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Israele–Hamas, Trovato centro intelligence di Hamas sotto la sede Unrwa a Gaza City

Israele, famigliari ostaggi: vogliamo elezioni anticipate
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Israele, famigliari ostaggi: vogliamo elezioni anticipate
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L'Idf hanno riferito di aver trovato un centro per l'intelligence di Hamas sotto il quartier generale dell'Unrwa, nel quartiere Rimal di Gaza City. "L'Unrwa non sapeva cosa ci fosse sotto il suo quartier generale a Gaza" ha detto il direttore dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini. Hamas chiede al Consiglio di sicurezza Onu "una riunione immediata" dopo l'ordine ai soldati israeliani di attaccare Rafah, per "obbligare l'occupazione israeliana a fermare la guerra genocida"

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Le Forze di difesa israeliana (Idf) hanno riferito di aver trovato un centro per l'intelligence di Hamas sotto il quartier generale dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi, nel quartiere Rimal di Gaza City. Qui l'Idf aveva già smantellato un battaglione locale di Hamas.  Al momento della prima offensiva di terra a Gaza City, i militari non avevano trovato né sapevano molto del data center di Hamas.

L'Italia "mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e  commerciali" assumendo il comando tattico della missione Ue Aspides nel  Mar Rosso. Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il vice capo  dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del  consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din  Amer, sottolineando "che colpiremo le navi che aggrediscono il nostro  Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di  attraversare il Mar Rosso. Questo deve essere chiaro". Il ministero della Difesa dell'Italia: "Minacce Houthi per minare coesione Ue". Hamas chiede al Consiglio di sicurezza dell'Onu di "convocare una riunione immediata" dopo l'ordine ai soldati israeliani di attaccare Rafah, per "obbligare l'occupazione israeliana a fermare la guerra genocida che sta commettendo contro i palestinesi a Gaza". Secondo media locali, Netanyahu ha avvisato il Gabinetto di guerra che Israele ha un solo mese di tempo per completare le sue operazioni a Rafah volte a smantellare i 4 battaglioni di Hamas nell'area. Le operazioni si dovrebbero  completare prima dell'inizio del Ramadan, a marzo.


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Sentenza Onu su Israele, quali sono le misure urgenti imposte dall’Aja e cosa succede ora

I provvedimenti sono in tutto sei, indirizzati soprattutto a prevenire azioni considerate tipiche di un "genocidio" nei confronti dei palestinesi. Le decisioni della Corte internazionale di Giustizia sono giuridicamente vincolanti e non esiste possibilità di appello. C’è però una contraddizione: la Corte non ha i mezzi e gli strumenti per imporre concretamente le misure decretate. GLI SCENARI

Israele chiede dimissioni immediate Lazzarini (Unrwa)

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, chiede le dimissioni del capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), in seguito alla scoperta da parte di Israele di un tunnel di Hamas e di un data center top secret proprio sotto il quartier generale evacuato della citta' di Gaza dell'agenzia. Israel Katz respinge l'affermazione del Direttore dell'UNRWA, Philippe Lazzarini, secondo cui non era a conoscenza della presenza del tunnel come "non solo assurda ma anche un affronto al buon senso". "Le sue dimissioni tempestive sono imperative", scrive Katz su X. "La scoperta del profondo coinvolgimento del quartier generale dell'UNRWA a Gaza con Hamas, compreso il suo utilizzo per attività terroristiche e come punto di accesso ai tunnel del terrore, richiede un'azione immediata", afferma Katz. L'IDF e l'agenzia di sicurezza Shin Bet hanno affermato che le operazioni a Gaza City nelle ultime settimane hanno portato alla scoperta di un "tunnel" vicino a una scuola gestita dall'agenzia umanitaria. "Il pozzo conduceva a un tunnel sotterraneo del terrore che fungeva da risorsa significativa per l'intelligence militare di Hamas e passava sotto l'edificio che funge da quartier generale principale dell'UNRWA nella Striscia di Gaza", hanno aggiunto in una nota. "L'infrastruttura elettrica" nel tunnel - lungo 700 metri e 18 metri sotto terra - è "collegata" al quartier generale dell'agenzia, "indicando che le strutture dell'UNRWA fornivano elettricità al tunnel", hanno detto. Documenti e un deposito di armi nello stesso complesso delle Nazioni Unite "hanno confermato che gli uffici erano stati effettivamente utilizzati anche dai terroristi di Hamas", si legge nella dichiarazione congiunta.

Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi

È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. COME FUNZIONA

Famiglie ostaggi denunciano Hamas a Cpi dell'Aia

Il Forum delle famiglie degli ostaggi, che rappresenta le famiglie i cui cari sono stati rapiti da Hamas nella Striscia di Gaza durante l'attacco terroristico del 7 ottobre, intende presentare una denuncia ufficiale contro i leader del gruppo terroristico islamico presso la Corte penale internazionale all'Aia. Lo apprende il sito israeliano 'Ynetnews'. Mercoledi' circa 100 rappresentanti delle famiglie, insieme ad avvocati israeliani e internazionali, partiranno per i Paesi Bassi per presentare ufficialmente la denuncia, sulla quale il dipartimento legale del Families Forum sta lavorando da quattro mesi. Si prevede che migliaia di ebrei provenienti da tutti i Paesi Bassi si riuniranno all'Aia per sostenere le famiglie. Le accuse presentate includono rapimenti, sparizioni forzate, violenza sessuale, tortura e altro ancora. La richiesta mira ad ottenere mandati di arresto contro i leader di Hamas per aumentare la pressione per il rilascio degli ostaggi.

Borrell: "Offensiva a Rafah indicibile catastrofe"

"Mi associo all'avvertimento di diversi Stati membri dell'UE, secondo cui un'offensiva israeliana su Rafah porterebbe a un'indicibile catastrofe umanitaria e a gravi tensioni con l'Egitto. La ripresa dei negoziati per la liberazione degli ostaggi e la sospensione delle ostilità è l'unico modo per evitare uno spargimento di sangue". Lo scrive l'Alto rappresentante della Ue per la politica estera, Josep Borrell.

Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse

Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI 

Israele insiste: Unrwa sapeva del tunnel

"Oh, lo sapevi. Scavare un tunnel richiede più di 4 mesi. Abbiamo invitato alti funzionari dell'Onu a vedere, e durante i passati incontri con te e altri funzionari delle Nazioni Unite, abbiamo dichiarato l'uso da parte di Hamas del quartier generale dell'UNRWA. Hai scelto di ignorare i fatti per poter poi provare a negarli". Con queste parole il Cogat, l'unità di coordinamento delle attività israeliane a Gaza, risponde al Direttore dell'Unrwa Lazzarini, che nega di sapere che ci fosse un tunnel sotto la sede dell'Unrwa.

Cameron: "Preoccupa offensiva Gaza, priorità pausa combattimenti"

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron si è detto ''profondamente preoccupato per la prospettiva di un'offensiva militare a Rafah: oltre la metà della popolazione di Gaza si sta rifugiando nella zona''. In un tweet Cameron ha affermato che ''la priorità deve essere una pausa immediata nei combattimenti per far arrivare gli aiuti e liberare gli ostaggi, per poi procedere verso un cessate il fuoco sostenibile e permanente''.

Cameron: 'Preoccupa offensiva Gaza, priorità pausa combattimenti'

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron si è detto ''profondamente preoccupato per la prospettiva di un'offensiva militare a Rafah: oltre la metà della popolazione di Gaza si sta rifugiando nella zona''. In un tweet Cameron ha affermato che ''la priorità deve essere una pausa immediata nei combattimenti per far arrivare gli aiuti e liberare gli ostaggi, per poi procedere verso un cessate il fuoco sostenibile e permanente''.

Media Netanyahu vuole richiamare i riservisti per operazione Rafah

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al capo di Stato Maggiore Herzi Halevi di richiamare nuovamente i riservisti per farli partecipare all'operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta Channel 13 citando un ''alto funzionario israeliano'' a condizione di anonimato e aggiungendo che Halevi avrebbe detto al premier che l'esercito è in grado di svolgere qualsiasi compito.

La stessa fonte ha detto che l'operazione dell'esercito a Rafah è sempre più vicina all'inizio, ma il coordinamento con gli egiziani non è ancora stato raggiunto.

Blitz israeliano in ospedale di Jenin: militari travestiti da medici e donne. VIDEO

Le forze speciali israeliane, vestite da medici e pazienti, hanno fatto irruzione nella struttura sanitaria in Cisgiordania, uccidendo tre presunti terroristi palestinesi. “Crimini dell'esercito israeliano non rimarranno senza risposta” ha detto Hamas. GUARDA IL VIDEO

Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco. FOTO SATELLITARI

Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. GUARDA LE IMMAGINI

Emirati: gravi conseguenze umanitarie da offensiva Rafah

Gli Emirati Arabi Uniti "hanno espresso profonda preoccupazione" riguardo all'operazione militare di terra annunciata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per Rafah mettendo in guardia dalle "gravi ripercussioni umanitarie che potrebbero derivarne". Lo afferma una dichiarazione del ministero degli Esteri di Abu Dhabi, aggiungendo che questa nuova offensiva mette a rischio la vita di civili innocenti mentre esacerba la crisi umanitaria. La dichiarazione prosegue ribadendo l'opposizione degli Emirati Arabi Uniti allo sfollamento forzato dei palestinesi e sollecita un cessate il fuoco e il rinnovo degli sforzi verso una soluzione a due Stati.

Unrwa: "Non sapevamo cosa ci fosse sotto sede a Gaza City"

"L'Unrwa non sapeva cosa ci fosse sotto il suo quartier generale a Gaza". Lo afferma su X il direttore dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini, spiegando che "il personale dell'Unrwa ha lasciato il suo quartier generale a Gaza City il 12 ottobre in seguito agli ordini di evacuazione israeliani e all'intensificarsi dei bombardamenti nell'area. Non abbiamo utilizzato quel complesso da quando lo abbiamo lasciato, né siamo a conoscenza di alcuna attività che possa aver avuto luogo lì". 

Media, salgono a 44 morti nei raid israeliani su Rafah

Attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 44 palestinesi - tra cui più di una dozzina di bambini - oggi nella città di Rafah, nel sud di Gaza poche ore dopo che il primo ministro israeliano ha riferito di aver chiesto ai militari di pianificare l'evacuazione di centinaia di migliaia di persone prima dell'arrivo delle forze israeliane. Lo riportano i media americani tra cui il Washington Post. Nella notte di sabato, tre attacchi aerei su case nella zona di Rafah hanno ucciso 28 persone. Ogni raid ha ucciso diversi membri di tre famiglie, tra cui un totale di 10 bambini, il più piccolo di soli 3 mesi. 

Idf: trovato centro intelligence Hamas sotto sede Unrwa a Gaza City

Le Forze di difesa israeliana (Idf) hanno riferito di aver trovato un centro per l'intelligence di Hamas sotto il quartier generale dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi, nel quartiere Rimal di Gaza City. Qui l'Idf aveva già smantellato un battaglione locale di Hamas.  Al momento della prima offensiva di terra a Gaza City, i militari non avevano trovato né sapevano molto del data center di Hamas. Si è riusciti a individuare il luogo dove scavare per venti metri grazie alle informazioni ottenute attraverso gli interrogatori dello Shin Bet ai terroristi catturati.

Egitto: negoziati per cessate il fuoco complessi ma proseguono

Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha definito "complessi" i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza, che tuttavia l'Egitto non ha mai cessato di portare avanti, sottolineando che l'ostacolo è che "ciascuna delle parti cerca di ottenere il massimo interesse". In seguito all'accordo formulato durante le consultazioni di Parigi tra i servizi d'intelligence, e presentato ad Hamas - ha detto Shoukry - "ci sono state dichiarazioni di funzionari israeliani considerate inaccettabili o inidonee a servire da base per una tregua, ma ciò non impedisce che vi siano dalle comunicazioni e dagli sforzi continui al Cairo per avvicinare i punti di vista al fine di stabilire un quadro favorevole all'obiettivo di un cessate il fuoco totale". E' questo il punto di arrivo per l'Egitto e tutto il mondo arabo, insieme "all'accesso agli aiuti umanitari e la prevenzione di qualsiasi liquidazione della causa palestinese attraverso lo sfollamento, sia dalla Striscia di Gaza che dalla Cisgiordania, fuori dai territori".

Israele: tunnel di Hamas sotto edificio Unrwa a Gaza City'

L'esercito israeliano ha scoperto un tunnel dell'intelligence di Hamas che passava sotto un edificio principale dell'Unrwa nel quartiere di Rimal a Gaza City. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "il tunnel era lungo 700 metri e profondo 18 metri" e "le strutture dell'Unrwa fornivano elettricità al tunnel" stesso. Il tunnel - il cui imbocco secondo il portavoce militare è stato trovato vicino "ad una scuola" sempre dell'Unrwa - "fungeva da risorsa significativa dell'intelligence militare di Hamas". In sostanza, ha spiegato, un centro "dell'intelligence" con stanze "per gli operatori di Hamas", sotto l'Unrwa.

Difesa: minacce Houthi all'Italia per minare coesione Ue

"Le minacce degli Houti nei nostri confronti sono parte della loro guerra ibrida. Attaccare navi commerciali di nazioni estranee a ciò che accade a Gaza, disseminare false informazioni, lasciar passare liberamente nel Mar Rosso le navi della Federazione Russa e della Cina ma non le altre, minacciare l'Italia per l'assunzione del comando tattico dell'Operazione 'Aspides', che ha come unico scopo la difesa della nostre navi e della libera navigazione, sono tentativi di minare la coesione nostra e dell'Unione Europea". Lo afferma il ministero della Difesa in una nota.

Egitto: l'aumento di attacchi a Gaza avrebbe effetti disastrosi

"Qualsiasi aumento nella portata delle operazioni militari a Gaza avrebbe effetti disastrosi": lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, avvertimento già lanciato ripetutamente dal Cairo ma che, con l'intensificarsi degli attacchi israeliani su Rafah, si fa più pressante. Shoukry, riporta la Mena, ha ribadito che "le misure che portano allo sfollamento e all'esodo devono essere considerate come una politica sistematica" e che "la continuazione di queste misure porterebbe a un risultato inevitabile che il mondo rifiuta", sottolineando la necessità di porvi fine, a meno di non creare una situazione "inaccettabile".

Giordania: a Rafah si rischia bagno di sangue, Onu metta fine ad aggressione

Un eventuale intervento militare di terra a Rafah, ultimo rifugio per centinaia di migliaia di sfollati a Gaza, porterà a un nuovo ''bagno di sangue'' e la comunità internazionale non può stare a guardare con le braccia conserte. E' quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, che con un tweet ha detto: ''Non possiamo permettere un altro bagno di sangue a Gaza''. L'annunciata offensiva militare israeliana a Rafah, ha sottolineato Safadi, provocherà ''un massacro di persone innocenti che vivono in condizioni disumane''. L'appello è stato quindi rivolto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, affinché impedisca questa operazione di terra e ''metta fine a una aggressione che minaccia la nostra umanità intera''.



Proteste in Israele stasera per elezioni e ritorno ostaggi

Proteste stasera in diversi luoghi di Israele: i manifestanti chiedono il ritorno a casa degli ostaggi ed elezioni anticipate. Lo riferisce Haaretz. In tremila sono scesi in strada a manifestare ad Haifa, chiedendo "elezioni adesso". 


Iran, 'se guerra si espande a Libano per Netanyahu sarà ultimo giorno'

L'Iran ha avvertito Israele dall'espandere la guerra in Libano. Perché, se così facesse, ''sarebbe l'ultimo giorno'' del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Beirut con il suo omologo libanese, Abdallah Bou Habib. La soluzione alla guerra in corso a Gaza è solo ''politica'', ha sottolineato il capo della diplomazia di Teheran.

Jafari (ActionAid): 'Con offensiva Rafah escalation ostilità e migliaia di morti'

''​​Un attacco militare a Rafah causerebbe migliaia di nuovi morti e feriti tra i civili'' palestinesi, ''infliggerebbe sofferenze inimmaginabili agli oltre un milione di sfollati che hanno trovato rifugio lì'' e porterebbe a ''un catastrofico peggioramento delle già terribili condizioni umanitarie''. Con ''un'escalation delle ostilità nel governatorato sovraffollato''. Così ad Adnkronos Riham Jafari, coordinatrice di ActionAid Palestina, mette in guardia dai rischi della nuova offensiva contro Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, annunciata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu con l'obiettivo di eliminare i leader di Hamas che lì si nasconderebbero. ''Una tale escalation porterebbe anche a un blocco delle operazioni umanitarie esistenti, con conseguenze su tutta Gaza. Gli aiuti limitati che attualmente riescono ad arrivare all'enclave provengono da Rafah e la maggior parte delle organizzazioni umanitarie attualmente operano da lì'', ricorda Jafari.

''A seguito degli ordini di 'evacuazione' di Israele per le aree settentrionali e centrali di Gaza, molti palestinesi sono fuggiti verso sud. Rafah attualmente ospita oltre la metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza, senza un posto sicuro dove andare e a rischio di soffrire la fame'', dichiara la coordinatrice dell'organizzazione. ''Rafah è oggi la città più grande e densamente popolata del mondo e prima del 7 ottobre ospitava 280mila persone'', spiega. ''Gli sfollati che si trovano ora a Rafah sono stati costretti a fuggire e a lasciare le loro case nella zona settentrionale e centrale di Gaza in cerca di un posto sicuro a Gaza. Ora non hanno un posto sicuro dove andare'', sottolinea.

Raid Usa contro obiettivi Houti nello Yemen: 'Costituivano minaccia immediata'

Le forze militari americane ieri hanno nuovamente colpito obiettivi degli Houti con l'obiettivo di ripristinare la sicurezza della navigazione delle navi commerciali nel Mar Rosso, ha reso noto il Comando centrale Usa. E' dal mese scorso che raid, da navi e aerei, degli Stati Uniti colpiscono gli Houti. L'attacco di ieri è stato diretto contro due unità mobili senza pilota e cinque lanciamissili da crociera in zone controllate dagli Houti dello Yemen "pronti a lanciare attacchi contro navi nel Mar Rosso", che costituivano quindi una "minaccia imminente per le unità navali americane e per i cargo commerciali nella regione". 

Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco

Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo  governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di  sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. FOTO SATELLITARI

Egitto: 'Con evacuazione Rafah a rischio Trattato con Israele'

L'Egitto ha di nuovo avvisato Israele che ogni spostamento di massa di palestinesi nel suo territorio metterebbe a rischio il Trattato di pace del 1979. La ha riferito il Wall Street Journal (Wsj) riferendosi all'annunciata operazione dell'esercito a Rafah, l'ultima roccaforte di Hamas nel sud di Gaza a ridosso dell'Egitto, e all'evacuazione degli sfollati palestinesi lì presenti. L'Egitto - che sta rafforzando le protezioni lungo il confine per impedire ai palestinesi di passare nel Sinai - ha fatto sapere a Israele, secondo il Wsj, che potrebbe anche "sospeso" il Trattato di pace.

Iran: 'Mai cercato espandere guerra nella regione'

Né l'Iran né il Libano hanno cercato di espandere la guerra in Medio Oriente. Lo ha indicato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Beirut con il suo omologo libanese, Abdallah Bou Habib. "L'Iran e il Libano confermano che la guerra non è la soluzione e che non abbiamo mai cercato di espanderla", ha dichiarato Amir-Abdollahian.

Unrwa: bloccato in porto israeliano cibo per 1,1 milioni persone

Le restrizioni finanziarie imposte da Israele sull'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Unrwa impediscono a una spedizione di cibo per 1,1 milioni di persone di raggiungere l'enclave martoriata dalla guerra. Lo sostiene il direttore dell'agenzia Onu, Philippe Lazzarini, citato dall'Ap sul proprio sito web. Secondo Lazzarini, un convoglio di cibo donato dalla Turchia è fermo da settimane nella città portuale israeliana di Ashdod. L'agenzia ha affermato che l'appaltatore israeliano con cui lavorano ha ricevuto una chiamata dalle autorità doganali israeliane "che ordinava loro di non trattare alcuna merce dell'Unrwa". Questo blocco - sostiene il funzionario Onu - significa che 1.049 container di riso, farina, ceci, zucchero e olio da cucina - sufficienti a sfamare 1,1 milioni di persone per un mese - sono bloccati, mentre si stima che il 25% delle famiglie di Gaza debba affrontare una fame catastrofica. 

Il Cairo: "Fermare piano sfollamento palestinesi Rafah"

L'Egitto ha avvertito che i negoziati per una tregua a Gaza "sono complicati", ha sottolineato che la situazione "evolve in modo negativo" e si e' espresso con forza contro il piano di Israele di estendere la sua offensiva a Sud dell'enclave, quella che Il Cairo-attraverso il suo ministro degli Esteri,Sameh Shukri- ha definito "una politica sistematica di sfollamento" degli abitanti di Gaza.


Baerbock: 'Offensiva Israele a Gaza sarebbe catastrofe umanitaria'

Un'offensiva israeliana su Rafah sarebbe "una catastrofe umanitaria". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, avvertendo che le necessità dei civili nella città della parte sud di Gaza "è già incredibile".  "Le persone di Gaza non possono scomparire nel nulla", ha aggiunto la ministra tedesca sul social X, sottolineando che "Israele deve difendersi dal terrorismo di Hamas, ma allo stesso tempo alleviare il più possibile le sofferenze della popolazione civile. Ecco perché è necessario un altro cessate il fuoco affinché gli ostaggi possano finalmente essere rilasciati". La Baerbock ha infine annunciato che discuterà "la via" per un cessate il fuoco "la prossima settimana in Israele".



Hezbollah: 'Preso possesso di drone israeliano in buone condizioni'

Il movimento sciita libanese di Hezbollah ha riferito di essere entrato in possesso di un drone israeliano ''in buone condizioni''. Si tratta di uno Skylark che era entrato nello spazio aereo libanese. Il Times of Israel spiega che lo Skylark è un drone di piccole dimensioni usato per azioni di sorveglianza e prodotto dalla Elbit Systems.

Mezzaluna rossa: 'Idf ha colpito deliberatamente ambulanza con medici in soccorso di Hind'

La Mezzaluna rossa palestinese accusa le forze militari israeliane di aver colpito deliberatamente una ambulanza e ucciso i due medici che erano accorsi per assistere Hind Rajab, la bimba palestinese di sei anni, a sua volta uccisa, come tutti i suoi familiari morti poco prima nel tentativo di fuggire da Gaza. Un video pubblicato su X diffuso dalla Mezza luna rossa palestinese, mostra il rottame di una ambulanza. 

L'ultima volta che Hind è stata vista risale a due settimane fa, quando era circondata da persone della sua famiglia uccise, dopo essere stata intrappolata nell'auto su cui si trovavano lo zio Bashar Hamadah, la moglie e i loro tre figli, per cercare di fuggire da Gaza. "Hinh ha perso tragicamente la vita da sola, dopo aver chiesto aiuto per ore al nostro personale con voce disperata e piena di paura. 'Venite a prendermi'. Riposa in pace, Hind riposate in pace Yusuf e Ahmed, eroi dell'impegno umanitario (i due medici uccisi, ndr)", ha denunciato la Mezza luna rossa. 



Msf: '2 morti e 5 feriti all'ospedale Nasser a Gaza'

All'ospedale Nasser, a Gaza, due persone sono state uccise e cinque sono rimaste ferite, tra cui un infermiere in gravi condizioni. Lo riferisce in una nota Medici Senza Frontiere (Msf), precisando che nelle ultime 48 ore, i suoi team all'interno dell'ospedale hanno riferito di "colpi di arma da fuoco sparati contro persone all'interno della struttura ospedaliera". "Mentre le forze israeliane stanno continuando le operazioni nelle immediate vicinanze del Nasser Hospital, i pesanti combattimenti non consentono alle persone né di allontanarsi né di entrare per accedere alle cure. Il personale medico ha paura di muoversi all'interno e intorno all'ospedale per timore di essere colpito", prosegue la nota di Msf, secondo cui "le strutture mediche, le aree circostanti e il personale dovrebbero essere sempre protetti e l'accesso agli ospedali non dovrebbe essere ostacolato".



'Da Ungheria a Palestina, liberateli tutti': corteo a Roma

"Dall'Ungheria alla Palestina free them all", questo lo striscione tenuto tra le mani al presidio organizzato a Roma per Ilaria Salis, l'antifascista in carcere a Budapest e per la Palestina. Ora è partito anche un corteo spontaneo su viale regina Margherita. L'intenzione dei manifestanti sarebbe di arrivare all'ambasciata di Ungheria. Al presidio collettivi degli studenti e gli anarchici. "Siamo tutti antifascisti. Tutti fuori dalle galere. Palestina libera", continuano a gridare procedendo nel corteo.

Zaki: 'Se Rafah invasa sarà catastrofe umanitaria, cessate il fuoco ora'

''Se il governo israeliano attua il suo piano di invadere la città di confine di Rafah, ci troveremo di fronte a una catastrofe umanitaria, con il potenziale di causare la morte di centinaia di migliaia di civili innocenti''. Lo ha scritto in un tweet Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna incarcerato al Cairo per due anni e graziato lo scorso luglio dal presidente Abdel Fattah al-Sisi. Chiedendo il ''cessate il fuoco ora'', l'attivista per i diritti umani afferma che ''12mila bambini sono stati uccisi, due milioni e mezzo sono stati sfollati. Dopo l'ultima dichiarazione di Netanyahu la situazione a Rafah è disperata e un'eventuale invasione potrebbe portare a conseguenze catastrofiche per oltre un milione di sfollati che vivono in condizioni disperate''.

Nuovi attacchi Usa contro gli Houthi, distrutti missili

Le forze americane hanno compiuto raid di autodifesa nello Yemen, colpendo fra l'altro quattro missili antinave che erano pronti al lancio. Il Centcom ha "identificato i missili" e le navi droni nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e ha "determinato che presentavano una imminente minaccia per le navi americane e i mercantili nella regione", afferma il Centcom.

Tajani: 'Proteggeremo le nostre navi, non ci faremo intimidire'

"Proteggeremo le nostre navi, non ci faremo intimidire, ci auguriamo che si possa presto arrivare a una soluzione positiva in quell'area e che si possa arrivare alla pace, anche se non è facile, e quindi disinnescare ciò che sta accadendo nello Yemen con i ribelli che attaccano i mercantili che passano nel Mar Rosso. Noi siamo presenti con la nostra marina militare e difenderemo le nostre navi perché siamo un Paese che ha il 40% del proprio Pil che dipende dalle esportazioni". Lo ha detto oggi a Trieste il Antonio Tajani, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla situazione del Mar Rosso. "Non possiamo permetterci - ha sottolineato - che l'impossibilità di esportare in quell'area provochi danni ai nostri porti e alle nostre imprese. Questa missione militare l'abbiamo fortemente voluta, l'abbiamo ottenuta in tempi rapidi. Due missioni militari, una contro la pirateria e una contro le minacce. L'Italia è protagonista e faremo di tutto perché continuino a transitare le nostre navi attraverso il canale di Suez".

Roma, 150 studenti pro Palestina in piazza: ‘Sacrosanto manifestare perché non ci si abitui a guerra’

“Siamo venuti qui direttamente da scuola per manifestare per la Palestina, per la pace. Scendere in piazza è il primo passo in direzione del cessate il fuoco. Certo, spiace vedere quanto siamo pochi, segno che alle guerre ci si abitua, un po’ come sta accadendo in Ucraina”. Lo dicono all’Adnkronos alcuni ragazzi del collettivo del liceo Socrate, a Roma. Nonostante la pioggia battente, si sono dati appuntamento nel centralissimo largo Corrado Ricci, davanti ai Fori Imperiali, con le bandiere palestinesi per una manifestazione a sostegno della popolazione di Gaza.  “Abbiamo lo striscione impermeabile- scherzano - E d’altronde, quanto sta accadendo a Gaza, imporrebbe ben altri sacrifici”. Sul posto poliziotti del reparto mobile e Digos.

Presidente agenzia Houthi: 'Armi dall'Iran? No, le produciamo in Yemen'

"Le armi di cui disponiamo sono prodotte qui nello Yemen, e nove anni di aggressione e di assedio imposti sono una prova sufficiente che se lo Yemen non avesse prodotto le proprie armi, non sarebbe stato in grado di resistere all'Arabia Saudita e agli Emirati, che importavano armi da vari Paesi del mondo per affrontarci. Abbiamo sviluppato noi stessi la parte manifatturiera e abbiamo le tecnologie. Non ci arrivano armi dall'estero". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, negando che i ribelli yemeniti ricevano armi dall'Iran.

Presidente agenzia Houthi: 'Stop aggressione a Gaza o escalation sorprenderà tutti'

"Non possiamo rivelare il tipo di questa escalation, ma certamente se l'aggressione contro Gaza non si ferma, amplieremo le nostre operazioni in un modo che sorprenderà tutti". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, confermando le parole del leader yemenita Abdul-Malik al-Houthi, secondo cui ci sarà un'escalation se non cesserà l' "aggressione" israeliana a Gaza. 

Presidente agenzia Houthi: 'Navi militari e commerciali Italia a rischio'

L'Italia "mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali" assumendo il comando tattico della missione Ue Aspides nel Mar Rosso. Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il vice capo dell'Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, sottolineando "che colpiremo le navi che aggrediscono il nostro Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di attraversare il Mar Rosso. Questo deve essere chiaro". Secondo Amer, uno dei 'volti mediatici' degli Houthi - gruppo sciita zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana'a - è "pericolosa" per l'Italia e "la conduce allo scontro diretto con il nostro Paese" la decisione di guidare la missione che intende "intercettare i missili yemeniti" che prendono di mira le navi israeliane o quelle dirette nello Stato ebraico.

Hamas: nostro esponente scampato a raid Israele in Libano

Un esponente di Hamas è scampato a un attacco israeliano in Libano, nel quale ci sono state alcune vittime. Il raid contro una vettura e' avvenuto nel villaggio di Jadra, vicino Sidone, a circa 60 km dal confine. Secondo la stampa libanese, i morti sono due, un libanese e un siriano. La Reuters, citando fonti della sicurezza, ha parlato di almeno tre morti, due libanesi e un siriano. Tre i feriti, ricoverati nel Labib Medical Center di Sidone in condizioni serie. 

Raid Israele contro Rafah: 20 morti

Raid aereo israeliano contro Rafah. Più di venti persone sono rimaste uccise, denunciano fonti mediche della Striscia di Gaza e il sindaco della città, Mohammed al-Sufi. A Rafah e i suoi dintorni sono sfollati più della metà degli abitanti della Striscia di Gaza. Le forze israeliane hanno anche colpito un'auto uccidendo le tre persone che si trovavano a bordo, incluso il capo della polizia segreta di Hamas e il suo vice. Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato l'inizio dell'offensiva contro Rafah dove, ha detto, si trovano quattro battaglioni di Hamas. 

Berlino avverte: "Offensiva a Rafah catastrofe annunciata"

Il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha messo in guardia Israele dal compiere un'offensiva militare nel Sud della Striscia di Gaza: "Sarebbe una catastrofe annunciata", ha avvertito, annunciando un altro viaggio in Israele. "Un'offensiva dell'esercito israeliano su Rafah sarebbe un disastro umanitario annunciato", ha scritto la ministra ambientalista su X. Baerbock ha ricordato che è già drammatica la situazione a Rafah, dove 1,3 milioni di persone hanno cercato protezione dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza in uno spazio ristretto. E' necessario, ha aggiunto, un altro cessate il fuoco: "Ne discutero' di nuovo la prossima settimana in Israele", ha aggiunto Baerbock. Il ministero degli Esteri a Berlino ha spiegato che il ministro si recherà in Israele a metà' della prossima settimana. 



Hamas, a Gaza bilancio morti supera 28.000 persone

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza nelle mani di Hamas ha aggiornato il bilancio dei morti dall'inizio del conflitto, poco piu' di 4 mesi fa: sono morte 28.064 persone, 117 nelle ultime 24 ore. I feriti dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, sono stati 67.611.


Israele annuncia attacco Rafah, paura per milioni profughi

Msf, due persone uccise e 5 ferite nell'ospedale Nasser di Gaza

All'ospedale Nasser, a Gaza, "due persone sono state uccise e cinque sono rimaste ferite, tra cui un infermiere in gravi condizioni". Lo scrive in una nota  Medici senza Frontiere (Msf), aggiungendo che i suoi team sul posto hanno riferito nelle ultime 48 ore che all'interno dell'ospedale ci sono stati "colpi di arma da fuoco sparati contro persone all'interno della struttura ospedaliera". "Mentre le forze israeliane stanno continuando le operazioni nelle immediate vicinanze del Nasser Hospital, i pesanti combattimenti non consentono alle persone né di allontanarsi né di entrare per accedere alle cure. Il personale medico ha paura di muoversi all'interno e intorno all'ospedale per timore di essere colpito", aggiunge Msf.

Per Gaza l'Iran "si concentra su una soluzione politica"

L'Iran "sostiene la resistenza palestinese, si concentra su una soluzione politica e ritiene che in qualsiasi iniziativa politica il ruolo del popolo palestinese e il consenso dei leader e dei gruppi palestinesi devono  essere considerati come l'asse principale": lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in un incontro oggi a Beirut il segretario generale degli Hezbollah libanesi Hassan Nasrallah. Secondo quanto riferisce l'Irna, Nasrallah ha sottolineato che Israele si trova in un dilemma strategico e in una crisi e non ha raggiunto alcuno dei suoi obiettivi. "Indubbiamente la resistenza e i palestinesi saranno vittoriosi", ha detto. Amirabdollahian è arrivato ieri a Beirut, per un tour di tre tappe, che lo porterà anche in Siria e Qatar. 

Arabia Saudita, "conseguenze estremamente pericolose da attacco a Rafah"

Il ministero degli Esteri saudita ha messo in guardia dalle "conseguenze  estremamente pericolose" di un attacco israeliano alla città di Rafah, l'ultimo rifugio per centinaia di migliaia di palestinesi nel sud della Striscia di Gaza. In una nota condivisa sul social X, Riad ha ribadito la "forte condanna" per lo sfollamento "forzato" dei palestinesi e ha rinnovato la sua richiesta di un cessate il fuoco immediato. "Questa continua violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario conferma la necessità di convocare urgentemente il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per impedire che Israele causi un'imminente catastrofe umanitaria di cui sono responsabili tutti coloro che sostengono l'aggressione", ha affermato il ministero degli Esteri.

Riad condanna "con forza" piani Israele per attacco Rafah

L'Arabia Saudita ha condannato "con forza" il progetto israeliano di estendere l'offensiva militare a Rafah, nel sud di Gaza, dove sono ammassati più di un milione di palestinesi, e ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per evitare "un'imminente catastrofica crisi umanitaria". "Il Regno dell'Arabia Saudita avverte delle ripercussioni molto pericolose dell'attacco alla città di Rafah (...) ultimo rifugio di centinaia di migliaia di civili costretti a spostarsi dalla brutale aggressione israeliana", si legge in una nota del Ministero degli Esteri saudita.


Netanyahu: "Operazione a Rafah finisca prima del Ramadan"

Israele ha un solo mese di tempo - vista la pressione internazionale - per completare le sue operazioni a Rafah volte a smantellare i 4 battaglioni di Hamas nell'area. Lo avrebbe detto - secondo la tv Canale 12 - il premier Benyamin Netanyahu nel Gabinetto di guerra annunciando i preparativi per l'offensiva contro la fazione islamica schierata a Rafah e le misure per evacuare la popolazione civile sul posto. Le operazioni si dovrebbero dunque completare - secondo la stessa fonte - prima dell'entrata del  Ramadan attorno al 10 marzo. 

"Palestina Libera", blitz con vernice rossa a Roma

Blitz degli attivisti Ultima Generazione e di Palestina libera a Roma: imbrattata con vernice rossa la sede di Leonardo del quartiere Prati. Cinque attivisti hanno lanciato vernice all'ingresso urlando scrivendo "Palestina libera". "Basta genocidio a Gaza. Stop agli accordi con Israele", ripetono gli attivisti

Hamas chiede il Consiglio di sicurezza Onu su Rafah

L'ufficio stampa governativo gestito da Hamas ha invitato il Consiglio di sicurezza dell'Onu a "convocare una riunione immediata" dopo l'ordine ai soldati israeliani di attaccare Rafah. Lo riporta la Cnn. "Chiediamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di convocare una riunione immediata e urgente per confermare la sua determinazione a obbligare l'occupazione israeliana a fermare la guerra genocida che sta commettendo contro i palestinesi a Gaza", si legge nella dichiarazione, in cui si avverte che l'attacco su Rafah potrebbe "lasciare decine di migliaia di martiri e feriti". 

Hamas: operazione a Rafah causerà decine migliaia vittime

Un'operazione israeliana contro Rafah, nell'estremo sud della Striscia di Gaza, potrebbe causare "decine di migliaia" di morti e feriti. E' l'avvertimento lanciato da Hamas dopo che ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle forze armate di presentargli piani per evacuare la città, dove si sono radunati i palestinesi sfollati dal resto della Striscia, e distruggere le brigate terroristiche che vi si nascondono.

Media: sale a 28 numero morti per i raid israeliani a Rafah

Sale a 28 il numero dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani a Rafah. Lo afferma un funzionario dell'ospedale e giornalisti dell'Associated Press. Ogni attacco ha ucciso più membri di tre famiglie, inclusi 10 bambini, il più giovane di soli tre mesi, dice AP

Guerra Medioriente, Onu: non sosterremo sfollamento forzato

Gaza, trovata morta bimba che telefonò chiedendo aiuto

E' stata trovata morta  Hind Rajab, la bambina palestinese di sei anni dispersa dopo che l'auto della famiglia era finita sotto i colpi a Gaza provocando l'uccisione dei famigliari, come hanno dichiarato il ministero della Sanità gestito da Hamas e i suoi parenti, che accusano Israele di averla uccisa. La bimba sopravvisse all'attacco e chiamò chiedendo soccorsi ma da allora non si sono avute notizie.  Secondo la Mezzaluna rossa Palestinese, due medici inviati a cercare la bimba sono stati uccisi dalle forze israeliane. 

Hamas, "decine di migliaia di morti e feriti se Rafah attaccata"

Un'eventuale operazione militare israeliana a Rafah, nel sud di Gaza, rischia di provocare "decine di migliaia" di morti e feriti. E' quanto ha denunciato Hamas in una nota, secondo quanto riferito da Sky News Arabia.

Per ospedale Nord Gaza danni e carenze cibo e farmaci, Oms: "Cessate il fuoco"

"La scorsa settimana l'ospedale Al Awda nel Nord di Gaza è stato bombardato due volte. La prima volta sono stati distrutti parzialmente i serbatoi dell'acqua e completamente l'impianto di distillazione. Cosa che influisce sul lavoro dell'unità di sterilizzazione dell'ospedale - spiega Mohamed Salha, direttore facente funzione della struttura, in un audio postato su X dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus - In più due strumenti per la sterilizzazione sono fuori servizio dal secondo mese di guerra" e "ora il sistema sta funzionando con device piccoli che richiedono un tempo più lungo per il processo. Tutto questo in aggiunta alla completa distruzione del sistema di energia solare. L'ospedale fornisce servizi per più di 300 casi al giorno, nel campo dell'emergenza, della chirurgia generale e ortopedica, della maternità e altro. E soffre di una grave carenza di carburante, farmaci compreso anestetici, e forniture mediche. Inoltre non c'è cibo nel Nord della Striscia e l'ospedale ha difficoltà a fornirlo a staff e pazienti".  


Mezzaluna Rossa palestinese, "17 arresti in blitz ospedale Khan Yunis"

La Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato l'arresto di 17 persone, tra cui otto membri del suo staff (quattro medici), nel blitz effettuato dalle forze israeliane nell'ospedale Al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, accusando i militari di aver causato deliberatamente danni materiali e persino rubato denaro agli operatori umanitari, ai medici e ai pazienti. In una nota l'organizzazione ha precisato che il blitz è durato circa 10 ore. Durante l'incursione, la Mezzaluna Rossa ha sostenuto che i militari "hanno danneggiato alcune attrezzature, hanno trattenuto, interrogato, picchiato e umiliato équipe di lavoratori" e impedito loro di "bere acqua e usare il bagno". Secondo la Mezzaluna Rossa, tra gli arrestati figurano anche quattro pazienti feriti.

Hamas, la piccola Hind è morta con la sua famiglia

Hind Rajab è morta. Il corpo senza vita della bambina palestinese di 6 anni scomparsa da quasi due settimane nel mezzo degli scontri a Gaza, è stato trovato insieme a quelli degli altri membri della sua famiglia. Lo ha annunciato Hamas ponendo fine alla speranza di trovare ancora in vita la piccola la cui voce registrata in una drammatica telefonata alla Mezzaluna Rossa era diventata il simbolo del dramma vissuto da decine di migliaia di bambini intrappolati nello scontro tra Israele e le milizie islamiste. Nelle vicinanze sono stati trovati morti anche due soccorritori della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) che erano stati inviati per salvare Hind e i suoi parenti. La PRCS ha accusato gli israeliani di averli uccisi "deliberatamente".

Israele bombarda periferia di Damasco, 3 morti

La periferia di Damasco è stata bombardata dall'aviazione israeliana in un attacco costato la vita ad almeno tre persone, secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo l'Ong che ha sede nel Regno Unito e una vasta rete di fonti in Siria, molti sono i feriti nell'attacco contro un quartiere che ospita "ville di militari e funzionari di alto rango".


Ministro Esteri Iran ha incontrato Nasrallah a Beirut

Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha incontrato a Beirut il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Mehr, secondo cui i due hanno discusso di una serie di temi riguardanti gli ultimi sviluppi nella regione e la situazione nella Striscia di Gaza. All'incontro era presente anche l'ambascitore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani. Amir-Abdollahian, che è arrivato ieri sera in Libano, prima del colloquio con Nasrallah ha visto il primo ministro ad interim, Najib Mikati.

Confcommercio: "Per tensioni Mar Rosso +129% costi container e più giorni navigazione"

Le tensioni sul Mar Rosso legate agli attacchi dei ribelli Houti si stanno riflettendo sul sistema economico nazionale ed europeo. La compromessa regolarità dei rifornimenti delle merci e l’incremento dei costi impattano sul sistema dei trasporti e sul commercio internazionale delle imprese italiane. I tempi di navigazione nei traffici con l’estremo Oriente si allungano di 10-12 giorni per via della circumnavigazione del Continente africano. I costi dei noli per un container di 40 piedi sulla rotta Shangai-Genova sono più che raddoppiati (+129%) rispetto al 2023. E' quanto emerge da un’indagine di Confcommercio sulla crisi del Mar Rosso e gli impatti sul sistema dei trasporti e sull’import-export delle imprese italiane, secondo cui, inoltre, i transiti delle navi attraverso il canale di Suez, da cui passa circa il 40% del nostro interscambio commerciale marittimo (154 miliardi di euro), si sono ridotti di oltre un terzo con forte penalizzazione sia per i porti nazionali, specialmente quelli nell’Adriatico, come Trieste e Venezia, maggiormente interessati da traffici internazionali che, in generale, per il sistema Italia. 


Onu: "Per abitanti Rafah sofferenze impensabili, dove devono andare?"

"Molte delle oltre un milione di persone che compongono oggi la popolazione di Rafah hanno sopportato sofferenze impensabili. Dove dovrebbero andare? Come dovrebbero stare al sicuro?". Lo ha dichiarato il responsabile per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, mentre sembra avvicinarsi l'inizio dell'offensiva di Israele nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove secondo l'Onu sarebbe ammassata circa metà di tutti gli abitanti dell'enclave palestinese. "Le loro case sono state distrutte, le loro strade minate, i loro quartieri bombardati. Sono in movimento da mesi, sfidando bombe, malattie e fame", ha aggiunto Griffiths, secondo cui "non c'è più nessun posto dove andare a Gaza".

Netanyahu: "Scelta Moody's legata a guerra, l'economia è forte"

L'economia di Israele "è forte": lo ha detto il premier, Benyamin Netanyahu, a commento della decisione dell'agenzia Moody's di abbassare il rating di Israele da A1 ad A2. Secondo Netanyahu, questa decisione "non è correlata all'economia ma interamente dovuta al fatto che  il Paese è in guerra. Il rating - ha sottolineato - tornerà subito su non appena vinceremo la guerra. E la vinceremo". 

Usa, fondi Ucraina e Israele: legge avanza al Senato

Il pacchetto di 95,3 miliardi di finanziamenti per l'Ucraina, Israele e gli alleati dell'Indo Pacifico ha superato un nuovo ostacolo al Senato degli Stati Uniti. Con 64 voti a favore e 19 contrari, i senatori hanno approvato l'apertura formale del dibattito. Hanno votato sì anche 14 repubblicani e due indipendenti, mentre in campo democratico ha votato contro Bernie Sanders. Il piano prevede 60 miliardi di dollari per l'Ucraina, 14 per assistenza alla sicurezza d'Israele, 9 per l'assistenza umanitaria a Gaza, in Cisgiordania e Ucraina, 4,8 per il sostegno agli alleati nell'Indo Pacifico. Il leader della maggioranza democratica, Chuck Schumer, ha chiesto ai repubblicani di lavorare assieme per approvare in fretta il pacchetto. Un appello in questo senso, scrive il sito The Hill, è venuto anche dal leader della minoranza repubblicana, Mitch McConnell, il quale ha chiesto ai colleghi di fare prova di "responsabilità". Il prossimo voto potrebbe avvenire anche oggi, malgrado sia sabato. Una volta approvato in Senato, il pacchetto dovrà affrontare un cammino difficile alla Camera dove i repubblicani hanno la maggioranza.

Idf, "raid e combattimenti a Gaza, uccisi operativi Hamas"

Intensivi combattimenti fra soldati israeliani e operativi di Hamas sono avvenuti a Khan Yunis, nel sud di Gaza, così come nel centro e il nord della Striscia. Lo affermano le forze di difesa israeliane (Idf), aggiungendo che vi sono stati raid aerei contro diversi obiettivi di Hamas nella Striscia. Diversi uomini armati di Hamas sono stati uccisi o catturati, riferiscono le Idf.

Israele, "l'esercito continua a premere su Khan Yunis"

L'esercito israeliano sta continuando a premere su Khan Yunis, roccaforte di Hamas, a poca distanza da Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare, secondo cui, mentre continuano i raid aerei, "i soldati hanno ucciso numerosi terroristi e localizzato armi". I combattimenti più intensi sono avvenuti nella parte occidentale della città. Le attività militari - secondo la stessa fonte - hanno riguardato anche il centro e il nord della Striscia. 

Attacco a Rafah, pronta offensiva di terra di Israele

L'esercito israeliano ha bombardato tra venerdì e sabato l'area di Rafah, sulla punta meridionale della Striscia di Gaza, dopo l'ordine che Benjamin Netanyahu ha intimato all'esercito di preparare un "piano di evacuazione" per le centinaia di migliaia di civili che si trovano lì prima di una possibile offensiva di terra. All'inizio di sabato, testimoni hanno riferito di attacchi nei pressi della città, abitata da circa 1,3 milioni di palestinesi, piu' della metà della popolazione della Striscia, la maggior parte dei quali si è rifugiata lì per sfuggire alle violenze più a nord. Durante la sera e la notte, il ministro della Sanita' di Hamas ha contato 110 morti, di cui 25 negli attacchi a Rafah, e ha riferito di "intensi combattimenti" questa mattina nell'ospedale Nasser di Khan Youne's. Ieri, invece, le forze israeliane hanno preso d'assalto l'altro ospedale principale della città, al-Amal.


Media, "Israele attacca ospedale Khan Yunis: vittime"

Al Jazeera afferma che diverse persone sono morte e altre rimaste ferite dopo che carri armati e proiettili di artiglieria israeliani hanno preso di mira i piani superiori del complesso medico Nasser a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Anche l'agenzia di palestinese Wafa riporta la notizia data dall'emittente araba, parlando di almeno un morto e tre feriti nell'attacco. Le vittime sarebbero state fatte dal fuoco di cecchini israeliani che hanno sparato verso i cancelli della struttura sanitaria, secondo la Wafa.

Mezzaluna rossa: "Israele arresta 8 operatori a Khan Yunis"

La Mezzaluna rossa palestinese afferma che le forze israeliane hanno arrestato otto membri del suo personale presso l'ospedale al-Amal a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Sui suoi account social l'organizzazione umanitaria dichiara che l'esercito ha fatto ieri irruzione nel nosocomio e ha "trascorso circa 10 ore a perquisire la struttura interrogando e picchiando personale e pazienti, danneggiando attrezzature e rubando denaro ed effetti personali". La Mezzaluna rossa palestinese aggiunge che oltre ai suoi otto operatori i soldati israeliani hanno arrestato anche "pazienti feriti e loro accompagnatori". 

Raid su Rafah, il bilancio sale ad almeno 15 morti

Al Jazeera afferma che è salito ad almeno 15 morti il bilancio dei bombardamenti israeliani effettuati ieri sera sulla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Oltre alle 11 vittime già riportate dall'agenzia palestinese Wafa, l'emittente araba riporta di altri quattro morti e diversi feriti per un attacco contro un edificio residenziale del quartiere orientale di al-Geneina. Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre è di oltre 27.840 morti e 67.300 feriti, secondo il Ministero della Salute palestinese gestito da Hamas. 

Egitto: "Continua il lavoro con Washington per il cessate il fuoco"

"Il lavoro congiunto tra Il Cairo e Washington continua per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza". Lo rende noto l'ufficio del presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi. Nella nota del Cairo rilanciata dai media israeliani si legge anche che "l'Egitto ha aperto il valico di Rafah dal primo momento senza condizioni o restrizioni e ha mobilitato una grande quantità di aiuti umanitari. Abbiamo fatto pressioni su tutte le parti interessate affinche' portassero gli aiuti nella Striscia".

Borrell: "Catastrofiche conseguenze da attacco a Rafah"

Il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, giudica "allarmanti" le notizie riguardanti un allargamento dell'offensiva israeliana a Rafah, nell'estremità meridionale della Striscia di Gaza. "Le notizie circa una offensiva militare israeliana a Rafah sono allarmanti. Avrebbe conseguenze catastrofiche che peggiorerebbero la già disperata situazione umanitaria e l'insopportabile numero di vittime civili", ha scritto Borrell su X, ricordando che 1,4 milioni di palestinesi si trovano attualmente a Rafah, "senza un posto sicuro dove andare".

Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale  yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico,  religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver  intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente  indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel  Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e  Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen  utilizzati dai ribelli. CHI SONO

Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse

Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti  all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di  un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in  territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente  annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da  Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi,  Germania, Giappone e Austria. LEGGI

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