Il premier israeliano Netanyahu: "Non accetteremo ogni accordo né ad ogni prezzo". Contrariamente alle attese, Hamas non risponderà a breve alla proposta di una tregua e del rilascio degli ostaggi elaborata nei giorni scorsi a Parigi. Secondo il Jerusalem Post sarebbe pronto a respingere l'accordo. Dopo l'attacco in Iraq e Siria contro i gruppi affiliati all'Iran, gli Usa hanno lanciato insieme con il Regno Unito un raid su 36 obiettivi Houthi in 13 località dello Yemen
Non arriverà stasera la risposta di Hamas alla proposta sul rilascio degli ostaggi in cambio di uno stop ai combattimenti. Lo dice la tv israeliana Channel 12, dopo che in giornata una televisione saudita aveva anticipato una risposta per le 19 ora locale. La stessa emittente sostiene che il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, intende chiedere solide garanzie per la fine della guerra ed il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia, condizione che Israele non intende accettare. Un'altra fonte vicina ad Hamas ha detto alla tv palestinese Quds news network che le parti non sono affatto vicine ad un accordo e che il gruppo insiste per la fine della guerra.
"Voglio essere chiaro riguardo alla nostra politica: l'obiettivo essenziale è innanzitutto l'eliminazione di Hamas", ha ribadito oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervenendo all'inizio dell'incontro settimanale del governo a Tel Aviv. Netanyahu ha posto poi tre condizioni affinchè questo avvenga: la distruzione dei restanti battaglioni di Hamas, di cui 17 su 24 sono stati sconfitti; operazioni di rastrellamento, che l'esercito starebbe attuando con raid nel Nord e nel centro della Striscia e la neutralizzazione della rete di tunnel di Hamas, "che richiede piu' tempo".
Almeno due bambini sono stati uccisi in un attacco israeliano contro un asilo nella città di Rafah, nella parte meridionale di Gaza.
Gli approfondimenti:
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Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli CHI SONO
Consigliere Biden: l'accordo sugli ostaggi non è vicino
"L'accordo sugli ostaggi rapiti a Gaza non è dietro l'angolo". Lo ha detto in un'intervista ad Abc news il consigliere per la sicurezza americana Jake Sullivan sottolineando che "la palla ora è nelle mani di Hamas". "Questo tipo di negoziati procedono di solito lentamente fino a quando non accelerano all'improvviso. E quindi è difficile stabilire un calendario preciso su quando ci si arriverà o persino se ci si arriverà", ha spiegato il funzionario
Le 20 foto simbolo dal mondo del 2023, dalla guerra a Gaza al naufragio di Cutro
Guerra Israele-Hamas, arrivati in Italia i primi bambini palestinesi feriti
Ad accoglierli all'aeroporto di Ciampino il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. I piccoli, dieci in totale, sono ora ricoverati tra l'ospedale Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova e il Meyer di Firenze. Il generale Figliuolo: "Una bella pagina, ora altri ponti aerei col nostro Paese" LEGGI
Netflix e Apple frenano le serie tv israeliane a causa della guerra a Gaza
Produzioni rallentate e distribuzione sospesa per i prodotti targati Tel Aviv sui colossi dello streaming occidentali. La preoccupazione degli operatori del settore riportate da Haaretz: "Rischiamo di finire come la Russia" LEGGI L'ARTICOLO
Medioriente, media: Hamas pronto a rifiutare accordo ostaggi
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria LEGGI
Gaza, 800 funzionari europei e Usa accusano Israele: "Viola il diritto internazionale"
Centinaia di diplomatici e funzionari (la metà lavora per la Commissione europea), tra cui anche italiani, hanno sottoscritto un documento "transatlantico" in cui accusano Israele di "gravi violazioni del diritto internazionale" per la risposta militare contro la Striscia e chiedono ai rispettivi governi una reazione più decisa. Altrimenti c'è "il rischio di rendersi complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo": fino a scenari di "pulizia etnica e genocidio" LA LETTERA
Haaretz, 'Netanyahu ha orchestrato opposizione ministri ad accordo ostaggi'
I ministri che oggi hanno espresso opposizione all'ipotesi di un accordo sulla liberazione degli ostaggi lo hanno fatto d'accordo con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo afferma una fonte presente al consiglio dei ministri israeliano di oggi, citata dal quotidiano Haaretz.
Secondo la fonte, Netanyahu vuole rispondere alle pressioni americane per arrivare ad un accordo dicendo che a causa degli altri membri del governo non può accettare le richieste di Hamas.
Media, 'Hamas pronto a respingere accordo su ostaggi'**
Hamas sarebbe pronto a respingere l'accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi proposto a Pargi. Lo scrive il Jerusalem Post , citando al Arabiya.
Iran a Gb, continuare la guerra non è soluzione
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha detto al suo omologo britannico David Cameron che "la continuazione della guerra non è una soluzione": lo ha fatto sapere lo stesso capo della diplomazia di Teheran su X, secondo quanto riporta l'agenzia iraniana ufficiale Irna. "Condanniamo fermamente gli attacchi militari statunitensi e britannici allo Yemen e l'aggressione degli Stati Uniti contro l'Iraq e la Siria. Nel mio incontro con il ministro degli Esteri britannico David Cameron, ho chiarito che la continuazione della guerra non e' la soluzione. Non c'è bisogno di far arrabbiare l'area. Consideriamo la sicurezza dell'Iraq, della Siria, dello Yemen e della Palestina (Gaza e la costa) come equivalenti alla sicurezza dell'intera regione".
Fonte Israele, Netanyahu rinunciò all'ultimo a operazione Soleimani
Un alto funzionario della sicurezza israeliana ha confermato che il premier Benyamin Netanyahu si ritirò all'ultimo momento dall'operazione americana nella quale fu ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani nel gennaio di 4 anni fa a Baghdad.
"L'operazione per assassinare Soleimani era in preparazione da vari mesi. All'ultimo momento Netanyahu ci ha ripensato per paura di una rappresaglia iraniana. C'era una finestra di opportunità non ripetibile e Trump decise che, se Netanyahu aveva paura di farlo, lui lo avrebbe fatto. Ed è quello che è successo", ha detto l'alto funzionario all'emittente israeliana Channel 12. "Israele ha fornito informazioni cruciali e gli Stati Uniti hanno realizzato l'assassinio", ha precisato. Le parole dell'anonimo alto funzionario arrivano dopo che Trump si è nuovamente lamentato oggi di essere stato abbandonato all'ultimo momento da Netanyahu per quanto riguarda l'uccisione di Soleimani.
Media, 'Hamas pronto a rifiutare accordo mediato a Parigi
Hamas è pronto a rifiutare l'accordo mediato a Parigi per gli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il media saudita Al-Arabiya, ripreso anche dagli israeliani Ynet e Jerusalem Post. Hamas chiederebbe, secondo le fonti citate dal media saudita, un maggior numero di detenuti palestinesi da liberare da parte di Israele. La risposta scritta a Egitto e Qatar dovrebbe essere inviata "contemporaneamente" nelle prossime ore e - secondo fonti citate da un altro quotidiano saudita, Al-Sharq - conterrebbe anche la richiesta di un totale cessate il fuoco, da sempre rifiutato da Israele.
Media, Hamas non darà risposta stasera
Contrariamente alle attese, Hamas non risponderà questa sera alla proposta di una tregua e del rilascio degli ostaggi elaborata nei giorni scorsi a Parigi e proposto con la mediazione di Egitto e Qatar. E' quanto si legge sulla stampa israeliana e palestinese. Secondo il canale tv Channel 12, in particolare, il leader di Hamas da Gaza, Yahya Sinwar, chiederà solide garanzie per la fine della guerra e il ritiro delle truppe israeliane, ma è già noto che Israele non ha intenzione di accettare. La rete di informazioni palestinese Quds cita una fonte di Hamas secondo cui le parti non sono vicine a un accordo e che conferma la richiesta di fine della guerra da parte del movimento palestinese.
Trump attacca Israele, 'si sono defilati quando abbiamo preso Soleimani'
L'ex presidente americano Donal Trump ha ripetuto l'accusa a Israele di essersi defilato all'ultimo momento dall'operazione americana in cui è stato ucciso in Iraq il generale iraniano Qassem Soleimani nel gennaio 2020. "Quando abbiamo preso Soleimani, sapete che Israele avrebbe dovuto essere con noi. Ma due giorni prima hanno detto che non potevano più farlo", si è lamentato Trump, intervistato da Fox News.
Già dopo l'attacco di Hamas il 7 ottobre, Trump aveva dichiarato di "non aver mai dimenticato che Bibi Netanyahu ci ha mollato", riferendosi all'uccisione di Soleimani. Proprio oggi il Wall Street Journal ha pubblicato un'intervista con il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, il politico di estrema destra Itamar Ben Gvir, secondo il quale Trump tratterebbe molto meglio Israele di quanto faccia l'attuale presidente americano Joe Biden.
Times of Israel, nessuna conferma farmaci Qatar a ostaggi
Circa 3 settimane dopo l'annuncio che farmaci entrati a Gaza, ad iniziativa del Qatar, sarebbero stati trasferiti agli ostaggi israeliani in cattività, non c'è ancora alcuna conferma che questo sia avvenuto. Lo ha riferito Times of Israel che su questo tema ha posto la domanda all'ufficio del premioer Benyamin Netanyahu. Inoltre, una rappresentanza dello staff medico del Forum delle famiglie dei rapiti ha detto che non ci sono nuove informazioni. Lo scorso 16 gennaio il Qatar annunciò che la consegna dei farmaci sarebbe cominciata il giorno successivo in cambio della trasferta di larghe quantità di aiuto umanitario e medico alla popolazione di Gaza. la Croce Rossa - ha ricordato Times of Israel - spiegò di non essere coinvolta nella distribuzione che invece sarebbe stata garantita dal Qatar.
Media: "Ancora nessuna conferma della consegna dei medicinali agli ostaggi"
Ancora non è arrivata nessuna conferma della consegna di farmaci agli ostaggi rapiti da Hamas, a quasi tre settimane dal loro invio. Lo scrive Times of Israel, spiegando di aver chiesto informazioni in proposito all'ufficio del primo ministro ma di non aver ricevuto nessuna risposta sostanziale. Anche il Forum delle famiglie degli ostaggi ha detto di non sapere nulla.
In seguito ad un accordo mediato da Egitto e Qatar, con la partecipazione della Francia, Doha ha annunciato il 16 gennaio che la consegna di medicine per gli ostaggi sarebbe iniziata il giorno successivo insieme alla fornitura di farmaci e aiuti umanitari per la popolazione civile di Gaza. La Croce Rossa internazionale, che non ha mai potuto vistare gli ostaggi, ha chiarito di non essere coinvolta nell'accordo e la sua realizzazione. Alcuni ostaggi, fra cui degli anziani, soffrono di malattie croniche mentre altri sono stati feriti durante il loro rapimento. il Forum delle famiglie aveva chiesto di poter avere una prova visiva della consegna di farmaci ai loro cari.
Banca d'Israele congela il conto dell'Unwra per "sospetto trasferimento di fondi ad Hamas"
Una banca israeliana ha annunciato il blocco del conto all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unwra) a causa di "tangibili sospetti del trasferimento di fondi a gruppi terroristi a Gaza". Lo riferisce Haarezt, aggiungendo che la banca ha detto di aver ricevuto informazioni di attività insolite sul conto dell'Unwra e di aver allertato più vole in proposito l'agenzia Onu.
La notizia arriva dopo che numerosi paesi occidentali hanno sospeso i finanziamenti all'Unwra in seguito a prove sulla partecipazione di alcuni sui dipendenti al massacro perpetrato in Israele da Hamas il 7 ottobre. La stessa agenzia ha aperto una inchiesta e sospeso una dozzina di dipendenti sospetti. Nella lettera inviata dalla banca all'Unwra si legge che la vicenda ha sollevato sospetti sull'uso dei fondi a fini terroristici insieme ad alcuni movimenti di denaro non tracciabili fatti senza fornire spiegazioni.
Dopo la sospensione dei fondi da parte di diversi paesi donatori, fra cui Stati uniti, Gran Bretagna e Italia, l'Unwra ha sollevato l'allarme sul rischio di non poter più fornire aiuti alla popolazione civile di Gaza.