Lo ha detto il ministro del Gabinetto di guerra israeliano dopo lo stallo degli ultimi tempi: "Non lasceremo intentata alcuna possibilità per riportarli a casa". Il sistema di sicurezza israeliano ha diffuso nuovi dati sulla presenza dei terroristi di Hamas nell'Unrwa. Medici senza frontiere afferma che due familiari del proprio personale sono morti nei raid israeliani che ieri sera hanno provocato almeno 14 vittime tra Khan Yunis e Rafah
"Segni preliminari" indicano che "c'è la possibilità di far avanzare un nuovo accordo per la liberazione degli ostaggi". Lo ha detto il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz dopo lo stallo degli ultimi tempi: "Non lasceremo intentata alcuna possibilità per riportarli a casa".
Medici senza frontiere afferma che due familiari del suo personale sono morti nei raid israeliani che ieri sera hanno fatto almeno 14 vittime e diversi feriti tra Khan Yunis e Rafah. Il rilascio degli ostaggi non può essere "a ogni costo", avverte intanto Netanyahu. Gli Usa prendono le distanze dalle frasi del presidente brasiliano Lula, che ha paragonato la guerra di Israele nella Striscia di Gaza all'Olocausto nazista. Oggi e domani a Rio de Janeiro il vertice dei ministri degli Esteri del G20.
Un rapporto dettagliato sulle violenze sessuali compiute dai miliziani di Hamas il 7 ottobre sulle loro vittime in Israele (ed in seguito anche su parte degli ostaggi) è stato pubblicato oggi dall'Associazione israeliana di assistenza alle vittime di attacchi sessuali.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Borrell al G20 chiede sostegno alla soluzione dei due Stati
L'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per la Politica Estera, Josep Borrell, è tornato a chiedere la sospensione delle operazioni militari israeliane a Gaza e ha proposto che il G20 e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si pronuncino in modo unanime a favore del principio della soluzione dei due Stati al conflitto tra Israele e Palestina. "Abbiamo bisogno di un quadro istituzionale, e quale quadro migliore delle Nazioni Unite? Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu può fornire questo quadro riconoscendo il principio della soluzione a due Stati attraverso una risoluzione unanime che potrebbe conferirgli legittimità internazionale", ha affermato Borrell nel suo intervento alla riunione dei ministri degli Esteri del G20.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LEGGI L'APPROFONDIMENTO
Media, "obiettivo raid a Damasco ufficiale Hezbollah responsabile armi da Iran"
L'obiettivo del raid israeliano di oggi a Damasco sarebbe stato un alto ufficiale di Hezbollah responsabile del trasferimento delle armi dall'Iran al gruppo libanese. Lo sostiene l'emittente israeliana Kan, che non fornisce alcuna indicazione sull'identità dell'uomo né se il raid abbia avuto successo.
Il principe William parla della guerra in Israele: "Troppi morti, più aiuti a Gaza"
L'erede al trono è pronto a una serie di impegni per porre sempre più al centro dell'attenzione la difficile situazione delle persone colpite dal conflitto in corso. LEGGI QUI
Londra valuta sospensione della vendita di armi a Israele
Il governo britannico prenderà in considerazione l'eventuale sospensione delle licenze di esportazione di armi verso Israele se il premier israeliano Benjamin Netanyahu dovesse portare avanti un'offensiva di terra potenzialmente devastante sulla città palestinese di Rafah, nel sud di Gaza. Lo scrive il Guardian, precisando che con il peggioramento della situazione umanitaria a Gaza, è aumentata la pressione diplomatica sul Regno Unito affinché segua gli altri Paesi e sospenda l'export di armi verso Israele.
Usa all'Aia: "Contrari a ritiro Israele dai territori palestinesi"
Gli Stati Uniti hanno dichiarato alla Corte internazionale di Giustizia che Israele non dovrebbe essere legalmente obbligato a ritirarsi dai territori palestinesi occupati senza garanzie di sicurezza. La Corte Internazionale di Giustizia terrà una settimana di udienze dopo una richiesta delle Nazioni Unite, con un numero senza precedenti di 52 Paesi che esprimeranno il loro punto di vista sull'occupazione israeliana. La maggior parte dei relatori ha chiesto che Israele ponga fine alla sua occupazione, avvenuta dopo la guerra arabo-israeliana dei sei giorni nel 1967, ma Washington è intervenuta oggi in tribunale in difesa del suo alleato. "La corte non dovrebbe ritenere che Israele sia legalmente obbligato a ritirarsi immediatamente e incondizionatamente dal territorio occupato", ha affermato Richard Visek, consulente legale presso il Dipartimento di Stato americano.
Guerra Israele-Hamas, Wall Street Journal: "Egitto costruisce muro al confine con Gaza"
La struttura di 8 miglia quadrate servirebbe a contenere un nuovo afflusso di sfollati palestinesi nel deserto del Sinai, creando un campo profughi capace di ospitare fino a 100mila persone. Le immagini satellitari mostrano i dettagli dei lavori, ma il Cairo nega. LEGGI L'ARTICOLO
Israele-Palestina, da Oslo a Trump: i piani di pace falliti negli ultimi decenni
Dopo mesi di conflitto a Gaza, si lavora a una road map per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ancora in vita. Si lavora a un accordo di pace e una soluzione che appare complicata, anche guardando ai tentativi di risolvere le tensioni sempre naufragati negli ultimi decenni. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat al vertice di Camp David, fino alle proposte per “Due Stati, due popoli” e il Peace for Prosperity: ecco le tappe senza esito per risolvere la questione. L'APPROFONDIMENTO
Gaza, attacco a rifugio Msf: ong chiede spiegazioni a Israele
In un comunicato, Medici Senza Frontiere (Msf) condanna con la massima fermezza l'uccisione di due familiari del personale dell'organizzazione durante l'offensiva israeliana su Al-Mawasi, a Khan Yunis, in cui altre sei persone sono rimaste ferite. Al momento dell'attacco, afferma l'ong, 64 persone erano nel rifugio. Tutte le parti in guerra sono regolarmente informate della posizione e della presenza delle équipe di Msf in luoghi specifici e anche in questo caso le forze israeliane erano al corrente della posizione precisa del rifugio di Msf ad Al-Mawasi. Inoltre, una bandiera di Msf di due metri per tre era appesa all'esterno dell'edificio. Le forze israeliane non avevano emesso alcun ordine di evacuazione prima dell'attacco. Msf ha contattato le autorità israeliane e sta cercando di ottenere ulteriori spiegazioni. "Siamo indignati e profondamente rattristati da queste uccisioni.
Spiragli per un nuovo accordo sugli ostaggi al Cairo
Nei negoziati in corso al Cairo qualcosa si sta muovendo per un nuovo accordo sul rilascio degli ostaggi israeliani e su una possibile tregua a Gaza. Dopo il fallimento degli ultimi colloqui che ha inasprito la guerra nella Striscia, ora - anche se le parti restano prudenti - qualche segnale c'è. Il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, citando fonti diplomatiche, ha riferito di "progressi nei colloqui tra Egitto e Hamas". La fazione islamica, ha proseguito, "ha ammorbidito le sue posizioni e l'Egitto sta lavorando per ottenere una flessibilità simile anche con la delegazione israeliana che arriverà al Cairo nelle prossime ore". Nella capitale egiziana a guidare la delegazione di Hamas c'è il leader Ismail Haniyeh. A dare più forza alle indiscrezioni ci ha pensato il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz. "Segni preliminari", ha detto, indicano che "c'è la possibilità di far avanzare un nuovo accordo per la liberazione degli ostaggi. Non lasceremo intentata possibilità per riportarli a casa".
Hezbollah rivendica una decina di attacchi contro Israele
Hezbollah ha rivendicato una decina di attacchi contro il nord di Israele, in una nuova giornata di intenso fuoco incrociato in cui hanno perso la vita una donna e una bambina, uccise nel sud del Libano. Il movimento sciita ha rivendicato undici azioni contro postazioni militari e gruppi di soldati israeliani, tra cui tre lanci di missili e altri otto effettuati con armi che ha evitato di specificare. L'altro attacco ha preso di mira la citta' israeliana di Matzuva, colpita con razzi katyusha in risposta a una "aggressione contro i civili" lanciata ore prima da Israele contro la zona libanese di Majdal Zoun.
Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. COME FUNZIONA
Media, 10 ostaggi morti a Gaza per bombardamenti
Un rapporto sul sito web israeliano indipendente Hamkom afferma che 10 ostaggi sono stati uccisi dai raid aerei israeliani a Gaza: alcuni di loro anche quando l'esercito israeliano sapeva che si trovavano negli edifici presi di mira. L'esercito israeliano ha riferito che "sono morti durante la prigionia di Hamas". La notizia è rilanciata anche da Al Jazeera.
Gantz: per Ramadan "libertà di culto" su Spianata Moschee
"Lo Stato d'Israele rispetta la liberta' di culto e fara' tutto il possibile per consentire al maggior numero di fedeli di accedere alla Spianata delle Moschee in forma sicura durante il mese del Ramadan", che iniziera' fra tre settimane: lo ha affermato il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz, nel tentativo di ridimensionare preoccupazioni diffusesi fra i cittadini arabi di Israele dopo che nei giorni scorsi il ministro per la sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir aveva assunto una posizione molto piu' ristrettiva. "Anche alla luce della situazione di sicurezza - ha aggiunto Gantz - rispetteremo la liberta' di culto e la santita' della festa. Agiremo contro chi metta a rischio la sicurezza, ma non verso chi giunga allo scopo di pregare. Tutti i membri del gabinetto concordano con questi principi - ha assicurato il leader centrista Gantz, con un riferimento implicito ai ministri della destra nazionalista - e queste saranno le istruzioni che saranno inoltrate alle forze di sicurezza''. Lo riferisce il sito Ynet.
Gantz, 'nuovo accordo possibile su ostaggi, ci sono segni'
"Segni preliminari" indicano che "c'è la possibilità di far avanzare un nuovo accordo per la liberazione degli ostaggi". Lo ha detto il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz dopo lo stallo degli ultimi tempi. "Non lasceremo intentata alcuna possibilità - ha aggiunto - per riportarli a casa, Nessuna pietra resterà non rovesciata nello sforzo di riportare a casa coloro che sono stati rapiti il 7 ottobre".
Wafa, palestinese di 14 anni ucciso in scontri con Israele
Il ministero della sanità palestinese, citato dalla Wafa, ha annunciato la morte di un adolescente palestinese (14 anni) in scontri con l'esercito israeliano ad Azzun, a est di Qalqilya in Cisgiordania. La stessa fonte ha identificato l'adolescente in Fadi Saeed Suleiman "morto oggi colpito da proiettili dell'occupazione israeliana". L'esercito israeliano non ha ancora commentato il fatto.
Gli Houthi, 'il veto Usa all'Onu su Gaza è una vergogna'
Mohammed Abdulsalam, portavoce del gruppo yemenita degli Houthi, ha definito "una vergogna imperdonabile" la decisione degli Stati Uniti di bloccare un progetto di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Lo scrive Al Jazeera. "Il veto americano costituisce un'aggressione totale contro l'umanità e una dichiarazione di guerra aperta contro il popolo della regione, non solo contro i palestinesi", ha affermato Abdulsalam in un post sui social media.
Tv Houthi: nuovi raid Usa-Gb, colpito porto nel nordovest dello Yemen
Raid aerei avrebbero colpito la zona di Ras Isa, nel nordovest dello Yemen. Lo ha riferito la tv Almasirah degli Houthi in Yemen. Secondo la tv satellitare al-Jazeera sarebbe stato colpito il porto. Almasirah parla di un' "aggressione anglo-americana" e di tre raid, che - secondo le notizie dell'emittente - seguono altre sei operazioni effettuate sempre oggi e che avrebbero colpito la zona di Hodeidah.