L'esercito israeliano ha completato la "cattura e il rastrellamento della parte occidentale della città". A dirlo è stato il ministro della Difesa israeliano Gallant, secondo cui l'operazione di terra dell'esercito si "sta muovendo verso la fase successiva". Lanciati due attacchi dentro infrastrutture sotterranee in cui si nascondevano dirigenti di Hamas. Secondo Israele, la donna trovata morta sarebbe stata uccisa dai terroristi. La Bbc: "Spari in tutte le direzioni all'ospedale al-Shifa"
"Operazioni Idf dentro lo Shifa collegate agli ostaggi"
Le attività dei soldati in corso all'interno dell'ospedale al Shifa sono collegate "agli ostaggi". Lo ha detto il portavoce militare, citato da Haaretz.
"Interrotti tutti i servizi di telecomunicazioni a Gaza"
Tutti i servizi di telecomunicazione nella Striscia di Gaza sono stati interrotti a causa dell'esaurimento di tutte le fonti di energia che sostenevano la rete: lo hanno dichiarato le principali società di telecomunicazioni di Gaza, Paltel e Jawwal, in un comunicato, come riportano i media internazionali,
Israele: "Razzi di Hamas nascosti sotto un lettino da bimba a Gaza"
Hamas non ha esitato a nascondere razzi anche sotto il letto di una bambina palestinese di Beit Hanun, nel nord della striscia di Gaza. Lo afferma il portavoce militare israeliano secondo cui in un appartamento ispezionato oggi dai soldati, dietro ad una porta su cui era scritto 'Baby Girl', c'era un lettino sotto al quale erano celati gli armamenti di Hamas. Il portavoce ha riferito inoltre della registrazione di una telefonata fra due membri della Jihad islamica in cui essi affermano di aver spostato armi utilizzando il passeggino di un bambino.
Bbc: "Spari in tutte le direzioni all'ospedale al-Shifa"
Sarebbero in corso sparatorie all'interno dell'ospedale al-Shifa. Lo ha riferito la 'Bbc', precisando di aver avuto l'informazione da un giornalista che si trova all'interno del nosocomio e che ha affermato che "ci sono soldati ovunque e spari in tutte le direzioni".
Secondo la fonte interpellata dall'emittente britannica, i soldati israeliani "hanno fatto irruzione in tutti i reparti dell'ospedale", distruggendo la parte meridionale del muro dell'edificio e decine di automobili.
Media Egitto: "Intensi contatti per il rilascio degli ostaggi"
"Fonti informate" hanno riferito all'emittente egiziana al Qahera News che ci sono "intensi movimenti e comunicazioni egiziane per rilasciare gli ostaggi nella Striscia di Gaza". Le fonti - aggiunge - hanno confermato che l'Egitto continua i suoi sforzi con tutte le parti interessate per concludere rapidamente un accordo".
Oms: "Lavoriamo ad evacuazione al-Shifa ma le opzioni sono limitate"
L'Onu sta cercando un modo per evacuare l'ospedale al-Shifa di Gaza, ma le opzioni sono limitate da vincoli logistici e di sicurezza. Lo ha riferito il direttore delle emergenze regionali dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Rick Brennan. Tra gli ostacoli, la mancanza di carburante per le ambulanze della Mezzaluna Rossa a Gaza e la carenza di mezzi disponibili per evacuare i pazienti.
Macron ammette: "Su conflitto in Medio Oriente l'Europa divisa"
Il presidente francese, Emmanuel Macron, in visita di stato in Svizzera, ha difeso l'Europa come "risposta" alle crisi geopolitiche, pur ammettendo che il continente è profondamente diviso nel conflitto fra Israele e Hamas. Il presidente ha parlato all'Università di Losanna, sulle rive del lago Lemano, accanto all'omologo svizzero Alain Berset, mentre un gruppo di circa 200 studenti dava vita a una manifestazione di protesta contro la posizione di Parigi sul Medio Oriente: "Macron complice" era lo slogan più gettonato, fra striscioni di "Stop genocidio" e "Free Palestine" Parlando nell'anfiteatro universitario, Macron ha ammesso che nonostante "la posizione di unità" espressa dall'Unione europea, "ci sono molte differenze su questo tema fra i vari paesi membri". Come ieri a Berna, Macron ha ribadito la sua posizione, criticata spesso per motivi opposti fra loro: "il diritto di Israele a difendersi - ha sottolineato - non giustifica il fatto di bombardare civili e che con questi bombardamenti vengano uccisi bambini e famiglie". "Non può essere la guerra totale, senza regole", ha insistito fra gli applausi dell'anfiteatro il presidente francese, invocando inoltre "una tregua immediata che conduca ad un cessate-il-fuoco umanitario".
La Giordania invia un aereo di aiuti medici a Gaza
L'organizzazione umanitaria giordana (Jhco), in collaborazione con l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione (Unrwa), ha inviato un nuovo aereo di aiuti con circa 45 tonnellate di forniture mediche destinate a sostenere il settore sanitario nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia Petra. In un comunicato, il segretario generale dell'organizzazione, Hussein Shibli, ha annunciato che questo è il sesto aereo inviato dalla Giordania con forniture mediche cruciali da consegnare agli ospedali che operano nella Striscia di Gaza. Inoltre, ha sottolineato che gli aiuti mirano a rafforzare gli sforzi in corso per fornire agli ospedali di Gaza le forniture mediche necessarie a sostenere i servizi sanitari e curare i feriti. Shibli ha indicato che le forniture saranno trasportate attraverso il valico egiziano di Rafah alla Mezzaluna Rossa egiziana, che le porterà a Gaza e le distribuirà agli ospedali. Ha quindi sottolineato gli sforzi collettivi di tutte le entità umanitarie del regno per fornire supporto alla popolazione di Gaza, attraverso la collaborazione con varie organizzazioni internazionali.
Testimone a Bbc: 'Soldati Israele sparano dentro lo Shifa'
Un testimone oculare, il giornalista Khader che è dentro Al-Shifa, ha detto alla Bbc che i soldati israeliani hanno aperto il fuoco dentro la struttura. "I soldati sono ovunque, sparano in tutte le direzioni", ha detto l'uomo aggiungendo che i soldati hanno distrutto la parte meridionale del muro dell'edificio e decine di automobili. La Bbc chiarisce di non essere in grado di verificare in modo indipendente.
Hamas, 'raid Israele ha distrutto reparti medici a Shifa
Il ministero della Sanità di Hamas ha affermato che Israele ha "distrutto" alcuni dipartimenti medici in un raid nell'ospedale di al-Shifa nella Striscia di Gaza.
Gaza-Israele: 500 artisti indicono marcia silenziosa a Parigi
Oltre 500 personalità del mondo dello spettacolo promuovono una marcia ''silenziosa e pacifica'' domenica prossima 19 novembre a Parigi. In una petizione, i 500 artisti reclamano la fine delle ostilità in Medio Oriente e denunciano il discorso secondo cui bisognerebbe "scegliere il proprio campo" tra israeliani e palestinesi. Tra gli aderenti alla marcia di Parigi - che partirà alle 14 dall'Institut du Monde Arabe verso il Museo d'Arte e Storia del Giudaismo, fino ad Arts et Métiers - Isabelle Adjani, Nathalie Baye, Marion Cotillard, Pierre Arditi, Leïla Slimani, Jacques Audiard, Patrice Leconte. Al corteo niente slogan ma solo uno striscione bianco di pace. "Dal 7 ottobre - si legge nell'appello pubblicato su Telerama - l'orrore e la sofferenza lacerano i palestinesi e gli israeliani secondo una matematica mostruosa che dura già da tempo. Questa guerra fratricida ci colpisce tutti, e poco importano le ragioni o le affinità di chi sta da una parte o dall'altra del muro, noi vogliamo che cessi immediatamente e che i due popoli possano finalmente vivere in pace". Oggi "il mondo è drammaticamente diviso", avvertono ancora i firmatari sottolineando che "un'immensa ondata di odio si afferma poco a poco ed ogni giorno, atti antisemiti e violenze di ogni tipo emergono nelle nostre vite. Ci vengono imposte parole come 'scelta' e 'clan'. 'Scegli il tuo clan'. Ma quando è la morte a colpire non si piange né si gioisce in funzione del luogo di nascita". L'iniziativa viene promossa dall'associazione 'Une autre voix' presieduta dall'attrice belga di origini marocchine, Lubna Azabal (Il Caftano Blu) e tra i firmatari ci sono artisti di tutte le confessioni. "La voce dell'unione - si conclude nel testo - è la voce multipla, polifonica, vivente, è la prova del potente legame che esiste in Francia tra cittadini ebrei, musulmani, cristiani, atei e agnostici. Questa voce forte e unita non ha bisogno di parlare perché il silenzio, i nostri volti e i nostri corpi fianco a fianco sono la più bella risposta alle vociferazioni di tutti gli estremi".
Foto ostaggi dopo sequestro in computer trovati ad al Shifa
All'interno dell'ospedale Al Shifa, l'esercito israeliano ha trovato computer portatili con foto e video degli ostaggi fatti dopo il loro rapimento in Israele. Lo ha detto un portavoce dell'esercito israeliano, il tenente colonnello Jonathan Conricus, ai giornalisti della Bbc che sono stati portati dai militari israeliani all'interno dell'ospedale al Shifa.
L'emittente britannica e un altra testata televisiva sono stati i primi giornalisti ad entrare nell'ospedale, embedded con i soldati israeliani. Nei corridoi dell'unità per le risonanze magnetiche, Conricus ha mostrato ai giornalisti kalashnikov, munizioni e giubbotti anti proiettile trovati nell'ospedale. I kalashnikov trovati sono una quindicina a cui si aggiungono granate. Sono stati esibiti anche pamphlet e altre pubblicazioni militari di Hamas. "Abbiamo trovato molti computer e materiale che potrebbe gettare luce sulla situazione attuale, compresa quella, speriamo, degli ostaggi", ha detto Conricus, riferendo delle foto e i video dei rapiti dopo il sequestro, che però la Bbc non ha potuto vedere. Nei laptop, ha aggiunto il portavoce, erano conservati anche i filmati degli interrogatori dei combattenti di Hamas arrestati dopo l'attacco del 7 ottobre, che sono stati diffusi dall'esercito israeliano.
"Questo è solo la punta dell'iceberg. Gli uomini di Hamas non sono qui perché sapevano che stavamo arrivando. Questo è probabilmente quello che sono stati costretti a lasciare, noi riteniamo che ci fosse molto di più", ha affermato Conricus, sottolineando che Hamas usava l'ospedale a scopi militari. Arrivati col buio, i giornalisti della Bbc hanno attraversato uno scenario di rovina "come un terremoto" per le strade di Gaza. La visita nell'ospedale è stata breve e i giornalisti non hanno potuto parlare con il personale di al Shifa, né con i pazienti.
Direttore Shifa, l'esercito israeliano ha portato via i cadaveri
Il direttore dell'ospedale Al Shifa Muhammad Abu Salmiya, in un'intervista a Al Jazeera, ha definito "catastrofica" la situazione dentro la struttura, affermando che dei 650 pazienti, di cui 36 bambini prematuri, uno in dialisi è morto. "L'esercito israeliano - ha affermato - ha portato via tutti i cadaveri e ha perquisito tutti gli edifici. C'erano soldati israeliani al pronto soccorso e hanno portato via tutti i cadaveri che giacevano davanti al pronto soccorso. Non abbiamo idea di dove li abbiano portati. Le forze israeliane sono concentrate in radiologia, nel reparto nascite, nel reparto ustioni e all'ingresso principale del pronto soccorso". Oltre ai malati, il direttore sostiene che ci sono più di 500 medici e di 5.000 rifugiati all'interno dell'ospedale.
Israele: esercito ancora all'opera nell'ospedale Shifa
I soldati israeliani stanno ancora operando nel complesso dell'ospedale Shifa con operazioni "focalizzate" nei vari edifici e in ogni piano. Nel nosocomio ci sono ancora pazienti e personale ma l'esercito ha fatto sapere che sta operando "con discrezione, pazienza e completezza". "La consapevolezza - riferiscono - è che ci sono molte più infrastrutture terroristiche nell'area del complesso che sono ben nascoste". Finora sono state trovate "armi e materiale di intelligence, comprese informazioni relative agli attacchi di Hamas del 7 ottobre". E computer con immagini e video degli ostaggi.
Borrell: morti non tornano ma ostaggi possiamo liberarli
"Non possiamo riportare in vita i morti ma possiamo ridare la libertà agli ostaggi". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un punto stampa con il ministro degli Esteri israelino, Eli Cohen, durante la visita di un Kibbuz in Israele. Il capo della diplomazia europea ha reiterato il suo appello per "un rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi" detenuti da Hamas.
Borrell in Israele: un orrore non giustifica un altro
"Dobbiamo fare in modo che quello che e' accaduto il 7 ottobre non accada mai piu'. Hamas dev'essere sconfitta ma non rappresenta il popolo palestinese. Un orrore non giustifica un altro". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un punto stampa con il ministro degli Esteri israelino, Eli Cohen, durante la visita di un Kibbuz in Israele. "A Gaza ci sono civili, migliaia di bambini morti nelle scorse settimane; molte persone hanno dovuto abbandonare le lore abitazioni, hanno bisogno di assistenza", ha aggiunto.
Ministero Sanità Anp: a Shifa manca acqua e cibo per malati
Il ministero della Sanità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) sostiene che 26 ospedali a Gaza sono stati chiusi e altri nove sono solo parzialmente operativi. Lo riporta Haaretz. Il ministero lancia l'allarme su Al Shifa, dove è ancora in corso l'operazione dell'esercito israeliano: "nell'ospedale non c'è né acqua né cibo né per i pazienti né per il personale". Secondo il ministero, il numero dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza fino a ieri è stato di 11.470, di cui 4.407 bambini. Il numero dei feriti è stimato a 29mila.
Sudafrica deferisce Israele alla Cpi e potrebbe chiudere ambasciata
Il Sudafrica ha presentato un deferimento alla Corte penale internazionale per un'indagine su presunti crimini di guerra commessi da Israele a Gaza. Lo ha reso noto il presidente Cyril Ramaphosa. Nel frattempo, il partito al governo del Paese, l’African National Congress, ha dichiarato che sosterrà una mozione parlamentare che chiede la chiusura dell’ambasciata israeliana in Sudafrica. La mozione dovrebbe essere discussa oggi e taglierebbe tutti i rapporti diplomatici con Israele fino a quando non accetterà un cessate il fuoco. “Siamo sconvolti dal modo in cui l’orrore e la tragedia che si stanno svolgendo continuano a peggiorare sempre di più. Penso che il mondo abbia visto abbastanza”, ha detto ieri ad al Jazeera la ministra delle relazioni internazionali e della cooperazione sudafricana Nalendi Pandor.
Armenia, incendiata unica sinagoga di Erevan
E' stata incendiata l'unica sinagoga di Erevan, in quello che è il secondo attacco antisemita contro la comunità ebraica della capitale armena dall'inizio di ottobre. L'azione contro la 'Mordechai Navi' è stata rivendicata da un'organizzazione chiamata Esercito segreto per la liberazione dell'Armenia. Lo stesso gruppo aveva rivendicato anche quanto accaduto il 3 ottobre, quando alcuni vandali avevano spruzzato della vernice rossa sull'edificio e tentato di incendiarlo. Nelle dichiarazioni successive agli attacchi, il gruppo ha puntato il dito contro la comunità ebraica per i legami di Israele con il vicino Azerbaigian, affermando che "gli ebrei sono i nemici della nazione armena, i complici dei crimini turchi e del sanguinario regime di Aliyev contro la Repubblica di Armenia", in riferimento al presidente azero Ilham Aliyev.
Habermas riconosce il diritto di Israele al contrattacco
Juergen Habermas ha commentato per la prima volta la guerra in Medio Oriente e "riconosce il diritto di Israele di contrattaccare": lo sottolinea il sito del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung segnalando che il filosofo e sociologo tedesco è uno dei firmatari di una dichiarazione pubblicata lunedì sul sito web del centro di ricerca sugli ordini normativi dell'Università Goethe la quale però chiede anche che la reazione dello Stato ebraico non sia sproporzionata. La dichiarazione di tre paragrafi, intitolata "Principi di solidarietà", mira a calmare la discussione piuttosto che ad affrontare questioni controverse, sintetizza da ieri il sito del giornale tedesco. Nonostante "tutti i punti di vista contrastanti", essa punta a stabilire principi "che non dovrebbero essere contestati" e che costituiscono la base della "solidarietà con Israele e gli ebrei in Germania". La dichiarazione descrive il contrattacco di Israele dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre come "giustificato in linea di principio". Tuttavia, sottolinea che la reazione deve essere condotta nel rispetto di principi quali la proporzionalità, l'evitare vittime civili e il guardare a una "prospettiva di una pace futura". Circa la Germania, la dichiarazione afferma che le azioni di Israele non giustificano in alcun modo le reazioni antisemite ed è quindi "intollerabile che gli ebrei in Germania siano nuovamente esposti a minacce alla vita e all'incolumità fisica". Secondo i firmatari, l'immagine della Repubblica Federale come Stato democratico e rispettoso della dignità umana è legata a una cultura politica "per la quale, alla luce dei crimini di massa dell'era nazista, la vita ebraica e il diritto all'esistenza di Israele sono elementi centrali particolarmente degni di protezione".