. Il lancio, secondo la stesa fonte, è stato rivendicato da Hamas. Era dallo scorso gennaio che non avvenivano lanci sulla città costiera che non dista molto da Gaza.
Sul Mail foto di stanza dove era tenuta 19enne israeliana a Gaza
Il tabloid britannico Daily Mail pubblica sul suo sito una fotografia "in esclusiva" affermando che si tratta della stanza in cui la 19enne Liri Albag e altre prigioniere israeliane erano state tenute da Hamas nei primi giorni dopo l'attacco condotto dai miliziani il 7 ottobre scorso contro lo Stato ebraico. Stando al giornale, si tratterebbe di una cameretta per bambini e al suo interno le truppe israeliane entrate nella Striscia avrebbero trovato tracce di sangue della giovane, in base all'esito di un test del Dna, e di altre donne tenute in ostaggio. "All'inizio quando l'ho vista ero felice perché era nella stanza di un bambino. C'erano vestiti per bambini nell'armadio e mi ha dato un po' di sollievo il fatto che non fosse in un posto spaventoso", ha dichiarato al Mail la madre di Liri, Shira Albag. "Ma poi ho capito che viveva con una famiglia. Loro la tenevano in ostaggio, non Hamas. È come se io tenessi i figli di qualcun altro chiusi in casa mia", ha aggiunto la donna. Nell'articolo si fa riferimento alle testimonianze di alcuni ostaggi israeliani rilasciati: Liri sarebbe stata costretta a pulire i bagni della famiglia dove era tenuta prigioniera e a cucinare cibo che lei non poteva mangiare, per poi venir trasferita nei tunnel dopo l'intensificarsi degli attacchi condotti dallo Stato ebraico nella Striscia. La madre della teenager spera che la figlia possa un giorno essere liberata e tornare a casa.
Società Prigionieri: '15 arresti in Cisgiordania'
Le truppe israeliane hanno arrestato 15 palestinesi nei raid iniziati ieri sera in Cisgiordania. Lo ha comunicato la Società dei Prigionieri Palestinesi. Con questi ultimi fermi, il numero totale delle persone arrestate dal 7 ottobre è di 7.770. Gli ultimi arresti si sono concentrati a Ramallah e Qalqilya, ma sono avvenuti anche a Jenin, Hebron e Betlemme.
Guterres: "Consenso crescente per dire a Israele che è necessario cessate il fuoco"
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che esiste un crescente consenso internazionale sul fatto che la comunità internazionale debba dire a Israele che è necessario un cessate il fuoco. Intervenendo in una conferenza stampa in Giordania, il capo dell'Onu ha affermato che è “assolutamente fondamentale preservare la vita della popolazione di Gaza” e che le Nazioni Unite “hanno insistito sulla necessità di un cessate il fuoco”. “All’inizio”, ha detto Guterres, “la nostra voce era relativamente sola, ma ora vediamo sempre più la comunità internazionale riconoscere la stessa cosa. Vediamo emergere un consenso crescente nella comunità internazionale per dire agli israeliani che il cessate il fuoco è necessario. Il consenso aumenta negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, per non parlare ovviamente del mondo musulmano, per dire chiaramente agli israeliani che qualsiasi invasione via terra di Rafah potrebbe significare un disastro umanitario".
Allarme per razzi da Gaza a Ashdod nel sud di Israele
Le sirene di allarme anti razzi da Gaza sono risuonate, per la prima volta da mesi, ad Ashdod, città costiera del sud di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. L'ultimo lancio su Ashdod è dello scorso gennaio.
Proseguono negoziati su Gaza, al Cairo delegazione israeliana
Una delegazione israeliana di alto livello è arrivata questa mattina al Cairo, a bordo di un aereo privato, dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, per partecipare a ulteriori negoziati per raggiungere un accordo di cessate il fuoco e per lo scambio tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. Lo rivelano fonti dell'aeroporto. La delegazione è stata ricevuta da alti funzionari dell' intelligence egiziana ed è stata accompagnata in auto nel luogo segreto, dei colloqui.
Guterres, Onu: "Vittima geopolitica,approvare risoluzione"
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sottolineato che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è "vittima delle enormi divisioni geopolitiche" nel mondo e ha chiesto l'approvazione di una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza, risoluzione che dovrebbe essere votata oggi. "Il Consiglio di Sicurezza è oggi vittima delle enormi divisioni geopolitiche che esistono nel mondo, con le superpotenze in contrasto tra loro e in una situazione in cui è molto difficile trovare il consenso per qualsiasi difficile crisi, non solo a Gaza", ha detto il 'numero uno' delle Nazioni Unite in una conferenza stampa ad Amman.
Per questo motivo, ha aggiunto Guterres che parlava affiancato
al ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, e' "cosi'
importante che il Consiglio di Sicurezza riesca finalmente ad
approvare una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a
Gaza". "E' nostro dovere fare tutto il possibile per mobilitare
l'intera comunità internazionale".
Baerbock al Cairo vede Shoukri, 'tregua umanitaria immediata'
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha incontrato l'omologo egiziano Sameh Shoukri al Cairo per un nuovo colloquio sulla crisi mediorientale e la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza: "Solo un cessate il fuoco umanitario immediato che porti ad una tregua permanente manterrà viva la speranza della pace, allo stesso modo per palestinesi ed israeliani", ha affermato il capo della diplomazia tedeca all'inizio della sua missione di due giorni in Medio Oriente, esortando Israele e Hamas a raggiungere un accordo per un cessate il fuoco temporaneo.
Guterres, inaccettabile decisione Israele su Unrwa
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che la decisione di Israele di non consentire più convogli umanitari dell'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA) al nord della Striscia di Gaza, è "totalmente inaccettabile". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Medioriente, bombardamenti Israele su Khan Younis
Trump: 'Solo un pazzo non avrebbe risposto come Israele'
''Solamente un pazzo o un idiota non avrebbe risposto come ha fatto Israele al 7/10'': lo ha detto l'ex presidente Usa Donald Trump in un'intervista esclusiva a Israel ha-Yom che sarà pubblicata integralmente nel pomeriggio.
Unrwa, vietato qualsiasi trasporto aiuti in Nord Gaza
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha fatto sapere che al momento è formalmente vietata da Israele qualsiasi consegna di aiuti alimentari nel nord della Striscia di Gaza. "Nonostante la tragedia che si svolge davanti ai nostri occhi, le autorità israeliane hanno informato l'Onu che non approveranno più i convogli alimentari dell'Unrwa nel nord" del territorio, ha annunciato su X il responsabile Philippe Lazzarini, sottolineando che l'agenzia resta "la principale ancora di salvezza per i rifugiati palestinesi." L'agenzia infatti non
può più distribuire aiuti in questo settore, dove il rischio
di carestia è più acuto, dal 29 gennaio, ha spiegato la sua
portavoce Juliette Touma. Tuttavia, puo' continuare a farlo
nella parte meridionale. "Impedire all'UNRWA di portare cibo
significa di fatto negare la possibilita' di sopravvivenza alle
persone che soffrono la fame", ha risposto il direttore generale
dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha chiesto una revisione "urgente" di questa decisione. Israele ha accusato l'Unrwa di impiegare "più di 450 terroristi" a Gaza e sostiene che 12 dei suoi dipendenti sono stati direttamente coinvolti nell'attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre sul suolo israeliano che ha scatenato la guerra nella Striscia di Gaza.
Guterres: 'Consenso crescente su cessate il fuoco e Rafah'
C'è un crescente consenso internazionale su fatto che Israele arrivi ad un cessate il fuoco a Gaza ed non entri a Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in conferenza stampa in Giordania, ripresa dai media israeliani. "Riscontriamo - ha sottolineato - un consenso crescente nella comunità internazionale per dire agli israeliani che il cessate il fuoco è necessario e vedo anche un consenso crescente, ho sentito negli Stati Uniti, ho sentito dall'Unione Europea, per non parlare ovviamente del mondo musulmano, per dire chiaramente agli israeliani che qualsiasi invasione di terra di Rafah potrebbe significare un disastro umanitario".
Media: 'Israele cerca fornitori di armi alternativi agli Usa'
"La principale ancora di Israele sono gli Stati Uniti, ma attualmente sono alte le tensioni riguardo all'ingresso dell'esercito israeliano a Rafah, cosa che probabilmente influenzerà l'assistenza alla sicurezza". Lo ha detto un funzionario della sicurezza israeliano a Kan News, secondo cui Israele sta attualmente cercando di ottenere armi e materie prime da fornitori non americani per colmare le lacune materiali di attrezzature da combattimento.
Ministro israeliano Katz: "L'Onu è antisemita"
"Il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, oggi sul lato egiziano del valico di Rafah, ha incolpato Israele per la situazione umanitaria a Gaza, senza condannare in alcun modo i terroristi di Hamas-ISIS che saccheggiano gli aiuti umanitari, senza condannare l'UNRWA che collabora con i terroristi - e senza chiedere il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani". Lo scrive il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, evidenziando come "sotto la sua guida, l'Onu è diventato un organismo antisemita e anti-israeliano che protegge e incoraggia il terrorismo".
Oms, a 6 ospedali di Gaza servono medicine e carburante
"Sei ospedali nel sud di Gaza hanno bisogno di forniture mediche e carburante per funzionare. Le strutture mediche non dovrebbero essere sfruttate come armi da guerra". Lo ha detto un portavoce dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) all'emittente statale egiziana Al Qahera. "È necessario attuare un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza per ripristinare una possibilità di sopravvivenza. E' ormai anche carestia nella Striscia di Gaza - ha aggiunto - e molti palestinesi non hanno accesso al cibo".
Idf, 15 razzi lanciati da Hezbollah verso Israele nella notte
Nella notte sono stati lanciati una quindicina di razzi dal sud del Libano verso il nord di Israele. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), spiegando che i razzi sono stati lanciati contro posizioni militari lungo il confine, vicino alla comunità settentrionale di Menara. Il movimento sciita libanese di Hezbollah ha rivendicato l'attacco. Secondo l'Idf, tutti i razzi hanno colpito aree aperte, senza causare feriti. Le sirene non hanno suonato perché i missili non erano diretti verso zone abitate.
L'Iran condanna le azioni di Israele all'ospedale al-Shifa
L'Iran ha duramente condannato l'operazione di Israele contro l'ospedale al-Shifa di Gaza. "Per una settimana, l'ospedale al Shifa e le sue strutture, con i suoi pazienti, medici e rifugiati palestinesi, soprattutto donne e bambine che avevano trovato rifugio lì, sono stati sottoposti ad un duro e disumano assedio da parte dell'esercito terroristico del regime sionista, e questo stesso regime ha commesso crimini orribili in questo ospedale", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. "Purtroppo, nei giorni scorsi, come risultato dei barbari crimini del regime occupante, hanno perso la vita 180 pazienti, medici e rifugiati palestinesi che si trovavano assediati nell'ospedale di al-Shifa, a causa di attacchi che impedivano l'ingresso di cibo e medicinali essenziali", ha aggiunto il funzionario, come riporta Irna.
Cina appoggia risoluzione CdS Onu: "Tregua al piu' presto"
La Cina ha annunciato che sosterrà la nuova bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su un cessate il fuoco "immediato" a Gaza (un 'via libera' che arriva dopo che, insieme alla Russia, il gigante asiatico venerdì aveva posto il veto su un testo proposto dagli Stati Uniti). "La Cina sostiene questa bozza di risoluzione e loda l'Algeria e gli altri Paesi arabi per il loro duro lavoro in questo senso", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian. "Speriamo -ha aggiunto- che il Consiglio di sicurezza la approvi il prima possibile e invii un segnale forte per la cessazione delle ostilità". Il voto al Palazzo di Vetro è previsto in giornata.
Hamas, decine morti a Rafah, fuoco su al-Shifa e al-Amal
I palestinesi hanno riferito che decine di persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano su edifici a Rafah e su Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza. La radio di Hamas ha anche riferito che l'ultimo piano dell'ospedale Al Shifa è stato colpito dall'artiglieria e che il fuoco dell'artiglieria ha preso di mira anche l'ospedale Al Amal a Khan Younis.
Israele, 500 "terroristi" arrestati all'ospedale al-Shifa
Le truppe israeliane e le forze dello Shin Bet hanno finora arrestato circa 500 "terroristi" di Hamas e della Jihad islamica nell'operazione all'ospedale Shifa di Gaza City. Lo riferisce l'esercito israeliano. Continua incessante anche l'attività nell'area di Al-Amal, nella parte occidentale di Khan Yunis, dove "piu' di 20 terroristi sono stati eliminati nell'area nelle ultime 24 ore". Nel frattempo, nelle ultime 24 ore l'aviazione israeliana ha attaccato circa 50 obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza, tra cui infrastrutture terroristiche ed edifici militari.
Idf: "Hamas ha preso il controllo dell’ospedale di Shifa e si nasconde dietro i malati e i feriti, conducendo la guerra dall’interno della struttura"
Fonti Gaza, molti membri di Hamas e Jihad all'ospedale Shifa
Fonti a Gaza hanno fatto sapere che molti membri di Hamas e della Jihad islamica - compresi alcuni dirigenti di alto livello - si sono raggruppati all'ospedale al-Shifa di Gaza City, nel centro della Striscia. Lo ha riferito, ripreso dai media israeliani, il network Usa Abc spiegando che secondo quelle fonti la mossa è stata presa pensando che Israele avesse terminato le operazioni nel nord della Striscia.
Mo: risoluzione su cessate il fuoco, nuovo voto al Consiglio sicurezza Onu
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi una nuova bozza di risoluzione che chiede il ''cessate il fuoco sostenibile e permanente'' nella Striscia di Gaza dopo che la Cina e la Russia hanno posto il veto venerdì su quella proposta dagli Stati Uniti.
La nuova bozza chiede ''un cessate il fuoco immediato'' in concomitanza con il Ramadan, il mese sacro all'Islam, iniziato lo scorso 10 marzo. Il documento chiede anche ''il rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi'' ancora trattenuti nell'enclave palestinese e la ''rimozione degli ostacoli per la consegna di aiuti umanitari'' alla popolazione di Gaza
Mo: al via missione Baerbock in Egitto, Israele e Cisgiordania
Missione in Egitto, oggi, per la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. L'obiettivo è quello di portare avanti i negoziati con i funzionari egiziani per alleviare la crisi umanitaria che sta colpendo la popolazione della Striscia di Gaza e fermare i nuovi progetti espansionistici di Israele. Al Cairo, Baerbock incontrerà il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. Successivamente volerà in Israele per quella che sarà la sua sesta visita nel Paese dall'attacco del 7 ottobre. In serata è previsto un incontro a Ramallah, in Cisgiordania, tra Baerbock e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas alla presenza del capo della diplomazia palestinese Malki.
Idf, Hamas barricato ad al-Shifa, spara contro reparto maternità e pronto soccorso
I miliziani di Hamas si sono barricati all'interno dell'ospedale al-Shifa e stanno lanciando esplosivi all'interno del reparto maternità e del pronto soccorso. Lo sostengono i militari delle Forze di difesa israeliana (Idf), affermando che ci sono ''miliziani di Hamas nascosti attorno all'ospedale'' al-Shifa e hanno sparato contro le forze israeliane, ''causando ingenti danni agli edifici dell'ospedale''. I militari israeliani stanno assediando al-Shifa da una settimana.
Macron condanna ultimo annuncio Israele su confisca territori
Il presidente francese Emmanuel Macron ha alzato oggi la voce nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, sottolineando ancora una volta "la sua ferma opposizione" all'offensiva israeliana su Rafah e avvertendo che "il trasferimento forzato della popolazione costituisce un crimine di guerra". Durante un colloquio telefonico con il capo del governo israeliano, il leader francese ha inoltre ribadito il suo appello per "un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza" e "ha condannato fermamente gli ultimi annunci israeliani sulla colonizzazione". Venerdì Israele aveva infatti annunciato la confisca di 800 ettari di terreno nella Cisgiordania occupata con l'obiettivo di costruirvi nuovi insediamenti.
Media: Israele rilascerà 800 detenuti palestinesi per 40 ostaggi
Israele avrebbe deciso di rilasciare tra i 700 e gli 800 palestinesi detenuti nelle sue carceri nell'ambito di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il conseguente ritorno degli ostaggi. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12 citando proprie fonti anonime, secondo le quali Israele avrebbe sottoposto a Hamas una nuova proposta di accordo in tre fasi.
Sottolineando che le autorità israeliane hanno mostrato ''maggiore flessibilità'', Channel 12 ricorda che il piano elaborato a Parigi a febbraio prevedeva nella prima fase il rilascio di 400 prigionieri di sicurezza palestinesi in cambio di 40 ostaggi, donne, bambini, malati e anziani, con una tregua di 6 settimane. Ora, invece, Israele è pronto a liberare "quasi il doppio di quel numero", riferisce Channel 12. Nella lista dei detenuti da liberare ci sarebbero anche ''100 assassini''. Altri media ebraici affermano che Israele è pronto a rilasciare 700 prigionieri di sicurezza in cambio dei 40 ostaggi.
Oms, Israele revochi il blocco dei convogli Unrwa per Gaza
"Bloccare le consegne di cibo da parte dell'Unrwa significa di fatto negare alle persone che muoiono di fame la possibilità di sopravvivere. Questa decisione deve essere urgentemente revocata. I livelli di fame sono acuti. Tutti gli sforzi per consegnare il cibo non solo dovrebbero essere consentiti, ma ci dovrebbe essere un'immediata accelerazione delle consegne di cibo". Lo scrive su X il direttore dell'OmsTedros Adhanom Ghebreyesus commentando il post del capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini nel quale afferma che Israele ha informato le Nazioni Unite che non approverà più i convogli alimentari dell'Unrwa verso il nord di Gaza.